Titolo: Lyonesse
Di: Jack Vance
Editore: Fanucci (1999)
Pagine: 501
Prezzo: 28.000

Trama

Difficile da riassumere senza spoilerare, quindi riporto fedelmente la microtrama che c'e' sulla copertina:

Il mondo arcaico e remoto delle isole Elder, un mondo selvaggio e primitivo, popolato da fate, sirene, orchi, maghi, giganti ed esseri fatati di ogni tipo, e' il palcoscenico su cui si sussegue una serie inimmaginabile di eventi.
Tutto ha inizio negli ampli e silenziosi spazi del palazzo di Haidion, sede di re Casmir del Lyonesse.
I suoi ambiziosi progetti per diventare sovrano di tutti i regni delle isole si scontrano con la caparbia risolutezza di sua figlia Suldrun.
Rifiutatasi di rinunciare alla propria liberta' e felicita' per sposare l'uomo scelto da suo padre, la giovane principessa viene relegata nel perimetro di un selvaggio giardino, che diventa cosi' la sua progione. E' qui pero' che la principessa conoscera' la liberta' dell'amore e provera' quella brevissima gioia che il destino le ha riservato. Ed e' dagli angusti confini di questo luogo che avra' inizio un'intracata serie di vicende, che portera' i personaggi a percorrere gli ampi e mutevoli spazi delle isole e delle loro leggende.

Commento

Iniziamo col parlare dell'ambientazione del romanzo: come ci illustra un breve prologo di quattro pagine, che mi ritengo autorizzato a spoilerare, le isole Elder si trovano ad ovest della Francia, di fronte al golfo di Biscaglia. Si tratta di un grosso continente ovviamente immaginario.
E' li' che viene ambientata la storia, negli anni successivi alla caduta dell' Impero Romano, quando il cristianesimo si comincio' a diffondere nell' Europa del Nord...
Secondo Vance delle Isole Elder fa parte un luogo molto famoso, Avalon, luogo incantato dove si persero le tracce di re Artu'.

In un mondo fatato/medievale assistiamo quindi agli eventi, che si susseguono in maniera avvincente e un po'... bastarda!
Come bastarda? Si' proprio bastarda!
Se tutti i libri di Vance sono cosi', di sicuro sara' innegabile che quest' uomo e' un genio... un genio bastardo!
Perche'?
Beh perche' nel libro ci sono tre sottotrame principali, che vengono portate avanti a turno... non appena una arriva al suo culmine cosa succede?
Semplice, si passa alla successiva, che magari non c'entra assolutamente nulla e si sta dipanando molto lenta... il ritmo cresce sempre di piu', arriva al suo apice e... si passa ad un'altra!
A questo punto ci si aspetta che la terza segua una parabola simile alla precedente, per poi esser bruscamente interrotta e... si rimane fregati!
Lo scrittore infatti fa in modo che gli eventi della terza demoliscano il cliffhanger lasciato dalla prima, facendo rimanere il lettore con un palmo di naso, spiazzandolo totalmente e presentando nuovi avvenimenti del tutto inaspettati.

Detto cosi' si puo' pensare quindi che la lettura di questo libro sia frustrante... di sicuro lo e', perche' anche il lettore piu' astuto rimarra' con un palmo di naso, beffato dall'anziano signore dall'aria austera, che di tanto in tanto fara' capolino fra le pagine tramite la sua foto nell'aletta della sovracoperta del libro... in quei momenti state sicuri che lo maledirete [io l'ho fatto diverse volte].

Con questo stile innegabilmente originale Jack Vance comunque costruisce una storia veramente stupenda che si fara' leggere tutta di un fiato.

Ovviamente, pero', la beffa arrivera' al termine della lettura.
Nell'ultimo capitolo infatti si conclude il ciclo del libro, ma poi un "bastardissimo" epilogo di poco piu' di una pagina, pone una decina di cliffhanger per il volume successivo... con la solita sfrontatezza Vance usa quella pagina per farsi delle domande del tipo:
"Cosa succedera' adesso a tizio?"
"Chi rubera' questa cosa a Caio?"
and so on...

E li' vi renderete conto di non poter fare a meno di leggere il seguito!

Secondo me e' un libro D­A L­E­G­G­E­R­E A­S­S­O­L­U­T­A­M­E­N­T­E, e' scritto benissimo (diciamo che e' "a prova di Kralizec") e appassionante come pochi altri.

Le cose da segnalare assolutamente sono:
1) la principessa in cui si parla nella minitrama qui sopra, che secondo me e' il personaggio piu' fantasy in assoluto dopo "Atreju" (La storia infinita)
2) il giardino di cui sopra, un luogo che la mia mente ritrae come il luogo piu' fantasy immaginabile
3) la fate, i folletti e gli spiriti descritti da Vance... avete in mente la fata turchina di Pinocchio? Beh scordatevela! Questi sono dispettosi e volubili, benevoli e maligni... insomma dei veri abitanti del mondo di Faerie!

Voto: 9


­Gorgon il Patryn­


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