Carissimo Stefano,

 

a distanza di cinque mesi dalla tua affezionata, a me cara lettera/email ti do mie notizie.

 

Pochi giorni dopo aver ricevuto il tuo saluto e gli aggiornamenti sulla tua vita, mi trovavo nel contesto che puoi osservare qui di seguito…

 

 

 

 

E ancora :

 

 

 

L’estate ultima, stagione che sento ancora vicina nonostante l’inverno sia ben inoltrato, ha avuto come momento centrale il viaggio in Norvegia. Un viaggio quasi avventuroso, a bordo di una vecchia e fidata automobile, e che ha richiesto una preparazione non breve, contemporaneamente agli impegni di una vita movimentata, anche e sempre di coppia, piena di tumulti e trepidazioni…e punteggiata di importanti momenti di felicità.

Ma ora vorrei iniziare più da principio e per ordine…

 

Nel momento in cui ho letto il tuo scritto, ho condiviso lo stesso pensiero sul tempo intercorso dai nostri ultimi contatti: sapevo che tu e Anna vi sareste sposati e tante, credimi tante volte ho pensato e voi chiedendomi dove…come procedesse la vostra vita, sia individuale (riferendo il mio pensiero a te, in particolare), che di coppia.

 

Sapere del vostro percorso di fine dottorato(i), la ricerca di una posizione lavorativa e infine la decisione di stabilirvi in Inghilterra mi ha emozionato; a questo proposito, se vuoi e potrai ancora trovarne momento, dimmi ancora di voi.. come procedono le vostre vite? E il lavoro?

Parlandone anche con Elettra, ci siamo entrambi sentiti in empatia con il tipo di scelta da voi tracciato… Scegliere la convivenza come parte integrante del vostro percorso… Assieme all’aspetto professionale/lavorativo, e non subordinato come vorrebbe l’American-style-of-living (che, di fatto, si realizza in tutte le civiltà industrializzate dove la Ricerca, la carriera, il lavoro non si sposano felicemente con l’intimità di un contesto familiare…per lo meno generally speaking).

 

 

 

             Monteacuto delle A. (BO), agosto 2010

 

 

Venendo a me ed Elettra, immagino che le pietre miliari degli ultimi due anni e mezzo siano: nell’estate del 2014, dopo oltre un anno dalla mia laurea in medicina, non sono riuscito a superare il concorso per l’ammissione alla scuola di Specializzazione…questo evento, oltre a lasciarmi per diversi mesi inoccupato, in cerca di lavoro e con una gran sensazione di precarietà, ha significato anche la dipendenza forzata dai miei genitori, per non parlare della impossibilità a tracciare un progetto di convivenza di coppia… Sottolineo che in famiglia non ricevevo alcuna pressione psicologica, piuttosto questa proveniva più spontaneamente da me stesso, che da anni immaginavo una vita autonoma rispetto ai miei genitori; inoltre il desiderio che io e Elettra avevamo di convivere rendeva quasi urgente il ‘passo’.

 

Per mia fortuna, a inizio 2015 mi giunse la richiesta di lavorare per le ASL toscane come sostituto Guardia Medica (notturna, oppure festiva, ecc..).Questa esperienza si è protratta, rinnovandosi inaspettatamente, per tutto l’anno: oltre al vantaggio di una ottima remunerazione, l’esperienza è stata interessantissima (mi sono trovato ‘catapultato’ nel mondo della vera medicina sul territorio, con pochi strumenti, e la necessità di analizzare situazioni anche critiche in ore notturne, durante viaggi nelle periferie più sperdute e senza il sostegno di strutture ospedaliere, ambulanze, ecc.).. veramente, assai più formativo di molti anni trascorsi in Corsia clinica durante l’Università.

 

Unica importante pecca, la precarietà di quegli incarichi e, dunque, la non garanzia di poterci ‘edificare’ granché; tuttavia superavo il concorso per la Specializzazione al mio secondo tentativo, e da novembre 2015 lavoro all’ospedale di Siena (facendo il pendolare da Firenze), proprio nella branca della Radiodiagnostica come desideravo.

 

 

 

 


Grosso modo nello stesso periodo di transizione dal precedente lavoro a quello attuale, io e Elettra ci siamo trasferiti a convivere, rimanendo comunque a Firenze, e questa fase insieme dura da poco più di un anno. Al momento posso dirti con il cuore che siamo contenti, ci siamo affezionati molto alla casa, da noi arredata pezzo a pezzo lentamente. Da qualche tempo stiamo parlando di sposarci, forse nell’estate imminente.

 

Anche il percorso di Elettra è stato intenso e, senza dubbio, la sua vita lavorativa è pervasa da movimento, spostamenti e viaggi per tutta la Toscana, e qualche affanno: è la vita tipica di chi ha fatto della Musica un mestiere e, chiaramente neccessario il regime libero-professionale, deve unire in compromesso l’insegnamento nelle scuole pubbliche, quello negli enti privati (che costituiscono solitamente lo ‘scheletro’ di partenza per queste professioni), l’attività concertistica (prevalentemente in orchestra)… cercando e, direi, sempre ricercando la formula più adatta…

La nostra vita insieme è intensamente condizionata dalle esperienze professionali di entrambi: a volte piacevolmente a volte meno, ricordo come per tutti i giorni di gennaio-giugno 2016 siamo rincasati dopo le 21, ci siamo svegliati intorno alle 6, per affrontare il mio pendolarismo, piuttosto che le ore sterminate di lezione che Elettra deve alle scuole dove insegna, oppure le infinite ore di tirocinio che i nostri Ministeri costringono a frequentare, per poter aspirare all’incarico stabile nella Scuola Pubblica; ancora, i viaggi mattutini a Pisa, dal mio vecchio Maestro di pianoforte e vita, da cui insieme studiamo musica per Duo pianoforte-violoncello… Quelle poche ore concesse a un piacere d’arte e per l’Anima, prima di ripartire verso le rispettive mete (io per Siena; Elettra per Firenze… o Arezzo o Siena… talvolta per tutti questi luoghi nella stessa giornata).

 

Mi rendo conto di dilungarmi in dettagli non essenziali nel mio racconto, tuttavia la ‘compressione’ delle nostre vite, che associo al ricordo di quel periodo, racconta di-per-sé la condizione interiore e avrebbe risposto, all’epoca, alla domanda: “Come stai?”

 

 

 

 

 


            

Lizzano in B.(BO), agosto 2015                                                      Progetto su mappe del viaggio in Norvegia

 

 

Attualmente, l’anno scolastico/accademico procede in maniera più rilassata. Uno degi obiettivi fondamentali per me, è proseguire la ‘Ricerca’ musicale, approfondendo il repertorio e l’estetica della musica.

 

In questo, la collaborazione di Elettra è stata importante, permettendomi di avere un Duo e dunque una partner con la quale rispettare impegni presi, scadenze ecc. Lo scorso 28 novembre ci siamo esibiti per la prima volta a Firenze, una ‘piazza’ che temevamo, mentre ad aprile suoneremo a Pisa.

E’ curioso che lo scopo non-profit del mio studiare musica mi permette di cercarne solamente l’essenza: tanto più che procediamo insieme, anche per l’enorme contributo del mio vecchio Maestro, tanto più che il lavoro sui brani musicali consiste in una Fucina di emozioni. Credo che non mi sarebbe stato possibile perseguendo la musica in senso professionale.

 

Non mi dilungo oltre quanto già ho fatto, anche perché sono ben interessato a conoscere ancora aggiornamenti da parte tua… Ti chiedo di scusare il notevole lasso di tempo trascorso dalla tua email, che è rimasta sempre ‘aperta’ ad ogni consultazione della mia casella, e mi aspettava per poter dedicare la giusta attenzione e cura..

Ad ogni modo sono graditi anche saluti fugaci e semplici!

 

Un caro saluto a te e Anna,

Ti abbraccio

 

Ivano