la cappella della ss.annunziata dove si trova la cripta con gli affreschi del XIV secolo (jelsi - cb)

Cappella della SS Annunziata - Museo della Traglia

[Il battesimo di Gesù] [Raffronti con Giotto] [parete di fondo]

Nonostante alcuni elementi architettonici di questo monumento fanno ipotizzare la sua costruzione nell' VIII secolo, la data certa che viene riportata sul portale si riferisce al 1363. Ben poco rimane del passato nei piani interni della chiesa: appena un'epigrafe di consacrazione del 1696.Tutto lo stabile è stato restaurato con finanziamenti della UE e oggi ospita il Museo della Traglia, vi sono diversi attrezzi agricoli, alcune Traglie (mezzo di trasporto agricolo adoperato tradizionalmente nella sfilata della festa del Grano), alcuni carri allegorici e una riproduzione in grano e in paglia della Porta santa del Vaticano sfilata nella edizione 2000 della Festa del grano e benedetta dal papa a Roma nello stesso anno.

L'importanza della Cappella è data dalla presenza di una cripta sottostante il piano terra in cui si trova una serie di affreschi. Essi, assieme a quelli di S. Angelo in Grotte (località oggi compresa nel comune di S. Maria del Molise), rappresentano un documento prezioso per rarità e per pregio artistico che testimonia l'arte del XIV secolo nel Molise.

Si ha così testimonianza di vita cristiana vissuta, dove si scopre quanto profonda doveva essere la meditazione sulla vita di Cristo, a Jelsi, e sulle opere della misericordia a S. Angelo in Grotte.

Guardando queste opere possiamo ben dire quanto esse risentino delle scuole e delle correnti artistiche del tempo.

Soprattutto ritroviamo nella rappresentazione dei volumi quella senese e nella rappresentazione delle figure, che sembrano volersi liberare dello spazio in cui sono rappresentate, la scuola giottesca. Secondo l'ipotesi di Vincenzo D'Amico (studioso di storia locale e scopritore degli affreschi nel 1947, allorquando al piano terra della SS. Annunziata si doveva scavare una buca per il suggeritore, datosi che la chiesa sconsacrata ospitava spettacoli di compagnie di giro tipo la Compagnia Tuminelli), ipotesi non smentita da nessun altro esperto, gli affreschi sono stati commissionati da donna Bertranda Barras (moglie di Bertrando di Belmonte) che, in qualità di damigella presso la corte del re Roberto D'Angiò, poté avere a Jelsi un pittore capace di soddisfare i suoi gusti raffinati.

La tomba che si trova sulla parete sinistra e che portava lo stemma gentilizio della famiglia de Beaumont, fa supporre che sia della stessa donna e che la cripta sia stata allestita per ospitare i corpi defunti della stessa famiglia, che nel 1269 divenne titolare dell'università di Jelsi.

Degli affreschi, così scrive Ada Trombetta in Arte nel Molise attraverso il Medio Evo, Campobasso, 1984, evidenziando la forza comunicativa, la spiritualità e lo stile di coloro che realizzarono e commissionarono gli affreschi: "A Jelsi il tema scelto crea di per sé stesso un tono piuttosto ieratico, che diventa meno solenne quando gli episodi danno spazio alla vena narrativa; (...) Un primo generico sguardo alla cripta di Jelsi, sottostante alla chiesa sconsacrata dell'Annunziata, dà, per un attimo, la sensazione di trovarsi nella chiesa di S. Pellegrino in Bominaco (l'Aquila). (...) La cattura è una delle scene più significative del ciclo per l'efficace sincrasia che unisce il Bacio di giuda, la Cattura di Gesù, S. Pietro che taglia un orecchio a Malco alla presenza di numerosissimi soldati, i cui elmi formano una marea di coni, così magistralmente disegnati da dare illusione di uno studio prospettico, in realtà inesistente."

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