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L'Unità 07/06/03

Enna, arrestato dirigente di una scuola privata
Mariagrazia Gerina

ROMA Gli alunni pagavano, Il studenti-pay", come dice Paola Corteflesi, rette salate, ma alla fine dei mese i loro giovani insegnanti non vedevano nemmeno una lira o un curo. Lavoravano solo per salire nelle graduatorie riservate ai docenti. Tante ore, tanti puliti. Niente busta paga, però, che invece veniva trattenuta dalla scuola. Posto di lavoro singolare l'istituto tecnico-commerciale Giovanni Verga di Nissoria, in Sicilia, provincia di Enna. Dove, a Pagamento, ogni anno diverse decine di studenti possono conseguire vari diplomi, da geometra a ragioniere. Scuola privata ma riconosciuta dallo Stato, che dunque puntualmente a fine anno registrava i punteggi accumulati dai giovani docenti grazie alle ore di lavoro gratuito. «Pagamento in
natura» - se così si può dire – e unico compenso previsto per i docenti più giovani, disposti a tutto.

Perché pagarli se li si può ricattare? “

Il meccanismo era già collaudato da due o tre anni. Sono agli arresti domiciliari, l’amministratore
della scuolla, L.A., 33 anni e la segretaria, C. C., trent'anni, entrambi accusati di estorsione.
La denuncia è partita da una insegnante che esasperata ha deciso di non stare più al ricatto. Il Nucleo tributario della Guardia di finanza di Enna e la procura di Nicosia hanno raccolto la sua testimonianza e quella di altri sette professori, quasi tutti neo laureati, prima di chiudere le indagini.

Poi il gip ha disposto gli arresti.
“questa è la situazione di molte scuole private», avvertono alla Cgil Scuola di Enna: «Corne organizzazione sindacale sappiamo che questo succede, ce lo dicono gli insegnanti che insegnano in quelle scuole, vengono qui a raccontarci le loro vicende ma poi si rifiutano di sporgere denuncncia,. A vollte si può arrivare a pensare di dover tenere stretto anche un posto di lavoro non retribuito quando sull'altro piatto della bilancia c'è una scuola statale che non assume più. Nella provincia di Enna, si calcola che quest'annoi saranno almeno 17 gli insegnanti di ruolo che perderanno il posto con gli ultimi tagli imposti dalla finanziaria.

“Non è una novità so che le cose vanno così” dice Giovanna che ha trentatré anni, abita a Nissoria , paese di tremila abitanti . Prima di arrivare ad insegnare in una scuola pubblica ne ha viste tante, anche se nelle scuole private non ha mai lavorato. . “Una volta ho provato a chiedere se avesse loro bisogno, ma è difficile entrare, perchè non c'e graduatoria, si accede solo se conosci qualcuno». Per entrare nella scuola pubblica anche Giovanna, comunque, ha dovuto pagare il suo prezzo. Undici milioni di vecchie lire per un corso privato di specializzazione che le ha consentito di diventare insegnante di sostegno. «L'unico modo per trovare lavoro».

Molti altri come lei, più sfortuiati, hanno deciso di andarsene via da Nissoria e dalla Sicilia.
«Non è facile trovare lavoro dalle nostre parti, la scuola è una meta per molti laureati, ma gli organici ormai sono saturi», dice l'assessore all'Istruzione di Nissoria. Non è che le cose nel resto d'ltalia vadano poi tanto diversamente. Con le assunzioni bloccate e quattrocentoventimila aspiranti docenti iscrítti nelle graduatorie provinciali della penisola le prospettive sono poche ovunque- Sognano la cattedra. Quanti di loro nel frattempo lavorano gratis?