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ANTONIO CENTONZE

Amico Padula Pasquale, con un gesto da eroe, salva il “cuore verde” di Miglionico

10 Ottobre 2004

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MIGLIONICO (Matera), 10.10.2004 ore 23.30. Una serata di festa poteva tramutarsi in tragedia in una comunità che a chiusura dei solenni festeggiamenti in onore dei SS Medici aveva affidato ad una ditta di fuochi pirotecnici, i classici fuochi “sparati” alla mezzanotte.
Ed e’ stata proprio una mezzanotte di fuoco che poteva accendere e far sfociare la festa in tragedia. Spirava un vento forte a conclusione di una giornata autunnale dalla temperatura anomala di 26 gradi con un’afa particolare. I bagliori illuminavano la notte e nell’alto del cielo i giochi di fuoco facevano brillare gli occhi dei presenti, ignari di quanto stava per accadere di l' a poco.
Quel luccichio, spinto dal vento si trasferiva sul terreno che circonda l'irta nostra cara collina cinta da pini secolari a sorreggere il maestoso Castello del Malconsiglio.
Il filo delle nostre radici che ci lega alla magnifica e verde pineta, frutto del lavoro dei nostri padri che l’hanno piantata e curata negli anni, rischiava di essere spezzato.
Con il vestito della festa e con il naso all’insù a mirar le stelle, non tutti intuivano il reale pericolo che stava minacciando la nostra collina, il nostro verde, il nostro paese.
Le scintille pirotecniche si proiettavano veloci e stridenti al suolo; prima su sterpaglie che bruciavano lentamente e poi, spinte anche dal vento, sempre più vicino al nostro cuore di verde. Un uomo, un “eroe del nostro tempo”, intuiva il serio pericolo dato da quei focolai sparsi a circondar la verde collina e come “Spiderman” si toglieva e buttava via il vestito della festa e correva a casa a prendere il suo mezzo personale. Un vecchio Nissan Pick-Up 4x4 con sopra una botte per l’acqua ed una motopompa ad alta pressione, da lui forse utilizzato per irrigare i suoi campi. Con buona lena e animosità, verificato che la botte del suo mezzo era vuota, correva a riempirla presso una fontana comunale e si dirigeva poi a tutta velocità sul fronte più avanzato ed imponente delle fiamme, da lui individuato nei pressi di Via Estramurale Castello. Parcheggiato il suo mezzo iniziava a srotolare la pompa per poter raggiungere il fronte delle fiamme che avanzavano velocemente spinte dal forte vento. Iniziava così il suo personale e solitario combattimento contro le faville, il fumo acre e denso ed  il fronte del fuoco, che cercava in tutti i modi di sopraffare per salvare la parte di pineta prospiciente la scuola Elementare. Gli spari continuavano ad illuminare il cielo mentre l’eroe della serata, AMICO PADULA Pasquale, dipendente comunale, operava imperterrito per salvaguardare l’incolumità della gente di Miglionico e la sua pineta. Spruzzava acqua a più non posso mentre il sottoscritto cercava di aiutarlo a tirar giù la pompa e srotolarla fra gli alberi per agevolare il suo duro e volenteroso operare. Il fumo era intenso e la cenere riempiva gli alberi ed il sottobosco e si  rischiava un aumentare dei focolai. La gravità della situazione a quel punto faceva brillare anche i telefoni dei vigili del fuoco di Matera. Autobotti partivano da Matera e da Ferrandina alla volta di Miglionico.
Intanto le fiamme avanzavano e l’unico baluardo era Amico Padula Pasquale che, sprezzante del pericolo, rimaneva circondato da un fumo acre e da mille faville svolazzanti e da un fuoco irrispettoso che si spegneva e riaccendeva su più punti.
Quando una sua pompa e’ stata divorata dalle fiamme, non ha esitato a “tornare” dalle fiamme al suo Pick-Up per srotolare la pompa di riserva e “ritornare” fra il fumo e le fiamme a combattere ancora, nonostante molte delle persone presenti, lo richiamassero per non fargli mettere a repentaglio la vita.
I minuti che trascorrevano sembravano eterni. I pompieri sembrava non arrivassero mai. Dopo 40 minuti dalla chiamata sono arrivate le squadre dei pompieri che, sempre con l’eroe in prima linea, sono riusciti a spegnere l’incendio e sedare il fronte delle fiamme.
Dopo oltre due ore di combattimento il nostro eroe era esausto e distrutto.
Ripenso a freddo ai miei indumenti intrisi di acre odore di fumo di pini. Io che sono stato solo in seconda linea a cercare di sedare qualche piccolo focolaio e cercare di aiutare lui nella sua opera. Immagino invece i suoi indumenti intrisi di un fumo acre ed intenso ancor più, il suo sudore, i suoi polmoni che hanno respirato per ore quel fumo, i suoi occhi esposti alle faville ed al calore, la sua smania di aver ragione di quel “fuoco”.
E’ una scena di vita straordinaria. Un uomo semplice ed umile che ha messo in gioco e rovinato i suoi beni personali, i suoi attrezzi da lavoro, ed  ha messo a repentaglio la sua vita e la sua salute per salvaguardare un bene di “tutti”. In un mondo difficile dove oggi conta solo “l’avere”,  e’ bello e straordinario, quasi irreale, vedere in un uomo quella intensa passione e voglia di “dare” (Antonio Centonze).


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