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LA FIABA

" IL PRINCIPE RANOCCHIO "

 

 

 

 La fiaba è un prezioso materiale fantastico che può essere elaborato in diverse forme tra cui, alcune particolarmente importanti, come il dare un nome alle paure senza nome e dialogare con se stessi rinnovando in tal modo il proprio sé psichico. Essa  inoltre, finendo sempre bene, possiede una fondamentale funzione: quella catartica.

   Tra le innumerevoli fiabe si scelgono due fiabe tradizionali dei fratelli Jacob e Wilhelm Grimm (1812/1822): “Il Principe ranocchio o Enrico di ferro ” e il “ Il fuso, la spola e l’ago ” in quanto risultano particolarmente stimolanti e gratificanti soprattutto per i bambini dagli otto agli undici anni ai quali può fornire un valido aiuto nel  loro faticoso processo evolutivo verso la maturità.

 “Il Principe ranocchio o Enrico di ferro” in particolare, come altre fiabe dello stesso genere, “... E' imperniata sull'emozionante rivelazione che si ha quando ciò che era parso animalesco,  si manifesta improvvisamente come la fonte della felicità umana,”  B. Bettelheim, “ Il mondo incantato ”, Feltrinelli, 1977.

   Si sceglie  questa fiaba come la prima da proporre ai bambini in quanto rappresenta  un continuum con i lavori precedenti. Nel “Fedele Enrico”, infatti, si può riconoscere in forme diverse il Compagno Immaginario. La fiaba evidenzia una dualità nella stessa persona che si  ritrova sia nel titolo “Il principe ranocchio o Enrico di ferro ” ma, ancor più, nell'ultimo episodio là dove il servo Enrico, addolorato per la trasformazione del suo padrone in ranocchio si fa mettere tre cerchi di ferro intorno al cuore per non farlo scoppiare dall'angoscia. Quando però il principe trova l'amore, i cerchi si spezzano e ritorna se stesso, una sola persona, libera e felice.

 

 

PERCORSO METODOLOGICO

 

Le attività didattiche si articolano in tre incontri

 

OBIETTIVO:

dare ai bambini la possibilità di esplicitare le proprie emozioni e di favorire l'elaborazione della loro dimensione affettiva.

Primo incontro

  

L'insegnante  propone agli alunni di sedersi in cerchio per :

 

  • ascoltare 

 

la lettura (senza immagini) della fiaba

  • disegnare 

 

individualmente, e con tecniche diverse (grafico-pittoriche-collages), gli episodi che sono piaciuti di più e di meno.

  • descrivere-raccontare

 

il disegno realizzato.

In seguito, dopo aver trascritto con la modalità dell'intervista le descrizioni ed i racconti individuali dei bambini, l'insegnante li riconsegna loro affinché provvedano, individualmente, al controllo e/o alle  eventuali modifiche.

 

Esempio d'intervista:

  • Cosa hai disegnato?

  • Cosa succede nel disegno?

  • Cosa ti è piaciuto di più o di meno ecc.

Al termine, l'insegnante invita gli alunni a:

 

  • costruire

 

una tabella con i simboli della fiaba in cui siano evidenziate le sequenze spazio-temporali dove collocare gli argomenti del testo e il protagonista in ogni sequenza.

  • tabulare

nella tabella dei simboli i loro disegni e le verbalizzazioni.

  • rilevare

i temi dominanti in relazione al protagonista.

Materiale utilizzato:

 

fogli da disegno, matite, acquerelli, tempere, pennelli, carta crespa e velina, lana, rafia, colla, stoffa, forbici...

Esempi di lavori realizzati dai bambini

 

 

 

SECONDO incontro

  

L'insegnante invita gli alunni a disporsi in cerchio per:

  • rammentare e raccontare

 

a turno, i diversi episodi della fiaba.

Al termine propone agli alunni di:

 

  • drammatizzare

 

le sequenze della fiaba. Le scene vengono ripetute più volte per consentire a tutti di interpretare i diversi ruoli. I bambini, autonomamente, organizzano gli spazi, scelgono gli oggetti, i travestimenti, il trucco e i ruoli; in caso di controversie, sono invitati dall'insegnante a risolverle accordandosi sulle regole che, in ogni caso, dovranno essere risolte di comune accordo. La recita è a soggetto e quindi, pur mantenendo il canovaccio della fiaba, le azioni, i gesti e i dialoghi sono necessariamente improvvisati.

Conclusa la drammatizzazione, l'insegnante invita i bambini a disporsi in cerchio per:

 

  • confrontare  

 

la fiaba con altre conosciute per rilevarne  le eventuali analogie
  • riprodurre

 

su cartelloni i personaggi  delle due fiabe.
  • realizzare

 

con la carta-pesta i personaggi e gli elementi più salienti.

Materiale utilizzato:

 

fogli 70/100, matite, tempere, spray, pennelli, carta-crespa, carta-velina, carta di giornale, lana, rafia, colla, stoffa, forbici, pinze, filo di ferro...

 Esempi di lavori realizzati dai bambini

 

 

TERZO incontro

 

L'insegnante invita i bambini a formare un cerchio per confrontare le fiabe "Il Principe Ranocchio" e "La Bella e la Bestia” e successivamente a:

 

  • Analizzare

 

la struttura delle due fiabe e ad individuare gli episodi più salienti che le  caratterizzano.

  • Comparare

 

le due fiabe per individuarne analogie e  differenze.

 In seguito i bambini provvedono a :

 

  • Proiettare e visionare

 

gli episodi della video-cassetta "La Bella e la Bestia" individuati come fondamentali dal gruppo: l'inizio della fiaba ("altrimenti non si capisce la storia"), la trasformazione  della Bestia in Principe e la parte finale.

 

  • Analizzare e valutare

gli aspetti scenografici riflettendo sulle soluzioni sceniche adottate soprattutto quelle relative alla  trasformazione magica della "Bestia" in "Principe".

 

Queste riflessioni saranno utili per l'elaborazione scenografica della  rappresentazione della fiaba "Il Principe Ranocchio".

 

 Al termine l'insegnante provvede a:

 

  • Registrare

mediante scrittura gli interventi dei bambini.  

  • Tabulare

il testo realizzato

  Esempi di lavori realizzati dai bambini

 

 

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