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Supplenti, graduatorie da rifare

Istruzione - Il ministero si adegua alla sentenza del Tar e azzera il bonus di 18 punti per i precari storici

ROMA - Colpo di spugna del l'Istruzione sui 18 punti di bonus attribuiti ai precari "storici" della scuola proprio dal ministero. Il Miur ha scelto di adeguarsi alla decisione del Tar Lazio, che ha accolto i ricorsi dei diplomati nelle Ssis (Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario) contro, appunto, il bonus di 18 punti concesso ai vecchi precari dal ministero per tentare di riequilibrare i 30 punti incassati dai "sissini" al termine dei due anni di corso. Il Tar, in sostanza, ha bollato i 18 punti come "atto arbitrario".

Con una circolare inviata ieri ai direttori regionali e firmata dal capo dipartimento, Pasquale Capo, il Miur, tenuto conto della sospensiva concessa dal Tar e «della ristrettezza dei tempi a disposizione rispetto all'effettuazione delle operazioni relative all'avvio dell'anno scolastico, in attesa dell'appello proposto al Consiglio di Stato si vede indotto a dare esecuzione alle sentenze del Tar». «Si rende necessario - si legge ancora nella circolare - procedere all'immediata rettifica delle graduatorie permanenti con l'eliminazione dei punti aggiuntivi (18) assegnati agli aspiranti inseriti in terza fascia e in possesso di abilitazione diversa dalla specializzazione Ssis, nonché agli stessi specializzati Ssis per le abilitazioni dichiarate corrispondenti».

Il documento del Miur entra nel dettaglio anche per quanti, in possesso della specializzazzione Ssis, hanno usufruito dell'opzione che permetteva di incassare il bonus in presenza di un punteggio più favorevole nell'accumulo dei punti. In pratica, se la somma degli anni di servizio prestato durante i due anni di corso era superiore ai 30 punti: 18 (bonus) + 24 (12 + 12 per i due anni di servizio) = 42 punti. «Nel caso in cui gli specializzati Ssis si siano avvalsi della possibilità di opzione - specifica la circolare - dovrà essere ripristinato, nei confronti degli stessi, il bonus di 30 punti con la conseguente preclusione dei servizi prestati nel biennio corrispondente alla durata del corso di specializzazione».

La decisione del ministero ha provocato la levata di scudi sindacale. Il primo a reagire è stato Fedele Ricciato, segretario generale dello Snals-Confsal: «Esprimiamo totale dissenso sulla scelta operata dal ministro Moratti di abbandonare il principio di mantenere nelle graduatorie permanenti un giusto equilibrio tra valorizzazione del requisito del servizio e un corretto riconoscimento dei titoli di accesso». Gli fa eco la Cisl scuola: «È una scelta - si legge in una nota - che mette in discussione la credibilità della politica scolastica di questo governo e di questo ministero.

Da ben tre anni ai precari è negata la certezza del diritto e sono, loro malgrado, protagonisti di un'assurda vicenda caratterizzata da ripetuti e contraddittori colpi di scena». Secondo la Gilda degli insegnanti «è una decisione incredibile». E il coordinatore nazionale Alessandro Ameli aggiunge: «Sospettiamo che ci sia una volontà politica particolarmente punitiva nei confronti del precariato storico.

Le reazioni saranno molto forti». Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola, dichiara: «La scuola è di nuovo nel caos: a questo punto l'amministrazione scolastica procederà alla modifica della terza fascia delle graduatorie permanenti, bloccando le operazioni delle nomine che in alcune province erano già state avviate». LUIGI ILLIANO

Giovedí 24 Luglio 2003