Soli

 

 

 

Un acuto vagito ci conduce alla vita
entriam soli in un mondo diverso,
tante mani protese a difesa,
tante facce che sorridono liete.

Ma da soli arriviamo nascendo
come soli partiamo improvvisi,
quelle facce amorevoli e care
non ci bastan a salvarci dal male.

Anche soli dobbiamo resister
agli attacchi più duri e feroci,
tristemente consapevoli e certi
non ci saran nè alleati nè amici.

Anche quando troviamo l'amore
e ci sembra di esser compresi,
basta un niente e ritorna la notte
e l'angoscia ci segue e ci prende.

Quel bambino che piangeva a dirotto
resta in noi con marcato ricordo,
nostalgia del suo mondo protetto
offerto solo da quel nido materno.

Soli andiamo per le strade affollate
ubriacati da false esperienze,
per passare piu' in fretta la vita
e far finta di esser l'essenza.

Solo... vago tra campi infiniti,
che una volta vedevo fiorire,
i tuoi occhi nei colori dell'erba
son spariti e l'inverno veloce ritorna.

Cielo scuro senza tracce di sole,
piante secche senza l'ombra di foglie,
fiumi sporchi su cui galleggiare,
non piu' frasi o ricordi d'amore.

Secco il lago dei miei sentimenti,
morti pesci a migliaia, asfissiati,
sangue sparso senza almeno un motivo
a giustizia di stragi infinite.

Per un momento ho creduto all'amore,
ho dato tanto senza mai protestare,
ma ti ho perduta ugualente, senza poterti vedere
e son tornato un qualunque mortale.

Desiderio di pianger veleno,
di fermarmi finalmente e morire,
di accecare i miei occhi ormai stanchi,
non godran piu' quelle grandi emozioni.

Vivere intenso ho meritato piu' volte
toccando il cielo, la luna, le stelle,
ora che tutto e' finito io resto a guardare
il mondo intero che esplode e scompare.

 

Jiang - 7.4.02

Torna alle Poesie