Soundtrack: "The Idol" by W.A.S.P.
"Prendi la mia mano..."
... e mentre la voce sussurra debole da epoche lontane, lance viaggiano
nell'aria attorno a te, spade cozzano gridando gioia metallica, e
frecce nere sibilano alla ricerca dei propri amanti. Le urla di guerra
e morte, violenza, frenesia e paura sono tutto ciò che riempe il
tuo mondo.... e scendono di intensita', e poi salgono di nuovo, e
fra pochi secondi torneranno a smorzarsi...
"Prendi la mia mano, Jan..."
Un'altra scena, un altro luogo... dura solo un secondo prima di svanire,
ma puoi sentire un vuoto terribile serrarti il cuore con artigli di
ghiaccio. Un piccolo laghetto nella foresta, sotto la notte stellata...
e qualcuno che dietro di te ti osserva, osserva la tua testa chinata
verso il terreno. Provi un desiderio intenso di voltarti per guardarla,
eppure allo stesso tempo con forza ti costringi a non farlo.
Buio.
E altre immagini che ti assalgono, crudeli, senza senso, frenetiche...
un uomo con le braccia alzate al cielo e strane creature a forma di
rettili che assaltano una collina su cui si innalza un obelisco azzurro...
fiamme ed esplosioni che nascondono l'orizzonte, dove il mare si getta
nel vuoto del nulla... una donna inginocchiata che regge un bambino
e urla... un volto nero con occhi completamente bianchi che ghigna
di malvagità mentre cala una spada di fuoco argentato...
"Prendi la mia mano..."
- Fratello. -
La voce lo scosse con violenza dalle sue visioni... aprì gli occhi
e la vista gli si oscurò dolorosamente per una manciata di lunghissimi
secondi.
Il Generale si alzò in piedi, sentendo le proprie guance umide e
il familiare brontolio sommesso del suo corpo ruggire piano.
- Perchè continui a inseguire il dolore? - gli domandò la piccola
voce accanto a lui. Era la voce di un sospiro d'aria nel folte di
un bosco, di un sospiro di morte poche ore prima dell'alba, di un'oscura
stella che
brillava dall'altra parte dell'universo. - Perchè insisti a perderti
nel passato? -
La pietà che sentiva in quella voce da infante lo fece infuriare.
- Sono solo visioni indotte dalla fame. - ribattè in tono deciso,
stringendo i pugni. Sottrasse la propria attenzione alla ragazzina
per portarla sui rumori che sentiva venire dal fronte rivolto alla
Locanda.
Archi che si tendevano, sibili di frecce che venivano scagliate in
avanti...
Avanzò a grandi passi verso la linea degli arcieri. Alzò un braccio
e strinse forte il pugno... e d'un colpo tutti gli arcieri si immobilizzarono,
come pietrificati.
- Ora basta. - sussurro', e una smorfia gli apparve sul volto.
Stava per muoversi in avanti, quando da dietro la piccola voce esclamo':
-Aspetta! -
Il Generale si fermo', voltandosi. Lei avanzò fino a lui, e intanto
gli orchetti avevano fatto il vuoto attorno a loro, attorno a quei
2 esseri così alieni e così incomprensibili.
La ragazzina si avvicinò al Generale e lo abbraccio'. Lui si irrigidì
in un primo momento, come se avesse avvertito una sgradevole sensazione...
poi si rilasso', e arrivò persino a circondarla a sua volta con un
braccio.
- Sei ancora turbato. - disse lei. - Non puoi combattere bene, in
queste condizioni. -
- Io posso benissimo... -
- Lascia che ti aiuti. Ho preparato qualcosa che potrebbe perfino
conquistare questo Nodo senza che tu debba combattere. - Sollevò
il viso minuto verso di lui e sorrise felice.
E d'improvviso le tenebre avevano invaso il mondo tutto attorno al
Generale.
La ragazzina saltellò accanto a lui tenendolo sempre stretto e rivolgendosi
in direzione del bosco. - Vieni avanti! -
Un rumore che sembrava di alberi spezzati cominciò a udirsi... qualcosa
di enorme avanzava attraverso il bosco, e il buio si faceva sempre
più fitto, fino ad abbracciare il cielo, gli albero, il mondo. Gli
orchetti cominciarono a gridare e a scappare, allarmati e isterici.
Per evitare che il panico spezzasse il suo esercito, il Generale concentrò
con uno sforzo tutta la propria volontà e ogni singolo orchetto si
immobilizzo', muto e privo di volonta'... e come se quell'appello
ai suoi poteri fosse stato un oscuro segnale, la fame dentro di lui
ruggì con maligna gioia, strappandogli un gemito.
- Chiudi gli occhi... - gli sussurrò la ragazzina.
Dopo un istante di esitazione, il Generale ubbidi'. Non gli costava
nulla, dato che quell'oscurità era talmente fitta da rendere inutile
la vista.
Sentì una lieve scossa staccarsi dal braccio della bambina e affondare
in lui, che però svanì subito.
E in quel momento lo vide...
Se esiste un colore più scuro del nero più assoluto, più profondo
del buio totale, di questo colore era la sagoma umanoide alta almeno
quattro metri che lentamente avanzava sradicando gli alberi. E da
essa si spargeva tutt'attorno, pulsando, quell'aura di assoluta assenza
di luce e uno strano mormorare basso, una frequenza quasi inudibile.
- L'ho chiamato, ed è venuto... -
Il Generale udì le parole della bambina, ma non staccò lo sguardo
da quell'essere alieno.
- ...un desiderio così puro di distruggere, una tale forza dal sapore
antico. Non è meraviglioso? - La voce della ragazzina era al tempo
stesso estatica ed eccitata.
- E tu pensi che quell'affare possa davvero consegnarci il Nodo? -
ribattè il Generale.
- Come possono combatterlo? Sono tutti figli della Luce, quei viaggiatori
dispersi... non potranno nemmeno vederlo! -
Il Generale dovette arrendersi all'evidenza. La possibilità che quel
mostro ce la facesse era reale... ma in questo modo lui non avrebbe
potuto sfogare la furia che sentiva repressa dentro di se', e per
un singolo istante augurò al mostro di tenebra di fallire.
- Vedremo cosa sarà capace di fare... - mormoro', e subito una terribile
fitta di famelico dolore ruggì feroce dentro di lui facendolo crollare
in ginocchio, le mani premute sull'addome, e colmandolo di odio infuocato
verso il mondo intero, quel maledetto Nodo, verso la ragazzina che
diceva di essere sua sorella e il suo stupido mostro di tenebra.
- Avanti... cosa aspetti? - le ringhio'. - Mandaglielo addosso...
uccidili tutti! -
Daen |