17-6-2008
SOSPESA SU UNA STELLA
A volte esco dalla mia vita per osservarla col sogno di poterla cambiare e la guardo come se fosse la scena di un film che non m'appartiene e cerco di cambiarne la sceneggiatura. Libero la fantasia, nuove scene, nuovi personaggi, nuovi orizzonti prendono forma e si animano. ... Una spiaggia semideserta, luci naturalmente soffuse del volgere del giorno ed un aquilone che si leva incontro al sole morente dietro le alte dune. Seguo con gli occhi quell'aquilone a cui si aggrappano i miei pensieri.
Velocemente veleggiano.
Nessuna origine.
Nessuna meta.
Vagano senza volontà spinti da questa leggera brezza.
Voltandomi fisso le mie orme sulla sabbia umida. Orme sospese in un attimo di incanto in attesa delle onde che le cancelleranno inesorabilmente. Così questi pensieri sospesi nell'eterea dimensione di ciò che attende un compimento. Cingo le mie stesse braccia abbandonandomi alle carezze del vento, socchiudo gli occhi per gustare appieno il canto del mare la cui voce melodiosa porta ai miei orecchi una favola, la mia favola...
... Mi rivedo bambina sotto il mio magico arcobaleno a fantasticare accoccolata su una nuvola morbida e dolce come lo zucchero filato, spinta ai confini dell'irreale, al di là dell'immaginario.
Anima libera che nessuna tempesta potrà più scalfire. E non vorrei più scendere. E non vorrei più destarmi da quel mondo ovattato dove non c'è male. Lassù il silenzio non fa rumore. La solitudine non è vuoto, ma calma. Lassù il vento culla e dà ristoro. Lassù il tempo non esiste, un lungo magico attimo che dura una vita seguendone i ritmi e i bisogni interiori...
E così ti immagino addormentato su una candida nuvola e così mi sembra di raggiungerti.

" e voleremo in cielo
in carne ed ossa
non torneremo più e senza fame e senza sete
e senza ali e senza rete
voleremo via"


Pensieri senza senso.
Sogni di un'utopista con la sindrome di peter pan

11-6-2008
...ED IO ASPETTO...
Aspetto non so cosa, non so chi e non mi impegno.

Guardo fuori da una finestra immaginaria e vedo spazi immensi, ma resto immobile in questa attesa folle di qualcosa o qualcuno che non arriverà mai.
E non mi impegno.
Proietto i miei bisogni, i miei desideri solo su illusioni.
E ancora mi domando perché continuo a vedere il blu dove il blu non c'è.
O forse mi rifugio nel blu, la luce è ancora insopportabile per i miei occhi cisposi.
E resto sospesa a mezz'aria tra cielo e mare col desiderio di fondermi con queste due immensità e la paura di esserne inghiottita.
Eppure il blu ha mille sfumature...

E se aspettassi me stessa?
E se mi incontrassi alfine saprei riconoscermi?

Quando ho aperto questo spazio volevo scrivere della gioia ritrovata, volevo raccontare di un ostacolo superato, della serenità scaturita da un amore sbocciato quando lo credevo impossibile, della forza di volontà che è capace di smuovere le montagne.
Questa è la ragione del sottotitolo di questo blog ero fermamente convinta che:
“Quando è il momento opportuno tutti siamo in grado di realizzare i nostri sogni”, forse lo credo ancora, ma mi sono accorta di non essere in grado di raccontare della gioia e dei sogni realizzati.
Mi risulta molto facile parlare del dolore, delle cadute, della follia che mi accompagna e in cui mi rifugio quando non vedo vie d’uscita.
Ma la serenità è un’altra cosa.
Non possono essere le notti insonni, in cui costruisco castelli di sabbia per poi convincermi che sono solide costruzioni.
Il buio della notte sfuma sempre i contorni alle cose, dà un’aria magica e fatata alla realtà, ma non posso più permettermi di seguire quelle ombre anche alla luce del sole.
Eppure mi pare di non poterne fare a meno, perché io non mi piaccio così come sono.
Non mi piaccio fisicamente, ma soprattutto non mi piace il modo di raffrontarmi con gli altri, perché sono convinta che qualcosa in me sia sbagliato.
Non so cosa, ma perché non riesco ad amare?
Mi innamoro, questo si, ma non riesco a pensare allo sviluppo di una storia.
Ed ho paura di impegnarmi in una storia duratura, perché non mi sento in grado di investire tutta me stessa nella progettazione con un altro e mi rifugio in amori impossibili se non addirittura finti che peggiorano ancora di più le cose.
E cerco approvazione negli altri per convincermi che valgo qualcosa, ma pur ottenendola, resto con un pugno di mosche in mano perché non ho la stima più importante, quella mia.
E mi sento sconfitta.
E il circolo ricomincia come una spirale che cerca la fine del cerchio e va all’infinito.
Devo decidermi a riaprire il cantiere, prendere un escavatore e strappare la terra ormai arida. Ancora lavori in corso, ancora “sto lavorando per me”.
Il prossimo passo sarà quello di innamorarmi di me stessa e forse ce la farò.


15/05/2008
Una breccia nel muro
Ci sono delle cose che senti di dover fare, ma rimandi continuamente, intanto il tempo passa... Poi vedi per caso una scena che ti riporta indietro, ad un dolore che non è mai passato, ma che è rimasto sotto sedativi per anni, lo senti improvvisamente invadere ogni fibra. Vorresti toglierti quella pelle che senti non appartenerti, strapparti il cuore che duole. L’insicurezza detta legge e ti trascina sempre più giù fino a pensare di non poterne uscire mai, pensi di essere sbagliata che qualcosa non funziona in te, che sei un peso per la famiglia, per gli amici. Ti sembra di elemosinare quell’affetto che ti è mancato. Dici lasciatemi stare, nascondi il volto e tiri giù le mani, sperando di essere inghiottita e sparire davvero in quel nulla che ti attanaglia l’anima. Pensi che delle pillole miracolose possano porre fine per sempre a quel male di vivere che non riesci a strappare via. In quel momento lo spirito di sopravvivenza vince la ragione e inaspettatamente fai quel primo passo che hai rimandato per anni. E tremi in attesa degli sviluppi, fino al momento in cui sai di dover affrontare l’ostacolo più grande.
E’ qui ed è ora.
Tutta la forza sopita per tanto tempo di sprigiona e potresti combattere il mondo.
Volevo capire, dovevo farlo.
E mi sono trovata davanti un’altra persona, la prima che ho conosciuto.
Forse avevi ragione a credere che ti avrei perdonato.
Ne ho bisogno più io di te, non posso disprezzarti per sempre, non potrei fidarmi di nessuno se continuassi a farlo. E non posso più vivere nel passato.
La pioggia si acquieta...
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04/05/2008
Dimenticare?
"Se hai un passato di cui non sei soddisfatto, adesso dimenticalo.
Immagina per la tua vita una nuova storia, e credici.
Concentrati soltanto sui momenti in cui sei riuscito a ottenere quello che desideravi:
e questa forza ti aiuterà a ottenere ciò che vuoi."
"Monte Cinque" - Paulo Coelho
Io non credo che dimenticare sia giusto né utile,
noi siamo il nostro vissuto anche se ci dovesse fare male
è la nostra vita.
I nostri errori sono insegnamento per il futuro,
se dimenticassimo ciò che non ci piace potremmo ripeterli ancora
Ma non siamo mica delle memorie artificiali da resettare,
siamo anima, pensieri, cuore prima che carne
ed il vissuto è la nostra scuola di vita.
E quella determinazione per ottenere ciò che si desidera
si trae sia dagli eventi piacevoli sia da quelli meno belli.
Sicuramente ci sono degli eventi che la nostra mente preferisce evitare
di ricordare, ci sono momenti di dolore che si rifiutano,
ma è solo un modo per sopportare il dolore,
un analgesico anestetizzante,
ma il risveglio deve giungere.
Io continuo a guardare il mio passato, rivedo tutto come frame di un film,
tutto questo ha fatto la persona che sono.
Solo l'accettazione permetterà una buona ripartenza.

3-5-2008
ME...
Sola tra mille persone
sola nella frenesia dei giorni che scorrono sempre uguali,
in attesa di qualcosa che mi sorprenda, ed il tempo passa, va e non tornerà più.
E la candela si affievolisce, quella fiamma resiste ancora al vento, ma il suo vigore scema sempre più, inarrestabile logorio dell’anima.
La guardo consumarsi come se non mi appartenesse,
mi sento estranea di me stessa, mentre vago nei sentieri dell’inconscio.
Vascello alla deriva alla ricerca dell’isola che non c’è
o forse mi rifiuto stupidamente di vedere.
Vorrei avere occhi avezzi alla luce,
ali di un angelo per poter continuare a crederci,
il cuore di una fata per continuare a sognare.

"...e dalle macchine per noi i complimenti dei play boy
ma non li sentiamo più se c'è chi non ce li fa più..."



22-4-2008
TIME GOES BY

Calpestare sentieri umidi di pianto, ripercorrere le vie dell’antico passato rivivere gli eventi per poterli elaborare.
Scientology promette di far rivivere le vite precedenti per avere la prova dell’immortalità.
Trasportando questa teoria nel quotidiano e nel personale, rivivere gli avvenimenti li fissa nella memoria, li classifica secondo i parametri di distinzione del proprio essere li studia per trarre un insegnamento per il futuro o semplicemente per poterli accettare come vissuti e passati prova anche questa di immortalità nel senso che anche dopo una brutta esperienza ci si rialza.
A volte la mente per proteggerci rifiuta di sentire come accaduto un avvenimento che fa male, ma prima o poi questo si ripresenta con tutta la sua forza devastante, un flash del passato, un’immagine una semplice parola e ti ritrovi in quell’attimo preciso anche se in realtà è passato tanto tempo e fa male come allora, ma finalmente paghi quel conto e puoi finalmente voltare pagina.
Ma quando ti accorgi che sta accadendo puoi ancora coscientemente impedire alla mente reattiva, quella che ha immagazzinato inconsciamente ogni minimo particolare di quell’episodio, di rivelare a quella analitica la verità?
Io ho ripreso a vivere quando gliel’ho permesso, ma ancora ho un vuoto da colmare so anche quale, la mente analitica però continua a cercare scuse e me lo impedisce. So coscientemente di essere capace di affrontare la situazione, ma qualcosa mi blocca un po’ come quando entri in mare. Sai che quella sensazione di freddo è momentanea e dopo potrai godere delle onde che ti cullano, dell’abbraccio suadente dell’acqua e della melodia delle onde che si infragono sugli scogli. Conosci la ricompensa, ma manca quell’impercettibile attimo in cui decidi di immergerti totalmente.
Penso tanto a quel passato, ma non riesco a parlarne con chi ne è stato causa pur sapendo che solo così il cerchio potrà chiudersi.

08/04/2008
Ho freddo
Svegliarsi un freddo mattino di inizio primavera, cercando di fermare i contorni di un sogno ancora vivo nella mente.
Fermo immagine delle emozioni della notte, per continuare a respirarle nel nuovo giorno per narcotizzare la realtà.
Forse la mente si salva così, dando la possibilità di sentire come vere le illusioni. Si ho sognato te, te che ho amato con l'esclusività di una storia mai nata, nel modo che solo un amore immaginato può amare.
Ti ho osservato con gli occhi del cuore mentre i suoi palpiti mi riportavano in vita.
Un amore disegnato dal sogno e inciso nel cuore. Un amore nutrito da una melodia, da orme sulla sabbia cancellate dal mare e fissate nel ricordo, dalla nostalgia di baci rubati, da uno sguardo silenzioso...
Silenzio che accompagna ogni emozione, silenzio più eloquente di qualsiasi parola sussurrata o urlata.
Non so se ti amo ancora, t'amo e non t'amo, non riesco a capire se questo bisogno di vere tue notizie è puro bisogno di te o semplice paura di fatalità.
Per certo so che mi manchi e vorrei sapere come stai e dove sei. Mi logora la paura che ti sia accaduto qualcosa mentre risuonano nei miei orecchi quegli squilli a vuoto. Non riprenderò quel telefono, perché quella non risposta è come un nodo che mi stringe fino a togliere il respiro. Non voglio niente da te, voglio la tua felicità, resterò qui in disparte, ma non posso impedirmi di pensare a te mentre questo silenzio amplifica i cattivi presagi.
" Poi voi che in me vedete come sol traluce in vetro basta solo il pensier senza ch'io dica"


3-4-2008
CERTI AMORI...

E voglio parlare d’amore.
Come nasce quella specie di malattia che ti sconvolge la vita?
Per me si insinua tra le pieghe delle parole, una parola detta in un certo modo che potrebbe essere normalissima, di colpo assume un significato speciale e tutte le tue difese crollano.
Quando ti accorgi che ti stai innamorando è già fatta, il sentimento ha superato il periodo “ d’incubazione”, sei già un’altra persona perché quel sentimento ti ha trasformata, hai in te una parte del pensiero della persona che ami.
Ovidio nelle “Ars Amatorie” suggerisce tra i modi per conquistare quello di dire ciò che già si sa che l’altro pensa. Credo che questo non sia affatto un artificio, perché l’innamorato vede il mondo con gli occhi dell’amato.
Ed ecco che contemporaneamte ci si volta a guardarsi negli occhi per vedere sé stessi nell’animo dell’altro, per dirsi quanto si è importanti senza il bisogno di proferir parola, in un magico divino istante in cui le stelle si accendono contemporaneamente e tutto assume altri contorni.
Sono convinta che nella fase di innamoramento ci si migliori, si diventa forti, in grado di sfidare e superare ostacoli altrimenti impensati, io sono debitrice al periodo di innamoramento perché sono riuscita a superare un periodo oscuro.
E poi? L’amore è eterno?
Non so, a me parafrasando un titolo di film viene da dire “L’amore è eterno finché dura”. Nel senso che a tutti piace pensare che sia così, e se non lo fosse è una piacevolissima illusione accettata di buon grado, perché ci fa sentire immortali.
Quando finisce un amore, anche il più contrastato o che ci ha fatto soffrire tanto, con la sua fine muore una parte di noi.
E a questo punto cosa fare?
Sbraitare contro il destino o ringraziarlo per la felicità vissuta nell’attesa di rinascere con maggior vigore?

28-3-2008
VIVERE
Parto con una frase a cui non so dare una spiegazione

“La vita è una lotta continua”
L’ho sentita alla radio stamattina, non davo molta attenzione al discorso perciò l’ho sentita con forza come un pugno nello stomaco.
L’ho ripetuta più volte nella mente,
“la vita è una lotta continua” cosa vorrà dire?
Forse è una lotta con gli altri? Potrebbe essere, si una lotta per conquistare il proprio posto nella società, nessuno ha una posizione netta, eppure ognuno ha il suo Essere da esprimere, “Esisto quindi Sono” di conseguenza non ho bisogno di lottare.
Non lotto cammino in una strada completa fatta di salite, piane e discese e quando la strada è ripida devo tirare fuori i miei talenti, ma non mi pare di lottare contro nessuno, al contrario lì io vedo una conquista maggiore. Lì mi rivelo forte.
Poi c’è la piana.
“La vita è una lotta continua”
Nella situazione di piana è una lotta? Forse lotto contro la noia, ma ho la calma per godere di un grande albero sotto cui sostare, quello dell’affetto delle persone care perché dovrei annoiarmi? No non è una lotta neppure in una situazione di calma, ma ristoro di cui gustare pienamente ogni attimo.
Ecco la discesa
“La vita è una lotta continua”
Contro cosa lotto in discesa? Contro la paura di essere felice?
Io un po’ ho paura della felicità, altrimenti non resterei ancorata al passato, non gli permetterei di influenzare il mio futuro. Ma neanche questa la considero una lotta, perché a questo punto dovrei invece dichiarare la resa, dire è stato quel che è stato ora è un giorno nuovo. Uscire dalla trincea delle dighe false degli inutili sensi di colpa, gettare le armi della paura di mostrami, togliere la maschera dell’insicurezza.
No la vita per me non è una lotta continua.
La vita è una corsa Splendida e irripetibile da assaporare in ogni istante con tutti i suoi profumi, i suoi suoni, le sue emozioni, senza farsi mai adombrare dagli affanni.
Gioire e soffrire in continuazione consci che dietro la salita ritroveremo sempre una discesa, un nuovo vento tra i capelli a liberare la mente, una nuova dolce onda a cullare e ristorare il corpo, un nuovo sole a scaldarci l’anima.
“E’ in arrivo sul binario uno il diretto...”
Una fredda panchina di una stazione la gente corre e tu resti immobile, e il pensiero viaggia veloce.

Prendere quel treno e correre.
Pensieri. Un treno per ritrovare gli affetti. Sogni. Un treno per acciuffare la felicità.
Bisogni. Un treno..

Sorrisi. Lacrime. Saluti.

E resti lì invisibile al mondo, quel mondo a cui non senti di appartenere.
Ipnotizzata. Ti appropri delle vite altrui, per capire la tua.
E ti vedi in un altro posto, socchiudi gli occhi e ti vedi lì dove vorresti essere corpo e anima.

Ma quanti treni passano nella vita?
E quando ci si rende conto di un impedimento cosa fare?
Trovare il coraggio di rimuoverlo? Tornare indietro?

Caos nella mente.
Urli e la voce ritorna senza esito.
Indecisione.

Realtà apparentemente acquisita che lentamente sfuma i contorni e ti lascia smarrita.
Fermarsi e guardare indietro sapendo di non poterci tornare.
Proseguire si proseguire ma manca la forza.
La vita scorre lentamente e inarrestabile.
La ragione ti detta le regole, ma in tutto questo il cuore?
Il cuore ti suggerisce di godere delle nuvole, delle onde del mare, della sabbia che scivolando dalle mani lascia dei granelli a cui aggrapparsi.

Tu su quella panchina.

“E’ in arrivo sul binario uno il diretto...”
Un altro treno. Sta a te tirare fuori il coraggio di vivere.

Silenzio....