BERNARD LAW  MONTGOMERY 

1887-1976

 

 

 

       
 

Il Comandante

   

Un comandante deve sapere ciò che vuole. Deve vedere con chiarezza l'obiettivo prefisso e lottare per raggiungerlo;

deve far si che anche i suoi comandanti in sott'ordine sappiano ciò che egli vuole...

 

 

  Montgomery, Bernard Law (1887-1976) was born in London, from an Ulster family, in 1887. He graduated from the Royal Military Academy of Sandhurst and served in France and Belgium during WW I. Promoted major general, he commanded a division in Middle East in 1938-1939. At the beginning of WWII he was in France commanding a division. He was given command of the 5th Corps in Britain after having evacuated his unit from Dunkirk in 1940.
On Aug. 18, 1942, his moment came: he was called to assume command of the 8th Army, driven back into Egypt by Rommel's forces. At that time the myth of the Desert Fox was having a bad impact on the morale of the British troops: thus the need for a general with a strong personality. Montgomery fitted the bill. The myth of the "Unshakable" was created to increase the will to fight in the 8th Army. Montgomery was different from other generals: he dressed in a particular way, he was always depicted and photographed in a proper way, as a practical man who always got what he wanted. He was loved by the troops, who called him "Monty", but not as much by the high ranked officers and generals who considered him rude. After a long preparation, he launched the El Alamein attack in northern Egypt on October 23 and, when their lines broke, pursued the enemy remnants into Libya and beyond. He thus became the first of the Allied generals to inflict a decisive defeat on a German army, winning maybe the most important battle (along with Stalingrad) of WW2. On November 10 he was knighted and promoted to full general. Still leading the 8th Army, Montgomery participated in the Allied landing in Sicily in July 1943 and led the troops invading the Italianmainland two months later.
     

Harold Alexander

Harold Alexander (sopra) era nato a Londra il 10 dicembre 1891. Dopo aver frequentato Harrow e Sandhurst, nel 1911 prese servizio nella Irish Guard. Durante la Grande Guerra mondiale fu comandante di battaglione in Francia dove venne ferito tre volte ed ebbe diverse decorazioni. Nel marzo 1919 fu membro della Missione militare alleata a Varsavia e, nello stesso anno, ebbe il comando della milizia del Baltico impegnata contro l'Armata Rossa Bolscevica. Nel periodo tra le due guerre ebbe diversi comandi, fra i quali uno sulla frontiera N.O. dell'India. Allo scoppio della II guerra mondiale, ebbe il comando della 1a Divisione del Corpo di spedizione britannico in Europa, dislocato in Francia al comando del generale Lord Gort. Il 31 maggio 1940 ritornò in Francia per assumere il comando del I Corpo d'armata, grande unità che sotto la sua abile guida ebbe parte decisiva nell'evacuazione delle truppe britanniche da Dunkerque. Dal giugno 1940 ebbe il comando delle forze terrestri nell'Inghilterra meridionale,  contro la temuta invasione tedesca. Uno dei suoi maggiori contributi fu l'adozione, da parte dell'esercito britannico, di metodi  addestrativi e di combattimento poco ortodossi. Quando cessò il pericolo di uno sbarco, Alexander fu inviato in Birmania (primavera 1942) per assumere il comando delle zone minacciate dai Giapponesi. Qui organizzò un'altra ritirata che si concluse ancora con un successo nonostante la superiorità delle forze giapponesi. 
Il 15 agosto 1942 Churchill lo nominò comandante in capo del Medio Oriente; in tale incarico ebbe alle sue dirette dipendenze il generale Montgomery. Dopo che le forze alleate dell'operazione "Torch" (lo sbarco nel Nordafrica) si congiunsero in Tunisia nel febbraio 1943, Alexander divenne comandante aggiunto del generale Eisenhower e comandante del 18° gruppo d'armate in Tunisia. In tale veste comandò anche le forze terrestri impegnate nell'operazione "Husky" (sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943). Quando Eisenhower fu chiamato a Londra per assumere il comando di Overlord (sbarco in Normandia), Alexander fu nominato comandante in capo delle forze alleate in Italia. Alexander si trovò a comandare le forze più disparate per nazionalità: Americani, Inglesi, Francesi (marocchini), Italiani, Neozelandesi, Canadesi, Sudafricani, Indiani, Nepalesi (i Gurkha), Brasiliani, Israeliani, Giapponesi nazionalizzati, Polacchi etc etc..... 

  He had a most active role during the remainder of the war: he led the 8th Army during the invasion of Italy. In January 1944 he returned to Britain to lead the land forces under the command of General Eisenowher in the Normandy landing. After the Allied landing in Normandy in June 1944, Montgomery directed all land operations until August, when the command was reorganized. He then took command of the Second Army Group, consisting of British and Canadian armies, which held the northern end of the Allied line. On September 1 he was made a field marshal, the highest rank in the British Army. Montgomery suffered his worst defeat of the war in September 1944 when his planned crossing of the Rhine at the Dutch city of Arnhem was turned back with the loss of 6,000 airborne troops. Responsibility for the debacle has been the source of continuing controversy.
On Dec. 17, 1944, after a German thrust through the Ardennes had split the Allied Twelfth Army Group, Montgomery was given temporary command of all British and American forces on the north side of the bulging line. On May 4, 1945, he accepted the surrender of the German troops in the Netherlands and northwest Germany. On May 22, Montgomery became chief of British forces occupying Germany and a member of the Allied Control Commission.
In 1946 Montgomery became 1st Viscount Montgomery of Alamein. In 1948-1951 he served as chairman of the permanent defense organization of the Western European Union, and he was deputy supreme commander of the North Atlantic Treaty Organization forces from 1951 until his retirement in 1958. He died in Alton, Hampshire, on March 24, 1976. His writings include Memoirs (1958).  www.angelfire.com/ mn3/history_ww2/site4.htm
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Montgomery nasce il 17 novembre 1887 a Kennington (Londra) quarto di una famiglia di origine anglo-irlandese (la madre Maud Farrar, il padre Henry reverendo a St. Mark's Church chiesa anglicana). Il nonno ha combattuto in India e ha trasmesso anche al figlio il senso della disciplina, che passerà poi al nipote Bernard Law. Il reverendo si sposa all'età di 33 anni e la moglie ne ha la metà. La tradizione militare in famiglia, nonostante le apparenze, non è il padre a gestirla, bensì la madre, che comanda come farebbe un Sergente delle Guardie. "A Kennington Monty è ancora troppo piccolo per capire che in casa è la madre a portare i pantaloni...e non fa in tempo a festeggiare il secondo compleanno che la famiglia è in partenza per l'Australia dove il padre è stato nominato Vescovo". Dira poi "Se penso alla mia adolescenza non ricordo che feroci battaglie contro mia madre dalle quali uscivo sempre sconfitto". Nel 1949 non andrà nemmeno ai suoi funerali. Inutile dire che i sistemi di educazione erano quelli tipici della età vittoriana fatta di vergate, con tutto il corollario di obblighi e regole, compreso un precettore che sembrava fatto ad immagine o somiglianza della madre. "Per colpa di mia madre ho scoperto molto presto che cosa fosse la paura, ho imparato ad aver timore di qualcuno, quando gli altri passavano il tempo a giocare....". Stesso trattamento riceve il marito Vescovo. Nel 1902 rientrano in Inghilterra. Frequenta le scuole, ma la sua mediocrità risalta quanto la sua voglia di fare a botte e rompere le regole. Inaspettatamente chiede ai genitori di frequentare la scuola militare di Sandhurst. Dopo lo scontro con la madre (il padre si era rassegnato), Monty vince la sua prima battaglia a 15 anni. Viene accettato ma non prima che finisca la scuola a St. Paul's (altri 4 anni). La pecora nera di famiglia, come veniva definito, è un mediocre allievo, magro allampanato e povero per giunta perchè la Madre gli ha assegnato una paghetta di nove scellini, che comunque è il doppio di quella di sua padre !!. Non gli resta che fare sport e studiare, essendogli negata ogni altra evasione. Il padre e la madre brigano per farlo assegnare ad un reggimento di stanza in India, che eviterebbe loro anche l'esborso della paghetta ma Monty viene escluso perchè, come capobanda della famigerata compagnia B, Bloody la sanguinaria, ha bruciato il sedere a un commilitone. L'allievo bruciacchiato stava preparandosi ad una libera uscita con donne e champagne perchè era anche il più ricco del corso. Lo salva la madre che questa volta mette sotto il colonnello del reggimento. Il caporale Monty viene pubblicamente degradato in data 29 gennaio 1908. Monty dirà "Guardavo allo spaccio la vetrina con gli orologi da polso che a me furono preclusi praticamente fino alla vigilia della Grande guerra (27 anni)". Vedremo più avanti il particolare.

     

  La lezione gli è servita e a fine anno è in partenza per l'India. Nel 1910 viene nominato sottotenente e spostato da Peshawar a Bombay. L'anno dopo ottiene la prima licenza e ritorna nella sua casa dove non è cambiato nulla, si prega molte volte al giorno e il padre che non conta nulla è quasi ai vertici della chiesa anglicana. Il padre si assenta spesso ma, come dice la moglie, "Raramente soffriva di nostalgia per le lunghe assenze da casa". Al ritorno in India Bernard si specializza in comunicazioni e segnalazioni divenendo un'autorità, riconosciuta anche a livello istruzione (dispense). La vigilia di natale del 1912 ritorna a casa, dove quasi tutti se ne sono andati da tempo e non hanno intenzione di farvi ritorno. Lui stesso decide di vivere presso la scuola d'artiglieria e scorazza per i sobborghi di Londra con la sua prima auto che si è comprato senza chiedere il permesso a nessuno. E' giovane, atletico, scapolo e misogino. Gli manca la verifica militare ma la guerra è ormai alle porte. "Nel 1914 avevo 26 anni e raggiunsi il mio plotone il 26 agosto a Le Chateau. Quando la guerra finì nel 1918 io avevo quasi 30 anni e comandavo la 47a divisione (dubbio). Durante questi 4 anni io ho imparato più cose sugli uomini e sulla guerra che in tutto il resto della mia vita...."
     

Col classico "Montgomery" nella roulotte stanza dei ricordi

  Scrive alla madre, nonostante tutto, riportando notizie anche storiche (riservate), che deve interrompere dal momento che mette piede sul suolo francese in zona di guerra. A Ypres il 13 ottobre 1914, dopo violenti scontri resta sul campo di battaglia e viene dato per morto. Solo dopo molto tempo grazie all'acume di un barelliere viene recuperato. D.S.O. e promozione a Capitano. Le gravi ferite non gli impediscono di tornare in linea  a inizio febbraio del '15, ma prudentemente viene assegnato allo staff del comando di una Brigata in addestramento in Patria. Il 29 gennaio 1916 è di nuovo al fronte dove continua a collezionare medaglie ed encomi. La guerra finisce e lui che vuole entrare al Camberley College, scuola superiore di guerra,  scopre che nonostante il curriculum viene escluso (solo 50 posti). Imbastisce una partita a tennis con chi di dovere e si raccomanda lui stesso. L'imbranato ne ha fatto di strada.

<<< A sinistra Monty all'interno della vecchia roulotte comando che tiene in giardino con i ritratti dei nemici alle spalle (sotto le due versioni a colori)

     

Ritratto di Rommel nello "studio" di Montgomery

Ritchie aveva rimpiazzato Cunningham il 26 novembre 1941 al vertice dell’8 armata. Il 25 giugno 1942 Ritchie venne sostituito dal parigrado, ma suo superiore del settore mediorientale Auchilenck. Il 7 agosto in conseguenza delle ulteriori sconfitte subite sul fronte dell'Africa settentrionale a opera di Rommel che rischiavano di mettere in gioco la stessa Alessandria d'Egitto e il Canale di Suez, il primo ministro britannico Winston Churchill decide di sostituire Auchinleck sia da comandante del settore mediorientale che da comandante dell'Ottava armata. Al primo posto designa il generale Harold Alexander (vedi sopra profilo) e al secondo posto il generale W. Gott. Ma lo stesso giorno della sua nomina, Gott viene abbattuto da un caccia tedesco mentre compie un volo di ricognizione sulle postazioni del fronte e così il problema del comando dell'Ottava armata si ripropone con raddoppiata urgenza. Lo risolve, nonostante qualche perplessità di Churchill, il C.S.M. britannico, sir Alan Francis Brooke, che sceglie Bernard Law Montgomery

Il  Comandante

Un comandante deve sapere ciò che vuole. Deve vedere con chiarezza l'obiettivo prefisso e lottare per raggiungerlo; deve far si che anche i suoi comandanti in sott'ordine sappiano ciò che egli vuole e quali siano gli elementi posti alla base della sua linea di condotta. La chiarezza è una delle prime responsabilità di un comandante in capo, come l'atmosfera nel quale il suo stato maggiore, i suoi ufficiali vivranno, lavoreranno e combatteranno...Nei tempi moderni, quando una nazione entra in guerra, i ranghi delle sue forze armate sono formate da uomini provenienti dalla vita civile, che non sono professionisti, e che non hanno alcun desiderio di esserlo. Questi uomini sono molto diversi dal servo della gleba o dal mercenario dei tempi passati. Essi sono istruiti, pensano e valutano, e sono pronti alla critica. Essi vogliono sapere quello che succede.... (a richiesta si fornisce fotocopia testo intero) 

 

   

  E' scapolo, piacente, ma di donne ancora niente. Si dedica alla sua missione di istruttore e pianificatore, nonostante le invidie e le critiche. A 40 anni incontra la vedova Betty Craver e fra i due scocca una scintilla (matrimonio di convenienza?) nonostante l'opposizione dei figli di lei e del solito bigottismo vittoriano. Il 29 luglio 1927 il reverendo Henry celebra le nozze in forma ristretta. La sua vita militare lo porta, fra mille difficoltà familiari, in giro per l'impero fino alla pericolosa guarnigione di Quetta. Si sta ormai avviando il rientro in patria nel 1937 quando la moglie viene punta da un insetto e muore in mano ad inaffidabili medici in brevissimo volgere di tempo,  Allo scoppio del secondo conflitto Montgomery assume il comando delle 3a divisione, quella che fa parte del contingente che viene travolto a Dunkerque. Anche per lui quindi come per Alexander il conflitto è iniziato male, ma tutta la colpa viene scaricata su lord John Gort. L'Operazione Dynamo, da parte della flotta zanzara, per il prelievo a qualsiasi costo dei 300.000 soldati in Francia riesce. L'Inghilterra in quel momento contava su una unica unità a ranghi intatti la sua, anche se le dotazioni erano al lumicino. In patria scriverà ed analizzerà ogni errore commesso sul continente, candidandosi per un alto incarico. Il 2 luglio 1941 incontra Churchill, che non ne riporta una particolare impressione, se non che è astemio e non fuma al contrario di lui.
     

  La morte di Gott e la raccomandazione di Brooke lo portano nell'agosto del 1942 al comando dell'VIII armata. "Com'è strano il destino, un generale ha una brillante carriera sulle spalle e poi gli capita una tegola che lo rovina" commentava fra i suoi collaboratori. Uno di questi per alzare il morale della discussione disse "Forse ce la faremo, non sia pessimista" e Lui "Cosa pensa, io parlavo di Rommel" !!!. Termina qui la trattazione della sua biografia, poiché il personaggio verrà trattato nei capitoli di Storia e il giudizio sulle sue qualità lo lasciamo ai lettori. Aggiungiamo alcune annotazioni personali sul copricapo (basco) che già in gioventù gli allievi anziani sfoggiavano al college e che per poco non gli costò una bastonatura il giorno che lui novellino, su consiglio della madre, se l'era comprato.
     

  Il suo caratteristico basco portava sempre i fregi metallici di tutti i reggimenti che visitava, tanto che sembrava sempre un albero di natale, lo stesso col cappello australiano con una falda ripiegata. Degli orologi poi, come abbiamo detto, divenne un incredibile e maniacale collezionista e l'ultimo modello uscito doveva essere sempre suo, per primo al suo polso, tanto che si pavoneggiava dicendo "Questo orologio è la prima volta che viene portato in Africa" Se diciamo che a inaugurare la"moda" di portarlo sopra il maglione fu lui e non un torinese, non andiamo tanto lontano !!!. Per il cappotto che da allora prese il nome di "Montgomery" non credo esistano dubbi. Nel suo libro di memorie liquidò gli italiani con poche righe feroci "... si arrendevano a mandrie, al comando di generali che avevano preparato già le valige". (righe che in Italia provocarono decine di violenti articoli, un tipo lo sfidò perfino a duello). La sua carriera militare termina ufficialmente dopo le Ardenne, gennaio '44 quando venne chiamato a  togliere dagli impicci il suo nuovo nemico rivale Ike. Ike, di cui diceva che non sapeva distinguere il Natale dalla Pasqua, diventerà presidente degli Stati Uniti, l'altro De Gaulle stessa carica in Francia, così pure il delfino Kruscev in Russia. Aveva vinto la guerra e perso la pace ?!.

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