Titolo: Il cavaliere del verbo
Di: Terry Brooks
Editore: Mondadori
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Devo dire che letto questo secondo round mi è toccato modificare anche il mio giudizio sul Demone, almeno per certi aspetti. Tanto per cominciare non mi sembra giusto ritenere il Cavaliere Del Verbo come un fantasy. L'ho trovato più che altro un thriller... e anche quello abbastanza scarsino.
Di fantasy non ha praticamente nulla, si e no vi sono accenni alla magia di Nest Freemark e a quella di John Ross: se ne parla tanto ma in fondo può esprimersi per si e no 4 pagg... ma, giusto per prevenire le critiche di quelli per cui un libro non è fy solo se c'è la magia (tra cui ci sono anche io comunque)... manca del tutto l'atmosfera... quell'atmosfera che almeno era possibile rintracciare nel Demone...
Tra l'altro l'atmosfera è completamente ammazzata dal discorso sociale... l'associazione di beneficienza... il tema dei senzatetto... sembra esposto in maniera pedante e banale... e forse è il continuo accenno alla realtà... il continuo rientrare in quella che è la vita vera di tanta gente (in America realtà forse più ampia di quanto magari noi conosciamo in Italia). Non mi ha proprio coinvolta fantasyosamente.
Anche nel Demone c'era questa immersione nella storia magica di ciò che avviene a livello sociale (gli operai che scioperavano perché volevano chiudere una fabbrica, se non erro), e già in quel caso avevo storto il muso. Questa volta la cosa si fa ampiamente più palese e sinceramente non mi è piaciuta.
Il personaggio del Cavaliere sembra quello di uno sciocco, completamente diverso dal libro precendente... la figura di Nest.. mah! è più in gamba, questo senza dubbio. Il demone poi... ma come si fa a definirlo demone?? Brooks gli fa fare la parte del cattivone intelligente che gira la situazione a suo vantaggio.. ma in effetti ciò che attua sono solo trucchetti e falsificazioni... in altri casi si dimostra solo un tizio feroce e sanguinario.... comunque sia, non è una figura particolarmente brillante.
Non posso dire di averlo particolarmente apprezzato. Non nell'ambito fy perlomeno... ma aspetto che esca il terzo libro per vedere fino a che punto arriverà Brooks. Che sia una mossa per distaccarsi dallo stile fantasy in cui per ora si è sempre gingillato e per passare a qualcosa di più impegnato? Beh se è così non ha di sicuro un futuro perché non è affatto interessante leggere cose trite e ritrite in modo trito e ritrito.


­Corsara­


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