1° maggio

Liturgia eucaristica della memoria facoltativa di san Giuseppe lavoratore

 

 

Festeggiare san Giuseppe nella sua condizione di carpentiere, di operaio, significa ricordare l’ambiente in cui il Cristo ha voluto nascere, ha ricevuto la propria formazione umana e ha vissuto trent’anni della sua vita. Gesù ha realmente condiviso la condizione operaia di Giuseppe, e ha molto ricevuto da quest'uomo semplice e retto che gli ha fatto da padre. Ma se il lavoro è fonte di saggezza e mezzo per servire la comunità dei fratelli, ci sono situazioni di lavoro disumanizzanti che impongono all’operaio una schiavitù incompatibile con la dignità della persona. In questa festa istituita da Pio XII nel 1955, preghiamo san Giuseppe di rendere lucida ed efficace la lotta degli uomini per liberare i lavoratori da ogni oppressione.

 

 

antifona d’ingresso (Sal 127,1-2)

Beato chi teme il Signore, e cammina nelle sue vie. Mangerai del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai di ogni bene. Alleluia.

 

colletta

 

O Dio, che nella tua provvidenza hai chiamato l’uomo a cooperare con il lavoro al disegno della creazione, fa’ che per l’intercessione e l’esempio di san Giuseppe siamo fedeli alle responsabilità che ci affidi, e riceviamo la ricompensa che ci prometti. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

 

 

prima lettura (Gn 1,26-2,3)

Riempite la terra e soggiogàtela.

 

+ Dal libro della Gènesi

Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rèttili che strisciano sulla terra ».

Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogàtela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».

E Dio disse: «Ecco, io vi ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è àlito di vita, io in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. - Parola di Dio.

 

oppure:

(Col 3,14-15.17.23-24)

 

Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini.

 

Dalla lettera di Paolo apostolo ai Colossési

 

Fratelli, al di sopra di tutto vi sia la carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti! E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.

Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che, quale ricompensa, riceverete dal Signore l’eredità. Servite a Cristo Signore - Parola di Dio;

 

salmo responsoriale (89,2; 3-4; 12-13;14.16)

 

Rit. Benedici, Signore, l’opera delle nostre mani.

Prima che nascessero i monti

e la terra e il mondo fossero generati,

da sempre e per sempre tu sei, Dio.

 

Tu fai ritornare l’uomo in polvere

e dici: «Ritornate, figli dell’uomo ».

 

Ai tuoi occhi, mille anni

sono come il giorno di ieri che è passato,

come un turno di veglia nella notte.

 

Insegnaci a contare i nostri giorni

e giungeremo alla sapienza del cuore.

Volgiti, Signore; fino a quando?

Muoviti a pietà dei tuoi servi.

 

Saziaci al mattino con la tua grazia:

esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.

Si manifesti ai tuoi servi la tua opera

e la tua gloria ai loro figli.

 

canto al vangelo (Sal 67,20)

 

Alleluia, alleluia.

Benedetto il Signore sempre;

ha cura di noi il Dio della salvezza.

 

vangelo (Mt 13,54-58)

Non è egli forse il figlio del carpentiere?

+ Dal vangelo secondo Matteo

 

In quel tempo, Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella sinagòga, e la gente rimaneva stupìta e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?». E si scandalizzavano per causa sua.

Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua».

E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità. -Parola del Signore.

 

preghiera sulle offerte

 

O Dio, fonte di ogni bene, guarda i doni che ti presentiamo nel ricordo di San Giuseppe, e fa’ che la nostra umile offerta diventi pegno della tua protezione. Per Cristo nostro Signore.

 

Prefazio di san Giuseppe (nella memoria)

 

antifona alla comunione (Col 3,17)

 

Tutto ciò che fate in parole e opere,

tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. Alleluia.

 

oppure (Mt 13,54-55)

«Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il Figlio del carpentiere? ». Alleluia.

 

preghiera dopo la comunione

 

O Dio, nostro Padre, che ci hai accolti alla tua mensa, fa’ che nella nostra vita, sull’esempio di san Giuseppe, rendiamo testimonianza al tuo amore, e godiamo i frutti della giustizia e della pace. Per Cristo nostro Signore

 

                                                                                                                                        

 

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