Bei Watch

Episodi 1-2-3-4

 

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Episodio uno. Written by Sonia Soulsadistic

“IL TERZO INCOMODO”

Cos’è l’Ottusangolo di Versailles, Hans, come nasce e come finisce arruolato dai BEI watch in qualità di terzo incomodo

 

In principio era il verbo. Solo al modo indicativo, perché già il congiuntivo dava qualche problema. Il complemento oggetto non venne mai, troppo difficile.

Il verbo s’incarna ovunque, e così nasce la specie degli ottusangoli, specie appartenente al genere umano ma non del tutto, dato che ha qualche ramificazione anche nel vegetale.

L’ottusangolo viene usualmente classificato in base alla provenienza geografica.

In ordine di apparizione possiamo catalogare, come capostipite, l’ottusangolo surfista italico, famoso per aver confuso Dante per Rocco Siffredi (“Dante è l’unico che ha avuto esperienze un po’ forti, a Firenze”).

Quindi venne l’ ottusangolo de Noatri, famoso per aver confuso la sua migliore amica con un tutor CEPU.

Come propaggine dall’ottusangolo de Noatri, in una mattinata novembrina, fu avvistato l’ ottusangolo di Versailles, famoso per aver confuso la sua migliore amica con una dama misteriosa, giusto perché lei si era legata i capelli.

Esso fu raccolto da un’Anima Sadica, che cercò di dargli il minimo discernimento per separarlo dal genere vegetale, e che – con il nome di Otty o Hans - prese e guidò al guinzaglio tale ottusangolo di pura razza svedese.

Almeno, col guinzaglio, rigava dritto. Cosa che non gli capitava più da quando il suo esercito, in America, l’aveva abbandonato. Per insegnargli a mettersi a cuccia, ci volle l’aiuto dell’esimia contessa Ugucciona, la quale – in costume rigorosamente nero, con discretissime borchie- gli urlò “Hans… FIDANKEN[1]!!”

La speranza era di farlo diventare bagnino perché, se confonde le persone che affogano con i gommoncini dei marmocchi, forse può essere d’aiuto in spiaggia. Dopo un paio di tentativi ben riusciti, ha tratto in salvo la bambola gonfiabile del bagnino numero due, Alain Soisson, che- mentre il collega numero uno doveva soccorrere cinque bagnanti contemporaneamente- aveva ben pensato di emularlo, anche se con una bagnante inanimata.

Hans, poverino, non capì e pianse, vedendola sgonfiarsi miseramente sotto le sue mani.

Pianse ancora più miseramente quando il bagnino numero due emerse dall’acqua, nero di rabbia e d’abbronzatura, e, troneggiando dall’alto, gli mise un piede sulla testa, constatando che o aveva lui il piede enorme o la testa di Hans era troppo piccola. Ai posteri l’ardua sentenza…

Comunque Hans fu arruolato dai BEI watch, perché sapeva molto bene l’inglese, dato che era stato abbandonato dal suo esercito in America. Così, in puro stile da telefilm americano, riscattò tale dolorosa esperienza.

Episodio due. Written by Sonia Soulsadistic

“QUEI DUE SULLA SPAGGIA” I problemi dei due bagnini, perché mica siamo a Baywatch,ogni tanto hanno guai pure loro!

 

Intanto il mare pare gonfiarsi in burrasca, e il bagnino numero uno pare stia fronteggiando un’emergenza. Un gorgo, un vortice… la corrente… Ma che?! Sono le cinque bagnati che, come il bagnino si è accorto che fingevano di affogare, hanno deciso “O lui da noi, o noi da lui” e stanno tentando di affogare il bagnino per rianimarlo.

Bisogna fare una retrospettiva circa il bagnino numero uno, André Grandier. Ha preso il brevetto molto giovane e non gli è mai mancato il lavoro: calmo, ligio al dovere, di bell’aspetto (anche rassicurante, perché non sempre le mamme sono contente di vedere il mastodontico collega Alain avvicinarsi, sbucando dalla luce accecante, oscurando il sole… Prima che dica “Le apro l’ombrellone?” pensano sempre si tratti di un malintenzionato).

André è detto BELwatch, il suo collega è detto guardia spiaggia: si premurava anche di ringhiare, finché non ha arruolato Hans. Tuttavia ciò non incrina la loro solida collaborazione.

Quando André ha visto cinque ragazze in difficoltà si è tuffato, per fare il suo dovere. Poi si è accorto che l’acqua gli arrivava a metà coscia, si è alzato e le ha guardate una per una, con aria di rimprovero. Loro sono rimaste in silenzio, imbarazzate, meschinamente colte in flagrante, in quel tipo di comportamento che si sostiene essere prettamente maschile “e invece - guarda- un - po’- qua!”

André ha detto: “Proprio non posso” e si è voltato. Le cinque si sono guardate e hanno dato sfogo ai più biechi istinti primordiali, tra i quali è ricompreso il causare un principio un principio d’annegamento al bel bagnino, per poterlo rianimare.

Alain, da lontano, grida: “Cinque contro uno non è leale! Haans!!! HANS FIDANKEN!! Va’ e fa il tuo dovere!” ( musichina del telefilm).

Hans, per gli amici Fersen, corre verso l’acqua togliendosi l’asciugamano bianco che porta sulla spalle, onde proteggere la sua pelle lattea dal sole.

Cinque contro uno non è leale… cinque per uno solo ancora meno! Provvederò!” Dice Alain, guardando concentrato (tipica posa da telefilm americano) l’orizzonte.

Hans è riuscito a riportare a riva André, che per ringraziarlo gli accarezza il collo, e gli tira uno scapaccione immane. Per quale motivo il dolce bagnino numero uno tratta sadicamente l’ottusangolo che l’ha salvato? Cosa si cela nelle pieghe del suo passato?

 

Episodio tre. Written by Sonia Soulsadistic:

“LA MAGLIETTA DELLA VITA” Il bagnino numero due, Alain Soisson, prende le contromisure.

 

E’ mattina presto, André è sicuramente già in spiaggia, quando ecco scendere dalla passerella in legno Alain.

Indossa una t-shirt bianca, sulla quale ha vergato in rosso la scritta:

“NON SARO’ PAMELA ANDERSON, MA SONO IL BAGNINO”[2]

Sorride, mentre scende in spiaggia. Nonostante la mole, Alain ha un cuore sensibile e soffre nel vedersi trascurato dai bagnanti. Si avvicina ai bambini per fare con loro i castelli di sabbia e loro scappano, scende sugli scogli a prendere le conchiglie e tutti i pescatori si lamentano perché crea scosse telluriche.[3] Ma, lo sa, con quella maglietta la sua vita cambierà. In puro stile TF americano

Infatti le ragazze della spiaggia si voltano e si avvicinano a lui, perché è vero che ha un fascino mooolto sui generis, ma può piacere, e inoltre l’ironia attira le donne. Alain scherza con una piccola folla di ragazze in bikini. E’ anche un po’ imbarazzato, perché, da quando lavora con André, ha perso l’abitudine a cotanta compagnia tutta per lui.

André è contento per il suo amico e anche per sé, che può farsi- alleluia- una nuotata indisturbato.

La tragedia scoppia quando André, bagnino numero uno, esce dall’acqua. Alza le braccia e si tira indietro i capelli, controlla la situazione della spiaggia con lo sguardo… già, dello stesso colore delle selve del Circeo, che sta placido alla sua sinistra (perché sta vicino a monte Circeo? beh, dato che sto scrivendo io ^__^). Resta con le braccia alzate, che fa molto bronzo di Riace, le gocce d’acqua marina scivolano sulla sua pelle leggermente ambrata.

Lo stuolo di ragazze in bikini si sposta immediatamente dal bagnino numero due al bagnino numero uno. Alain si siede sulla sabbia sconsolato “Accidenti, mi basterebbe pure uno straccio di sorella…” piagnucola, perché sotto i due metri d’altezza c’è un cuore tenero che si taglia con un grissino.

Desolato, guarda l’ombrellone al suo fianco. Ci sono due strani soggetti: entrambi rintanati all’ombra, con le spalle coperte dall’asciugamano, odore di protezione solare. Sono l’Anima Sadica e l’ottusangolo di Versailles, del quale lei è padrona. E siccome tale ottusangolo tale padrona…

Alain alza l’asciugamano dalle spalle di Hans. Ora lo svedese ha uno splendido color porcellino.

“Posso?” chiede Alain, cautamente.

“No, ti chiamo io quando è il momento…”risponde l’Anima Sadica, con sguardo angelico.

Dopo un’ora l’Anima Sadica si scuote dalla tenuta da “vampiro in spiaggia” (che ha funzionato, dato che è rimasta color latticino) e va da Alain.

“Vieni, è pronto” dice. Sotto l’ombrellone, protetto dall’asciugamano bianco c’è Hans, ormai color gambero. L’Anima Sadica e Alain si guardano, aria complice e l’acquolina in bocca: “Un’aragosta… che ne pensi di una grigliata tra noi, questa sera?” dice lei.

 “Ok, io porto la chitarra, tu la cena… ” risponde, sorridendo, Alain. Tramonto ricco di speranza, in pure stile da telefilm americano. ^__-

 

Episodio quattro. Written by Sonia Soulsadistic.

“LA RIVOLUZIONE”: l’arrivo di due donne rovescia gli equilibri dell’Antico regime dello Stabilimento.

 

Scendono in spiaggia a passi sicuri. Diversissime l’una dall’altra. La prima, alta, ray-ban sul naso, ha un costume rigoroso ma aderentissimo, che si può permettere. Un intero olimpionico blu, con un fregio sul davanti che, in realtà, altro non è che un’ambigua, ammiccante zip. Dietro di lei, l’amica. Ciabatte con la zeppa e un fiore finto, bikini anni ottanta con rouches fucsia, ampio cappello di paglia e occhiali modaioli, con lenti rosa.

“Ci sediamo qui” dice la donna in costume olimpionico, togliendosi i ray-ban e lanciando un fulminante sguardo azzurro verso l’orizzonte. Sguardo che va a finire, come se Pollon ce l’avesse guidato, verso il bagnino Grandier che sta sistemando il pattino, e rimane paralizzato tipo “colpo della strega”. Così Alain va ad aprire l’ombrellone alle nuove arrivate, seguito dal fido e sudante Hans.

Gioco di sguardi. La donna più bassa, Maria “Pamela” Antonietta, contempla stupita l’ottusangolo. Lui, altrettanto stupito, guarda l’amica di M.A., chiedendosi dove l’avesse già vista. André, con sguardo torvo e persino macho, si avvicina a quel bizzarro consesso.

“Accidentalmente” pesta un piede ad Hans e lo invita ad andare a togliere le meduse dall’acqua. Hans obietta ragionevolmente che non ci sono meduse. “E allora togli le tracine!” Grida il bagnino Grandier, stranamente fuori di sé.

Il fatto è che lo sguardo di Oscar –questo è il nome della donna con l’olimpionico- l’ha stregato. Ha ridestato in lui sentimenti impetuosi e profondi (“Maledizione” pensa “non ha nemmeno una camicia addosso!”[4]) Alain, accorgendosi che l’amico è a metà tra il deliquio romantico e lo scompenso ormonale, invita tutti a una grigliata (Hans compreso, ma non in veste di gambero) la sera stessa, per mangiare e cantare in compagnia.

Lì la tragedia. Cantare aiuta a sfogarsi, Alain è alla chitarra. Si attacca con Battisti-Mogol-Ikeda.[5] André non se lo vuole perdere “Comandante/ E penso a te/ Ai tuoi ordini/ E penso a te…” fissando Oscar. Intensamente. Passionalmente.

C’è solo un piccolo problema: André sarà bello, bravo e tutto quello che volete, ma è stonato. Oscar sta per ridere. Alain, per soccorrere l’amico, prende a cantare. Nonostante la mole e l’aspetto rude, Alain ha invece una voce dolcissima e melodiosa.

Hans, galvanizzato dalla compagnia di Maria Pamela Antonietta, azzarda una notazione: “Mi ricorda quel cantante castrato che avevamo in Svezia…” ARG! Profanazione del Sacro Pacco!! Alain perde il lume della ragione e, con una possente pedata, schiaccia il povero ottusangolo Hans…

 

Tranquilli, non ho bevuto… E’ solo lo stress, il caldo… oddio, un po’ sto temendo per la mia sanità mentale… Volete continuare il gioco dell’estate, e completare le avventure dei BEI watch? Suvvia, giochiamo! Scusate le boiate che ho scritto e la bastardaggine a cui ho dato sfogo… non a caso mi chiamo Anima Sadica ^___^

Però, ragazze belle, se le boiate non si scrivono in estate, quando lo si fa?

Andiamo, sono curiosa di vedere a che punto arriva la vostra perversione mentale/correttezza ortodossa. Io sono nella prima sponda, chi è con me mi segua… gli altri non mi tirino pomodori.

Potevo pure fare la bagnante fatale che seduce il bagnino Grandier, invece mi sono accontentata di mordere l’Ottusangolo in una grigliata. Ma i giochi sono aperti. Passo la palla. Speriamo che qualcuno la raccolga, così dividiamo la stanza del manicomio! Non fatemi credere che io sono l’unica demente…vi prego…

 

Mail to flydreamer150178@yahoo.it

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[1] Che vita sarebbe senza Fiammetta?

[2] La maglia esiste, l’ho fatta io l’anno scorso, per “festeggiare” il primo giorno di lavoro come bagnino di mio fratello.

[3] Esagerata, va bene, ma questa è la sagra della demenza e degli effetti collaterali del caldo. Così pensavo a Falco di City Hunter.

[4] Si, lo so, questa è  davvero cattivissima.

[5] Di Maria Luisa, praticamente un Mogol per Riyoko Ikeda.