POSIZIONE E INFORMAZIONI GENERALI


Le facciate dei due templi.

ABU SIMBEL si trova 280 Km a sud di Assuan e a 40 Km a nord del confine sudanese. Si arriva in volo da Assuan e la visita ha una durata di circa 5 ore copresi i voli di andata e ritorno.
Un altro modo per visitare questi stupendi monumenti è di fare la crocera sul lago Nasser come proposto da vari tour operator. Purtroppo a causa della grande diga di Assuan, non è possibile fale la crocere sul lago continuando quella sul Nilo perchè le navi non possono passare la diga quindi bisogna fare un trasbordo su un'altra nave.

Entrambi i templi sono stati costruiti durante il regno di Ramesse II (1290-1224 a.C.) e furono copletati per il trentesimo anniversario del suo regno.
Il tempio grande è consacrato al dio Amon-Ra di Tebe e a HARMAKHIS di Eliopoli che erano le principali divinità dell'alto e basso egitto. Inoltre, in questo luogo, si veneravano il dio Ptah di Menfi e lo stesso Ramesse II divinizzato. Il tempio più piccolo è invece consacrato alla dea Hathor e alla sposa favorita di Ramesse, la regina Nefertari divinizata anche lei come il marito.

Non si conoscono i motivi perchè Ramesse decise di far costruire i templi in questi luoghi, si è praticamente certi che la costruzine fu il principale passo per la sua completa divinizzazione, ma la scelta di costruire questi maestosi monumenti nella Nubia fu, probabilmente, dovuto al fatto di dare un forte segno del potere faraonico in queste terre molto inportanti per l'economia dell'Egitto dell'epoca a causa delle miniere di rame e d'oro che si trovavano in questa regione.


Incisione di David Roberts

Nei millenni sucessivi vicino, a questi monumenti, passarono carovane, mercanti, eserciti e semplici viandanti che lasciarono numerorose iscrizioni che in alcuni casi danno testimonianza del trascorrere delle epoche, sono presenti delle tracce di fuliggine il che stà a dimostrare che le varie stanze sono state abitate per brevi periodi. Successivamente i due monumenti furono sepelliti dalla sabbia e quindi dimenticati.

Il 22 marzo 1813 lo svizzero Johann Ludwig Burckhardt (1784-1817), scopritore anche della città di Petra, scoprì le teste dei colossi di Ramesse che affioravano dalla sabbia ma non fu in grado di comprendere chi rappresentavano ne di entrare all'interno dei templi.

Solo nel 1817 l'italiano Gianbattista Benzoni (1778-1823) iniziò una campagna di scavi sistematici grazie ai quali fu di nuovo rivelata la bellezza di questi maestosi monumenti.

Nel 1960 iniziarono i lavori di costruzione della diga Sadd El-Ali ad Assuan che avrebbe creato il lago Nasser, e le sue acque avrebbero, in breve tempo, ricoperto i monumenti. Per salvare i monumenti di Abu Simbel l'Egitto e il Sudan chiesero aiuto e l'UNESCO si ofrì di salvare i templi.
Dopo aver scartato numerosi progetti troppo audaci e di difficile realizzazione, venne approvato il progetto dello scultore egiziano Ahmad Osmad che prevedeva di tagliare in numerosi blocchi i templi e di ricomporli come un enorme puzzle in un luogo più sicuro, poco distante dal sito originale.
I lavori iniziarono nella primavera del 1964 quando il lago Nasser aveva raggiunto un'altezza tale che i templi dovettero essere protetti da delle paratie.
I due templi furono divisi in 807 e 235 blocchi del peso massimo di 20 tonnellate e accuratamente numerati. I tagli dei vari blocchi vennero eseguiti in modo da essere il meno visibili possibili una volta ricomposti. I due edifici furono quindi ricomposti in una posizione 65 m. più in alto e 180 m. verso l'interno rispetto al punto originale.
Per dare solidità al complesso i due templi furono fissati ad una struttura di cemento armato quindi ricoperti da cupole di cemento con una campata rispettivamente di 50 e 24 m. con all'interno uno spazio libero di 19 e 7 m., spazi destinati a contenere varie infrastutture turistiche. I vari blocchi sono stati uniti usando una malta composta da cemento e sabbia del deserto.
Per eseguire questi "faraonici" lavori furono impegnate circa 2000 tra le quali facevano parte anche dei tagliatori delle cave di marmo di Carrara che eseguirono i tagli per dividere in blocchi i due monumenti.
I lavori furono completati nell'estate del 1968.
Altri monumenti furono salvati dal lago in formazione nello stesso modo, anche se il salvataggio di Abu Simbel fu il più complesso, ma altri monumenti, ritenuti meno importanti, vennero coperti dall'acqua.

IL TEMPIO DI RAMESSE II

Il tempio di RAMESSE II o tempio grande è costruito nella direzione da est a ovest, perchè il sole potesse penetrare fino al santuario posto a 63 m. all'interno della roccia.
Il cortile davanti ai templi si affacciava originariamente sulla sponda est del NILO, attualmente, invece, si affaccia sulle sponde del lago NASSER e sono presenti i punti di attracco per le navi che fanno la crocera sul lago.

La facciata del tempio è composta da quattro grandi statue di RAMESSE e da una terrazza alla quale si accede tramite una breve rampa. Ai lati della rampa sono presenti delle piccole nicchie, probabilmente vasche per le abluzioni, ornate da delle steli votive di RAMESSE dove è rappresentato il sovrano che offre sacrifici agli dei AMON-RA, HARMAKHIS e THOT su quella a destra mentre sulla stele a sinistra è rappresntato sempre il sovrano che offre sacrifici ma agli dei AMON-RA, PTAH e SEKHMET.


La facciata del tempio grande

La statua di RAMESSE più a sinistra

La terrazza è ornata da una balaustra sopra della quale sono poste una serie di piccole statue del re e di falchi, alternate. La facchiata del tempio, che chiude posteriormente la terrazza, è alta 33 m. e ha una forma trapezioidale che richiama la forma dei piloni, tipici nei templi egiziani. Le quattro statue di RAMESSE, alte 20 m., sono in posizione seduta su dei semplici troni cubici.
La seconda statua da sinistra ha perduto la parte superiore i cui resti sono caduti sulla terrazza sottostante dove si trovano tuttora. Non si conosce esattamente quando e perchè questa statua sia stata danneggiata, ma sicuramente in epoca antica forse quando RAMESSE II era ancora in vita e, forse, a causa di un terremoto che ha definitivamente aperto una frattura preesistente nella roccia.
In tutte le tre statue rimaste intatte la testa del faraone ha la corona del Basso e Alto Egitto chiamata NEMES, ed è adornata con la barba e l'ureo. Gli avanbracci sono appoggiati con le mani sulle cosce. Si possono notare, incisi sul petto e sulle braccia, i cartigli con il nome di RAMESSE che identifica le statue.

Ai piedi dei colossi sono presenti delle piccole statue dei famigliari di RAMESSE. Sotto al primo colosso si trovano le statue delle principesse NEBATTAUI e BENT'ANTA rispettivamente a sinistra e a destra, mentre tra le gambe c'è la statua di una principessa sconosciuta. Ai lati del secondo colosso si trovano le statue della regina madre, MUTTUIA, a destra, e a sinistra della moglie NEFERTARI, mentre tra le gambe si trova la statua del principe AMENHIRKHOPSHEF.

Sulle pareti della terrazza sono presenti varie iscrizioni commemorative, una in particolare che commemora il XXXVI anniversario del regno di RAMESSE

Si entra nel tempio attraverso un portale al centro delle grandi statue e si accede ad una grande sala ipostila divisa in tre navate da 8 grandi pilastri quadrati in pietra disposti su due file da 4.
Sulle facce dei pilastri, rivolte verso il centro, sono poste 8 statue alte 10m. del dio OSIRIDE con flagello e pastorale. Le statue a destra portano la corona doppia, mentre quelle di sinistra la corona dell'Alto Egitto. Gli altri lati dei pilastri sono decorati con scene che raffigurano il re che porta offerte, la moglie NEFERTARI e la figlia BENT'ANTA. Il soffitto della navata centrale è decorato con avvoltoi mentre quello delle navate laterali con stelle.


Grande sala ipostila con le statue di OSIRIDE

Rilievo del Faraone sul carro da guerra

Sono molto ben conservati, anche nei colori, i rilievi murali che rappresentano in gran parte la vittoria di RAMESSE sugli ITTITI nella battaglia di KADESH in SIRIA. I rilievi che riguardano questa battaglia si trovano anche nei templi di ABIDO, LUXOR, nel RAMESSEO di TEBE e nel tempio di KARNAK.
Questi rilievi descrivono vari momenti della battaglia: si vede il re che attacca i nemici sul suo carro da guerra, che trapassa con la sua lancia un libico a terra. Inoltre, tra le due porte delle camere laterali rivolte a sud, si può vedere la rappresentazione del campo trincerato dell'esercito egizio.

Dal lato ovest della sala ipostila si passa ad una seconda sala ipostila più piccola della precedente e divisa, anche questa in tre navate mediante mediante quattro pilastri quadrati decorati con raffigurazioni del re che viene accolto tra gli dei. Le pareti sono invece decorate con la barca di AMON-RA nel lato sud e con la barca del re divinizzato nel lato nord.

Sul lato ovest si aprono tre porte che portano ad una sala trasversale decorata con il re che porge offerte agli dei MIN, HORUS e KHNUM sul lato sud e ATUM, THOT e PTAH nel lato nord.

Nella parete ovest si aprono altre tre porte che conducono ad altrettante piccole stanze. Quella centrale è il santuario dove solo il re poteva entrare e dove sono presenti quattro statue che rappresentano gli dei HARMAKHIS, RAMESSE II divinizzato, AMON-RA e PTAH.

La statua del re assieme a quelle degli dei in perfetta parità è il segno più evidente della divinizzazione del re.
Come già accennato precedentemente la luce solare penetra fino al santuario e illumina le statue degli dei e del re. Questo avviene solo all'alba del 21 febbraio e del 21 ottobre, si pensa che uno di questi due giorni sia il giorno dell'incoronazione di RAMESSE II.
Questo effetto da una evidente indicazione dell'ottima conoscienza dell'astronomia e delle grandi capacità di calcolo degli architetti egiziani. Inoltre è da notare che i raggi del sole non riescono ad illuminare la statua del dio PTAH, il dio delle tenebre.


Le quattro statue nel santuario
IL TEMPIO DI NEFERTARI

La facciata del tempio piccolo

A poca distanza dal tempio grande si trova il tempio piccolo consacrato alla dea HATHOR. Originariamente erano separati da una valle coperta di sabbia. Anche la costruzione di questo tempio fu voluto da RAMESSE II e dedicato alla sposa divina HATHOR e quindi alla sua sposa NEFERTARI divinizzata.
Il tempio piccolo fu eretto su un costone roccioso. La facciata è larga 28 m. alta 12 m. e rappresenta la tipica forma del pilone egizio. Nella facciata sono state scolpite sei statue incassate in altrettante nicchie. Queste statue sono alte 10 m. e rappresentano il faraone RAMESSE, 4, e la sua sposa NEFERTARI, le rimanenti 2. Tutte le statue hanno il piede sinistro in avati come se volessero uscire dalla roccia e quelle di NEFERTARI hanno sulla testa le corna della vacca sacra, il disco solare e due piume come la dea HATHOR.

È sorprendente il fatto che le statue di NEFERTARI siano state costruite della stessa altezza del re RAMESSE.

Si entra nel tempio attraverso un portale al centro della facciata tra le due statue di RAMESSE. Attraverso il portale si entra in una sala ipostila, quasi quadrata, divisa in tre navate da sei pilastri. Analogamente al tempio grande, la facciata dei pilastri rivolta verso l'interno è scolpita con altorilievi che rappresentano la dea HATHOR.


Le due statue a destra dell'ingresso

La sala ipostila del tempio piccolo

Le pareti sono coperte da rilievi murali, più semplici e meno colorati di quelli del tempio grande, ma anche questi molto interessanti e rappresentano RAMESSE e NEFERTARI assieme a vari dei.

Tre porte sulla parete nord immettono in una sala tresversale, anche questa ornata da rilievi. A sinistra e a destra si aprono due stanze inconpiute, mentre al centro si trova il santuario dove è presente un altorilievo della dea HATHOR.

LE MAPPE DEI DUE TEMPLI

MAPPA DEL TEMPIO GRANDE

A.Terrazza
B.Colossi di Ramesse
C.Resti del secondo colosso caduti
D.Grande sala ipostila
E.Statue di Iside
F.Seconda sala ipostila
G.Sala trasversale
H.Santuario
I.Sale laterali
L.Cupola di cemento armato

MAPPA DEL TEMPIO PICCOLO

A.Statue di Ramesse
B.Statue di Nefertari
C.Sala ipostila
D.Sala trasversale
E.Santuario
F.Cupola di cemento armato