Genova, Novembre 2000

 

LA SINGOLARE TESI DEL DIRETTORE GENERALE DEL MINISTERO DELL' AMBIENTE:

CHI E' CONTRARIO ALL' INCENERIMENTO DEI RIFIUTI COLLUDE CON L' ECO_MAFIA

 

Accusare chi si oppone agli inceneritori per rifiuti urbani di connivenza con le ecomafie è un fatto gravissimo e un'ingenuità colpevole ed imperdonabile per chi, come Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell' Ambiente, conosce bene il settore dei rifiuti, essendosene occupato per anni, nella sua qualità di alto funzionario governativo.

Clini dovrebbe saper bene che la gestione dei traffici illeciti nel settore dei rifiuti non fa distinzioni e si inserisce laddove ci sono maggiori carenze strutturali da parte delle amministrazioni pubbliche e minori controlli, compreso il settore dell' incenerimento dei rifiuti.

Ad esempio, in Liguria alcuni clan mafiosi si sono specializzati nella gestione illecita del trattamento e smaltimento, anche attraverso l'incenerimento, di rifiuti industriali, tossico-nocivi ed ospedalieri.

In questa situazione, mettere sul banco dei colpevoli per collusione mafiosa le discariche e assolvere gli inceneritori è ridicolo e storicamente errato, soprattutto in Liguria. E' bene che Clini e l'assessore regionale all' Ambiente Levaggi ricordino che il primo e più "efficiente" inceneritore ligure dedicato non solo ai rifiuti ospedalieri ma anche allo smaltimento di rifiuti industriali era l'impianto ex Fumeco a Tovo San Giacomo, di quel Federico Casanova, faccendiere internazionale, che è stato accusato con i Fazzari, famiglia legata al clan mafioso dei Raso-Gullace-Albanese, di gestire il traffico di rifiuti tossico-nocivi del savonese (il più grande scandalo della Rifiuti Connection ligure, prima di Pitelli a La Spezia). E proprio a Pitelli, oltre alla discarica, erano attivi due piccoli forni di incenerimento per rifiuti speciali e tossico-nocivi che costituivano una sorta di piattaforma polifunzionale illegale per lo smaltimento di rifiuti di origine industriale.

Invece di lanciare accuse infondate, Clini e Levaggi farebbero bene a chiedere, per la Liguria, la piena e completa attuazione degli obiettivi prioritari del decreto Ronchi: riduzione all'origine dei rifiuti, recupero e riutilizzo dei materiali.

Queste sono le uniche opzioni strategiche in grado di farci uscire dal circolo vizioso del semplice smaltimento in discarica. Il resto è solo polverone alzato a favore delle lobby che vogliono imporre agli italiani i costosi ed inquinanti impianti di incenerimento che altrove non hanno mercato.

 

Italia Nostra, Legambiente, WWF

Home Page