Vi presento un progetto molto semplice, utile e perché no, anche di effetto all’interno della vostra auto: il lambda meter.

Il buon funzionamento di un motore dipende molto dalla qualità della carburazione, o meglio, dalla qualità dell’iniezione, visto che ormai i carburatori stanno diventando oggetti da museo motoristico. La nostra auto, se di recente costruzione, è dotata della sonda lambda che analizza i gas di scarico ed invia i risultati in maniera continua alla centralina elettronica: quest’ultima, tramite le informazioni ricevute dalla sonda ed ulteriori informazioni fornite da altrettanti sensori, calcola la dose di benzina da iniettare nel motore. La sonda lambda genera una tensione, variabile da 0 ad 1 volt in funzione del rapporto tra aria e carburante in fase di combustione nella camera di scoppio. La combustione ideale avviene quanto il rapporto stechiometrico tra aria e benzina è uguale ad uno. In questa situazione la sonda genera una tensione di 0,5 volt.

Se nella combustione la benzina tende ad eccedere (carburazione grassa), la sonda genera una tensione maggiore, se la benzina tende ad essere carente (carburazione magra), la sonda genera una tensione inferiore.

Quindi, questo parametro non è sempre costante ma varia per effetto delle continue correzioni che la centralina esegue gestendo l’iniezione.

Ci sono due modi di concepire una corretta carburazione:

  • per l’auto di  uso  quotidiano  viene  preferita una carburazione prossima alla condizione ideale, per ottimizzare i consumi e inquinare meno l’ambiente (lambda = 1 segnalato da   una tensione di sonda di 0,5 V).
  • In applicazioni sportive viene privilegiata una carburazione arricchita (lambda = 0,9 segnalato da una tensione di sonda di 0,85 V). (*)

Il lambda-meter in pratica, si comporta come un voltmetro che in maniera grafica visualizza, tramite una barra di led colorati, l’andamento del segnale fornito dalla sonda, monitorando senza interruzione lo stato della carburazione.

Il progetto, pur nella sua semplicità, risulta particolarmente flessibile nell’impostazione tanto da permettere di personalizzare la visualizzazione nella modalità che nella colorazione dei led.

 

Il mio lavoro

Per adesso, vista la continua “penuria” di tempo disponibile, pubblico soltanto un paio di foto del circuito che ho realizzato, sperando a breve di completare questa sezione con maggiori foto e dettagli tecnici.

 

 

 

fig.1

fig.2

 

Concludendo … sono decisamente poche le auto dotate di un simile circuito (che tra l'altro  ha un bell'effetto scenico), quindi preparatevi  a domande del tipo:  "Perché quelle lucine si accendono in quel modo?"  oppure "A cosa servono?", ecc. ecc.    Beh ...  se sarete di fronte a persone  poco simpatiche potreste dire loro che tale strumento "segnala quanto stanno rompendo!”

 

 (*)  Ulteriori approfondimenti dell’argomento si possono trovare in alcuni articoli dedicati al conseguimento della carburazione ideale intitolati “Un cocktail per l’ambiente”, di Daniele Bortolato,  che ringraziamo per la collaborazione nel presente testo. Questo il link.

 

 

 

 

 

 

 

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