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IL MOSTRO DI TENEBRA

Da: Daen
Oggetto: L'attacco del mostro di tenebra
Data: Martedì 22 Giugno 1999

Soundtrack: "The Idol" by W.A.S.P.

"Prendi la mia mano..."
... e mentre la voce sussurra debole da epoche lontane, lance viaggiano nell'aria attorno a te, spade cozzano gridando gioia metallica, e frecce nere sibilano alla ricerca dei propri amanti. Le urla di guerra e morte, violenza, frenesia e paura sono tutto ciò che riempe il tuo mondo.... e scendono di intensita', e poi salgono di nuovo, e fra pochi secondi torneranno a smorzarsi...
"Prendi la mia mano, Jan..."
Un'altra scena, un altro luogo... dura solo un secondo prima di svanire, ma puoi sentire un vuoto terribile serrarti il cuore con artigli di ghiaccio. Un piccolo laghetto nella foresta, sotto la notte stellata... e qualcuno che dietro di te ti osserva, osserva la tua testa chinata verso il terreno. Provi un desiderio intenso di voltarti per guardarla, eppure allo stesso tempo con forza ti costringi a non farlo. 
Buio.
E altre immagini che ti assalgono, crudeli, senza senso, frenetiche... un uomo con le braccia alzate al cielo e strane creature a forma di rettili che assaltano una collina su cui si innalza un obelisco azzurro... fiamme ed esplosioni che nascondono l'orizzonte, dove il mare si getta nel vuoto del nulla... una donna inginocchiata che regge un bambino e urla... un volto nero con occhi completamente bianchi che ghigna di malvagità mentre cala una spada di fuoco argentato...
"Prendi la mia mano..."

- Fratello. -
La voce lo scosse con violenza dalle sue visioni... aprì gli occhi e la vista gli si oscurò dolorosamente per una manciata di lunghissimi secondi. 
Il Generale si alzò in piedi, sentendo le proprie guance umide e il familiare brontolio sommesso del suo corpo ruggire piano.
- Perchè continui a inseguire il dolore? - gli domandò la piccola voce accanto a lui. Era la voce di un sospiro d'aria nel folte di un bosco, di un sospiro di morte poche ore prima dell'alba, di un'oscura stella che
brillava dall'altra parte dell'universo. - Perchè insisti a perderti nel passato? -
La pietà che sentiva in quella voce da infante lo fece infuriare. - Sono solo visioni indotte dalla fame. - ribattè in tono deciso, stringendo i pugni. Sottrasse la propria attenzione alla ragazzina per portarla sui rumori che sentiva venire dal fronte rivolto alla Locanda.
Archi che si tendevano, sibili di frecce che venivano scagliate in avanti...
Avanzò a grandi passi verso la linea degli arcieri. Alzò un braccio e strinse forte il pugno... e d'un colpo tutti gli arcieri si immobilizzarono, come pietrificati.
- Ora basta. - sussurro', e una smorfia gli apparve sul volto. 
Stava per muoversi in avanti, quando da dietro la piccola voce esclamo': 
-Aspetta! -
Il Generale si fermo', voltandosi. Lei avanzò fino a lui, e intanto gli orchetti avevano fatto il vuoto attorno a loro, attorno a quei 2 esseri così alieni e così incomprensibili.
La ragazzina si avvicinò al Generale e lo abbraccio'. Lui si irrigidì in un primo momento, come se avesse avvertito una sgradevole sensazione... poi si rilasso', e arrivò persino a circondarla a sua volta con un braccio.
- Sei ancora turbato. - disse lei. - Non puoi combattere bene, in queste condizioni. -
- Io posso benissimo... -
- Lascia che ti aiuti. Ho preparato qualcosa che potrebbe perfino conquistare questo Nodo senza che tu debba combattere. - Sollevò il viso minuto verso di lui e sorrise felice.
E d'improvviso le tenebre avevano invaso il mondo tutto attorno al Generale.
La ragazzina saltellò accanto a lui tenendolo sempre stretto e rivolgendosi in direzione del bosco. - Vieni avanti! -
Un rumore che sembrava di alberi spezzati cominciò a udirsi... qualcosa di enorme avanzava attraverso il bosco, e il buio si faceva sempre più fitto, fino ad abbracciare il cielo, gli albero, il mondo. Gli orchetti cominciarono a gridare e a scappare, allarmati e isterici. Per evitare che il panico spezzasse il suo esercito, il Generale concentrò con uno sforzo tutta la propria volontà e ogni singolo orchetto si immobilizzo', muto e privo di volonta'... e come se quell'appello ai suoi poteri fosse stato un oscuro segnale, la fame dentro di lui ruggì con maligna gioia, strappandogli un gemito.
- Chiudi gli occhi... - gli sussurrò la ragazzina. 
Dopo un istante di esitazione, il Generale ubbidi'. Non gli costava nulla, dato che quell'oscurità era talmente fitta da rendere inutile la vista.
Sentì una lieve scossa staccarsi dal braccio della bambina e affondare in lui, che però svanì subito.
E in quel momento lo vide...
Se esiste un colore più scuro del nero più assoluto, più profondo del buio totale, di questo colore era la sagoma umanoide alta almeno quattro metri che lentamente avanzava sradicando gli alberi. E da essa si spargeva tutt'attorno, pulsando, quell'aura di assoluta assenza di luce e uno strano mormorare basso, una frequenza quasi inudibile.
- L'ho chiamato, ed è venuto... -
Il Generale udì le parole della bambina, ma non staccò lo sguardo da quell'essere alieno.
- ...un desiderio così puro di distruggere, una tale forza dal sapore antico. Non è meraviglioso? - La voce della ragazzina era al tempo stesso estatica ed eccitata.
- E tu pensi che quell'affare possa davvero consegnarci il Nodo? - ribattè il Generale.
- Come possono combatterlo? Sono tutti figli della Luce, quei viaggiatori dispersi... non potranno nemmeno vederlo! -
Il Generale dovette arrendersi all'evidenza. La possibilità che quel mostro ce la facesse era reale... ma in questo modo lui non avrebbe potuto sfogare la furia che sentiva repressa dentro di se', e per un singolo istante augurò al mostro di tenebra di fallire. 
- Vedremo cosa sarà capace di fare... - mormoro', e subito una terribile fitta di famelico dolore ruggì feroce dentro di lui facendolo crollare in ginocchio, le mani premute sull'addome, e colmandolo di odio infuocato verso il mondo intero, quel maledetto Nodo, verso la ragazzina che diceva di essere sua sorella e il suo stupido mostro di tenebra. 
- Avanti... cosa aspetti? - le ringhio'. - Mandaglielo addosso... uccidili tutti! -

Daen


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