"Ho perduto un delicato cammeo,
non so dove, sulle rive della Nevà.
L'incantevole romana rimpiango,"
Mi diceste quasi tra le lacrime.

Ma a che pro, bellissima georgiana,
turbare le ceneri dei divini sepolcri?
Un altro soffice fiocco di neve
si sciolse sul ventaglio delle ciglia.

E l'esile collo chinaste.
Il cammeo non c è più, né la fanciulla romana , ahimè!
Io rimpiango Tinatina dalla pelle ambrata
verginale Roma sulle rive della Nevà
.
la pagina letteraria
Osip Mandel'stam

Ottobre- vi proponiamo ancora una poesia di Osip Mandel'stam, questa volta abbiamo sceltoun tenero cammeo dell'autunno del 1916…. Sarà gradita la segnalazione di traduzioni d'autore o varianti.

Settembre - Proponiamo l’apertura di una pagina letteraria con la traduzione di alcune poesie di Mandel’stam tratte dalla raccolta Piligrim. Ignoriamo se esista un’edizione italiana. Ad ogni modo vi invitiamo a proporre la vostra versione, a correggere eventuali sviste, ad avanzare le vostre proposte.

 

La tua immagine tormentosa e incerta
Non potei nella nebbia percepire.
“Signore” mi lasciai sfuggire per sbaglio
Non volendo in cuor mio dire così.

Il nome di Dio come un grande uccello,
dal mio petto si levava in volo!
Dinnanzi s’alzano spesse volute di nebbia
E dietro è vuota la gabbia…

1912


 

LENINGRADO

Son tornato nella mia città, che conosco fino alle lacrime,
alle vene, alle ghiandole gonfie dell’infanzia.

Sei tornato, ebbene manda giù in fretta
il grasso di pesce dei fanali del lungofiume leningradese.

Familiarizza, su, colla giornatina di dicembre
che mescola nera pece a giallo d’uovo.

Pietroburgo! ancora non voglio morire:
hai tu i miei numeri di telefono.

Pietroburgo! Ho ancora gli indirizzi
con i quali troverò le voci dei morti.

Abito sulla scala di servizio e sulle tempie
mi colpisce il campanello strappato insieme alla carne,

E tutta la notte attendo ospiti cari
facendo risuonare le catene delle porte.


Dicembre 1930


Aiuta, o Signore, a superare la notte,
E’ per la vita che temo , per la tua schiava -
Vivere a Pietroburgo è come dormire in una bara

Gennaio 1930