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A caccia di serial killer.
La strada giusta verso il successo.
Il fascino sottile della psicologia.
Dal musical al poliziesco.
Foyer in giallo.

La stagione televisiva di RTL del 2000 ha lanciato con successo una serie spettacolare ed affascinante che in Italia è ancora inedita: «Die Cleveren».

Protagonisti di questo telefilm sono lo psiocologo criminale Dominik Born (Hans-Werner Meyer) e il commissario capo Eva Glaser (Astrid M. Fünderich), due investigatori del BKA, il Bundeskriminalamt, la polizia federale tedesca, che intervengono per fare luce su omicidi che non hanno un movente chiaro, in cui la soluzione deve essere attinta da una fine indagine psicologica, spesso scontrandosi con casi di lucida follia omicida.

A coadiuvare le inchieste da punto di vista scientifico c'è la dottoressa Konstanze Korda, medico legale, interpretata da Barbara Magdalena Ahren.

Prodotta da Studio Hamburg, la serie punta su un aspetto fino ad oggi poco analizzato dalla fiction poliziesca: quello del profiling. Questa tecnica di indagine, spesso adottata quando nasce il sospetto che il colpevole possa essere un serial killer, permette di ricostruire i tratti ed il profilo psicologico dell'omicida sulla base all'analisi del modus operandi e delle tracce rilevate sulla scena del crimine.

Girato in 35 millimetri, con tecnica cinematografica, «Die Cleveren» non ha una sola location ma vede le proprie storie ambientate in diverse città della Germania, da Hannover a Monaco, da Francoforte a Potsdam.

Tra il 1996 ed il 2001 era stata la rete americana NBC a proporre una serie che raccontava le indagini impostate sul profiling: si trattava di «Profiler - intuizioni mortali», trasmessa in Italia prima da Raidue e quindi da La7. In quel caso Ally Waters dava corpo alla brillante psicologa criminale Samantha Waters che, con la sua squadra di professionisti, si muoveva attraverso gli Stati Uniti per risolvere i casi più intricati.

 

 

 
 

Hans-Werner Meyer e Astrid M. Fünderich, protagonisti della serie. (Foto RTL)
Scacco matto all'assassino.

Il profilo psicologico criminale (o profile) è un’attività investigativa di supporto attraverso la quale personale specializzato delle Forze di Polizia fornisce un possibile profilo psico-comportamentale del criminale che ha compiuto un determinato delitto. L’applicazione sistematica del profilo investigativo basato sull’analisi comportamentale della scena del crimine ha avuto inizio nella metà degli anni '80 negli ambienti dell’FBI e tuttora rimane una tecnica maggiormente utilizzata in USA.

L’origine della tecnica di Psychological profiling viene infatti fatta risalire da alcuni studiosi all’attività legata al V.I.C.A.P. (Violent Criminal Apprehension Program) che è stato elaborato dall’Unità di scienze comportamentali dell’Accademia FBI di Quantico in Usa.

La caratteristica comune a tutti i crimini analizzati con le tecniche di profiling è la serialità (un offender che commette una serie di crimini) e il fatto che l’offender sia motivato da una spinta psicopatologica.

Da: Manuale di Criminologia Clinica, ed. See - Firenze. Sopra una scena del telefilm. (Foto RTL)