Castropignano vista dal Cerreto (fiume Biferno).

Come il  Tratturo Lucera Castel di Sangro,anche il Biferno (chiamato anticamente Tifernus) divide l'agro di Castropignano.Le sue sorgenti sono a Boiano,Guardiaregia,Roccamandolfi e S.Maria del Molise.Una volta le sue acque potabili e ricche di pesci,trote,anguille,capitoni che si pescavano con le antichissime NASSE (cannizze) e (mandrelle) piccolo muretto fatto di pietra con un ingresso dal quale le trote entrano per depositare le uova e venivano catturate con un bertavello, (martafiello).Altre teccniche di pesca sono:giacchio (schiazz) lenze (curdell) e infine le reti e canne da pesca. Attualmente  la fauna ittica è quasi distrutta per il dirottamento parziale delle acque verso Napoli e per l'INQUINAMENTO dovuto allo scarico delle fogne del capoluogo,Campobbasso,attraverso il torrente  RIVOLO. Nel fiume una volta si portavano a bagnare le pecore nel mese di giugno per lavare la lana prima della tosa.Si portava a macerare il lino per poi lavorarlo con la caratteristica e millenaria (mancina).Si andava a fare il bucato,ed era la spiaggia dei castropignanesi.

(foto di Oliviero Greco)