Titolo: Nell'oscurità
Titolo originale: Into the Darkness
Di: Harry Turtledove
Editore: Fanucci
Pagine:
Prezzo:L. 32.000

Trama: il continente di Derlavai sta vivendo un lungo periodo di relativa tranquillita' dopo la tremenda Guerra dei Sei Anni, che ha coinvolto grandi e potenti regni; ma, le pretese del regno di Algarve (uscito sconfitto dalla precedente guerra), rompono l'equilibrio del continente, e la guerra e' inevitabile e coinvolge tutti i regni, dando il via ad un altro periodo ove Derlavai e' perduto nell'oscurita".

Commento: mi sono limitato nella descrizione la trama per due motivi sostanziali: a) volevo evitare spoiler ed altre minacce esplicite di Croup e Vandermar; b) la trama in effetti e' tutta la' (le vicende che vivono i personaggi, spesso slegate alla guerra, sono spoiler, quindi non le elenco). Il libro possiede una struttura innovativa, in quanto la guerra derlavaiana e' soltanto uno sfondo su cui si muovono moltissimi altri personaggi, che appartengono ad ogni fazione in guerra. E proprio qui stanno i pregi/difetti del libro: i personaggi sono tanti, forse troppi, e molti eventi effettivi della guerra avvengono "di colpo" (ad esempio: "Ehi, hai saputo che la Francia ha battuto ai rigori l'Italia?", quando nel capitolo precedente eravamo arrivati al primo tempo supplementare). I personaggi, che dovrebbero far capire come nella guerra non ci siano buoni o cattivi, seguono spesso i soliti stereotipi, e allora i soldati algarviani sembrano tutti cattivi e stanno antipatici, mentre i personaggi forthwergiani (ad esempio) sono tutti onesti e simpatici. Fortuna che alla fine del libro vi sono elencati tutti i personaggi presenti, con annessa nazionalita' di provenienza... comunque facendo una media di due personaggi principali per ogni nazione si arriva a (2x8) 16 personaggi princiapali, escluse alcune meteore che durano due-tre capitoli. Non citatemi ora la Compagnia dell'Anello; la' viaggiavano tutti compatti e sempre assieme, nel libro di Turtledove invece un personaggio si ritrova dopo venti pagine! Arrivato a meta' libro mi sono trovato a chiedermi di che provenienza fosse piu' di un personaggio (che compare frequentemente), senza contare che la prima parte e' stata abbastanza noiosa; dalla seconda alla fine c'e' un netto miglioramento, anche perche' la guerra si evolve in modo inaspettato e getta in subbuglio la vita dei personaggi, aumentando il ritmo (tante' che per finire la prima meta' e' passato da Natale a cinque giorni fa, la seconda meta' l'ho finita, appunto, in cinque giorni). Tra l'altro arrivato alla seconda parte ho preso una certa familiarita' con i personaggi, anche se ancora adesso leggendo Talsu devo sforzarmi per ricordare la maledetta Jelgava!
I nomi dei protagonisti sono l'apoteosi del cattivo gusto, mentre i nomi di citta' sono frutto di coincidenze dell'altro mondo... tra i nomi dei pg: Bembo, Pekka, Galafrone, tra quelli di citta' Trapani, Bari (cosa che mi ha dato fastidio, ma non perche' fossero citta' italiane).
Il finale del libro e' una zozzeria... posso capire che c'e' un secondo volume in arrivo, ma che diamine, almeno si poteva concludere in un modo piu' dignitoso!
Inoltre si sente vivamente la mancanza di una mappa...

Ultima nota negativa il titolo del libro, che non ha alcun senso (ironica la mia affermazione nella trama, quindi), e addirittura e' il titolo originale!

Ora le note positive, che nonostante tutto ci sono. Il numero dei personaggi conferisce al libro una grande varieta', visto che cmq tutti i pg sono in una situazione diversa, fanno mestieri diversi (c'e' un soldato, una maestra di magia teorica, uno studente e cosi' via) e vivono avventure diverse tra loro, molto godibili (e che la fine del libro interrompe in modo inaudito! Non vedevo l'ora di sapere cosa sarebbe successo ad alcuni personaggi). Ed e' la varieta' che salva il libro, visto che le vicende trattate sono molto varie e spesso originali e, soprattutto alla fine, fanno in modo da chiedersi "come finira'? Un altro capitolo e poi smetto". Sfortunatamente durante la prima parte ci si chiede "ma quando finisce 'sto coso, che ne ho piene le bisacce".
Una nota di merito a Turtledove, che possiede uno stile fluido e facilmente assimilabile.

Conclusione: la prima meta' del libro e' una fase di rodaggio per imparare nomi dei personaggi e metterli in relazione con la loro nazionalita', la seconda parte e' la piu' meritevole, con spunti interessanti e molto scorrevole. La cosa migliore e' cmq leggerlo assieme al seguito, che ancora non e' uscito (in questo modo, indipendentemente dalla qualita' del seguito, si potra' avere una saga completa dall'inizio alla fine e senza assurdi blocchi).

Voto: 6


­Glorfindel­


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