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Dal 1953 dalla parte della polizia.
Il distretto delle donne.
Rocker in privato.

Il colpo di scena era il caso di giocarselo subito. Così deve aver pensato Jürgen Roland quando scrisse la prima sceneggiatura di «Großstadtrevier». La trovata fu, in effetti, controcorrente: una delle figure protagoniste del distretto di polizia sarebbe stata una donna.

Fino ad allora la tv tedesca aveva dato poco spazio alle poliziotte in gonnella. «Tatort» aveva già presentato alcune signore a capo di qualche squadra omicidi, ma mai nessuno aveva ancora pensato a un funzionario di polizia in uniforme che facesse servizio di pattuglia in un'epoca in cui le figure femminili (anche nel poliziesco televisivo) erano ancora relegate a preparare il caffè per i colleghi uomini. Così nacque il primo episodio "Mensch, der Bulle ist 'ne Frau" (lett. Gente, lo sbirro è una donna!) che già nel titolo mostrava tutto lo stupore per quello che si sarebbe visto di lì in avanti.

La storia prese avvio con l'arrivo al 14° distretto di Amburgo di Ellen Wegener (Mareike Carrière), agente fresca di accademia, destinata a lavorare in coppia con il collega Richard Block (Arthur Brauss).

I due attori restarono per poche stagioni nel cast. Il primo a lasciare fu Brauss, dopo solo 36 puntate. Mareike Carrière, invece, decise di mettere la parola fine alla sua avventura in commissariato decretando la morte del suo personaggio all'inizio dell'ottava stagione (nel 1994), dopo 62 casi risolti.

L'idea della forte presenza femminile, però non venne meno. Così a donna succedette un'altra donna. Ancora oggi nel cast le donne rivestono un ruolo predominante. Anche il commissariato è diretto da una commissaria: Saskia Fischer, approdata alla serie nella ventitreesima stagione, da corpo alla signora Küppers, una donna formale e competente che forse tiene un po' troppo le distanze dai colleghi e che vive in una camera d'albergo. Ma il commissario capo non è tipo da rivelare i propri segreti tanto facilmente.

 

 

Arthur Brauss e Mareike Carrière (Foto ARD)
La debuttante.

Mareike Carrière, nata a Lubecca, ha iniziato la sua carriera da bambina, accanto al fratello Mathieu. A 16 anni ha intrapreso gli studi alla scuola di recitazione dell asua città natale e - dopo la maturità - si è trasferita a Parigi dove ha studiato alla Sorbona.

Il suo debutto cinematografico porta la data 1977 con il film «Aus dem Leben eines Taugenichts» diretto dal regista Bernhard Sinkel e basato sui racconti di Joseph von Eichendorff.

Nonostante i suoi numerosi successi televisivi e cinematografici, il pubblico tedesco la ricorda ancora oggi come la beniamina della serie «Großstadtrevier». Per tutti lei è sempre Ellen Wegener, pa prima donna che ha fatto amare la polizia alla gente comune.

Mareike Carrière e Jan Fedder (Foto NDR)