CAMILLO RICCHIARDI

LA GUERRA BOERA

Dal diario di Camillo Ricchiardi**comandante

la Legione Volontaria Italiana alleata dei Boeri
   


 “la prima brillante operazione, fu la cattura d’un treno blindato a Chieveley. Tra i prigionieri vi era il giornalista Winston Churchill””Cosa sta facendo signore ?” alla domanda l’imbarazzato Churchill cercò di nascondere le cartucce Dum-Dum, proibite*, Churchill pittore a Venezia nel 1951che aveva in tasca. Si era già liberato non visto della pistola e di un caricatore (di Dum-Dum). “Non lo so” rispose Churchill “l’ho appena raccolto nell’erba” Ricchiardi finse di credergli. Assieme ad altri 60 venne inviato a Pretoria ( “Durance vile” spregevole prigionia  così la definirà  nelle sue memorie). *proiettili esplosivi vietati poi dalla convenzione di Ginevra. Erano stati usati anche ad Omdurman da Kitchener creando vuoti spaventosi tra i dervisci. 

Per la qualifica non chiara e il possesso delle pallottole proibite rischiava la fucilazione !! il ragazzo spiritoso. Il Churchill prigioniero, che prima si scatenava contro l’uso invalso di scambiarsi prigionieri ora ne era entusiasta. Per sua fortuna riuscì ad evadere rocambolescamente e al suo ritorno in Inghilterra le sue gesta “eroiche !!” lo catapultarono in politica come aveva previsto. Naturalmente la sua versione dei fatti era stata leggermente cambiata, purgata ed esagerata. Di Italiani non si parlava proprio, non era il caso. Churchill quindi approfitta immediatamente della notorietà acquisita per lanciarsi di nuovo nella campagna elettorale. Questa volta è eletto deputato conservatore di Oldham. "Ammiravo la tenace resistenza dei Boeri - affermò in seguito -, mi offendeva sentirli denigrare, e mi auguravo che dopo averli vinti riuscissimo a legarceli stabilmente concedendo loro una pace onorevole. Per me bruciare le loro fattorie per rappresaglia era un atto odioso e idiota". Un atteggiamento magnanimo che adotterà anche nei confronti degli avversari sconfitti nella prima e nella seconda guerra mondiale.

**Camillo Ricchiardi - la guerra Boera
Nato ad Alba (Cn) il 5 giugno del 1865 da Giovanni e Volpino Rosa , Giuseppe Camillo Pietro Richiardi (la seconda c l’aggiungerà dopo) aveva 34 anni quando arrivó a Delagoa Bay. Come corrispondente di guerra e factotum era giá stato in molti paesi esotici, tra i quali il Siam, la Cina, le Filippine e l'Eritrea. Prima di questi  aveva frequentato l’Accademia Militare e la scuola di Cavalleria di Pinerolo da cui era uscito sottotenente in servizio al Genova e poi Tenente al Piemonte Cavalleria. Dopo 6 anni di servizio chiese il congedo iniziando la sua vita errabonda per il mondo. Entrato a far parte della cerchia degli uomini piú fidati del Generale Louis Botha (boero), a Ricchiardi fu data l'incombenza di formare un'unitá speciale di soldati adatta ad eseguire operazioni militari altamente delicate (Kommando o commando all'inglese). Il Corpo era composto non solo da Italiani da tempo residenti nel Veld, ma anche da ex  del Regio Esercito e di veterani garibaldini. Sotto la guida di Ricchiardi, questo gruppo conosciuto come la Brigata Latina o la Legione Italiana, si fece notare per la sua compattezza. Oltre alle avventure della Legione Italiana, fu il carattere carismatico e affascinante dello stesso Ricchiardi che contribuí a renderlo un personaggio famoso. (usava ad esempio rispedire gli effetti personali dei nemici uccisi alle famiglie accompagnati da una lettera di condoglianze). Ricchiardi fu ferito durante la battaglia di Colenso e, in seguito, trasferito all'ospedale di Pretoria dove incontró  Hannah Myra Franciska Gurrman-Joubert  parente del presidente Kruger  e nipote del generale Joubert. Il 19 maggio del 1900, l'esercito inglese minacciava Johannesburg. Il Presidente Kruger approfittando del buio della notte fuggì in treno per Machadodorp che da quel momento sarebbe diventata la sede mobile del suo governo. Johannesburg cadde infatti in mano dei britannici il 1 giugno  e, il giorno dopo,  la cavalleria britannica si spinse verso la meta finale - Pretoria che cadde il 4.  I Boeri, tuttavia, non si arresero e si diedero alla guerriglia. Ricchiardi e i suoi uomini ebbero il compito di distruggere tutti i ponti tra Pretoria e Machadodorp. 

Examples of asymmetric warfare
Boer commandos

The Second Boer War was the first major war of the 20th century and one in which asymmetric warfare featured prominently. After an initial phase, which was fought by both sides as a conventional war, the British captured Johannesburg, the Boers' largest city, and captured the capitols of the two Boer Republics. The British then expected the Boers to accept peace as dictated by the victors in the traditional European way. Instead of capitulating the Boers fought a protracted guerrilla war. Between twenty and thirty thousand Boer commandos were only defeated after the British brought to bear four hundred and fifty thousand troops, about ten times as many as were used in the conventional phase of the war. During this phase the British introduced internment in concentration camps for the Boer civilian population and also implemented a scorched earth policy. Later, the British began using Blockhouses built within machine gun range of one another and flanked by barbed wire to slow the Boers' movement across the countryside and block paths to valuable targets. Such tactics eventually evolved into today's counter insurgency tactics.

BY PHILIP BOURJAILY
THE civilian rifle club movement in England grew out of the disasters of the first months of the Anglo-Boer War late in 1899. The British Army suffered a series of reverses at the hands of outnumbered civilians unlike anything the nation had witnessed in the prior years. One of the shocking revelations of the war was the poor standard of marksmanship in the army compared to that of the Boers. The Boers grew up hunting and riding; each burgher provided his own horse and rifle when he joined his commando. These expert game shots, partial to the bolt-action Mauser repeater, took a heavy toll on British troops often ordered to advance in long lines as if fighting lightly armed tribesmen. Two men who would later found rifle clubs early in the movement were among the many who followed the course of the war with great anxiety: Rudyard Kipling and Arthur Conan Doyle......

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la battaglia di Mafeking

I numeri del conflitto
Inglesi: su mezzo milione di soldati 22.000 morti,
23.000 feriti, 75.000 invalidi, Boeri: su 75.000
combattenti 4.500 morti. Dal 1931 il Sudafrica è
indipendente nell'ambito del Commonwealth e dal
196x, in seguito alla politica di Apartheid non
riconosce più la corona. Su pressioni internazionali
dal 1990 il regime segregazionista si attenua con
la liberazione di Mandela che nel 1991 è eletto
presidente dell'Anc e nel 1993 riceve il Nobel per
la pace. Dal 1994 è eletto presidente della Repubblica del Sudafrica e capo del governo. Resterà in carica
fino al 98.
 

Natale.1901 agguato dei boeri a Twenfontein

marzo 1900 imboscata dei boeri a Bloemfontein

20 ottobre 1899 Glencoe primi scontri

1900: Kruger in un momento difficile cerca appoggi in Europa

1902: trattative di pace, Botha, De Wet Kitchener e altri

Giugno 1902: la pace è arrivata.

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Nonostante le prime vittorie il Presidente Kruger fu costretto a ritirarsi ancora una volta fino al paese di confine di Komatipoort, e, piú tardi, fino al porto di Lourenço Marques (oggi Maputo in Mozambico). Gli italiani furono gli ultimi a lasciare il Sudafrica. Camillo Ricchiardi fece ritorno in Italia il 31 ottobre del 1900. Il 23 novembre, andó in Olanda per unirsi alla delegazione di Paul Kruger  e al cui seguito c'era anche la sua diletta, Myra Guttman.  Il 5 giugno del 1901 Camillo e Myra si sposarono a Mentone.  L'unico rammarico espresso dal vecchio presidente era che Ricchiardi fosse cattolico.  Verso la fine del 1902, Ricchiardi emigró in Argentina insieme alla moglie riuscendo ad attirare l'interesse di molti Sudafricani per l'Argentina con studi e progetti economici. A Buenos Aires, Ricchiardi ebbe molto successo come imprenditore edile. Morí a Casablanca in Marocco il 21 gennaio del 1940. Prima del Sud Africa, nel 1891, Ricchiardi aveva organizzato nel Siam l’esercito nazionale e subito dopo si era dato ad attività commerciali con appendice giornalistica come inviato di grandi giornali americani. Presente in Eritrea nel 1896, da li passa alla Cina con mandato di rappresentanza d'organizzazioni italiane. Lo scoppio della Guerra Hispano-Americana nelle Filippine lo vede di nuovo sulla breccia delle armi come capo di una legione internazionale sponsor delle attività di Emilio Aguinaldo, alleato degli Usa. Ad ottobre del 1899 alla notizia della guerra Anglo Boero si imbarca per Durban. Quando giunge al porto, sia il carico che i personaggi imbarcati fanno insospettire gli inglesi delle reali intenzioni della missione. Ricchiardi si salva chiedendo di proseguire per il Mozambico, in quanto giornalista (e mostra i tesserini dei giornali per cui aveva lavorato) da cui rientra clandestinamente in Sud Africa il 5 novembre 1899. 

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