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Sulle tracce del successo.
Una carriera fortunata.
Sangue prussiano.
Un cuore tra musica e film.
Coppia d'assi.
Il Catalogo.

Classe 1966, Orkun Ertener è nato a Istanbul ma è cresciuto a Rüsselsheim con suo padre, un avvocato turco, e sua madre, un'assistente sociale italo-tedesca.

Per lui l'occasione di scrivere per la televisione arriva quasi per caso, dopo aver partecipato nel 1991 ad un laboratorio di sceneggiatura in cui aveva incontrato in giuria Silvia Koller, una leggenda del canale bavarese BR. Silvia Koller era da poco divenuta responsabile anche della produzione dei «Tatort» girati a Monaco e così convinse il giovane Orkun a scrivere qualcosa per quella serie. Doveva essere una storia che avrebbe visto protagonisti il duo investigativo Batic (Miroslav Nemec) e Leitmayr (Udo Wachtveitl). Ertener, allora venticinquenne, si trovò così a dover imbastire la sua prima sceneggiatura che avrebbe dovuto riguardare un delitto e la musica bavarese... nacque così il 300° caso di «Tatort» dal titolo "Und die Musik spielt dazu", e la musica suona.

Poi è stata la volta di «KDD - Kriminaldauerdienst», nel 2007. KDD era una serie dura, cruda, piena di realismo, che raccontava storie criminali senza essere attraversata da filtri edulcoranti e che spiazzò il pubblico ZDF abituato ai compassati commissari del venerdì sera.

Ricorda l'autore: «Da qualche anno, forse già dal 2002, i produttori Mischa Hofman e Kathrin Breininger mi chiedevano: ti piacerebbe scrivere una serie poliziesca realistica ma anche a buon mercato? Io sono sempre stato amante delle serie americane corali, quelle con un nucleo di protagonisti, e mi resi conto che in Germania non avevamo ancora qualcosa del genere, una produzione con uno sviluppo narrativo orizzontale che legasse le storie tra loro. A me sarebbe piaciuto creare qualcosa di simile ad E.R. ma ambientato in un commissariato di polizia. Così abbiamo iniziato a lavorarci».

L'idea di serie "ecomonica" significava per l'autore puntare tutto sui dialoghi, sul contenuto narrativo e, d'altro canto, tralasciare - per esempio - l'uso in scena di mezzi costosi come potrebbe esserlo un elicottero della polizia.

I progetti iniziali di ZDF erano quelli di collocare questo nuovo prodotto il Mercoledì, in prima serata, al posto della serie «Kanzleramt» che era terminata ma in seconda analisi fu scelto di inserire «KDD» nel consueto appuntamento del Venerdì alle 20.15. «Questa collocazione è stata molto ambigua secondo me - dice l'autore - perchè da un lato abbiamo perso la prima serata del mercoledì con un pubblico potenzialmente interessante e poi perchè una serie nuova inserita nella programmazione classica del venerdì sera quasi non si notava. Forse ZDF non ha puntato molto su una campagna pubblicitaria adeguata. Il venerdì è tradizionalmente l'appuntamento con serie del tipo "Der Alte", ma questa è ben diversa. Il pubblico cui è destinata non è lo stesso, e forse andava detto. Forse anche per sta marcata differenza il pubblico all'inizio è rimasto schockato».

Il successo conquistato, però, ha fatto sì che Orkun Ertener non venisse affatto dimenticato dai dirigenti ZDF che lo hanno voluto ancora per concepire il format di «Il commissario Lanz» e, qualche anno più tardi, di «Utima traccia: Berlino».

 

 

 

Orkun Ertener. (Foto C. Jaquet/M. Haustein, Adolf-Grimme-Institut)

Sinan Toprak, l'incorruttibile.

Prodotta tra il 2001 ed il 2002 da RTL, la serie «Sinan Toprak» è stata la prima opera televisiva di Orkun Ertener che ha, però avuto vita breve: lo spazio di sole 16 puntate.

Toprak, commissario capo di una squadra omicidi di Monaco. Al suo fianco nelle indagini, il suo assistente Michael Holldau (Henning Baum) ed i medici patologi Ewald Buchner (Tim Wilde), il dottor Hagen (Christoph Gareisen) e Bruno Meininger (Joseph Hannesschläger).
Per Toprak, però, Il lavoro non è importante quanto la moglie, Karin (Sabine Radebold) e suoi figli Ilke (Canan Romey-Schlagenhof) e Talip (Stefan Altenbach).

La serie vanta una curiosa sigla di gusto retro abbinata ad una musica in stile Anni Sessanta.

Il commissario Sinan Toprak. (Foto RTL)