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Generale GEORGE S. PATTON JR. 1885-1945 |
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He was born in San Gabriel, Calif., on Nov. 11, 1885, into a family with a long tradition of military service. He attended the Virginia Military Institute and graduated from the United States Military Academy in 1909, when he was commissioned a 2d lieutenant in the 15th Cavalry. He graduated from the Mounted Service School, Fort Riley, Kans., in 1913, and a year later from the Advanced Course at the Cavalry School, Fort Riley. In 1912 he represented the United States at the Stockholm Olympics in the first Modern Pentathlon. Originally open only to military officers, it was considered a rigorous test of the skills a soldier should possess. Twenty-six year old Patton did remarkably well in the multi-event sport, consisting of pistol shooting from 25 meters, sword fencing, a 300 meter free style swim, 800 meters horse back riding and a 4-kilometer cross country run. He placed fifth overall, despite a disappointing development in the shooting portion. While most chose .22 revolvers, Patton felt the event's military roots garnered a more appropriate weapon, the .38. During the competition Patton was docked for missing the target, though he contended the lost bullet had simply passed through a large opening created by previous rounds from the .38, which left considerably larger holes. | ||
La cittadina di San Gabriel (Pasadena, Ca) conserva le memorie di Patton . Nella chiesa “Church of Our Savior in San Gabriel”(1867), adiacente il cimitero, è conservata la sua statua e nella chiesa una vetrata rappresenta S. Giorgio che schiaccia la croce uncinata. La chiesa e il terreno sono frutto di lasciti del nonno materno Don Benito Benjamin Davis Wilson, personaggio di “frontiera” alla Davy Crockett (torturato dagli Apaches e salvato da un altro capo indiano) nato nel 1811. He first married Ramona. She was the daughter of Don Bernardo Yorba, who owned Rancho Santa Ana and other haciendas. Most of Rancho Santa Ana became Orange County, CA, and one of the haciendas became Yorba Linda, birthplace of President Nixon. By his second wife, Don Benito was the grandfather of World War II hero, General George Smith Patton, Jr. | In 1916 he went as acting aide to Gen. John J. Pershing in the Mexican expedition, and in 1917 Pershing took him to France as commander of his headquarters troops. In November 1917, Patton was one of the first men detailed to the newly established Tank Corps of the United States Army and was assigned the task of organizing and training the 1st Tank Brigade near Langres, France. He was wounded later in the month of september at the opening of the Meuse-Argonne offensive. He was awarded the Distinguished Service Cross and the Distinguished Service Medal and promoted temporarily to the rank of colonel. Between the two world wars Patton graduated from the Command and General Staff School in 1924 and from the Army War College in 1932. In July 1940, Patton was appointed to the command of a brigade of the 2d Armored Division at Fort Benning, Ga. (Leaders like five-star generals Omar Bradley, Dwight Eisenhower, George Marshall and Colin Powell, learned their craft at Fort Benning).Less than a year later he was given command of the division and promoted temporarily to the rank of major general. Early in 1942 he became commander of the 1st Armored Corps. Patton played a leading role in the Allied invasion of North Africa in November 1942, commanding the ground elements of the western task forces that entered Casablanca and soon occupied French Morocco. When in March 1943 the United States 2d Corps in Tunisia was reorganized following an earlier rebuff at Kasserine Pass by Gen. Erwin ROMMEL's forces, Patton became its commander. Within a month he was promoted temporarily to the rank of lieutenant general and put in charge of American preparations for the invasion of Sicily. On July 10 he commanded the U.S. Seventh Army in its assault on that island. In conjunction with the British Eighth Army, he cleared Sicily of the enemy in 38 days. His victory was marred by an incident in which he struck an Army hospital patient being treated for shell shock--an action for which he later made a public apology. | |
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Patton nasce nel circondario di San Gabriel l’11 novembre 1885 in una famiglia di lunghe tradizioni
militari. Entra in accademia (West Point) nel 1909 per uscirne Ufficiale del 15° cavalleria. Frequenta la scuola di cavalleria
francese ed altri reparti fino a diventare aiutante di Pershing. Diceva
Mark Clark futuro generale "Era allora un bel giovane, un buon
atleta... per me che avevo 13 anni era l'ideale del giovane
soldato". Partecipa infatti alle
Olimpiadi di Stoccolma del 1912
con un curioso aneddoto.
Una nuova disciplina aveva fatto il suo esordio ai Giochi: è una prova multipla che richiede resistenza nel nuoto e nella corsa, abilità nella scherma, destrezza nel cavalcare e nervi saldi nel tiro a segno. Una gara massacrante, fortemente voluta dal Barone de Coubertin. Si chiama pentathlon moderno. Tra i concorrenti c’è lui capitano. Il futuro generale Patton è in corsa per una medaglia, ma una delle cinque prove lo penalizza fino a farlo scendere al quinto posto (la gara venne vinta da Gösta Lilliehook). Si tratta della gara di tiro. In uno dei colpi a sua disposizione, il pentatleta statunitense, fallisce clamorosamente il bersaglio. Un futuro eroe di guerra che fa cilecca? Lo stesso Patton, in un racconto postumo, spiegherà che il suo colpo non mancò il bersaglio, ma penetrò nel buco fatto da una pallottola precedente andata a segno. ...During the competition Patton was docked for missing the target, though he contended the lost bullet had simply passed through a large opening created by previous rounds from the .38, which left considerably larger holes. Non sono al corrente se in questa di Stoccolma come nella precedente di Londra s'era verificato quell'inconveniente che alla fine danneggiava gli atleti Usa. Proprio durante la cerimonia d'apertura di Londra avvenne infatti un incidente diplomatico. Al passaggio di fronte al palco reale, il portabandiera statunitense Ralph Rose non abbassò la bandiera spiegando successivamente che "la bandiera statunitense non si inchina di fronte a nessun re della terra". Questo gesto ebbe però ripercussioni sulle gare in quanto i giudici di gara (britannici), probabilmente risentiti dall'atteggiamento statunitense, li danneggiarono durante le gare con decisioni molto contestate. |
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Nella vetrata di San Gabriel sono rappresentate, sotto i piedi del cavallo di S. Giorgio, al posto del drago, tutte le divisioni naziste schiacciate
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E' con Pershing alla breve campagna bellica contro il Messico nel 1917 poi sempre al suo seguito (comandante generale) nei reparti mobilitati per la Francia. Quando gli americani entrano in campo nella primavera del '18 lui è al comando di una brigata "carri armati" a Langres (il concetto di brigata differiva allora da quello del II conflitto). Nell’offensiva finale, dove viene ferito e decorato, è anche promosso al grado provvisorio di Colonnello. Fra le due guerre la sua vita continua all’interno dei reparti scuola, dove forma la futura forza corazzata e meccanizzata degli Usa. Nel 1940 è al comando di una brigata carri della 2a divisione di Fort Benning. L’anno dopo comanda la divisione (da maggior Generale) e all’inizio del '42 il 1° corpo corazzato. Di Patton, sul campo, si comincia a parlare quando gli americani subiscono i primi rovesci sul fronte della Tunisia (Kasserine) ad opera di sparuti reparti italo-tedeschi. Per questo motivo destituì Ward bloccato a Gafsa dai tedeschi. Pretendeva dai suoi subordinati che mantenessero sempre un atteggiamento offensivo: diceva degli inglesi, usano i carri in difensiva (omettiamo il caustico giudizio su Montgomery). Il suo intervento come comandante di settore riporta temporaneamente in parità la partita. Per la preparazione dello sbarco in Sicilia viene distaccato dalla Tunisia e promosso al grado di Tenente Generale (due stelle sempre provvisorie). Gli viene affidata la 7a armata che per ora è sulla carta. Nel luglio quando sbarcano in Sicilia per poco non viene catturato dai fanti della Livorno nel loro contrattacco su Gela. Ripulisce la Sicilia con gli Inglesi dell’8a armata in 38 giorni (dal 10 luglio). Spinge, nel senso letterale della parola, i suoi uomini su Palermo (città simbolo) costretti, per insufficienza di mezzi, a camminare per 37 ore consecutive. Qui avviene un incidente increscioso quando apostrofa di codardia e schiaffeggia, con il suo tradizionale slang, un soldato non ferito ma sotto schock (piangeva). Eisenhower lo obbligherà a chiedere scusa dopo che tutti gli organi di stampa americani lo avevano riportato.. ma questa era la classica ciliegina sulla torta, torta che ormai comprendeva alcune dichiarazioni forti e conseguenti comportamenti. Venne accusato in privato, ed al coperto da orecchie indiscrete, di stragi messe a tacere (Biscari e Piano Stella 14 luglio 1943) “kill, kill, and kill some more ma anche (wikipedia) Se si arrendono quando tu sei a 2-300 metri da loro, non badare alle mani alzate. Mira tra la terza e la quarta costola, poi spara. Si fottano, nessun prigioniero! È finito il momento di giocare, è ora di uccidere! Io voglio una divisione di killer. | |
" Lo scopo della guerra non è morire per il nostro paese, bensì fare in modo che l'altro bastardo muoia per il suo"" Il coraggio è la paura che tarda un minuto di più " Gen. G. S. Patton. |
Richard Cohen L’arte della Spada Sperling e Kupfer 2003 .. Al pentathlon furono ammessi soltanto i militari. Per prepararsi ai giochi, Patton si alimentò a carne cruda e insalata. Il 10 maggio fu scelto quale rappresentante degli Stati Uniti, unico americano a prendere parte alla manifestazione. L’inizio della gara di pentathlon era previsto per i primi di luglio. Pur sapendo che si sarebbe dovuto confrontare con altri 41 atleti, Patton era fiducioso circa le proprie possibilità. Il giorno precedente la gara di apertura il giovane statunitense si esercitò al tiro, totalizzando 179 punti su 200, un risultato da zona medaglie. Nella prima prova, quella di nuoto, Patton si comportò bene, piazzandosi settimo. Poi fu la volta della competizione di scherma, nella quale il futuro generale sconfisse 21 dei 24 avversari, collocandosi al terzo posto in graduatoria. In seguito ricordò: «Fui abbastanza fortunato da infliggere all’atleta francese che avrebbe vinto la specialità l’unica sconfitta che dovette patire». Si aggiudicava l’incontro chi andava a segno 3 volte, e il transalpino, il tenente de Mas Latrie, era andato in vantaggio per 2-0, ma Patton aveva avuto un buon ritorno e aveva vinto con merito (sconfiggere un francese equivaleva ad almeno l’argento). A questo punto l’americano era ancora in lizza per una medaglia, ma incappò in una giornata disastrosa nel tiro, dove totalizzò soltanto 169 punti, che gli valsero un misero 21° posto come detto sopra....... Se avesse potuto esibire prove a supporto del proprio punto di vista, Patton avrebbe vinto l’oro, ma così non fu. Nonostante le buone prestazioni nel concorso ippico, che concluse al 6° posto senza incorrere in alcuna penalità, e nella gara di corsa, dove arrivò 10°, l’americano non andò oltre la quinta piazza finale fuori dalla zona medaglie. Fu in ogni caso l’unico atleta non svedese a classificarsi tra i primi 7. |
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In March 1944, Patton assumed command of the Third Army in Britain and began to plan future operations in northwest Europe. Shortly before the invasion he was reprimanded by Gen. Dwight D. EISENHOWER for indiscreet political statements. On August 1 his army became operational in France, and he began the exploitation of the breakthrough near Avranches made by the First Army a few days before. He thrust one corps westward into Brittany toward Brest, while his other three corps pushed southward toward the Loire and then swung eastward in a series of broad sweeps toward the Seine. In one of the most spectacular actions of the campaign in northern France, he drove toward Paris, bypassed it, and reached the area near Metz and Nancy before being stopped by dwindling supplies and stiffening enemy resistance. While Patton was preparing an attack eastward into the Saar area, in conjunction with the Seventh Army, the Germans launched their Ardennes counteroffensive of December 16. | |
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In an action characterized by Gen. Omar N. BRADLEY (a sx) as "one of the most astonishing feats of generalship of our campaign in the west, Patton turned his forces quickly northward against the southern flank of the bulge and helped contain the enemy. By the end of January 1945, the Third Army was ready to drive against the Siegfried Line between Saarlautern (now Saarlouis) north to St. Vith. Patton's four corps had pierced these defenses by the end of February, and by mid-March had pushed forward through the Eifel to gain control of the Moselle from the Saar River to Coblenz and of the Rhine from Andernach to Coblenz. In the following week his forces raced through the Palatinate region to the Rhine south of Coblenz. On the evening of March 22/23, units crossed the river near Oppenheim. Frankfurt am Main fell three days later. By the third week in April his forces had driven across southern Germany to the Czechoslovak border, and some of his units were in Austria before the month's end. During the first week in May, Third Army columns pushed into Czechoslovakia, and (Pilsen) was freed just before the armistice. | |
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Patton portava alla cintola in fondine due pistole coi calci d'Avorio una Colt 1873 calibro 45 e una Smith & Wesson 357 Magnum. Scrive David Irving: Era turbolento, grossolano, scurrile (anche con donne presenti), arrogante, bestemmiatore e credente, coraggiosissimo, focoso, spaccone.... Non aveva senso dell'umorismo: portava con la stessa disinvoltura anelli a forma di serpente e le pistole dal calcio di madreperla, neanche fosse il direttore di un circo o un domatore. Una volta disegnò un'uniforme per carristi che fece ridere per una settimana tutto il Pentagono. Non temeva nemici né superiori; aveva paura di una sola persona, sua moglie Beatrice. Da 12 anni la tradiva con una giovane (Jean Gordon) che si portava dietro come ausiliaria e segretaria (ma la moglie lo sapeva). Lei, Jean Gordon, lo adorava e due settimane dopo la morte di Patton ad Heidelberg, si suicidò. | |
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All'inizio del 44 gli viene affidata, in previsione dello sbarco in Normandia, la 3 armata (sempre sulla carta) anche se lui ambiva a un corpo d'armata. Un ulteriore screzio, dopo quello della Sicilia, con Dwight D. EISENHOWER suo superiore, suo vecchio amico e a suo tempo suo sottoposto perché più giovane, lo taglia fuori dalle operazioni. Solo in Agosto quando la lotta si fa pesante viene rimesso in campo. Le sue incursioni resteranno famose, come famoso rimase il suo stop, provocato dal taglio dei rifornimenti della benzina. Se qualcosa aveva da recriminare nei confronti di EISENHOWER, ora poteva sfogarsi. La benzina venne dirottata a Montgomery, persona che lui odiava profondamente. Aveva più rispetto per Rommel, suo mancato avversario in Africa e qui in Francia che per tutti gli altri della compagine alleata messi assieme. A dicembre del 44 l’offensiva tedesca a Bastogne, non si trasforma in vittoria grazie al suo intervento. | |
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La corsa di Patton non si fermerà più fino al Reno, ad Oppenheim dove passerà per primo, anche se il comando non volle darne notizia.
A fine marzo le sue colonne erano avviate verso il Sud attraverso la Baviera, incontaminata e quasi preservata dalla guerra. Raggiungerà il confine Ceco e austriaco a fine Aprile. La sua corsa per contrastare alla Russia il controllo di vari territori dell’Est, si chiude a Pilsen in Cecoslovacchia nel giorno dell’Armistizio.
Voleva arrivare a Praga prima dei Russi, ma l'ottuso Eisenhower lo fermò. Per saperne di più
http://www.roland-harder.de/deutschland/wir5.htm
walhalla |
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Germany after war | ||
IL PERIODO POSTBELLICO Patton a metà aprile è promosso Generale a quattro stelle, rango che gli compete dopo tutte le promozioni provvisorie, tipiche degli anglosassoni (anche Custer fu generale provvisorio) ma in uso anche in altri eserciti. Il passaggio attraverso la Baviera, una realtà incontaminata, così diversa dagli Usa per cultura e bellezza lo deve aver fatto ricredere sull’effettivo rischio nazista. La sua vita fino a quel momento si era svolta in sudicie guarnigioni, sempre in lotta per superare le angosce del passato (era dislessico e all'inizio parlava come paperino). Le sue sparate, già colorite nel linguaggio, sboccate, avevano preso di mira sia gli ebrei che i comunisti, che venivano accomunati negli stessi fini malvagi, ma prima degli italiani. Non si sa per certo se avesse presagito dell’incompatibilità politica fra i due sistemi, ma una cosa è certa, di tutti i Generali americani uno solo stava facendo carriera politica Eisenhower che si proponeva già, come De Gaulle, nel ruolo di Presidente. Non andò subito cosi, ci volle qualche anno. I suoi atteggiamenti da duro, da uomo perennemente in guerra (sperava di morire con l’ultima pallottola sparata), che lui vedeva indagati dalla stampa, si accrescevano a mò di spettacolo, di reportage scandalistico dei giorni nostri. Diceva “Così hanno qualcosa da scrivere” . Gli viene tolto anche l’incarico di comandante di un’armata fantasma rimasta sulla carta, e offerto la carica di Governatore della Baviera. I suoi atteggiamenti vengono ormai considerati da “disturbato". Coi Russi, riarmati e rifocillati dagli stessi Stati Uniti non è possibile per ora altro che una pacifica collaborazione. L’aiuto militare tedesco in funzione antirussa è una pia chimera. Di tedeschi in Germania ne sono rimasti pochi e quei pochi non se la passano bene. Un indagine psicologica sui comandanti rileva che ogni leader, diventa tale solo se disturbato. Ci riferiamo solo al campo militare e statunitense !?!. Muore il 21 dicembre 1945 dopo una lunga agonia per un incidente automobilistico, avvenuto in circostanze misteriose (9 dic.). E’ sepolto in Lussemburgo (foto sopra: la tomba è la croce piccola) |
Patton was promoted to temporary four-star rank in mid-April. Shortly after the end of the war he entered on his duties as military governor of Bavaria. His outspoken criticisms of denazification policies led to an outcry in the United States, followed in October 1945 by his relief as Third Army commander and assignment to the Fifteenth Army, then a small headquarters engaged in studying miliary operations in northwestern Europe. Near the end of the year Patton was seriously injured in an automobile accident near Mannheim. He died in a nearby hospital in Heidelberg on Dec. 21, 1945. Profane, impetuous, and flamboyant, Patton was easily the most colorful of the United States Army's commanders in the west, and its leading genius in tank warfare. Behind his showmanship and audacity lay the imaginative planning and shrewd judgment that made him one of the great combat commanders of World War II. Forrest C. Pogue Author of The Supreme Command General Patton's journey into history began in Mannheim, Germany on December 9, 1945, when the Sedan (autovettura di servizio) in which he was riding ran headlong into an army truck. He was taken to the army hospital outside of Heidelberg, and although his injuries appeared to be minor, he passed away on December 21. He lay in state at the Villa Reiner, one of the stately homes in Heidelberg. Funeral services were conducted at Christ Church, afterward his body was placed aboard a special funeral train for the trip to Luxembourg for burial at the Military Cemetery in nearby Hamm, where 3,000 American soldiers lie, many having served under General Patton in the 3rd Army. He was buried on December 24th following a funeral service at the Luxembourg Cathedral. In spite of the pouring rain, thousands lined the streets from the central railroad along the tracks to the cemetery. Representatives of nine countries and the highest ranking officers of the American troops stationed in Europe followed the coffin. Present were delegations from Luxembourg, France, Belgium, England, Italy, The Netherlands, Czechoslovakia and Yugoslavia. France and Belgium provided the honor guard. While the gun carriage with the coffin was on its way from the railroad station to the cemetery, a French battery fired a seventeen-round volley of salute. After a brief religious service George Patton Jr. was lowered into the grave. (bio by: Anonymous) Quando il XII corpo corazzato di Patton transitò da Regensburg, il 28 maggio 1945 sicuramente Ludwig II di Baviera si rivoltava nella tomba. A tali incolti passanti non potevano sfuggire i suoi folli castelli (Ludwig soffriva di disturbi psichici) e il Walhalla, tempio degli eroi che si erge a circa 10 km a est della città di Regensburg sovrastante il Danubio. Il Walhalla, è l'opera più significativa del neoclassicismo della Germania meridionale fatta però erigere da Ludwig I (nonno del disturbato) tra il 1830 e il 1841 su progetto dell'architetto Leo von Klenze (Il 20 marzo 1848 Ludwig I, a causa dello scandalo dovuto alla sua relazione con la ballerina Lola Montez, abdica a favore del figlio: il nuovo sovrano è Maximilian II e Ludwig II suo primogenito ha solo due anni e mezzo. Ludwig I morirà 82enne a Nizza nel 1868 mentre il figlio primogenito Massimiliano era già morto 4 anni prima. Ludwig II dichiarato pazzo viene deposto nel 1886 e viene dichiarato reggente Luitpold suo zio in quanto anche il fratello di Ludwig II, Ottone, sballina). Si tratta di un maestoso tempio dorico voluto dal sovrano per celebrare i grandi uomini tedeschi (121 busti e 64 targhe commemorative). La Baviera di Wagner si perdeva nelle leggende germaniche del Dio Odino, che noi siamo abituati a considerare ambientate sul Reno, per l’opera omonima. La fama di Wagner si accrescerà con i discendenti di Ludwig. Non Patton venne immortalato assiso in trono fra gli dei, bensi il suo terrier (cane) Willie che lo seguiva ovunque. |
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