Sant'Efrem, patriarca serbo

 

 

 

Nacque nel 1311 in Bulgaria, probabilmente nella zona di Trn, non lontano dall'odierna capitale bulgara Sofia, nella famiglia di un prete ortodosso. Poiché i genitori volevano farlo sposare, in seguito a una visione avuta in sogno, Efrem abbandonò il paese nativo e si rifugiò sul Monte Athos, divenendo monaco nel monastero serbo di Hilandar.

Per sfuggire agli assalti dei turchi contro la Sacra Montagna, cercò rifugio prima nell'isola di Imbros, nell'Egeo, poi nel monastero di Decani, in Serbia. Efrem era un seguace dell'esicasmo, perciò preferiva condurre una vita solitaria di preghiera e di contemplazione, accompagnata da esperienze mistiche.

Nel 1375 la Chiesa serba si riconciliò con la Grande Chiesa di Costantinopoli, ponendo fine allo scisma iniziato nel 1346; durante un sinodo nazionale serbo, convocato dal principe LAZZARO in quello stesso anno e durato diversi mesi, Efrem, suo malgrado, venne eletto canonicamente primo patriarca legittimo della Chiesa serba e ricoprì l'incarico per circa un quinquennio (1375-1378/1379).

Poiché era un convinto sostenitore dell'esichia, Efrem ottenne di essere dispensato dalla carica patriarcale, suggerendo egli stesso come successore il patriarca Spiridione (1380-1389). Nello sconvolgimento seguito alla battaglia del Kosovo (1389), Efrem accettò di guidare di nuovo la Chiesa serba, rimanendo sul trono patriarcale sino alla fine dei suoi giorni (15 giugno 1399/1400). È sepolto nella chiesa patriarcale di Pec - Kosovo -. La memoria ricorre il 15 giugno.

Giorgio Eldarov (da: Enciclopedia dei santi. Le Chiese orientali, vol. 1 (A-Gio), Città Nuova, Roma 1998, 728-729)