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LA REAZIONE DEGLI ARCIERI, PENURIA DI FRECCE

Da: Earendil Mezzelfo
Oggetto: [de locandae rebus] ecco, proseguo il racconto
Data: Mercoledì 18 Novembre 1998

Allora... a scuola mia autogestiscono, io non sono d'accordo e allora torno a casa.
Cosa faccio dalle 9.22 in poi se non ho niente da fare?
Provate a indovinare.
^___^
Non ho un ficus seccus di idee... ma mentre scrivo in genere mi vengono.
Allora... chi non mi entra nel pezzo non si senta escluso... considerate che parlo di un pezzo e basta dell'assedio.
 
E' l'alba.
Una freccia
Gli orchi.
Un'altra freccia
Le urla disumane
Un'altra frecc...
-Per gli dei! Dove sono le frecce?- Kyra non aveva nessuna intenzione di smettere di tirare proprio ora che non stava fallendo un colpo.
-Dove sono le altre frecce!!-
Railos si volto'.
Allungò il dito, indicando una chiazza nera sul pavimento.
-MUSH!- urlò l'elfo -Mush!- accanto al corpo disteso in terra c'era un'arco corto e una faretra.
-Idiota!- la voce era screziata dai singhiozzi -Cosa volevi fare con quello? Che hai la mira di una talpa!-
Così dicendo si gettò verso l'ammasso di teli che copriva il corpo.
-Mush!- Ma prima di poter toccare il ferito (una piuma nera gli spuntava dalla schiena) sentì la voce dell'amico:
-Che c'e'? Cosa vuoi? Non sono arrivati vicini, quindi la mia ascia può ancora riposare- disse il nano uscendo dalle cucine con qualcosa in bocca - scusami, ma quando sono nervoso mangio, ma tu che hai da guardarmi cosi'?-
Kyra rivoltò il corpo.
Poi guardo l'amico:
-Brutto idiota figlio di non so chi che non sei altro!- il cadavere era di uno hobbit - Ma allora sei vivo!- si gettò verso il nano, toccandogli la testa per provarne la consistenza, per essere sicuro che non fosse uno spirito
-Certo che sono vivo! Perchè dovrei non esserlo?- poi vide il cadavere che veniva trascinato via da aRaGoRN - Ah! capito! Comunque, prendi quelle frecce e datti fare, lui è morto con coraggio e tu stai qui a gingillarti!-
Kyra, che s'era come incantato per la gioia, afferrò la faretra, che ormai all' hobbit non serviva piu', e si diresse alla sua feritoia "Non so se è normale, avrei pianto se fosse morto... ed è un nano!" penso'... Nel retro si sentiva il pianto di un hobbit che piangeva il proprio compagno.
"Non voglio piangere per nessuno oggi! E non voglio che nessuno pianga per me!"
Una freccia
-Preso!-
un'altra freccia
-No! Era già morto!-
Un'altra freccia...
 
Earendil e Annling allungarono le mani verso la faretra, che stavano usando insieme.
-Sono finite!- disse l'elfa.
-E adesso? Sono ancora troppi per ingaggiare il corpo a corpo.
-Potremmo ricavarne dalle pareti-
-No... ci vorrebbe troppo tempo per farle, e sarebbero troppo poco precise-
-Cosa stanno facendo? Quanto sono lontani?-
-Un centinaio di metri, ma sono fermi-
-Come fermi?- Annling si affacciò alla feritoia - AHHH! - si gettò di lato per lo spavento, un derdo degli orchi si era insinuato nel buco e l'aveva sfiorata, andandosi a piantare nella parete dietro di loro. Eerendil si precipitò a staccarla, la incoccò e tiro'. Un orchesco gli rispose in lontananza.
-Credo che fosse proprio l'arciere, ma comunque non sarà in questo modo che li fermeremo-
-E invece forse si'- Annling stava guardano fuori, ma stavolta di traverso, come se cercasse di osservare il muro esterno della locanda - Quante ne devono lanciare perchè ne entri almeno una?- disse con aria soddisfatta.
Al mezzelfo si illuminò il volto, mise al posto di Annling e guardo'. -Sono tantissime... ma come facciamo a utilizzarle?-
-Qualcuno ha il coraggio di cacciare fuori la mano?- disse.
Nessuno rispose, sembravano tutti improvvisamente impegnati.
- Bene, lo farò io- disse l'elfa.
-No, meglio che la metta io, la mia mira e peggiore, ed è meglio perdere il mio arco che il tuo.-
Sporse la destra fuori e afferrò una dozzina di dardi
-Ecco- esclamò tirandoli dentro
Poi allungò la sinistra -ahia! Ahhh! ritirò la mano dentro con quattro frecce, di cui una rotta, e una nel suo avembraccio
-Che fu?- disse l'oste alzando la testa dal tavolo su cui era disegnata la mappa della situazione.
-Un taglio di striscio, ma mi ha lacerato, vado nelle cucine a sciacquarlo e a fasciarlo, dai Annling, lavora anche per me!
La risposta fu il rumore di una freccia scoccata e di un orco che muore.
Si avviò verso il retro, dove avrebbe trovato Claudia con le fasce.

Earendil


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