C'è poco da dire, chi non conosce gli esercizi di stile di Queneau? Abbiamo fatto la stessa
cosa, partendo
dal breve testo qui sotto (intitolato da noi Para-tattica di
abbordaggio, tratto da Una storia italiana, rivista propagandistica distribuita
gratuitamente in Italia nel 2001 da parte di un esponente del mondo politico.
Gli esercizi che seguono ci danno la possibilità di riflettere e ragionare sull'operazione
della scrittura, sul lessico, sulle invenzioni linguistiche, sulle figure retoriche,
sui sinonimi, sull'ironia, sulla costruzione delle frasi, insomma, su tutti gli elementi della
lingua che concorrono a formare uno stile di scrittura. Inoltre, gli esercizi dimostrano
empiricamente come il testo prenda forma prima di tutto dagli scopi per cui
è stato pensato.
Si avverte che ogni riferimento a fatti o a persone reali non è puramente casuale, ma è
dettato esclusivamente da criteri di finzione letteraria.
Perché ho scelto questo testo. Premesso che ogni testo di partenza, in teoria, può essere declinato
in numerosi esercizi di stile, ho scelto questo perché mi ha ricordato molto il testo che usò
Queaneau per i suoi Esercizi di Stile. E' la storia di un incontro, casuale, c'è una
stazione (St. Lazaire nell'originale, Centrale di MIlano qui), c'è un mezzo di trasporto
pubblico (la linea S nell'originale, un autobus qui). Inoltre, è un testo naturale.
TESTO ORIGINALE
Silvio Berlusconi, una mattina, passa davanti alla Stazione Centrale. Lo attende l'imprevisto.
Si chiama Carla Dell'Oglio. Sta aspettando l'autobus. Improvvisamente Silvio dimentica tutto.
Si presenta, scherza, si offre di accompagnarla a casa. Lei tergiversa e infine accetta.
Si sposeranno il 6 marzo 1965.
Tratto da: Concina, Michele, Costa, Alberto, a cura di, Una storia italiana,
ediz. spec. di "Linea azzurra", Milano, Mondadori, 2001, p.11.
IPOTATTICA
(Simona Madeo)
Passando davanti alla Stazione centrale, una mattina, Silvio Berlusconi incontrò una donna
il cui nome era Carla Dell'Oglio e il cui fascino lo colpì a tal punto da indurlo a
presentarsi alla signora, che in quel momento stava attendendo l'autobus, e a offrirsi di
accompagnarla a casa sino a che la donna, dopo qualche esitazione accettò l'invito e decise
addirittura di sposarlo di lì a poco, precisamente il 6 marzo 1965.
MATEMATICO
(Luca Ercoli)
Silvio Berlusconi, nel momento in cui il sole si trovava a 30 gradi Est, pone in essere una traslazione
lungo l'asse orizzontale della strada intersecando l'asse orizzontale della Stazione Centrale.
Lo attende un'estrazione statisticamente improbabile. Il codice di identificazione è Carla
Dell'Oglio. E'anche lei in attesa di un'altro fenomeno statisticamente improbabile.
Silvio compie una divisione con denominatore zero facendo perdere alla sua mente tutti i dati
immagazzinati precedentemente. Compie ora diverse equazioni di secondo grado: la prima porta
come risultato il suo nome e cognome, la seconda ha come risultato una serie di operazioni
tese all'ilarità del prossimo, la terza prevede una radice quadra che corrisponde allo sforzo
in joule per un vettore di giungere a casa di lei. Carla pone dell'attrito al vettore ma
successivamente il sistema si mette in moto. Si uniranno in un unico quadro algebrico quando
la costellazione dell'ariete si trova dietro il sole ma spostata a 6 gradi Nordovest.
GIOVANILISTICO 1
(Davide Manzati)
Stazione Centrale. Carla D. è in sbattimento totale. Sta aspettando il 15 che da mezz'ora non
s'avvista all'orizzonte quando - gran colpo di culo - il Fato le strizza l'occhio. Un cabinotto
dall'inquartamento precoce l'approccia e, iniziando a cazzeggiare del più e del meno, tenta
l'abbordaggio: "...hey tipa... ma... noi non ci siamo già beccati da... da queste parti?".
Il raga, neanche a dirlo, se la tira da paura ("...tutti mi conoscono come l'Uomo del Destino,
ma tu puoi chiamarmi semplicemente Silvio B."), ma lei si è rotta di aspettare al freddo e
così, occhieggiando un po' quì e un po' là, accetta uno strappo fino a casa.
"Che storia!" - pensa Carla D. montando sul bolidino del ghignante fighetto - "mo mi faccio
accompagnare, poi lo scarico e gli rifilo il due di picche!".
Alcuni mesi dopo, chiesa di... Silvio B., stretto in un tight noleggiato il giorno prima, si
sta bullando con quelli della compa:"...cosa vi dicevo? ...avete visto come l'ho cuccata la
tipa?". Batti la stecca Silvio!. Mentre Carla, dietro il velo bianco, è in sbattimento totale:
da 4 minuti e 28 secondi Silvio B. è il suo Boy ufficiale e lei non ci sta già più dentro...
GIOVANILISTICO 2
(Giorgia Edvige Garrone)
Davanti alla Stazione Centrale Carla sta sclerando in attesa che arrivi il bus. Ad un certo
punto vede avvicinarsi un tipo dall'aria fighetta, che scende da un auto fiammante, dandosi
arie da bullo.
"Ciao, sono Silvio, Berlusca per gli amici. Come ti butta? Ti ho vista scazzata e mi sono chiesto
come fa una tipa come te, con tutte le sue cosine al posto giusto, ad avere una faccia da
funerale. Poi ho pensato: le servirei giusto io per tirarla un po'su; in fondo a me Aldo,
Giovanni e Giacomo fanno un baffo! Baby, ti andrebbe di essere scortata a casa dal sottoscritto
sulla mia quattroruote?"
Carla, sulle prime fa la difficile, sopratutto perchè ha sempre schinato i tipi che se la
tirano come Berlusca, ma poi viene fulminata dai capelli tagliati a scodella, di moda tra i
giovani punzi, e dalla camminata molleggiata stile cowboy dei vecchi film western, e accetta
dicendo: "Ok, ma cerca di non pestare troppo sull'acceleratore! Ok?"
Stare in macchina con Silvio si rivela una gran figata perchè Carla si accorge che il punzo ha
il cuore tenero come un bimbo. Arrivati a casa, Carla dice: "Berlusca, te l'ha mai detto nessuno
che sei proprio fuori come un balcone? Comunque ci si becca! Ciao!".
Silvio in quel preciso istante capisce che ormai il bordello è stato fatto: è cotto come un
pesce lesso. Dopo quel primo incontro da urlo, i successivi sono da schianto fino al 6 marzo
1965, quando i due tipi, stracotti l'uno dell'altra, si sposano, organizzando una mega festa
con un casino di bella gente, tirando su anche un bel po' di regali.
FIABESCO 1
(Arianna Zucco)
C'era una volta, tanto tempo fa, un cavaliere di nome Silvio Berlusconi.
Tutte le mattine solea passeggiare davanti alla stazione Centrale del ridente villaggio di
Milano. Ma, una mattina, accadde un qualcosa di strano: Silvio notò una fanciulla che,
tutta sola, aspettava la corriera. L'impavido cavaliere, colpito dritto al cuore dalla beltà
di lei, tutto tremante offrì alla fanciulla, che si scoprì poi essere una principessa, il suo cuore.
Di lì a poco i due giovani convolarono a nozze e vissero felici e contenti il resto della loro
vita nel castello di Arcore.
FIABESCO 2
(Sara Gagliardi)
C'era una volta, in un paese lontano lontano, un giovane principe. Il suo nome era Silvio, del
casato dei Berlusconi, ed era un principe molto fortunato e felice. Aveva molti possedimenti
sparsi per una verde vallata, castelli, palazzi, vigneti e campi produttivi, e il suo regno
attraversava un periodo di pace e tranquillità. Il giovane Silvio poteva dedicarsi alle cose
che più amava senza troppe preoccupazioni: andava a caccia, organizzava bellissime feste e
corteggiava con successo le donne più affascinanti, senza mai dimenticarsi, però, di seguire
personalmente tutto quello che succedeva nelle sue terre.
Il principe aveva tutti i motivi per essere sempre allegro e sorridente.
Un brutto giorno, tuttavia, l'Orco Malefico dei Boschi non ne potè più di tutta quella letizia e
serenità, e decise di dare una lezione al giovane principe. Una notte apparve nella sua stanza
in una nuvola di fumo e zolfo, spaventando a morte il povero Silvio. "Tu, Principe dei
Berlusconi! - tuonò l'orco con voce minacciosa - Ormai sei abituato a ottenere tutto quello che
vuoi, hai dimenticato il valore di un sorriso. Io ti condanno a sorridere in eterno, anche
contro la tua volontà". L'orco lanciò il maleficio, e subito sul viso di Silvio apparve un
enorme sorriso. "Adesso ti accorgerai del valore inestimabile che ha un sorriso quando è
autentico. Il maleficio non si potrà rompere fino a quando non sentirai la vera pena che si
prova a non avere qualcosa che si desidera". Detto questo, l'orco sparì lasciando il povero
Silvio a tastarsi la faccia nel buio. "Poco male! - pensò il principe - Io sono solito
sorridere. Questo orco mi ha solo fatto un favore". E si rimise a dormire tranquillo.
Ma si sbagliava.
Ben presto si accorse che quel sorriso stampato sulla faccia anche contro la sua volontà era
una vera maledizione. Regnanti, diplomatici e funzionari di corte iniziarono a sentirsi offesi
da quel principe che non sembrava mai prendere nulla sul serio. In breve tempo il principe
Silvio non riuscì ad avere più un rapporto proficuo con nessuno dei Principi con cui
intratteneva relazioni di commercio o alleanza, e fu costretto a nominare un funzionario che
seguisse le trattative al posto suo. Perse il controllo del suo regno e anche gli svaghi
divennero molto meno attraenti: tutti lo trattavano come se fosse matto, e le dame
distoglievano gli occhi quando lui le guardava. Il sorriso si trasformò in una specie di ghigno
da cui non riusciva mai a liberarsi.
Ogni giorno il povero principe attraversava il villaggio con la sua carrozza per andare a
controllare i suoi possedimenti, ma ormai sapeva che era per lui solo un modo di occupare il
tempo. I suoi fattori non gli parlavano più dei loro problemi, perchè sapevano che quel
principe ghignante non era una persona affidabile e da cui si potesse ottenere qualche
risultato utile, e anche di fronte alla più grande delle tragedie, il principe ormai non sapeva
fare altro che ostentare quel suo sorriso irritante.
Una mattina, però, mentre attraversava la piazza principale, Silvio vide una bellissima
fanciulla, in piedi alle fermata della diligenza. Era così affascinante che il principe provò
il desiderio irrefrenabile di conoscerla. Subito fece fremare la carrozza e andò da lei.
"Soave creatura- esordì il principe tentando di trasformare il suo ghigno in qualcosa che
assomigliasse a un sorriso vero - posso umilmente offrirmi di accompagnarvi alla vostra
destinazione? Sono il Principe Silvio de' Berlusconi, e sarei onorato se voi accettaste di
salire sulla mia carrozza". La ragazza lo guardò seria. "So chi siete messere, e vi ringrazio.
Ma non ho nessuna intenzione di accettare nulla da voi: aspetterò la mia diligenza".
Il principe in quel momento sentì una pena enorme, così grande e nuova che gli sembrò che il
suo cuore si spezzasse letteralmente. Improvvisamente il ghigno sparì dal suo volto, e Silvio
rimase a guadare la fanciulla finalmente con la sua espressione. Quando quel sorriso finto
sparì, la ragazza riuscì a vedere veramente il principe per la prima volta, e le sue labbra si
piegarono nella cosa più luminosa e dolce che Silvio avesse mai visto.
Improvvisamente lui capì il valore di un vero sorriso. Cosi la serenità tornò a regnare nella
valle, il principe imparò a sorridere solo quando ne sentiva davvero il desiderio, sposò la
fanciulla e vissero per sempre felici e contenti.
DIARIO 1
(Susanna Graziano)
27 aprile 1962
Caro diario,
Che giornata meravigliosa! Ho deciso di licenziarmi. Non venderò mai più polli perchè ho
trovato qualcuno di meglio da spennare. Ahah! Ho conosciuto un uomo che mi ha aperto le porte
del paradiso fiscale, che mi ha promesso la pensione minima e la repressione del dissenso.
All'inizio ero un po' timorosa, ma poi, non so perché, mi sono fidata.
Parla strano, non lo capisco molto. Mi ha fatto un discorso strano su certe tre "i", i-commerce,
inglish, i soldi ...ma, a dirti la verità, non ci ho capito molto. Lui cercava una bionda da restaurare
e ha trovato me alla stazione. Meno male che avevo messo la parrucca nuova!
Agatha, la medium di San Babila, mi ha detto che lo sposerò fra tre anni e che diventeremno
ricchi e fini, insomma, persone ricercate.
A domani caro diario.
DIARIO 2
(Sabrina Appio)
18 gennaio 1962
Caro diario,
questa è una giornata memorabile! Mi chiederai perché? Perché questa mattina mi è successo
l'imprevisto, sono rimasto folgorato dalla bellezza di una dolce ragazza che era alla fermata
dell'autobus di fronte alla Stazione Centrale. Capelli lunghi biondi lucenti come l'oro,
due occhi blu come la profondità del mare, e poi quello sguardo quello sguardo che quando
si è posato su di me mi ha rapito il cuore. Sto parlando della mia futura moglie mi crederai
pazzo vero? Io che non mi sono mai innamorato, che ho sempre creduto che l'amore fosse una
cosa per femminucce, che ho sempre giudicato male i miei amici che piangevano per una ragazza
o sorridevano soltanto nel nominare il nome della loro amata ora sono il primo a volermi
sposare.
Stamattina c'era molto traffico così, scocciato, sono sceso dalla macchina con l'intenzione di
raggiungere l'ufficio, in cui avevo un'importante riunione di lavoro, a piedi, quando la vedo
alla fermata dell'autobus. Non ho deciso io, i miei piedi si sono diretti verso lei,
mi sono presentato ed impacciato ho incominciato a scherzare. È un approccio strano, lo so,
ma ero imbarazzatissimo e in una situazione simile non mi ci ero mai trovato prima.
Quando è arrivato il suo pullman le ho chiesto di prendere il prossimo e per convincerla le ho
chiesto di sposarmi. Non pensavo che accettasse ed invece mi ha guardato, mi ha sorriso e mi
ha detto che non aveva fretta, avrebbe preso il prossimo pullman.
Mi sono offerto di accompagnarla a casa personalmente, così abbiamo fatto una lunga passeggiata,
durante la quale abbiamo avuto modo di conoscerci. E arrivati sotto casa sua mi ha detto:
"Sì, il 6 Marzo 1965, io diventerò tua moglie, la moglie di Silvio Berlusconi".
ESCLAMAZIONI 1
(Francesca Bertolino, detta "la forcaiola")
Ma che bella mattina! Guarda un po' chi c'è laggiù! Silvio Berlusconi che cammina!
Ecco la stazione! Ma che bella ragazza! Come mi chiamo! Me lo sono dimenticato!
Carla! Carla! Carla Dall'oglio! Uffa, questi autobus!
Sono sempre in ritardo! E meno male! Guarda! Parlano! e ora l'accompagna a casa!
Ragazzi che abbordaggio! Non me lo dire! Hanno deciso di sposarsi! Evviva gli sposi!
Che bel giorno, il 6 marzo 1965!
ESCLAMAZIONI 2
(Rossana Reano)
La vita è meravigliosa! Dicono che il fato non esista, ma io sono stata baciata dalla fortuna!
Chi vi sta scrivendo è Carla Dell'Oglio! Mi avete riconosciuta? Sono l'attuale moglie di
Silvio, Silvio Berlusconi! Evviva! Sono felicissima! Pazzesco! Pensate che mi ha
abbordata alla stazione centrale di Milano, una mattina, intanto che attendevo l'autobus,
sempre in ritardo accidenti! Abbiamo parlato un pochino, mi ha accompagnata a casa: incredibile!
l'amore con la A maiuscola è scoccato! Il 6 marzo 1965 sono diventata la sua consorte per la
vita! Ci siamo sposati!
ESCLAMAZIONI 3
(Valentina Delfino)
Oh che bella giornata di sole! Ma cavolo! Che traffico nella zona di Milano centrale! Ehi che
bella donna alla fermata dell'autobus! Quasi quasi le chiedo se vuole un passaggio! Ehi! Scusa!
Posso accompagnarti a casa? Che razza di cafone! Ma chi ti conosce! Pussa via!
Carla ripensaci! Però! Che bel macchinone! Perbacco! Ok! Accetto volentieri!
Questo prima o poi me lo sposo!
CRONACA SPORTIVA
(Vito Midolo)
L'aria davanti alla Stazione Centrale era frizzante come quella che si respira durante una
finale dei Mondiali. Una splendida cornice di pubblico sanciva la presenza del pubblico delle
grande occasioni. Il regista arretrato di centrocampo Silvio Berlusconi era pronto a far
assaggiare i suoi tacchetti a chiunque. Ma ecco arrivare il rigore al novantunesimo.
Lei era lì, pronta ad aspettare un cross in mezzo alla fermata dell'autobus. Sulla maglietta,
sopra il numero 10 era scritto a chiare lettere Carla Dell'Oglio. Bobo Silvio, con un guizzo,
dimenticò tutti gli schemi imparati in duri anni di corse e allenamenti:
il 4-4-2 ed il 3-4-1-2 di colpo non vollero dire più' nulla. Con la scusa di rimettere in gioco
la palla, si presentò. La campagna acquisti era aperta. Parlarono di cose futili come l'acquisto
di Shevchenko e di un nuovo
allenatore alla corte di Moratti. Si offrì di accompagnarla negli spogliatoi.
Lei all'inizio era titubante, il ritiro l'aspettava ma non era ancora giunto il triplice fischio.
Quando l'arbitro mandò tutti sotto la doccia, lei accettò. Il 6 marzo 1965 decisero di gemellarsi,
si scambiarono le maglie e i gagliardetti nuziali.
VERBALE DI P.S. 1
(Sara Gagliardi)
Il giorno ___/___/___ alle ore ________ il Sig. Berlusconi Silvio, transitava nel piazzale
antistante alla stazione Centrale di Milano, diretto al suo ufficio.
In prossimità della fermata dell'autobus n° ___ il Sig Berlusconi Silvio vedeva la Sig.ina
Dell'Oglio Carla, in attesa del suddetto autobus.
Colpito dall'avvenenza della signorina, il Signor Berlusconi Silvio si fermava e iniziava con
la stessa una futile conversazione allo scopo di riuscire a fare la conoscenza della suddetta
signorina.
Dopo lunghe trattative, il Sig. Berlusconi Silvio riusciva ad accompagnare la Sig.ina
Dell'Oglio Carla al suo domicilio, sito in via ____________________, nel comune di___________.
Dopo un fidanzamento durato mesi _____ il Sig. Berlusconi Silvio e la Sig.ina Carla Dell'Oglio
contraevano matrimonio il 6 marzo dell'anno 1966 nel comune di ___________ dopo regolari
pubblicazioni.
VERBALE DI P.S. 2
(Appuntato Marco Pinto)
Il sedicente Berlusconi Silvio, in data 05 gennaio 1964, transitando con fare circospetto
davanti alla Stazione Centrale, sita in Via Garibaldi 56 a Milano, si imbatteva casualmente
nella qui presente Carla Dell'Oglio, la quale sostava nell'attesa di apposito veicolo,
a passaggio cadenzato, adibito al trasporto di persone. Il Berlusconi alle ore dieci e trenta
circa (10:30) presentavasi alla Dell'Oglio intrattenendosi e intrattenedola in conversazione
della quale la qui presente si avvale della facoltà di non riferirne il contenuto, ma che ella
qui descrive come "amabile e gustosa". Infine, dopo circa una mezz'ora, offrivasi di
accompagnare, con veicolo di sua proprietà, a casa della Dell'Oglio la medesima stessa.
La Dell'Oglio, indecisa, accettava l'invito del Berlusconi. Dopo ripetuti incontri e
insistenze, dei quali non si fa menzione nel presente verbale, la qui presente dichiara che la
data del matrimonio con il Berlusconi verrà indetta il 6 marzo 1965 previa pubblicazione e
autorizzazione vidimata dalle autorità competenti.
TELEGRAFICO
(Marco Pinto)
MILANO STOP
SILVIO BERLUSCONI PASSARE MATTINA DAVANTI STAZIONE CENTRALE STOP
IMPREVISTO STOP
INCONTRARE CARLA IN ATTESA AUTOBUS STOP
DIMENTICARE TUTTO STOP
PRESENTARSI E SCHERZARE STOP
ACCOMPAGNARLA A CASA STOP
TERGIVERSA MA ACCETTA STOP
MATRIMONIO 6 MARZO 1965 STOP
ISTRUZIONI PER L'USO
(Susanna Graziano)
UN SILVIO PER TE 8002 - Silviotronic Spa
- Operazioni preliminari
Di seguito vengono descritte le funzioni base dei tasti del
dispositivo Un Silvio per te 8002.
Per ulteriori informazioni consultare il presente Manuale.
- Tenendo premuto il tasto di accensione ci si sposta sulle coordinate spazio-temporali del
perfetto incontro, e selezionare STAZIONE CENTRALE.
- I tasti di scorrimento consentono di scegliere la preda più adatta al proprio Modo d'uso.
- A questo punto selezionare RAGAZZA CHE ATTENDE AUTOBUS.
- Inserimento della carta "Oh Baby, sei tu l'uomo del momento".
Attenzione: Tenere tutte le carte S.P.O. (Silvio Presidente Operaio) lontano dalla
portata dei bambini.
- Prima di inserire la carta S.P.O. accertarsi che la proprio unità cerebrale sia stata
disattivata completamente.
- Allineare i connettori dorati sulla batteria e spingerne l'estremità opposta finché la
vostra unità si riaccende e la vostra voce si fa suadente e sicura.
- Procedere con il tasto PLAY per attivare l'opzione discorsiva;
- Tasto SELECT per prelevare la preda;
- Tasto DELETE per eliminare la preda.
- Visualizzare sul display SALI IN MACCHINA CHE TI ACCOMPAGNO e, successivamente,
collegare il cavo del caricabatterie alla base dell'unità prescelta.
- Premendo il tasto RESTORE attivate la fase di restauro e quella di "reset"
con il tasto RESET.
- Impostazioni di sicurezza.
- Se si desidera un rapporto formalmente duraturo con la preda, attivare l'impostazione di
sicurezza (menù 6-3) che consente la creazione di una cover matrimoniale, anteriore e
posteriore, in data da definirsi.
- Consigliabile l'impostazione 6-3-1965.
Informazioni complete sul suo nuovo dispositivo sul sito internet dell'esclusivo club dei
possessori di Un Silvio per te 8002, www.silviotronic.it/unsilvioperte8002/comecuccarefacile
TESTO TEATRALE
(Sabrina Appio)
ATTO UNICO
Scena prima
(Milano: strada di fronte alla Stazione Centrale. Silvio Berlusconi e Guido, il suo autista,
in macchina in mezzo al traffico)
BERLUSCONI: Guido, ma cos'è successo questa mattina? Come mai non si riesce tutto questo
traffico, sembra di essere in uno di quei film americani!
AUTISTA: Non so signore, forse un incidente ha bloccato l'incrocio!
BERLUSCONI: Guido che ore sono?
AUTISTA: Le otto e trenta esatte.
BERLUSCONI: Mi sa che se andiamo avanti di questo passo arriverò in ufficio tra tre ore!
Proprio oggi che avevo una riunione importantissima.
AUTISTA: Non si preoccupi signore, superato l'incrocio prenderò una strada alternativa e in un
batter d'occhio saremo nel suo ufficio, vedrà non arriverà in ritardo alla sua riunione.
BERLUSCONI: Lascia stare, preferisco andare a piedi. Ciao!
(Scende dall'auto)
AUTISTA: Arrivederci signore!
Scena seconda
(Berlusconi e Carla Dell'Oglio a una fermata del pullman, sempre di fronte alla stazione
Centrale
BERLUSCONI: (tra sé) Ma chi è quella bella ragazza alla fermata dell'autobus?
Devo assolutamente conoscerla! (con voce stentorea) Salve! È da molto tempo che
aspetta l'autobus?
DELL'OGLIO: Saranno passati ormai 20 min.
BERLUSCONI: Ma ci conosciamo?
DELL'OGLIO: No, si starà confondendo con qualche altra persona.
BERLUSCONI: Allora rimedio, mi presento, mi chiamo Silvio Berlusconi, e lei?
DELL'OGLIO: Carla
(Si stringono la mano)
BERLUSCONI: Vede, non mi sbagliavo, ci conosciamo. Come potevo non conoscere una bella ragazza
come lei?
DELL'OGLIO: Oh, guardi! Ma lei porta fortuna! Finalmente sta arrivando il mio pullman.
BERLUSCONI: Di già? Ma non è che potrebbe prendere il prossimo, così potremo parlare un po'
e conoscerci.
DELL'OGLIO: Un'altra volta.
BERLUSCONI: e se le chiedessi di sposarmi, lei rimarrebbe?
DELL'OGLIO: (sorride, lo guarda divertita) Ok, mi ha convinta, tanto non ho fretta.
BERLUSCONI: Le piace camminare? Le va di fare una passeggiata?
DELL'OGLIO: Ok
Scena terza
(Berlusconi e Dell'Oglio per le strade di Roma a passeggiare, passano
davanti a una fioraia)
BERLUSCONI: Allora, signora Dell'Oglio, cosa fa di bello nella vita, oltre che rubare il cuore
di giovani uomini?
DELL'OGLIO: Sono maestra delle elementari, insegno matematica.
BERLUSCONI: Allora per una bella maestrina ci vogliono dei fiori pari alla sua bellezza!
(rivolto alla fioraia) Mi dia le rose più belle che ha!
FIORAIA: (rivolta a Dell'Oglio) Ecco a lei!
DELL'OGLIO: Grazie mille! Le rose sono il mio fiore preferito!
BERLUSCONI: Sono contento che le siano piaciute!
DELL'OGLIO: Camminando e parlando non mi sono accorta che si è fatto tardi, veramente tardi.
La devo salutare. Grazie per la bella passeggiata e per fiori.
BERLUSCONI: Ma va via così?
DELL'OGLIO: Ma prima di andarmene le dico di sì, accetto di diventare sua moglie!
BERLUSCONI: Il 6 marzo 1965 le va bene?
DELL'OGLIO: Perfetto! Sono libera quel giorno.
BERLUSCONI: Allora arrivederci al 6 Marzo! (corre via strillando) Ti amo!
LIPOGRAMMA IN A
(Simona Madeo)
Un dì, molto presto, Silvio Berlusconi si trovò nei pressi del luogo ove i treni prendono
origine e sospendono il loro percorso. D'improvviso, scorse lì dirimpetto un essere dolce e
splendente, con sorriso sincero e luminoso, e subito s'intenerì. Con tono cortese però deciso,
il giovine si mosse verso lei per introdurre discorso. Conversò con spirito, riferì di sé e
conquistò il suo cuore.
I due divennero sposi nel terzo mese del 1965.
AMPOLLOSO
(Davide Manzati)
L'intesa amorosa nacque d'inverno, quando, in un dì algido e terso, senza un refolo di vento,
Silvio, risoluto e di belle speranze, come giovin Enea non accorto del fatidico addivenir di
suo destino, trovandosi a transitare sul proprio autoveicolo nei pressi del gran porto ove
corron come saette i moderni Hermes d'acciaio, ebbe la ventura d'incrociare, con un'occhiata di
sguincio, le mirabili fattezze d'una fanciulla fresca d'anni che, stretta in liso paltò color
malva, agognava speranzosa l'arrivo di un mezzo di pubblico trasporto, un po' quale epifanica
aurora che sporge oltre orizzonte i suoi primi strali di luce.
Il cuore d'un galantuomo, è noto, non può rimanere a lungo indifferente alla visione di una
donzella in ambascia; così, accostate le quattro ruote al ciglio della via, a Silvio parve
d'uopo presentarsi al cospetto della giovane, che di nome Carla faceva, e offrirsi di
accompagnarla ovunque ella avesse desiderio, sempre che tal desiderio non la conducesse presso
are di civiltà ove uman giudizio suole decretar i voleri dei princìpi. Carla, basita di fronte
a cotanta, obsoleta galanteria, accettò di buon grado.
L'idillio vide il naturale coronamento la primavera successiva quando, nella Casa del Signore
di ..., Carla e Silvio intrecciarono i loro destini, che di là si dipartono ove la Parca
tessitrice con mirabil gesto vital intende, nel sacro vincolo nuziale.
Pochi mesi erano trascorsi dal loro primo incontro e ciò, malgrado non vi fosse dubbio alcuno
circa la nobile probità dei due giovani, onde Cupido, dall'alto dei nembi, di traer fatal
cocca di sua faretra giammai se ne rincuorò, diede la stura a sospetti e maldicenze da parte di
chi credette che, dietro a quelle
nozze repentinamente decise e officiate, vi fosse la necessità di riparare agli effetti,
non adeguatamente previsti, d'una innominabile levità di condotta.
RETROGRADO
(Esther Schianta)
6 marzo 1965. Ore 10. Chiesa della Trinità dei Monti. Viva gli sposi. Così si presentava
l'annuncio di Carla dell'Oglio e di Silvio Berlusconi. Venne stampato mentre Silvio
riaccompagnava a casa Carla, dolce ragazza dall'animo candido, aveva accettato quel passaggio
seppur molto diffidente con gli sconosciuti. Carla, in attesa che arrivasse
l'autobus, incontrò Silvio davanti alla Stazione Centrale, dove l'uomo, per caso,
stava passeggiando.
INTERROGATORIO
(Luca Livrieri)
- Il teste si accomodi. Nome?
- Silvio.
- Cognome?
- Berlusconi.
- Bene, direi che possiamo cominciare. Allora,signor Berlusconi, sentiamo un po', dov'era
quella mattina?
- Ero uscito come al solito intorno alle 7 e 30 e stavo percorrendo la strada che mi avrebbe
portato in ufficio.
- Lei quella strada la conosce a memoria, non è vero?
- Si, la percorro tutti i giorni.
- Che c'azzecca? Il teste sia più preciso. Le ho chiesto se la conosce, non se la percorre.
Conosce ogni angolo, ogni negozio, ogni incrocio?
- Si, diciamo che la conosco molto bene.
- Eppure quella mattina qualcosa la sconvolse particolarmente, qualcosa, in quella strada che
ormai le era diventata così familiare, le sembrò particolarmente diversa, non è vero?
- Si, infatti quella mattina, passando davanti alla stazione centrale, notai, dall'altra parte
della strada, ferma alla fermata dell'autobus, una donna.
- Scusi, ma era la prima volta che vedeva una donna a quella fermata?
- No, certamente no, ma, mi consenta, era la prima volta che vedevo una donna così, cribbio!
- Il teste sia più preciso. Così come, mi scusi?
- Era così... bella, sensuale, che quando la vidi.... Zac! Il classico colpo di fulmine!
- E a quel punto, cosa fece?
- Mi avvicinai alla ragazza e iniziai ad attaccare bottone e...
- Scusi se la interrompo, e lei come reagì?
- Fu subito conquistata dal mio savoir-faire, dal mio umorismo, non so se mi spiego.
- Continuaste a parlare per quanto? Sia preciso per cortesia.
- Per circa 10 minuti.
- E poi?
- E poi le offrii di accompagnarla a casa visto dato che l'autobus non arrivava.
- E lei cosa fece, accettò subito?
- No, inizialmente era restia, poi però, dopo le mie insistenze, si convinse a
lasciarsi accompagnare.
- La portò fino a casa dunque?
- Si, abitava poco fuori Milano, ad Arese.
- E una volta sotto casa sua la salutò e non la vide più?
- No, mi invitò a salire e da lì, da cosa nasce cosa... sa com'è vostro onore...
- il teste non divaghi... prosegua prego, e non faccia doppi sensi.
- Iniziammo a frequentarci fino a che ci fidanzammo qualche mese dopo e ci sposammo
poi il 6/3/1965.
- Bene, io ho finito. La ringrazio sig. Berlusconi, arrivederci.
- Posso andare?
- Si, si vada pure. Arrivederci.
- Arrivederci.
BUGIARDINO
(Luca Livrieri)
BERLUSCONIL 200 - Compresse
Composizione
Ogni compressa contiene: Principi di casualità mg 33. Mezzi persuasivi: denaro mg 25,
mezzi di trasporto di lusso mg 20, bellezza mg 2, intelligenza mg 0.01. Eccipienti:
Craxilina mg 150, Evasinfiscalina mg 6, dimetiltelespazzaturina mg 14.
Come si presenta (Forma farmaceutica)
Berlusconil 200 si presenta come compresse effervescenti.
Che cosa è (Categoria farmaco-terapeutica)
Berlusconil 200 è un farmaco miscuglio atto a produrre matrimonio con soggetti femminili
di nome Carla.
Produttore e controllore finale
Forza Italia Farmaceutica Spa - Arcore (Italia).
Quando deve essere preso (Indicazioni)
Stati di solitudine disperati anche accompagnati da troppi impegni di lavoro. Stati di
necessità economica acuta e disperazione sentimentale estrema.
Quando non deve essere preso (Controindicazioni)
Non deve essere somministrato in caso di stati mentali comunisti, progressisti, ecologisti,
pacifisti, animalisti, no-global e antimilanisti.
Opportune precauzioni d'uso
Berlusconil 200 deve essere utilizzato solo nei pressi della Stazione centrale di Milano
e solo nei pressi di una fermata d'autobus.
Uso in gravidanza e allattamento
Al momento non sono emersi riscontri sperimentali che ne impediscano la somministrazione.
Si ricorda, tuttavia, che un figlio da Berlusconi è caldamente sconsigliato visti il padre e
Piersilvio.
Dose, modo e tempi di somministrazione (Posologia)
Per via orale. Assolutamente solo una volta nella vita.
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio ricorrere immediatamente al divorzio.
Effetti collaterali
Talvolta nausea e rigetto momentaneo. Soprattutto nei soggetti femminili,
dopo qualche mese dall'assunzione, si possono riscontrare
modificazioni nel linguaggio con eccessivo aumento dell'espressione "cribbio" e "mi consenta".
Nei soggetti più furbi e abituati alle sofferenze, dopo il pieno assorbimento del farmaco
(matrimonio e poi divorzio), si può riscontrare un aumento notevole delle dimensioni del
portafoglio.
Scadenza
06/03/1965
LITOTI
(Vera Spitale)
Silvio Berlusconi, non certo un poveraccio, quando il sole non era ancora nel pieno del suo
splendore, non sveglio come al solito, passò davanti alla Stazione che certo non si può dire
periferica. Accadde qualcosa di non spiacevole: incontrò una donna niente male il cui nome era
Carla Dell'Oglio e che non sperava che alcuno la portasse via da quel luogo che non era tra i
suoi preferiti. E poiché il servizio dei trasporti pubblici a Milano non sempre è puntuale,
Silvio, che avrebbe potuto essere più diplomatico, non mancò di aiutarla a raggiungere casa,
benché lei non fosse entusiasta dell'idea. Il 6 marzo 1965 acconsentirono a passare
un po' di tempo insieme.
FILASTROCCA
(Arianna Zucco)
A Milano un bel mattino
Giunge Silvio alla stazione,
Ha saltato colazione
Ché l'aspettan lì vicino.
Silvio passa in tutta fretta
Ma una donna lo colpisce
Mentre passa sulle strisce,
Quasi perde la bavetta.
Allor tosto lui le dice
"Silvio il Grande io mi chiamo",
E porgendole la mano
Il ritardo benedice.
La fanciulla ha nome Carla.
Poi chè il bus ella non vede
Silvio accanto le si siede
Quindi ride, scherza e parla.
In tal pia conversazione
lascia star l'appuntamento
E con lei tutto contento
Si diparte dal cantone.
Carla e Silvio innamorati
Non intendon aspettare
Pronto voglionsi sposare
Pria che torni il fior nei prati.
Che gran festa, che casino
Che la Carla è maritata!
Sol mi sembra un po' accigliata
Già in quel vespro marzolino.
LIPOGRAMMA IN U
(Silvia Melatti)
Come ogni mattina, Silvio passava davanti alla stazione Centrale ma non poteva certo prevedere
che proprio lì avrebbe incontrato la donna che avrebbe sposato il 6 marzo 1965. Carla era alla
fermata che aspettava. Silvio passando la notò e se ne innamorò a prima vista. Non gli era mai
capitato niente di simile. Preso dall'emozione del momento andò a presentarsi e si offrì di
accompagnarla a casa. Lei targiversò e alla fine non solo accettò il passaggio, ma anche di
sposarlo di lì a poco.
GASTRONOMICO
(Marina Cardone)
Caffè caldo fatto con soli chicchi di purissima miscela arabica e croissant dell'originale e
più prestigiosa pasticceria di Milano, questa era stata la colazione del giovane uomo prima di
immergersi, come un savoiardo, in quel fiume nero di traffico, nero come il caffè
precedentemente gustato. Quella mattina la situazione era così grave che neanche delle
finissime truffes arrivate direttamente dalla Svizzera riuscivano a risollevare il suo
umore agrodolce.
All'improvviso, davanti all'imponente e nauseante torta alla crema a strati della Stazione
centrale, la primizia delle primizie gli sconvolse lo stomaco: più bella di un'anatra
all'arancia, più elegante della presentazione di un piatto di nouvelle cuisine, più raffinata
del tartufo più prezioso, più raggiante e trasparente di una flûte del Cristal di miglior
annata. La scelta dal menù della vita fu svelta e indiscutibile: scese dalla sua zucca e
avvicinatosi a quel bignè, il nostro porcino si presentò e dopo averla deliziata con parole
zuccherine, e averla quasi ubriacata con parole che somigliavano alla più liquorosa delle grappe
di barolo, l'accompagnò alla sua casetta di zucchero e marzapane, proponendole una vita di
delizie e di leccornie.
Il sei marzo 1965 vennero preparati i migliori piatti della cucina di tutto il mondo per
festeggiare quell'unione che racchiudeva in sé la dolcezza e la morbidezza di un bignè alla
crema di cioccolato fondente e la toccante sapidità, unita a un pizzico di peperoncino, del porcino
più quotato d'Italia
MONOLOGO INTERIORE 1
(Valentina Trevisan)
Tutto questo traffico questa mattina... ma dove va tutta questa gente? Mah... io non so, tutti
a lavorare a quest'ora! e poi, il mio autista... uno un po' anzianotto ormai, forse è meglio
che gli dia il benservito... beh, ci sta bene una bella liquidazione... sì, Silvio, non puoi
fare il tirchio! In più la macchina è nuova. Oh! ma guarda, la Stazione... che bel posto...
ma che mi frulla per la testa? Non si sa mai chi si può incontrare in un posto così!
Ehi ma guarda un po' lì, carina 'sta ragazza. Potrei provare a conoscerla... Son bello e son
bravo... beh, se mi pettino un po' è meglio... finquando ho qualcosa da pettinare...
mi stanno cadendo sempre di più... ma sì, ora tento di parlarle, tanto che c'ho da perdere?
Ciao, scusami se ti disturbo... no così è troppo... Mi consenta, signorina... no! troppo
formale, accidenti... Senti pupa... No! No! non sono mica un
playboy, non ce la farò mai. Boh! qualcosa troverò da dirle, no? Su, vai Silvio, sei in gamba...
ce la puoi fare... dài, tira fuori l'uomo che c'è in te... beh, ora che ci penso, il 16 marzo
sono abbastanza libero da impegni, non sarebbe male infilarci il mio matrimonio...
in serata ho una riunione a Canale 5, ma il giorno ce l'ho libero. Ora dico all'autista di
farmi scendere... sì, ci voglio provare, deciso, voce sicura e spalle dritte.
Ho deciso. Vado.
MONOLOGO INTERIORE 2
(Giuditta Minelli)
Ma che succede sta mattina, sempre impiantati nel traffico con sto rintronato di un autista,
ma chi te l'ha data la terza media, e la patente ? siamo in ritardo da impazzire, poi scendo
e con 'sto smog che ti si appiccica ai vestiti... so già che devo andare a comprarne un altro...
ma quanta gente c'è a piedi sta mattina? e poi, certo che sta stazione é veramente un luogo
dimenticato da Dio, marocchini, tunisini, pure i thailandesi adesso! e dai Silvio,
non fare cosi, te l'ha detto lo psicanalista, selfcontrol ci vuole, non é che li puoi
ammazzare tutti questi poveracci, senza tetto, soli, che magari non c'hanno neanche il
permesso di soggiorno e non producono una mazza! Oddio, sta calmo, non ti muovere,
che poi il riporto va a farsi benedire, non guardare l'orologio... ma con un orologio cosi,
come fai a non guardarlo! Bello, gran bell'orologio... o cristo, e questa chi è...
io scendo, vado e... oddio ma si é girata, vai Silvio, vaaaaiiii... ma cazzo mi guarda,
mi mangia con gli occhi, sono qua, guardami stellina, guardami...
"Ambrogio ferma qua, puoi andare, giornata libera oggi"
Ti chiami Carla eh? con un corpo così io ti avrei chiamata Pamela, Samanta, che ne so... ma
guarda che gonnellina corta, mica male, sì, ma meglio non abbassare troppo lo sguardo
altrimenti questa si spaventa...
Grigio oggi, sempre triste Milano, e poi, alla stazione non è che si possa pretendere di
divertirsi, pero' guarda ben che colpo di fortuna che hai avuto...
la sto pure accompagnando a casa, e vaaaai! E se mi fa salire a bere qualcosa non
avrà scampo, me la bacio tutta! Sono imbatibile! No, cosi no! poi sembra
che sei un megalomane, te l'ha detto lo psicanalista: modestia, umiltà, anche se sei il
migliore, non è che se ne devono accorgere subito, se no le togli il gusto, devono
conoscerti per apprezzarti, alla gente piace chi non mostra, non.., non...beh, però,
c'è persona e persona!
Sei piaciuto, devi avere stima in te stesso, ma lo vedi come sei bravino, del resto a fare le
cose come te mica ci sono mai riusciti in molti, e bravo il Silvio! Ora cancello tutti gli
appuntamenti e che non pretendano di vedermi di qui e di là perché ora ho veramente
qualcosa di importante da fare e ho finalmente le idee chiare, anzi,
adesso faccio un bel passo e pianto anche la terapia...
e no, quella mi servirà per le crisi matrimoniali!
OMOTELEUTI 1
(Esther Schianta)
In una fredduccia mattinuccia di Novembruccio, un giovinuccio che camminava con il bastonuccio,
tutto curvuccio in avanti, incontrò la donnuccia della sua eterna vituccia. D'improvvisuccio
gli accadde l'imprevistuccio: Carla dell'Oglio, una giovinuccia dai modi gentilucci gli si
avvicinò e si presentò. Iniziarono a farsi degli scherzucci e ad un certo punto il giovinuccio
si offrì di riaccompagnarla a casuccia. Lei dopo tanti tentennamentucci accettò.
Dopo quell'incontruccio si videro altre volte fino a quando il 6 marzuccio 1965 celebrarono
il loro matrimonuccio. Ah, dimenticavo: il giovinuccio che camminava con il bastonuccio si
chiamava Silviuccio Berlusconuccio!
OMOTELEUTI
(G.V.)
Nello strombazzo dello schiamazzo di un mattino milanese, Silvio, poco più che un ragazzo, con andazzo
d'aviorazzo, lasciato il matarazzo della camera del suo torrazzo per
andare al lavoro a farsi il mazzo, nello spiazzo della Stazione centrale, vide un codazzo alla
fermata del bus, fra cui un fratazzo, un brulazzo (campione di sputazzo) e un cagnazzo,
ma, tra tutti, una donna lo gettò nell'imbarazzo, ancor più di un paparazzo. Paonazzo, il bel
pupazzo, con pronto disimbarazzo, incurante del rombazzo, col suo ghignazzo e lazzo di melazzo,
si presentò. Lei era Carla. All'inizio un po' di scazzo ma poi, passato lo strapazzo, accettò
l'intrallazzo, e si fece accompagnare al suo palazzo, e fu subito un amorazzo, e pazzo!
Il mogliazzo si celebrò il 16 marzo: fu un tramazzo, un gavazzo, tutti quanti al tavolazzo
nello sguazzo. Ma poco tempo dopo, e qualche sprazzo di sollazzo, Carla s'era già rotta il...
VOLGARE
(Davide Aiesi)
Un ber giorno, mentre Sirvio Berlusconi, detto "er patata", stava a passeggià vicino alla
Stazione centrale canticchiando 'na canzone der suo mito Lando Fiorini, notò na pischella
arquanto intrippante, la quale stava ad aspettà l'autobbus nummero 10 (che fra l'artro è anche
er nummero de maia der maggico "pupone" Totti).'Sta pischella glie faceva sangue a tal punto
che glie se avvicinò e, co no sguardo che te mette incinta, fece: "Anvedi che robba, ahò!!
Ah signorì, lo sa che c'hai un corpo arquanto da paura?
All'inizio ce rimase un po' scioccata da questo strano tipo: aveva tutta l'aria di essere il
solito fracicone supercafone, uno de quei burini che pensano solo ar carcio e a le pischelle;
però c'era quarche cosa in lui che glie piaceva e decise de andasse a fa' un giro con 'sto
tipo molto coatto ma molto simpatico.
Lei se chiamava Carla Dall'Oglio, ma tutti la chiamavano "a tigre der sabbato sera" perché
quando andava a ballà ar Vaniglia, la disco dei tamarri, tutti glie morivano dietro e faceva
sempre 'na stragge de cuori.
Quer giorno non fu l'unico in cui i due ragazzi s'enfracicarono: la loro divenne una storia
seria, ma tarmente seria che er patata, mentre una sera stavano a passeggià lungo er Lambro,
chiese ad un cantastorie de intonarglie "La banana è l'unico frutto dell'amor", e sulle note de
'sta romantica canzone, con 'na voce de tacchino in calore, glie chiese:
"ah Ca', me vuoi sposa'?".
Il matrimonio - n'apoteosi! - ebbe luogo il 6 marzo 1965, e lì due nun se staccarono ppiù:
er patata divenne er Presidente der Consiglio più amato e più odiato dagli italiani,
mentre lei divenne la più famosa cubbista de tutte le discoteche d'Italia.
DIALETTALE
Cavallirese - Bassa Val Sesia
(Diego Gabasio)
L'eva na matin d'avost, al Berluscon, ch'al pasava riva la Stazion Central, caminand pian pian
cón un pè sciablu cumè sa füss un brogiünista. Sberlüdiand vòti l'à vist na bëlla matta pòch
luntan ch'entant ´l aspetiava ´l biruciön n'miruldà sót lo scugnön. Ciël dl'emuzion ´l tremava
cumè un pisciacan, ´l capighiva gnénti e ´l tirava fò ´l mucarò dla bugiacca për sciughè ´l
suón. ´S fava curadiu e s'presentava cumè un bèrzelisc, ma cüi bóni manéri. La matta ´s ciamava
Carla Dell'Oglio e ´l restava la nivuda dal barbacanacèt ch'al fava ´l zevrat. Cuntand ´na quài
matanà et passand da'n vài en curbèlla ´l Berluscon l'à ciamagghi s'a ´l púdiva manèla a cà.
Ciëlla genà a truvesi davanti un bèl giuvnott ´l seva mia cuè dighi. Ma pöi straca ´d aspetië
sót la s-ciüplia dal sól la dighi da sì. Da cól dì ´n cumincià a bazighesi e jarëa mai più di
chi sareiu mariasi al sés et Marz dal 1965.
Note
avost: agosto
riva: vicino
cón un pè sciablu: con il piede storto, con andatura ciondolante
brogiünista: ingenuo
sberlüdiand vòti: guardandosi attorno
matta: ragazza
biruciön: carrozzone, grosso mezzo di trasporto
n'miruldà: incantata, imbambolata.
scugnön: afa
ciël: lui
pisciacan: piccolo ranocchio
mucaró: fazzoletto
bugiacca: tasca
suón: sudore
curadiu: coraggio
cumè un bèrzelisc: come un galletto
nivuda: nipote
barbacanacèt: zio canacèt (soprannome)
canacèt: piccolo catenaccio
zevrat: colui che fabbrica i tini e le botti di legno
cuntand: raccontando
matanà: stupidaggine, sciocchezza
passand da'n vài en curbèlla: passando da palo in frasca (da un discorso all'altro)
manèla: accompagnarla
genà: intimidita
seva: sapeva
straca: stanca
s-ciüplia: calura
bazighesi: frequentarsi
mariasi: sposati
SMS
(Davide Aiesi)
QUALCHE TEMPO DOPO...
FINANZIARIO
(Diego Gabasio)
Mancavano pochi minuti all'apertura delle contrattazioni del mercato finanziario quando il
maggior azionista Mediaset, Berlusconi Silvio, si stava recando a presiedere il consiglio
d'amministrazione della holding, presso la sua sede davanti alla Stazione Centrale.
Mentre pensava alla possibilità che la Banca Centrale Europea potesse tagliare i tassi
d'interesse, la sua attenzione fu attratta dal titolo Dell'Oglio. Carla, questo il suo nome,
stava consultando le quotazioni del listino prezzi del bus Consob sulla linea Piazza Affari -
Wall Street. L'indice di gradimento del magnate Berlusconi aveva segno positivo e registrava un
forte rialzo. Carla stava estraendo il suo portafoglio titoli dalla Borsa e in quel momento il
Cavaliere decise di scendere in contrattazioni con un grande BOT e un'azione vincente.
Lanciata l'Opa, fece discorsi Generali e tentò subito la scalata al titolo. Ci fu un'intensa
negoziazione e allo scadere del quinto minuto di contrattazioni Berlusconi le fece una domanda.
Si trattava più precisamente di un'offerta o forse di un'obbligazione (nel frattempo l'indice
Nasdaq era salito indecentemente). Le propose di accompagnarla a casa sulla sua coupè zero
coupon della Seat Pagine Gialle. Era un'offerta allettante, senza commesse, che le generava un
profitto rilevante, accompagnato da un incremento di liquidità. Il bilancio si presentava in
attivo e quindi, vista la redditività dell'offerta, Carla decise di rimettere il portafoglio
nella Borsa e risparmiare l'1% del suo attivo circolante non pagando il biglietto del bus.
L'intervento della Consob non era più necessario. Nonostante alcune tensioni inflazionistiche,
il viaggio si caratterizzò come una seduta tranquilla. Arrivati, Berlusconi riuscì ad ottenere
un'opzione di matrimonio. Il 6 marzo 1965, grazie ad un aumento di capitale, si concluse la
fusione tra le due società e nacque così la Berlusconi-Dell'Oglio S.p.a., una holding con sede
in un paradiso fiscale. Alla cerimonia partecipò anche un ex di Carla, venuto dagli Stati Uniti,
un certo Dow Jones.
FLYER
(Rossana Reano)
INSERZIONE
(Giorgia Edvige Garrone)
A.A.A. Forse ti ricorderai di me. Sono Silvio. Aspettavi, con aria annoiata, il bus 64
di fronte alla stazione di Milano Centrale, sabato 16 febbraio. Portavi un cappotto lungo
grigio, ci siamo parlati e poi ti ho accompagnata a casa. Da quel giorno ti cerco disperatamente,
dolce ragazza bionda della fermata. Chiamami, non penso che a te. Sono di buona famiglia, con
intenzioni serie. Scopo amicizia, eventuale storia sentimentale o matrimonio.
Tel. ore ufficio 06.57483744432.
CATAFORE
(Elena Benedetto)
Quando uscì di casa per recarsi al solito posto dove si recava tutti i giorni, in quella cupa
mattina di dicembre, passando davanti alla stazione gremita di gente, lui non poté fare a meno
di notarla, infreddolita mentre lo aspettava da ore, quel maledetto autobus. Se lo dimenticò,
d'un tratto, che doveva andare a lavorare. Lui le si avvicinò e con fare del tutto naturale si
presentò con una scusa. "Ne vuole una?" Lei accettò la gomma, ma restò un po' sulle sue,
ma poi cedette e incominciarono a chiacchierare;
lui si offrì di accompagnarla là dove lei doveva andare, e casualmente era nella stessa
direzione dell'ufficio. Lei accettò. Giunti davanti a casa di lei, se li scambiarono, quasi
spontaneamente, i loro numeri di telefono. E lui trovò il coraggio per fargli la domanda strategica:
"Lo hai visto l'ultimo film dei Vanzina?" Così iniziarono a frequentarsi, e si fidanzarono
anche! E il 6 marzo 1965 Silvio Berlusconi e Carla dell'Oglio si sposarono.
PASSATO REMOTO
(Ilenia Marino)
Silvio Berlusconi, una mattina di tanto tempo fa, passò davanti alla Stazione Centrale di
Milano, ma fu un imprevisto a cambiargli la vita. Silvio, infatti, notò alla fermata
dell'autobus una fantastica fanciulla: Carla Dell'Oglio. Il Cavaliere dimenticò ogni cosa,
si presentò, scherzò e si offrì di accompagnare la splendida creatura a casa. Lei all'inizio
fu perplessa, ma alla fine accettò! Dopo diversi incontri, Silvio propose a Carla il matrimonio.
E matrimonio fu. Questa volta, accettò subito e andarono all'altare il 6 marzo 1965!
Già, fu proprio così che andò.
SCENEGGIATURA
(Veronica Lisino)
1.INTERNO GIORNO. AUTO DI BERLUSCONI CON AUTISTA
Inquadratura: Primo piano
Inserire sottotitolo: "LUNEDI', ORE 9"
(SILVIO BERLUSCONI è seduto sul sedile posteriore della sua Alfa 166 e sta parlando al
telefonino.)
BERLUSCONI (al telefono indignato)
E'stato uno spettacolo indecente! Spero che anche tu te ne sia accorto... (pausa)
Senti, di' un po', quant'è che ti pago?! Ora te lo dico io... sei strapagato! Possibile che tu
non riesca a far vincere alla squadra una stramaledetta partita?! L'anno scorso abbiamo
comprato Lentini spendendo tu sai quanto e ora quello scarpone non solo non mi mette una palla
in porta, ma detiene il record di infortuni... Senti, Carlo, non vorrei doverti ricordare
ancora una volta che quest'anno a fine campionato scade il tuo contratto... non vorrei essere
costretto a rivederlo. Mi sono spiegato?... (pausa) Sarà meglio. Ci vediamo domani alla
riunione a Milanello.
(Berlusconi appoggia il cellulare sul sedile di fianco alla sua borsa e si gira verso destra a
guardare fuori dal finestrino con aria pensosa. Attraverso il vetro oscurato
vede una ragazza con i capelli lunghi vicino alla palina del tram che sembra alquanto
spazientita).
Cambio inquadratura: campo medio - carrellata da auto in movimento sulla RAGAZZA
Cambio inquadratura: Primo piano su BERLUSCONI
2. INTERNO GIORNO. AUTO DI BERLUSCONI
(Berlusconi si rivolge all'AUTISTA seduto al posto di guida).
BERLUSCONI (gridando)
Fermati, fermati! Voglio scendere.
Cambio inquadratura: Piano medio sulle spalle dell'AUTISTA e specchietto retrovisore.
(L'AUTISTA visibilmente stupito gira la testa indietro verso Berlusconi che appare piuttosto
irritato).
AUTISTA
Ma presidente, non siamo ancora arrivati...
Cambio inquadratura: Primo piano su BERLUSCONI
BERLUSCONI
Mi hai sentito!? Ho detto "Ora", fermati ora!
(L'AUTISTA a questo punto non può che eseguire l'ordine. Inchioda all'istante lasciando che le
altre auto in coda debbano anch'esse inchiodare. Un fastidioso rumore di clacson si fa sentire
e alcuni automobilisti spazientiti scendono dalle loro vetture imprecando e accompagnando le
loro imprecazioni da gesti).
Cambio inquadratura: Campo medio su automobilisti spazientiti.
3. ESTERNO GIORNO. STRADA TRAFFICATA
Inquadratura: campo medio
(BERLUSCONI - controfigura - scende di corsa dalla macchina e attraversa la strada evitando per
un niente le macchine. Mentre corre dalla tasca cade il telefono cellulare che finisce a terra
rompendosi in più pezzi).
Cambio inquadratura: Primissimo piano su CELLULARE per terra.
4. ESTERNO GIORNO. DI FRONTE ALLA STAZIONE CENTRALE
Inquadratura: Dolly, piano medio
(Berlusconi trafelato arriva alla palina del tram dove appena prima aveva visto la ragazza.
Si gira, facendosi largo tra le NUMEROSE PERSONE che affollano la banchina, e poi finalmente
vede la donna. Ancora con il fiatone e tutto paonazzo in viso per lo sforzo le si presenta).
Cambio inquadratura: Primo piano sui due.
BERLUSCONI
(rivolto alla ragazza) Ciao... (pausa, deve riprendenre fiato) scusa ma non ho potuto far a
meno di venirti a conoscere dopo averti visto dalla mia auto. Lo so, ti sembrerò un pazzo,
tipo Hannibal... sai il film con Antony Hopkins...
(Lei aggrotta le sopracciglia e lo guarda silenziosa con un espressione incuriosita.
Intanto BERLUSCONI si guarda in giro nervoso, indeciso se mettere le mani in tasca oppure
appoggiarsi alla palina).
RAGAZZA
(sorridendo) Oddio!... spero che tu abbia già fatto colazione.
(La ragazza si sporge dalla banchina in direzione del tram che sta arrivando).
RAGAZZA
Uffa!... Non è possibile, anche oggi arriverò in ritardo al lavoro! E dire che mi sono alzata
praticamente all'alba.
BERLUSCONI
Beh, se vuoi ti posso offrire un passaggio...
RAGAZZA
Mi devo fidare?
BERLUSCONI
Direi proprio di sì, visto che non sono io che guido, ma il mio autista.
(La ragazza meravigliata, sorride guardando dritto negli occhi BERLUSCONI).
5. ESTERNO GIORNO. STRADA TRAFFICATA
Inquadratura: Piano medio di spalle
(I due si dirigono verso la 166 continuando a parlare tra loro).
RAGAZZA
(scherzosa) Mi sembra il momento giusto per dirmi il tuo nome...
BERLUSCONI
(imbarazzato) Che stupido! Scusa, non so dove ho la testa. Mi chiamo Silvio e tu?
RAGAZZA
Piacere Carla.
Cambio inquadratura: Piano medio di fronte
(Carla smette di camminare, si ferma e tende la mano a Berlusconi che ricambia il gesto).
BERLUSCONI
Il piacere è tutto mio (tirando un sospiro di sollievo). Bene, ora possiamo entrambi andare a
lavorare... direi che è l'ora!
(Silvio e Carla riprendono a camminare).
DISSOLVENZA DI CHIUSURA 24
DISSOLVENZA DI APERTURA 24
6. INTERNO GIORNO. NAVATA CENTRALE DI UNA CHIESA
Inquadratura: Primo piano
Inserire sottotitolo: "DIECI MESI DOPO"
(Silvio, vestito in frac e Carla in abito bianco, si baciano di fronte al SACERDOTE e ad una
chiesa gremita).
Cambio inquadratura: movimento di macchina Dolly va a inquadrare una partecipazione su una
panca della chiesa. Primo piano sulla data: 13 marzo 1965.
(coro di ovazioni fuori campo: "Viva gli sposi!")
(Titoli di coda)
POETICO 1
(Rossana Reano)
Sono le sette del mattino,
un giorno chiaro, lavorativo.
Spero che la stazione sia deserta
nel frattempo che varco l'androne.
Ma sotto le arcate sosta un nugolo di gente;
altri più lontani si incamminano con passo veloce
per chissà dove.
Tra loro spiccano adolescenti dalle gonnelle corte,
scendono dai treni che oggi mi appaiono come
cocchi dorati, tanto sono splendenti.
Sono a Milano; mi aggiro tra i binari, è ancora presto!
Mi discosto un poco dal suono confuso
che ormai riecheggia alle mie spalle.
Mi fermo!
Si vedon dai vetri passare migliaia di autovetture;
mi immagino una lunga, infinita fila di piccoli insetti
prepararsi un giaciglio per l'inverno.
È il mese dei doni, degli addobbi natalizi,
moderni e colorati che donano tutt'intorno
una magica atmosfera, come una folata di vento festaiola.
Ad un momento, sento il labbro contrarsi,
in un misto di stupore, poi un sorriso beato
mi si dipinge sul volto,
sento il cuore divenire baldanzoso come mai,
che al momento mi sovvenga, mi pare sia successo.
Una donzella luminosa, dai morbidi e sottili capelli,
appare poco distante, alla fermata degli autobus.
È gioiosa, vivace.
I miei, seppur giovanili, occhi
non hanno mai posato lo sguardo
su tanta bellezza.
I suoi lineamenti sono delicati
come quelli di un pargolo in fasce,
le sue ciglia lunghe e socchiuse,
le sue purpuree labbra, mi pervadono
in un instancabile ondeggiare di emozioni,
come un mare in piena tempesta.
Tutto d'intorno scompare:
i rumori, gli assordanti gracidii dei mezzi sulla strada.
Più nulla. Solo la quiete, forse del mio animo.
Le vado incontro velocemente, quasi come se
ai miei piedi delle ali ignote
agissero in nome del mio volere.
Carla Dell'Oglio è il suo nome;
della donna che già mi immagino
affacciarsi insieme a me, alla vita futura.
Siamo seduti di fronte al caminetto,
il fuoco è scoppiettante,
fuori il buio giace.
La mia amata ha appena richiuso le immagini
che riportano alla mente
la nostra serenità, che ancora ci unisce.
Sulla copertina che mostra ghirlande di viole e di rose
appare ancora, in evidente risalto,
la scritta più importante, a noi più vicina:
"Silvio e Carla 6 marzo 1965 SPOSI".
POETICO 2
(Valentina Trevisan)
A Carla
Nel mezzo del cammin della sua vita,
un dì, al sorgere del Sole,
che nel meriggiare pallido e assorto
avrebbe presto reso l'aria cocente e respirabile a fatica,
lì nella Milano, terra natia del nostro giovine e spavaldo eroe,
Silvio si dirigeva verso la Stazione,
portando a stento le sue quattr'ossa
affaticate dal difficile risveglio a cui era stato sottoposto.
Presto egli, volgendo lo sguardo all'orizzonte,
notò l'intrepida figura di una fanciulla,
quasi assopita anch'ella, oh povera,
per la lunga attesa di un mezzo
che la riconducesse dov'ella desiderava.
Silvio, desideroso di incontrare i dolci occhi
che in quell'istante l'avevano stregato,
a lei si avvicinò e attirò la sua attenzione:
"Oh dolce creatura che il Mare ti ha donato alla Terra,
come fece per la Dea Venere ignuda ma vestita di aurea bellezza,
non sostare qui ma lascia che il vento ti porti insieme a me,
l'eroe che ti condurrà alla tua dimora, destreggiandosi con la sua gagliarda spada,
e difendendoti dai pericoli della via".
La giovane fanciulla, Carla il suo nome,
commossa e stupefatta
dell'inusitata dichiarazione,
decise che era tempo di lasciarsi andare alle emozioni e
accettò l'invito propostole dallo sconosciuto.
Molta acqua passò sotto i ponti, molte foglie caddero dagli alberi
ma l'amore dei due giovani fu per sempre.
Da quel dì della Stazione, attraversando ogni stagione,
i due giovani restarono uniti
e l'emozioni che li tenevano stretti l'un l'altra
diventarono sempre più forti e rigorose,
tanto da indurli a unirsi in matrimonio
in dì di primavera del 1965.
AGENZIA DU STAMPA 1
(Ilenia Marino)
Milano, 13.02.1964 (12:45): Berlusconi ha annunciato che si sposerà il 6 marzo 1965 con
Carla Dell'Oglio, dopo che una mattina le ha offerto un passaggio, mentre lei aspettava
l'autobus davanti alla Stazione Centrale.
AGENZIA DU STAMPA 2
(Mariella Golia)
Milano, 13.05.1964 (11:34): Silvio Berlusconi alle 10 di questa mattina ha incontrato
Carla Dell'Oglio che aspettava l'autobus di fronte alla Stazione centrale di MIlano, si è
presentato offrendosi di accompagnarla. Lei ha accettato. Possibile matrimonio.
FILOSOFICO
(Sara Pevato)
In una ordinaria fenomenologica mattina milanese, grigia e fumosa, degna del più nichilista degli individui,
un coraggioso Super-Uomo nietzschiano di nome Silvio Berlusconi si trovava a passare nei pressi
dei passages della Stazione Centrale, di memoria benjaminiana.
Ma la grazia divina è sempre in agguato: fino a che punto l'uomo è artefice del proprio destino
e quanto invece influisce l'ordine universale dello Spirito Assoluto hegeliano? Il nostro uomo
pragmatista non perse tempo con questi interrogativi esistenziali: "Tutto scorre" - pensò -
"come diceva Eraclito", e rispolverò le sue conoscenze delle gesta del Don Giovanni
kierkegaardierano.
Era infatti rimasto folgorato, come sulla via di Damasco, da una visione suprema, una sintesi
perfetta tra il modello estetico winckelmanniano e la passione romantica dello Sturm und Drang.
Questa figura femminile, archetipo della donna angelicata stilnovista, riuscì a redimere
l'uomo, che prima era inchiodato ai valori materiali dell'esistenza, per infondergli la Grazia,
con il suo sguardo penetrante.
Berlusconi si fermò allora a intrattenere la gentile donzella, tentando di emanare, come Plotino,
il suo fascino di dandy conquistatore, pronto a redimersi per la donna amata e a scegliere
la vita etica di Kierkegaard.
Carla Dell'Oglio, questo era il nome della donna, fu in principio scettica e pirronista come
Carneade, anche all'idea di un passaggio in macchina nonostante fosse in attesa di un autobus
ritardatario.
Ma l'attimo di estasi rapì infine entrambi, che riuscirono a cogliere i segni del dono ricevuto
e a razionalizzarli nelle loro esistenze terrene.
E così, come lo Spirito Assoluto si fenomenizza nella storia rendendo immanente la Metafisica,
i due unirono le loro esistenze in un vincolo noumenico supremo e divino, in data 6 Marzo 1965,
nella ricorrenza di un secolo e un anno dalla pubblicazione del Capitale di Marx.
GIORNALISTICO
(Luca Ercoli)
MEDICO 1
(Marco Pinto)
Silvio Berlusconi, età 30 anni, non fumatore, leggera scoliosi, problemi di personalità, vedi
sindrome di onnipotenza, deambula in ortostasi una mattina davanti alla Stazione Centrale,
lo attende l'imprevisto, pressione minima 110, pressione massima 190! Carla Dell'Oglio,
27 anni fumatrice, anamnesi familiare priva di rilievo.
Improvvisamente Silvio è colto da amnesia momentanea di primo grado, vi è un notevole
abbassamento dell'afflusso di sangue al cervello, pupille arrossate, salivazione azzerata,
lingua felpata, non sintomi di ernia sciatalgica. La ghiandola pineale inizia la sua produzione di ormoni, Silvio si presenta,
scherza si offre di accompagnarla a casa. Lei arrossata in viso causa innalzamento della
pressione arteriosa tergiversa e infine in preda a cedimento nervoso accetta.
Si sposeranno il 6 marzo 1965 con notevole imbarazzo di stomaco causa pranzo nuziale.
Terapia: fermenti lattici 2 fiale al dì prima dei pasti, Berlusconil compresse 1 x os al dì.
MEDICO 2
(Valentino Palermo)
Addì 16/3/1961 il Sig. Silvio Berlusconi, deambulando davanti alla Stazione Centrale di Milano,
viene colpito da amnesia temporanea e perdita della cognizione dello spazio e del tempo in
seguito allo spostamento del bulbo oculare del paziente verso la sig.na Carla Dall'Oglio,
seguita da tachicardia parossistica.
Presentandosi con una personalità non consona alle sue abitudini, coinvolge la sig.na in un
convulso dialogo provocando cosi' un affaticamento delle corde vocali, rendendo il paziente quasi afono.
Dopo vari vaneggiamenti del sig. Berlusconi, lei acconsente al trasferimento assistito alla
propria residenza.
In data 6/2/1965 viene rilasciato un certificato di idoneità per entrambi i pazienti alla
vita coniugale.
LIPOGRAMMA IN I
(Lorena Lava)
Come sempre, poco dopo l'alba, Berlusca attraversava quel consueto percorso che lo portava da
casa a lavoro. A un tratto, presso la sede centrale del trasporto, notò una donna che attendeva
alla fermata dell'autobus e ne fu attratto. Come sempre, quando voleva possedere assolutamente
qualcosa, a Berlusca tutto attorno scomparve. Velocemente scese dall'auto e contento
attaccò a parlare e scherzare con quella. Anche per Carla quell'abbordo fu fatale.
La donna da quel momento, come mossa da una volontà nascosta, non potè che assecondare
completamente l'uomo. Senza neanche rendersene conto nel marzo del 1965 lo sposò.
COMIZIO
(Sara Gagliardi)
Italiani! Popolo di poeti, navigatori e latin lover, vessati da mille consigli e regole per
conquistare il partner ideale. Oggi io sono qui per rivelarvi una grande verità che vi renderà
tutti più liberi.
Non è vero che per conquistare l'oggetto dei vostri desideri dovete sfinirvi con ore di
palestra o leggere tutti i libri in commercio, a seconda del tipo di donna o
di uomo che cercate.
Non è vero che dovete iscrivervi a corsi di aereobica o di ceramica perchè sono frequentati
dalle donne. O a corsi di sopravvivenza e modellismo perchè sono frequentati dai ragazzi.
Non è vero che dovete sorbirvi film noiosissimi per sembrare intellettuali.
Non è vero che dovete ciondolare fino al mattino nei locali alla moda, quando vorreste andare
a dormire.
Non è vero niente, queste leggende metropolitane fanno parte della solita congiura della
sinistra per tenere il popolo lontano dalle semplici verità che governano la nostra vita.
E' il caso che guida le storie d'amore. Prendete me a esempio. Come credete io abbia conosciuto
la mia dolce metà?
Tirando l'ora di chiusura nei night club di tutto il paese? No!
Frequentando un corso di ceramica? No!
Mostrandogli i miei bicipiti faticosamente scolpiti in palestra? No!
L'ho conosciuta per caso, passando una mattina davanti alla stazione Centrale di Milano.
Lei era lì, aspettava alla fermata dell'autobus. E sembrava aspettasse anche me, perchè da quel giorno non ci
siamo più separati, ci siamo sposati e abbiamo avuto due figli.
Perciò vi dico: smettiamo di impegnarci in attività che non ci piacciono!
Smettiamola con il tentativo di sembrare quello che non siamo!
Lasciamo che il fato faccia il suo gioco e saremo tutti molto più rilassati.
E io sono forse qui a promettervi pensioni più alte? No!
Tasse più basse? Una scuola per tutti, di qualità e senza privilegi? Una sanità che funzioni?
Niente di tutto questo.
Io vi prometto solennemente la realizzazione di un milione di fermate d'autobus in più!
COMPUTER
(Matteo Silvestri)
Procedura installazione periferica CARLA su BERLUSCONI v.6.03
Processo di trasporto avviato in modalità "Auto".
Attendere prego
Selezionare destinazione file Berlusconi.cav
Destinazione selezionata :"al Lavoro".
Procedere con il trasferimento?
La procedura di trasferimento è in corso.
Attendere prego
L'applicazione "trasferimento" è bloccata. Il sistema non risponde.
Selezionare "Dettagli" per ulteriori informazioni.
Se il problema persiste contattare l'assistenza tecnica.
Dettagli " errore in corrispondenza del codice "Stazione_Centrale_di_Milano:49DfR00".
Possibile causa : conflitto hardware con il driver "Traffico.dll".
Selezionare "Annulla" per chiudere l'applicazione e riavviare il programma.
Selezionare "Avanti" per continuare la procedura in modalità "A piedi".
E' stata selezionata la modalità "A piedi".
Il sistema ha rilevato una nuova periferica in corrispondenza dell'indirizzo
IRQ "Fermata_autobus"
Il processo di trasferimento di Berlusconi.cav nella cartella "Al lavoro" è momentaneamente
interrotto.
Attendere prego
La periferica è stata riconosciuta.
Nome periferica : Carla.
Il programma Berlusconi sta ora tentando di comunicare con la periferica.
Attendere prego
Comunicazione avvenuta con successo.
Procedere con il trasferimento della periferica all'indirizzo IRQ "Casa"?
Trasferimento della periferica in corso.
Attendere prego
Il trasferimento è avvenuto con successo.
Il database è stato aggiornato.
Prossimo aggiornamento : 6/3/1965.
PAROLE STRANIERE
(Diego Gabasio)
Si era appena concluso, nella hall dell'hotel, il breefing settimanale della holding sul trend
della new economy quando Berlusconi decise di fare un break. Non la solita seduta in palestra
tra lezioni di spinning, fitness e body building, ma un po' di jogging.
Stava tornando dalla city a bordo della sua jeep modello diesel full optional: quattro airbag e
spoiler da rally. Ascoltava il greatest hits della hit parade dance per rilassarsi un po' prima
del meeting pomeridiano tra manager, leader nel settore del marketing, per discutere delle
ultime news sul business attraverso Internet. Quando si trovò a passare davanti alla Stazione
Centrale ebbe un momento di choc, un flash incredibile. La sua attenzione fu rapita da una
ragazza hippy che, mentre aspettava il bus sulla banchina, stava ritirando l'eau de toilette
nel beauty case. Il suo look era alquanto alternativo: un pot-pourri di colori! Vestiva jeans
stracciati, una T-shirt a fiori, un cardigan legato in vita ed un cappello da cowboy in testa.
Silvio, appena dopo lo stop, parcheggiò la sua jeep accanto a uno scooter, si diede un piccolo
ritocco ai capelli con un colpo di gel e si fiondò in direzione della pupa. Aveva deciso,
quella ragazza sarebbe diventata la sua partner. Si presentò offrendole un chewing-gum e
scherzando con qualche gag. Si pavoneggiò del suo ultimo modello di cellulare dual band con il
display colorato, souvenir made in Japan. La ragazza si chiamava Carla Dell'Oglio ed era
un'appassionata di sport estremi: surf, rafting, hockey, snowboard e go-kart.
Dopo alcuni minuti Berlusconi si offrì di accompagnarla a casa. Subito la ragazza non rispose,
creando un'atmosfera di suspence, ma poi acconsentì con quell'aria di déjà-vu.
Durante il viaggio rimasero bloccati in un corteo di no-global che protestava contro
l'authority della legge sulla devolution. Nonostante questo riuscirono ad arrivare a casa in
tempo per seguire il derby, match nel quale esordivano i due nuovi acquisti del Milan:
uno stopper e un goleador dal dribbling ubriacante, già idolo degli ultras. Dopo questo primo
rendez-vous ne seguirono altri fino a quando i due innamorati decisero di sposarsi.
Berlusconi, per festeggiare il suo addio al celibato, decise di organizzare,
insieme agli amici, un party al pub a base di champagne, cocktails e pinot a fiumi.
Poi si recarono al casinò per giocare a poker, alla roulette e alla slot machine.
La serata si concluse in un night club ad ammirare gli show e gli striptease delle star dei
film hard. Il 6 marzo 1965 si celebrò il matrimonio. I due sposini erano vestiti in modo
impeccabile: smoking nero e gilet per lui, tailleur classico per lei
(rispettando la sua indomabile indole anticonformista).
Per restare nel budget il viaggio di nozze si risolse in un week-end organizzato da un
tour-operator che lavorava part-time. Riuscirono ad acquistare due ticket per partire con un
last minute: volo charter e prezzo a forfait.
IMPERFETTO
(Matteo Silvestri)
Era mattina. Silvio Berlusconi andava al lavoro in macchina. La sua automobile, mentre
passava davanti alla Stazione Centrale, si trovava ferma a causa del traffico. In quel momento
Silvio vedeva dal
finestrino della macchina Carla Dell'Oglio che aspettava l'autobus alla fermata, e se ne
innamorava immediatamente. A causa di questo, dimenticava gli impegni che lo aspettavano,
scendeva dalla macchina e la raggiungeva. I due chiaccheravano un po' e poi Silvio
l'accompagnava
a casa. Nasceva così una forte intesa tra i due. In data 6/3/1965 si celebrava il loro
matrimonio, ad Arcore.
SIMILITUDINI
(Francesca Bertolino)
Una mattina Berlusconi si ritrova ingabbiato come una cocorita nel traffico milanese.
E' quasi impazzito come un toro a forza di vedere il rosso acceso della macchina di fronte e
deve distogliere lo sguardo per un po'. Alla fermata vicina c'era una ragazza bella come una
rosa. Silvio, agile come una gazzella, salta giù dalla macchina e zigzaga tra le macchine come
farebbe Tomba tra i paletti. Lustro come un penny di Paperone si presenta alla giovane.
Scherza e parla con la ragazza, che ha una voce soave come un canto d'usignolo,
e alla fine, come un vero galantuomo, le offre un passaggio. Il 6 marzo 1965, felici come
due pasque, salgono i gradini della Chiesa avvolti in abiti da cerimonia stupendi come
quelli delle favole.
FLASHBACK
(Francesca Bertolino)
Silvio sta aspettando l'autobus. Uno sciopero degli autisti dei miliardari non gli ha
permesso di prendere l'auto d'ordinanza. Aspettare al freddo, però, gli fa tornare alla mente un
episodio di molti anni fa, nel quale il ritardo degli autobus fu un fatto molto più felice.
Che freddo oggi! E che traffico! Ma guarda che bella ragazza alla fermata dell'autotbus.
Quasi quasi, visto che sono in ritardo vado a fare due parole con lei. Ciao! Mi chiamo Silvio.
Bella mattinata! Ma dimmi che fai di bello? Aspeto l'autobus! Se vuoi ti do un passaggio,
sai, conosco molte scorciatoie! Non vado con gli sconosciuti! Però è veramente tardi, ma sì!
Hai una faccia che dà fiducia! Dove hai la macchina?
Lo stridore dei freni del bus lo distolse dai suoi ricordi. Salì, pensando che i ritardi non
sono sempre così male, anche se poi Carla esagerò il 6 marzo 1965 quando lo fece aspettare
mezz'ora sull'altare!
LIPOGRAMMA IN O
(Elena Benedetto)
Un dì di settembre, mentre Berlusca si recava negli uffici di mediaset, davanti a sé vide una
splendida ragazza dai neri capelli alla fermata del bus. Egli decise di presentarsi e la
ragazza disse di chiamarsi Carla. Il Berlusca prese l'iniziativa per una passeggiata nella via
in cui la ragazza era diretta. Passati sei mesi da quella splendida mattina di settembre i due
ragazzi, felici, eran davanti all'altare per maritarsi.
LIPOGRAMMA IN E
(Arianna Zucco)
Una mattina Silvio si trovava a Milano. La pioggia lo stava infradiciando, quindi si riparò
vicino al luogo in cui la locomotiva sosta con i vagoni sui binari. Lì una simpatica
fanciulla, appoggiata con aria stanca a un muro, stava guardando scoraggiata la strada,
in quanto il bus ancora non passava. Così, all'improvviso, Silvio scordò tutti i suoi affari:
rapito dal suo sguardo, si avvicinò alla ragazza, poi, con poca originalità, attaccò un
discorso sulla pioggia. Carla, così la ragazza si chiamava, lo trovò subito un tipo spiritoso;
quando Silvio si offrì di portarla a casa, dapprima non osò, ma poi salì in macchina con lui.
I ragazzi innamorati, di lì a poco furono sposi, quasi quaranta anni fa.
QUARTA DI COPERTINA
(Rossana Reano)
Spensieratezza, ingenuità, ansia, passione, incertezza e altro ancora, il tutto in un grande
romanzo su temi eterni. Suspense e amore si intrecciano un tumultuoso destino. Il tutto
ambientato nella Milano indaffarata negli anni del boom economico. Una
lettura da fare tutta d'un fiato.
Silvio, il protagonista, passeggia una mattina davanti alla Stazione Centrale.
Una fermata d'autobus. Una ragazza aspetta.
Quasi banale l'incipit di una storia che, presto, diviene coinvolgente, caleidoscopio
narrativo di imprevedibili passioni e di forti emozioni. Siamo nella Milano degli anni Sessanta.
Tra i due protagonisti scocca una scintilla di intesa; trascorrono un'intera giornata tra
tazze di cioccolata fumante e chiacchiere giovanili. Al momento del congedo,
inaspettati risvolti. Il destino viene preso per mano: la magica sensazione di aver
conosciuto, in quel fuggevole incontro, la propria anima gemella.
Vi ritroverete a ricordare la prima cotta, il batticuore del primo appuntamento, l'agitazione
del primo timido bacio.
Un viaggio improntato sulle emozioni per ricostruire la storia di due
giovani ambiziosi con un grande sogno da realizzare, in un'Italia che non c'è più tracciata con
mirabili affreschi narrativi. Un libro pubblicato da quasi quarant'anni, poco dopo il loro
matrimonio avvenuto il 6 marzo 1965, ma sempre di grande attualità.
DIDASCALIA
(Ilenia Marino)
PRESENTE
(Valentina Trevisan)
Silvio cammina sul marciapiede di fronte alla stazione. Ad un certo punto vede una ragazza
che aspetta l'autobus. Egli pensa, tra sé, che la ragazza è molto bella e si avvicina a lei
con una scusa. Silvio parla e la ragazza ascolta, anche se con aria un po' turbata.
Dopo la chiacchierata, Silvio le offre un passaggio a casa. La ragazza, Carla, accetta
volentieri. I due giovani si frequentano per un po' di tempo, si scoprono innamorati e si
sposano al 6 marzo 1965.
ANATOMICO
(Sara Gagliardi)
Con il movimento sincronizzato dei tendini collaterale destro, sinistro e rotuleo, e con la
contrazione alternata del quadricipide e bicipite femorale di entrambi gli arti inferiori,
un soggetto di sesso maschile, razza bianca, età approssimativa 30 anni, deambulava nei pressi
della stazione Centrale di Milano. Il nome sul referto era quello di Silvio Berlusconi.
I suoi parametri vitali non presentavano alterazioni di nessun genere: pressione sanguigna
nella norma ed emoglobina che fluiva regolarmente nelle sue vene ed arterie.Transitando davanti
alla fermata dell'autobus, un repentino aggiustamento del cristallino gli permise di mettere a
fuoco un soggetto chiaramente femminile, razza bianca, età approssimativa 25 anni, in attesa
del mezzo.
L'armonia del sistema muscolare e scheletrico della ragazza colpì Silvio, tanto da indurlo a
fermarsi. Soltanto un leggero pallore offuscava le armoniose fattezze della giovane, forse
dovuto alle esalazioni di monossido di carbonio che lentamente intossicavano i suoi alveoli
polmonari.
Un brivido lo scosse fin nel citoplasma dell'ultima delle sue cellule, e improvvisamente il
povero Silvio si ritrovò colpito da un' imbarazzante iperidrosi, mentre l'adrenalina scorrendo
a fiumi prendeva il controllo di tutte le sue funzioni. Atri e ventricoli cardiaci persero la
loro abituale coordinazione, le trombe di Eustachio squillarono alla carica delle tube del
Fallopio, faringe e laringe si chiusero come in una morsa e una salivazione decisamente
deficitaria gli impediva di mettere in vibrazione l'apparato cordico vocale.
Mentre cercava disperatamente nel suo repertorio lessicale una scusa per parlarle,
ebbe la netta impressione che il contenuto del suo emisfero cerebrale destro di riversasse
nel sinistro e viceversa, e che qualcosa andasse perso nel passaggio. Con uno sforzo di volontà
tremendo, Silvio cercò di metere in movimento la sua ugola, sperando di riuscire ad articolare
un suono non troppo gutturale o stridulo e pregando perchè nel frattempo la sua Area di Broca
avesse ripreso a funzionare. Il miracolo avvenne, e dalla sua cavità orale uscirono frasi di
senso compiuto. La giovane, muovendo alternativamente le palpebre superiori, articolò
timidamente il suo nome: Carla Dall'Oglio.
Silvio riuscì a riprendere il pieno controllo del suo apparato cardiorespiratorio:
la conversazione proseguì senza intoppi e alla fine Carla, mentre un leggero arrossamento le
compariva sull'epidemide che ricopriva il muscolo massetere, permise a Silvio di
riaccompagnarla a casa.
Il 6 marzo 1965 si applicarono a vicenda un anello aureo sulla prima falange del dito anulare
della mano sinistra.
METAFORE
(Giudita Minelli)
La città, sorda ad ogni stanchezza, stava là, ad aspettare i suoi abitanti, formiche
nel formicaio, per schiaffeggiarli
col freddo del primo inverno. Carceriera, osservava i suoi detenuti, ancora assonnati,
sbadiglianti, e colmi di tenebra. La stazione ne infornava uno dopo l'altro, chi su un treno,
chi nel grande vascello placido della sala d'attesa; sarebbero tornati poi là a sera,
qualcuno bruciato dalla cattiva giornata che la mattina aveva già suggerito.
Passava proprio in quel momento dalla stazione Silvio - il suo sorriso era una falena sul
suo viso - impreparato a ciò che, da lì a pochi minuti, avrebbe definitivamente girato il
timone alla sua esistenza.
Carla sbuffava, controllava a raffica l'orologio e guardava attentamente se i
rumori che le giungevano all'orecchio corrispondessero a quelli di un tram, in ritardo,
come sempre. Il tram è sempre in ritardo, come l'occasione che si aspetta da una vita e che
quando arriva vanifica l'attesa e gonfia le vele del destino.
Non sarebbe arrivato quel tram, ne sarebbe arrivato un altro chiamato desiderio, perché Silvio
si accorse di lei e la sua vista fu un'oasi in un deserto di cemento.
Si avvicinò cauto, scolaro al
primo giorno di scuola, e le chiese se il 18, il tram che lei aspettava, fosse in ritardo.
Furono subito legati da un fatto stupido come l'impazienza dell'uomo contemporaneo, e oltre a
specchiarsi entrambi in un'epoca, non poterono non guardarsi attentamente.
Silvio era la Terra, azzurra, lei la Luna, splendente. Ancora non lo sanno,
ma gravitano l'uno attorno all'altra, dal 13 marzo 1965.
TRADUZIONE
(Valentina Trevisan)
Il est matin, presque dix heures. Silvio se promène sur le trottoir devant la Gare.
Dans un moment il reste fasciné par une très belle fille en train d'attendre le bus depuis
longtemps. Il decide de s'approcher d'elle. Silvio commence à parler avec la fille, Carla.
"Je te ramène moi à la maison si tu veux !" demande Silvio. Carla accepte volontier.
Les jours passent et les voilà tombés amoureux l'un de l'autre. Ils se sont épousés le 6 mars
1965.