I BULGARI
Una delle usanze più antiche della civiltà Bulgara di Castropignano è quella di portare recipienti sulla testa. Quest'uso sopravvive tuttora a Castropignano e in altri comuni dove, come detto innanzi, emigrarono colonie di Bulgari. |
I BULGARI DI CASTROPIGNANO
Secondo uno studio dell'illustre storico molisano Dott. Vincenzo D'Amico (di Jelsi), i Longobardi condussero nell'Italia del Nord torme di Bulgari.
Questi furono giudati in Italia dal loro capo Altzect, quinto figlio
del re Kubrat (nato nel 567 ed educato a Costantinopoli dal 584 al 642 fu
l'unificatore del suo popolo sparso tra Volga-Bolgar, Don e Danubio). Kubrat fu
sempre alleato dell'Impero Bizantino per difendersi contro i Persiani, Goti,
Turchi ed Avari (Mongoli). I Bulgari partirono dal Volga e attraversando
Ungheria, Serbia, Schiavonia e Croazia giunsero nell'esarcato di Ravenna. In
questa città e zone periferiche fecero una prima sosta e vi si fermarono ricchi
e nobili. La restante massa di Bulgari venne diretta da Grimolado (Longobardo) a
Benevento, dove regnava il figlio Duca Romoaldo che assegnò ai Bulgari le valli
del Volturno, del Biferno e del Tammaro.
A Castropignano si stabilì una colonia di Bulgari provenienti dal Volga,
guidata dal condottiero Slavo "Alczeco". IN tale occasione fissò la
dimora un archimandrita (capo dei Sacerdoti) bulgaro. Da questo fatto si
scaturì una specie di "extraterritorialità"; chiunque, provenendo da
paesi limitrofi, entrava a Castropignano non poteva essere punito per una
commissione di reato. Per questo motivo Castropignano fu denominata "Castropignano
dei Blugari"; e, ancora, nacque il detto - CASTROPIGNANO DEI BULGARI,
RICETTO DI INFAMI ANTICO. PORTA IN TRIONFO IL VIZIO E D'OGNI VIRTU' E' NEMICO -.
Di conseguenza, dal secolo VIII fino all'anno 1000 in Castropignano si
parlano due lingue: Volgare e Bulgaro.