Paradossi

Per risolvere gli indovinelli che ti ho proposto hai dovuto sfruttare il tuo intuito e la tua fantasia, ma soprattutto la tua capacità di analizzare logicamente le i dati e le condizioni che ti venivano presentati.

Ma la logica che ti ha guidato è infallibile? Se sei riuscito ad individuare la soluzione di tutti gli enigmi sembrerebbe proprio di si, ma forse è meglio non azzardare dei giudizi affrettati.

Prova a leggere questa pagina in cui non devi risolvere nulla ma soltanto pensare e forse stupirti. Troverai una raccolta di paradossi (più propriamente sono antinomie, ovvero proposizioni contraddittorie in sé), frasi contro cui si scontrerà il tuo spirito logico che ti ha fedelmente accompagnato nelle sezioni precedenti di Campus' enigma.

Ecco i paradossi più divertenti che ho raccolto:



Io mento


Paradosso classico detto del mentitore attribuito ad Eubulide, filosofo della scuola megarica che visse nell'antica Grecia del IV secolo a.C., per cui è impossibile stabilire la verità o la falsità dell'affermazione.



 

Quello che è scritto nel riquadro sottostante è vero

 

Quello che è scritto sul riquadro soprastante è falso

 


Altro paradosso per cui è impossibile stabilire la verità o la falsità delle proposizione che fu presentato nel 1913 dal matematico francese P. E. B. Jourdain.



In paese vi è un solo barbiere che non porta la barba.
Egli rade tutti gli uomini del paese che non si radono mai da soli.


Il barbiere rade se stesso oppure no? Questo paradosso fu sviluppato nel 1918 da Bertrand Russell anche se i più precisi potrebbero obiettare che logicamente non è una vera e propria antinomia, ma una dimostrazione per assurdo dell'inesistenza di un barbiere del genere.



Un giudice condanna a morte un prigioniero con questa sentenza: "L'impiccagione avverrà a mezzogiorno in uno dei sette giorni della prossima settimana. Ma lei non saprà in anticipo quale sarà il giorno perché sarà informato solo nella stessa mattinata del giorno fissato per l'esecuzione"


In questo modo il condannato non potrà essere impiccato il settimo giorno perché altrimenti il sesto saprebbe già in anticipo il giorno in cui morirà. Di conseguenza anche se venisse ucciso il sesto giorno saprebbe in anticipo la data dell'esecuzione, che non potrebbe avvenire il giorno seguente. Continuando in questo modo il prigioniero potrebbe concludere che non sarà mai ucciso perché altrimenti l'affermazione del giudice risulterebbe falsa. Questo è un caso interessante di come la realtà possa essere diversa dalla logica! (con una sentenza simile non credo che ci siano molte possibilità di salvarsi!)



Ma non è finita qui! Il mondo che ci circonda può spesso presentare delle situazioni paradossali da cui non esiste nessuna via di uscita. Guardate che cosa mi hanno inviato:

Le pazzie continuano....

 

Se conosci altri paradossi inviali a campoleoni@libero.it

 

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