RINO COZZARINI
|
|
Tenente dei
Bersaglieri
Di Rino Cozzarini ho scoperto ben poco, se non che era nato a Venezia
nel 1918 e che si era arruolato a 18 anni coi volontari della Guerra
Spagnola. Quando ritorna a fine conflitto ha ancora il tempo per
dedicarsi ad una parte degli studi che non aveva completato, ma scoppia
subito il secondo grande conflitto. Da quale corso ufficiali, in quali
reparti sia entrato e uscito non ci è dato sapere. Difficile da reperire
e da classificare nel variegato mondo dei volontari della Rsi: di
Cozzarini non parla neanche Pisanò ne gli “Ultimi in Grigioverde”. Lo
stesso sito “da Cassino al Volturno” lo chiama Cesare!!! Cozzarini.
Sulla stele c’è Rino.
Quando l’8 settembre 1943 c’è il “tutti a casa”, Cozzarini non è della
partita. Chi lo descrive con un camion lungo le strade principali a
raccogliere uomini per un suo progetto che, comunque vada, è di
continuare la guerra a fianco dei tedeschi, come l’ha cominciata, chi su
una moto a recuperare sbandati. L’imprimatur dell’Esercito della R.S.I
verrà dopo, perché ora è solo caos e Mussolini è ufficialmente
prigioniero sul Gran Sasso. Radunati attorno a sé ca. 500 uomini, Rino
Cozzarini si presenta col suo piccolo esercito a un comando tedesco.
Chiede l'onore di un posto sulla linea del fuoco per quelli che lui
chiama "battaglione Mussolini". Accertate le capacità del complesso, i
tedeschi non frappongono difficoltà ad avvalersi di questi uomini nei
giorni successivi, alla prima bisogna. Non lo faranno mai di frapporre
difficoltà davanti a piccole unità da loro dipendenti in tutto e per
tutto. |
The first infantry unit to see combat
against the foreign invasor was the “Mussolini “ battalion formed even
before the RSI was formed ,by” young Balckshirt” lieutenant Rino
Cozzarini who regrouped a group of 400 royal army’s disbanded soldiers
and was incorporated by the germans on the front ,holding a line front
from Falciano, near Caserta to Mondragone (Volturno River) against
americans troops. In a very fierce battle the soldiers of Cozzarini
stopped an attack by US tanks ,armed only with coktails Molotov
gas-bottles. They captured 300 US soldiers and 4 Sherman tanks. In
November 43 this battalion would be detsroyed by units of the VIII
british army and Cozzarini, by than a captain, killed in action. The name “Mussolini” will be recupered by a bersaglieri battalion formed by
Blacks colonel Facchini in Milan with captured italian soldiers about
to be send by the germans as POWs in Poland. Accompanied by some
germans officers Facchini went to the railroad station, and says to the
soldiers in the POWs train : -
What do you prefers ,to follow me or to
be prisonners ?
(versione molto personale dell’autore
di questo brano non
identificato). This battalion after a short training would be employed
on the Venezia Giulia front against the titists and remains there up
till the end of the war ,being one of the bravest RSI units
|
|
|
|
Sono i giorni del Volturno in piena, che gli alleati tentano di forzare
con tutti i mezzi. Sulla linea Falciano-Mondragone durante la notte del
29 ottobre, gli alleati tentano di infrangere gli ultimi spezzoni della
vecchia linea di resistenza Viktor.Gli uomini di Cozzarini senza
adeguate armi anticarro, riusciranno a respingere un massiccio attacco
di una formazione corazzata alleata, utilizzando la tattica delle
bottiglie di benzina (Molotov) e delle bombe a mano. Vennero anche
catturati 4 carri e circa 300 prigionieri al prezzo di 192 caduti. Per
la condotta in combattimento a M. Massico (m. 811), gli viene
riconosciuta la promozione sul campo a Capitano, che però non figura
sulla sua lapide. Non deve stupire che il reparto venga definito
Battaglione, anche se forse non ne aveva la consistenza, e sia comandato
da un ufficiale inferiore, perché questa era la regola presso i Tedeschi
e in particolari circostanze anche degli italiani. Nei giorni che
seguono il battaglione italiano è nuovamente chiamato al combattimento e
si copre di gloria. Cozzarini viene anche insignito della croce di ferro
germanica. Respinti gli attacchi del X C.d’A l’esiguo reparto, aggregato
alla 3ª PzGrD, fu dislocato sulla breccia di Mignano, lungo la SS 6
Casilina dominata dalle quote 1170 (M. Cesima*) e 1205 (M. Sammucro),
dalla più prossima quota 357 (M. Rotondo) a nord, dalla quota 963 (M.Camino)
e dalle vicine quote 588 (M. Maggiore) e 350 (M. Lungo) a sud.
La quota 1170 era difesa
dalla 3ª PzGrD, formata in buona parte da Volksdeutche polacchi
(polacchi con ascendenze tedesche), con i
volontari di Cozzarini in postazione avanzata a M. Rotondo.
*Col. Shepperd "La campagna d’Italia 1943-1945" (pagg. 191-192): «un
cedimento dei Panzer Grenadier permise agli americani di entrare in
possesso di M. Cesima e di attaccare dal fianco M. Rotondo. Questo
attacco fallì, ma un secondo assalto fra la nebbia raggiunse l’8
novembre la cresta che venne difesa nonostante diversi contrattacchi».
Ed è qui, nella lotta scatenata dal 5 al 15 novembre 1943 per forzare la
stretta e il suo caposaldo S. Pietro Infine, che Cozzarini trova la
morte (10 novembre). Il battaglione continuò a combattere e si hanno
notizie fino al 18 dicembre 1943.
Dal Giornale di Brescia … al km.
153+600 in direzione di Cassino, sulla destra della medesima SS 6
Casilina, sorge dal 1993, una colonnetta di pietra, circondata da una
piccola cancellata, su cui sta scritto: «Per l’onore d'Italia qui ......
medaglia d'oro» |
|
|
A Lui Marinetti dedicò il suo ultimo aeropoema...... La battaglia diventa una crepitante rabbia di
macchine tipografiche e vi sibila l'inchiostro carbonoso di una rotativa
a traffico librario infinito ..... Poiché a tradimento compiuto muore
l'Italia colpita lacerata il capitano Rino Cozzarini si affanna per
soccorrerla ansando col suo volto affilato di scure olivastra occhi di
liquirizia sotto grappoli di capelli neri.. alla patria che mi
vuole lascio quanto ho di più caro nella mia vita. In ginocchio si
intrufola nelle linee mitraglianti il capitano Rino Cozzarini con bombe
a mano sventagliando morte svincola il suo battaglione accerchiato in un
vigneto colmo di vampe e pampini carbonizzati come si libera un
sentimento ideale da acredini pessimiste. Nella fattoria presa d'assalto
egli entra con i volontari - padrona dammi il secchio del pozzo che la
gola ci brucia o Gloria non mi ruberai il magnifico istante di eroismo
assoluto da regalare alla patria. In ginocchio strisciando egli
introduce fra i due rulli (di stampa) spietati tutto se stesso..
delicatissima la carta di carne patinata dai più armoniosi baci... devo
essere il primo fra tutti, guai a voi se qualcuno mi passa avanti ed ora
stampami, stampami nella storia fuori testo, stampami o mestierante
nemico...
|
|
|
Torna all'indice di Carneade
HOME R.S.I.
|