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Il Messico è bello, povero, ricco, grande, caldo, umido, inquinato, insomma un po' di tutto. Ma resta un bellissimo paese, con siti archeologici da favola. Se ci si va, sarebbe meglio restarci per un po' (bella scoperta, direte...). Sì, perché si può coniugare la visita a piramidi e musei a qualche giorno al mare, per rilassarsi. E che mare! Acqua calda e limpida, con un sacco di pesci che ti girano intorno, pesci coloratissimi, ovviamente. C'è di tutto, diciamolo. E si parla spagnolo, che non guasta. Anche se non è proprio vero che tutti lo parlano. La lingua ufficiale è in effetti lo spagnolo, ma molta gente parla solo la lingua che arriva dai Maya, quindi a volte non è semplice interagire con le persone. Peccato. Giusto perché stiamo parlando della lingua, vi racconto una curiosità sul nome del Paese, che si scrive México, ma non si pronuncia (in spagnolo ovviamente) con la x come la diciamo noi, ma con il suono che è proprio della j (sempre in spagnolo). Questo suono non ha un corrispondente in italiano, è un suono duro e aspirato, che si pronuncia con la gola, più che con la lingua. I puristi della lingua staranno inorridendo, ma questo è il massimo che riesco a trasmettervi. Tutto questo per dire che a volte Messico si trova scritto Méjico, che si pronuncia secondo le regole della grammatica spagnola in modo corretto. E allora perché ci racconti tutto ciò? vi starete chiedendo. Perché la x di México è un arcaismo. Nei secoli passati la x si leggeva come ora si legge la j. Nelle parole "normali" la grafia è cambiata, ma nel nome del Messico no. Si scrive in un modo e si legge in un altro, mentre in spagolo ci sono regole ferree sul come si scrive e si legge.
 Idem per Texas. Gli spagnoli pronunciano Tejas. A noi México, pronunciato con la x sembra molto messicano perché gli statunitensi, non sapendo tutta la storia dell'arcaismo, leggono secondo le loro regole grammaticali. E naturalmente, attraverso i film, noi ci becchiamo la pronuncia sbagliata!

Il mio viaggio è stato all'insegna dell'archeologia, quindi, a parte Città del Messico, dove c'è il bellissimo Museo Antropologico, nel parco di Chapultepec, e il sito di Teotihuacan, quasi tutte le località che ho visitato sono nel Chiapas. Di cui potremmo parlare per ore. La gente è molto cordiale, molto più povera che nel resto del Paese, e questo crea attriti e problemi. In effetti le condizioni di vita sono durissime. E ingiuste. Basti dire che il Chiapas produce, grazie alle sue dighe, una parte rilevantissima dell'energia elettrica del Paese, ma le tariffe sono molto care, più care che altrove. Il che è pazzesco. Una cosa che, all'epoca del mio viaggio, richiamava la mia attenzione, è che i manifesti con i proclami dell'Esercito Zapatista erano visibili in molti parti delle città. All'epoca gli zapatisti erano terroristi, per il governo centrale, e la cosa mi incuriosiva. Una volta, messomi a leggerne uno, sono stati avvicinato da una persona che voleva sapere come mai mi interessasse (dato che era evidente che fossi un turista) e così ci siamo messi a parlare per un po'. Cose che capitano in America Latina.

Di tutto il viaggio, l'unica tappa che cancellerei, se dovessi tornare, è Cancún, gringolandia. E gringo NON vuol dire straniero, o meglio, significa straniero, ma con un significato molto spregiativo. Quindi, se vi sentite chiamare con un ehi, gringo, che fa tanto Tex Willer, non dovete esserne orgogliosi...
Il resto è stato splendido, come quasi tutti i miei viaggi, devo dire. Il primo contatto con le piramidi è avvenuto a Chicen Itzá, (che a dire il vero è nello Yucatán, non nel Chiapas ) un sito archeologico che sembra costruito l'altro ieri, tanto è ben conservato. C'è una piramide di cui le guide vi parleranno per ore, tante sono le cose che si possono dire. A partire dal funzionamento come orologio per le stagioni, o del suo significato simbolico religioso. Un altro posto che impressiona, forse il migliore del Messico, è Palenque. Palenque è enorme, dà l'idea di quello che doveva essere la civiltà Maya prima della sua distruzione. E si capisce che loro avevano preso una strada diversa dall'Europa. Erano molto progrediti nella matematica, nell'architettura, ma non avevano la tecnologia della Spagna del 1500. Insomma, non starò qui a raccontarvi la conquista, ci sono un sacco di libri che ne parlano, ma quando si va in America Latina non si può fare a meno di pensare a quello che abbiamo perso, come Umanità intera, non conoscendo civiltà evolutesi in modo diverso dalla nostra. Peccato che ci fosse così tanto oro e che i Maya dessero a questo metallo un significato così diverso dal nostro...

Il mio primo viaggio è stato nel 1996, ragazzi, nel 2002 ci sono tornato! Va bene, il secondo viaggio non dovrebbe essere neanche definito viaggio... Sono andato nello Yucatán, in un albergo, puro relax, non ho organizzato un tour del paese. Come mi sarebbe piaciuto, ma non si può fare sempre quello che si vuole! Quindi mi sono accontentato di una settimana. Ma sono ritornato a Chicen Itzá, perché non ho potuto farne a meno. Bellissimo anche la seconda volta. E poi sono andato a Tulum, l'unico sito Maya sul mare. Bello, ma nulla in paragone a tutti gli altri siti. Se volete leggere qualcosa di Tulum, guardatevi le foto. Vi basta un click sul frame di sinistra!

Le foto sono poche, oggi non ho molto tempo e quindi lo scanner non ha lavorato a dovere. Se volete vedere più foto del Messico, siete costretti a ritornare a guardare questa pagina tra un po' :-)

Per accedervi, fate click sulla parte sinistra del frame. Se vi interessa qualche dato statistico, guardate la pagina della mappa.

Tutte le foto sono state scattate da me, quindi non ci sono problemi di copyright :-)
La qualità degli ingrandimenti è buona, ma non eccellente. Non potevo mettere in linea foto da un megabyte l'una. Lo siento...
 

Ultimo aggiornamento  domenica 01 dicembre 2002 15.04.10 +0100