ALCHIMIA
Ovvero come far santo un termostato
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Revisione 3.0 del 03 marzo 2016
Si è aggiunta questa
appendice per rammentare che la scienza ufficiale ha cancellato le
sue stesse origini (ed ogni cosa del passato) come se
l'intelligenza, la logica e la capacità di comprendere siano diritto esclusivo della nostra epoca.
Nel documento che ora presenteremo si dimostrerà, (e senza tante
parole) come le conoscenze sull'elettricità non solo erano note
molto prima di quanto si possa immaginare ma esse erano così
profonde e tali da consentire la realizzazione (con disinvoltura) di
circuiti e modalità di collegamento che attualmente sono in
fase di studio o ignorati dalla nostra cultura.
Le immagini che analizzeremo sono tratte da un testo alchemico "Book of the Holy Trinity" (nome
originale: Buch der heiligen
Dreifaltigkeit) ma figure analoghe si trovano praticamente
in tutte le culture antiche di tutto il mondo.
L'autore di "Book of the Holy Trinity" ci
informa che egli conosceva in
modo approfondito la corrente elettrica e lo dimostra appunto tramite
alcune illustrazioni contenute nel suo libro.
In questo link troverete tutte le immagini relative ad una versione del
libro "Book of the Holy Trinity".
http://www.alchemywebsite.com/imagery_buch_der_heiligen_dreifaltigkeit.html
Per evidenziare
ulteriormente che queste conoscenze inerenti l'elettricità
provengono da tempi remotissimi riportiamo qui sotto due
immagini Sumere che contengono becchi di uccello (drago), fiori
(lampade), ali ecc. dove è facile individuare le simmetrie grafiche
e logiche che saranno descritte nel seguito.
...e ancora gli stessi simboli da una antica cultura Ecuadoriana appartenente alla
collezione Crespi.
Incominciamo ora l'analisi delle
figure di "Book of the Holy Trinity" partendo dall'immagine riportata qui sotto.
Ai lati ci
sono due alberi con dei fiori, questi fiori sono evidentemente delle
lampadine.
La certezza che i fiori sono delle lampadine si deduce sia dalla grafica
del bulbo sia dal
fatto che esse sono disegnate in modo da descrivere il loro scopo,
infatti a sinistra si vede che generano la luce come il sole e a
destra che illuminano la notte come la luna.
L'autore ci informa inoltre che l'impianto d'illuminazione e
costituito da due gruppi separati e che le lampadine di ciascun
gruppo sono collegate fra loro in parallelo; ciò
è evidente perché ogni lampada ha un suo ramo che poi è connesso al conduttore principale
(tronco). La conferma ulteriore della connessione in parallelo la si
ricava dall'ultima lampadina, quella più in alto, che è alimentata
direttamente dal tronco.
L'informazione sulla giunzione "parallelo" è importante perché così
risulta chiaro che manca un conduttore metallico, conduttore che
invece é presente ma sostituito dal terreno.
Se il disegno riportava
un collegamento in serie il circuito potendo essere connesso in
qualunque punto del tronco non specificava con l'esattezza
necessaria che il conduttore mancante era sostituito dal terreno.
L'uso del terreno, come sarà spiegato in seguito è fondamentale anche per
creare una partizione resistiva regolabile e quindi di gestire al meglio il
circuito.
Ecco lo schema di collegamento in parallelo delle lampade.
e lo schema generale equivalente:
Nello
schema:
I due
blocchi in alto (in colore rosso e blu) rappresentano i due elementi
di una pila ad esempio rame e carbone.
Il riquadro azzurro rappresenta in modo simbolico una vasca
contenete una soluzione liquida qualsiasi (voltametro) oppure
l'acqua di un fiume o del mare, ecc.
I due gruppi di lampade sono indicati con L1 e L2.
Il drago è rappresentato dalle quattro resistenze (R1 R2 R3 R4) e
da due connessioni verso terra.
Due connessioni perché il drago nel disegno ha due zampe.
I becchi del drago sono stati sostituiti da due interruttori che
sono S1 e S2.
Le resistenze (R1 R2 R3 R4) sono costruite in modo da produrre calore durante il funzionamento.
Nello schema la barra in colore marrone rappresenta la "Terra" per cui si può
idealmente supporre che i vari cavi penetrino direttamente nel
terreno oppure sono connessi tramite pali metallici o tramite masse
metalliche in modo che la terra offra la minor resistenza possibile
o un valore di resistenza adattabile.
Funzioni
Se i due interruttori (S1 e S2) sono aperti si accenderanno ambedue
i gruppi di lampade con L1 e L2 in serie.
Se S1 è chiuso e S2 aperto si accenderà solo il gruppo L2
Se S2 è chiuso e S1 aperto si accenderà solo il gruppo L1
Se S1 e S2 sono chiusi le lampade saranno spente ma si produrrà
calore all'interno del drago tramite R1 e R4, evidentemente R1 ha
resistenza minore di L1 e di R2 + R3, ciò vale anche per il gruppo
L2. Poiché i piedi del drago in contatto con il terreno sono mobili
modificando la loro distanza sarà possibile ottenere un valore di
resistenza ideale per migliorare il funzionamento.
Nota
Le resistenze (R2 + R3) hanno lo scopo di fare il parallelo con la
resistenza della terra.
Se poi s'immagina che R2 e R3 sono poste all'interno (nella pancia)
del drago si comprende che l'alchimista desidera informarci che
sapeva usare l'elettricità non solo per l'illuminazione ma anche per
altri impieghi come la generazione di calore utilizzabile per
cucinare o fondere i metalli.
Da quanto
finora analizzato risulta chiaro che se il drago avesse avuto una
sola zampa il circuito sarebbe risultato meno flessibile o non funzionante
correttamente.
Riassumendo, nella parte alta (all'interno del drago) le resistenze
producono calore per uso riscaldamento, ecc. mentre con le due zampe
connesse al terreno oltre ad essere un ideale reostato fanno pensare
anche all'uso di tecniche di elettrodeposizione o
fusione di metalli che avvenivano direttamente sui piedi del drago o
su metalli connessi agli stessi piedi.
Si noti inoltre che l'intero circuito (all'apparenza complicato) è
progettato per non essere mai disgiunto, in altre parole esso ha
sempre una parte in funzione, ad esempio nelle lampadine circola
sempre e comunque una corrente indipendentemente dal fatto che siano
visibilmente accese. La nostra ipotesi sulle ragioni di questo metodo di
connessione sarà espresso nel seguito.
Qui sotto una figura da un'altro testo alchemico dove è evidente la
produzione di calore.
Nel disegno che segue preso da un altro testo alchemico è in mostra
una possibile elettrodeposizione:
Le ipotesi appena espresse si ritrovano anche in un'immagine
giapponese (qui sotto) dell'alchimia taoista dove le case (palazzi)
rappresentano diversi possibili processi. Da notare nel disegno
l'uso di un commutatore che abbiamo evidenziato con la lettera "C"
che probabilmente è pilotato da un termostato molto simile a quello
che sarà descritto in seguito.
Altre informazioni su questa immagine si possono trovare qui:
http://www.goldenelixir.com/jindan/japanese_body_chart.html
Tornando
al nostro alchimista nel
suo manoscritto troviamo un'altra immagine che conferma
il nostro schema elettrico, i suoi collegamenti e quanto finora
affermato perché è in mostra la reale disposizione spaziale dei vari oggetti.
I piedi del Re rappresentano i terminali dell'alimentatore che nel
nostro schema è stato semplificato con una pila ma come si vedrà in
seguito si tratta in realtà di una tensione impulsiva generata da un
trasformatore.
La
grandezza dell'autore di "Book of the Holy Trinity" ma anche la
grandezza di molti altri sapienti del più lontano passato è
evidente dalla
loro capacità di essere in anticipo rispetto al nostro
tempo e non solo per le realizzazioni tecnologiche ma anche per la
profonda conoscenza dei
concetti che sono alla base della scienza.
Nello
schema dell'alchimista sono disegnati due gruppi di lampade e da un esame sommario si potrebbe dedurre che
le lampade sono ridondanti infatti un solo gruppo era più che
sufficiente per illustrare il principio.
In verità l'alchimista non parla delle pile così come noi le
intendiamo ma parla di una pila speciale dotata di tre poli, questa
considerazione risulta evidente anche nell'immagine dell'alchimista
giapponese che è stata riportata più sopra.
Una pila tripolare ha diverse proprietà fra le quali evidenziamo l'autoricarica,
in altre parole questa pila si carica in modo autonomo mentre genera
la corrente di funzionamento ed il concetto è valido e applicabile
non sole alle pile ma anche agli accumulatori e ai condensatori
elettrochimici.
Le configurazioni possibili di una pila tripolare sono diverse e
noi abbiamo scelto quella che è stata disegnata nel nostro schema
"equivalente" e ciò perché recentemente, grazie ad una scoperta casuale,
questa configurazione è stata verificata e testata concretamente da diversi
ricercatori.
Lo scopritore di questo circuito ha chiamato la sua
invenzione effetto "Captret".
Nel progetto dell'alchimista il terzo polo non è visibile perché la
sua esistenza deve essere ricavata per deduzione; la deduzione è
ipotizzabile da due condizioni: a) dal fatto che non era necessario
usare due gruppi di lampade per descrivere ciò che ci voleva
spiegare: b) nel titolo del libro c'è la parola (non causale) "Trinity" che
significa: "formato da tre cose che operano insieme".
Adottando il sistema tripolare e quando i due gruppi di lampade funzionano in modo alterno avviene che
la sezione della pila che in quel momento è meno attiva si ricarica
automaticamente.
L'effetto Captret non sarà analizzato in questa relazione
perché troverete molto materiale di approfondimento in rete e se lo
gradite potrete iniziare con questo film.
Captret test
Movie
e poi continuare leggendo le discussioni del forum puntato dal link qui
sotto dove troverete schemi, test e applicazioni
http://www.overunity.com/captret-effect/
In sintesi
il Captret è un ordinario condensatore elettrolitico dotato di un
contenitore metallico, il contenitore è usato come terminale e di
conseguenza si ottengono tre terminali, i primi due sono il "più" e il
"meno" tradizionali e l'altro è appunto il contenitore.
Prima di usare il condensatore come Captret è necessario
polarizzarlo applicando per un certo periodo di tempo una tensione
fra un terminale e il contenitore oppure è possibile polarizzare ambedue i terminali
uno dopo l'altro.
Qui sotto lo schema tipico del Captret:
Nella
pagina linkata qui sotto troverete tutte le indicazioni per la
costruzione, preparazione e uso.
http://jnaudin.free.fr/captret/index.htm
Qui invece
un breve filmato che mostra il Captret in funzione
Ricarica di un accumulatore con il Captret
Movie
Attenzione non fate esperimenti elettrochimici se non
avete la necessaria esperienza, rammentiamo che i condensatori le
pile o gli accumulatori possono facilmente esplodere.
L'esempio del Captret però lo abbiamo proposto solo per dare un'idea
delle potenzialità di un sistema tripolare ma il nostro alchimista
si riferiva a ben altro che ancora non è noto alla nostra
tecnologia.
Dunque, tramite l'alchimista abbiamo scoperto l'esistenza di una pila innovativa
e l'impiego di un sistema di terra per
semplificare e stabilizzare il circuito e normalizzare i potenziali.
Per continuare però dobbiamo dare anche una ragione della presenza
del Re alato che troneggia nella figura.
Osserviamo che al centro e nella parte alta delle ali è stata disegnata una
stella.
La stella notoriamente rappresenta una luce tremula e brillante che
possiamo immaginare essere l'equivalente di una scintilla elettrica.
Essendo la scintilla causata normalmente dal contatto fra due conduttori si
deduce che le ali del Re devono essere mobili e che per qualche
meccanismo esse si congiungono disgiungono ad intermittenza.
Se osserviamo il Re notiamo che esso è costituito da due parti
intimamente unite (un maschio ed una femmina) e che ogni parte ha
colori diversi e tali da essere interpretabili come metalli.
Nota
Il colore che ora appare nero è a base
d'argento per cui all'origine era di colore lucido e brillante.
L'unione di due metalli diversi (e adatti) che sono saldamente congiunti in più punti formano una coppia bimetallica che
può essere usata come un oscillatore termico.
Zanichelli_Ruffo_Scheda_10.pdf
Se la
nostra ipotesi è corretta il Re alato è quindi uno strumento di misura
che indica il livello di carica della pila per
mezzo delle dilatazioni e quindi per effetto termico. La carica sarà quindi valutabile misurando la frequenza del ciclo
intermittente oppure dal suono più o meno alto che emette.
Questo metodo di misura è anche razionale perché il solo valore
della tensione per le pile o gli accumulatori non è sufficiente per
valutare il reale stato di carica.
L'alchimista ci offre due informazioni supplementari che ci serviranno per comprendere
il meccanismo interno del dispositivo e queste informazioni
saranno anche di ausilio per la verifica della nostra ipotesi.
Gli indizi sono rappresentati dagli oggetti che il Re ha nelle mani
e che sono: la Spirale nella destra e a sinistra i Serpentelli nella coppa.
Un termostato
infatti può essere costruito in due modi diversi e tali da sfruttare
al meglio la dilatazione di una coppia bimetallica, e cioè il metodo
lineare e il metodo a spirale.
Qui sotto tre esempi, anche se ovviamente nel progetto
dell'alchimista il calore è
prodotto dalla corrente elettrica.
Termostato spirale
Movie
Dilatazione lineare
Movie
Motore a bimetallo
Movie
Nell'antichità la coppia bimetallica era molto conosciuta ed era
usata in diverse applicazioni sia come strumenti di misura è
interruttori automatici sia come giocattoli o passatempo.
Nelle immagini qui sotto: a sinistra un semplice rotore giocattolo
e a destra un interruttore di potenza.
Il rotore giocattolo funziona con la diversa dilatazione dei due fiori
disposti in ciascun raggio mentre l'interruttore di potenza è
simbolicamente rappresentato dalla testa della
figura centrale, figura che nelle mani ha anche i due cavi di
alimentazione.
Per vedere altre immagini fare click sul link riportato sotto che
punta ad un'ampia galleria di disegni alchemici.
http://www.alchemywebsite.com/amcldraw.html
Nell'animazione al rallentatore ecco come appare il termostato bimetallico (Re
alato) quando è in funzione.
Dal movimento dei contatti si comprende inoltre la ragione per la
quale il Re è frequentemente disegnato con le ali di una farfalla; la velocità della
commutazione
e probabilmente il suono emesso sono simili alle ali di questo
insetto.
I simboli grafici e i
disegni mostrati dall'alchimista sono un modo con il quale
descrivere con la massima precisione sia la costituzione sia la
funzionalità di questo strumento ma nella realtà pratica il suo vero aspetto può essere
ovviamente diverso.
Come detto esistono moltissime immagini e in tutte le culture
antiche che riconducono a quanto abbiamo affermato e cioè alla
stella associata ad una coppia di contatti usati sia per la semplice
interruzione (misura) sia per il sezionamento di potenza.
Qui sotto un'immagine Celtica che è conservata in Italia nell'abbazia Cisterncense Santa Maria di Chiaravalle a Fiastra (macerata),
e bassorilievo da Cnosso (1500 ac) dove il contatto è realizzato
spingendo prima con una mano e poi con l'altra con un movimento
basculante che usa la testa come fulcro.
Nello documento "Book of the Holy Trinity" troviamo un secondo dispositivo che è simile
come meccanismo d'azione (termostato) ma è differente per l'impiego infatti il
primo (già descritto sopra) è uno strumento di misura mentre il secondo è un interruttore
intermittente di potenza che ora descriveremo.
Ecco l'immagine del secondo dispositivo.
L'interruttore termico partecipa nel circuito in modo attivo
facendo si che la dilatazione termica agisca per mettere in
contatto le due teste del drago e quindi chiudere il circuito primario del
trasformatore al quale è connesso.
Si noti che l'autore ha disegnato le ali in modo che l'azione sia
evidente e inconfutabile.
L'ala in colore verde spinge la testa del drago di sinistra contro
la testa di destra, l'ala in colore blu invece è separata dal
circuito di potenza perché essa fa parte esclusivamente del sistema
di misura, misura che come già detto è determinabile dalla frequenza
del ciclo.
Il drago inoltre è isolato elettricamente dal sistema di misura (si
osservi il colore uniforme della sua pelle) e il termostato preleva
la sua corrente di funzionamento da due prese indicate dalla
posizione dei piedi del
Re.
L'alimentazione di potenza è invece prelevata dai piedi
del drago che poggiano a terra.
L'alchimista ci informa anche sul valore delle tensioni impiegate nel
circuito e ci consiglia di proteggere alcune aree isolandole
accuratamente.
Si noti che nel disegno ci sono 5 corone, una corona è sulla testa, due sono ben evidenti perché sono poste una sulla spada e l'altra sulla mano sinistra
del Re
mentre le due rimanenti sono seminascoste dietro i piedi.
Le corone rappresentano
simbolicamente la forma dell'arco voltaico che se s'innescato può
essere pericolosissimo sia per le persone sia per l'impianto.
Ai giorni nostri l'effetto elettrico che è simboleggiato dalle "corone" porta
lo stesso nome e infatti si chiama:
"Corona discharge".
Ecco un esempio e più sotto un link per approfondire:
http://en.wikipedia.org/wiki/Corona_discharge
Ci piace evidenziare che
le corone poste ai piedi sono disegnate con diverso colore, con
questa informazione l'alchimista ci dice che (lui) era a conoscenza
del fatto che l'effetto "Corona" può assumere due forme, quella
negativa e quella positiva.
In questo link troverete moltissime immagini relative a due tipi di
corone.
http://www.electrotherapymuseum.com/2012/Article/index.htm
Riassumendo:
La tensione è certamente maggiore di 15 Kv e i punti da
proteggere con un accurato isolamento sono dunque cinque:
1) La Testa protegge il bimetallo che è il corpo conduttore del
termostato
2) La spada che rappresenta il sezionatore di potenza, punto più
pericoloso
3) I due piedi che sono le prese di alimentazione del termostato
4) Mano sinistra che è l'elemento vibrante per fare le misure di
frequenza.
Riprendendo ora la descrizione del sistema elettrico che è rappresentato
dalle figure del nostro testo alchemico ricordiamo prima di tutto
che un interruttore ad intermittenza (termostato) posto in serie
nell'alimentazione di un avvolgimento svolge
l'importante funzione di consentire l'uso delle proprietà di un
circuito magnetico, in altre parole una corrente continua (quella
della pila) quando è impulsiva ha la stessa funzionalità di una corrente
alternata.
http://it.wikipedia.org/wiki/Trasformatore
Ecco ora lo schema funzionale generico
però non
equivalente a quello dell'alchimista.
In questo schema il termostato funziona come un
interruttore che apre e chiude ciclicamente ed è stato disegnato con
una freccetta rossa e la sigla: "T C".
Nello schema
dell'alchimista invece il termostato è
progettato per agire in modo indiretto, in altre parole non è
la corrente che passando direttamente attraverso il bimetallo
provoca il suo riscaldamento ma è una resistenza esterna (alimentata
a parte (vedi piedi del Re)) che riscalda e crea di conseguenza
l'azione meccanica di apertura chiusura.
Questa configurazione circuitale è indispensabile per separare il
circuito di comando da quello di potenza in modo che la frequenza
del ciclo risulti per quanto possibile costante e quindi solo in misura
ridotta dipendente dal carico.
Nello schema riportato sopra la
resistenza riscaldante (RC) e il circuito d'alimentazione sono
disegnati in rosso.
Il funzionamento del
termostato è semplice ma non immediatamente intuitivo.
1) Inizialmente TC è aperto e nella resistenza RC circola una
corrente continua proveniente dalla pila.
2) La resistenza RC riscalda il bimetallo che raggiunta la sua
temperatura scatta e chiude il contatto di potenza.
3) Quando il sezionatore di potenza è chiuso la corrente circola in
tutto il circuito ma poiché la resistenza di RC è molto maggiore di
quella degli avvolgimenti la temperatura di RC diminuisce e il
bimetallo di conseguenza apre il contatto e poi,
evidentemente, il ciclo si ripete.
Le informazioni per la
costruzione del
meccanismo che è stato ora descritto si ricavano dal disegno della spada nella quale è
infilata una corona in colore rosso e dai piedi del Re che sono
connessi in una presa intermedia del trasformatore (drago).
La spada rappresenta il sezionatore di potenza mentre la corona
rossa rappresenta la resistenza riscaldante che pilota il ciclo.
Probabilmente è stato usato il simbolo della corona perché non
mancavano certamente le scintille nel momento dell'apertura-chiusura
del sezionatore.
Il disegno del drago ci
suggerisce anche come costruire e avvolgere il trasformatore.
Per iniziare si osservi la doppia simmetria e la specularità delle quattro teste
del drago.
Questa immagine indica che il trasformatore è costituito da due
avvolgimenti separati e che ogni avvolgimento è stato avvolto con il
metodo bifilare (orecchie) con senso d'avvolgimento contrario
all'altro e infine ci mostra le quattro prese
(bocche) da cui prelevare l'alta tensione.
Le zampe del drago sono l'ingresso della corrente continua (+ -)
proveniente da una pila o da un sistema elettrochimico.
Il disegno che l'alchimista ci propone è assolutamente
straordinario perché esso ci dimostra non solo la conoscenza
dell'elettromagnetismo nella sua forma classica ma dimostra anche la
conoscenza dei fenomeni di autoinduzione generati senza l'uso di un
nucleo ferromagnetico.
In definitiva le poche figure del suo trattato sono la
rappresentazione grafica di tutto ciò che oggi noi conosciamo
dell'elettrotecnica e forse contengono anche altro che al momento è
ancora da scoprire.
Lo configurazioni possibili di questo schema sono veramente molte,
noi abbiamo descritto una probabile configurazione (alimentazione
dai piedi del drago in CC) ma ci dobbiamo fermare per non rendere
questo nostro modesto lavoro in un compendio di elettrotecnica
fantascientifica.
Comunque per un minimo di completezza rammentiamo che Tesla fu il
primo a fare esperimenti di bobine in aria che in definitiva nello
schema dell'alchimista significa alimentare un avvolgimento del
drago e usare come uscita il secondo avvolgimento che contrapposto,
troverete altre informazioni qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Bobina_di_Tesla
Ecco un altro possibile schema equivalente:
Per altre informazioni
inerenti la tecnica degli avvolgimenti antinduttivi si consiglia di
leggere Leedskalnin.
http://www.leedskalnin.com
Da un altro testo di
alchimia riportiamo il progetto di un trasformatore simile a quello
appena descritto anche se le due sezioni, primario e secondario sono
distinte e elettricamente isolate.
Un trasformatore costruito
con queste caratteristiche consente di creare elevate tensioni
impulsive con le quali è possibile fare molte cose come generatori,
motori e ricaricare gli accumulatori, ecc.
Per i sistemi riferiti a masse multiple
(come evidenziato dalle zampe del drago) da usare come generatori si
consiglia la lettura di Kapanaze.
http://jnaudin.free.fr/kapagen
Per i metodi caricabatteria si
consiglia la lettura dell'argomento Tesla Switch.
http://www.panaceatech.org/Tesla Switch.pdf
Curiosità:
1) Il mercurio è perfettamente adatto per costruire termostati
azionabili tramite calore.
2) Se volete conoscere come il simbolo del termostato si è
graficamente evoluto negli anni per poi diventare santo ricercare con le parole: "double
head Eagle", un risultato qui sotto:
http://en.wikipedia.org/wiki/Double-headed_eagle
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