aggiornamento: 23 marzo 2011

 


docufilm di
Fulvio Grimaldi

18 MARZO 2011
circolo Matteotti, Sestri Levante -

apri la locandina

MESSICO
angeli e demoni nel laboratorio
dell'Impero

contro un popolo irriducibile
con le donne all'avanguardia
la nuova guerra di classe:
narcos, militarizzazione, stragi di Stato, femminicidio, schiavismo operaio e contadino.
Un futuro per il mondo?


giugno 2011

viaggio a CUBA

per info: casellaroberto@fastwebnet.it


Vuoi partecipare ad un’esperienza per conoscere Cuba in maniera alternativa? Vuoi entrare in contatto con persone di tutto il mondo?
Ti interessa dare il tuo contributo di lavoro volontario, divertendoti?

La brigata José Martí (Luglio 2010) è il tuo viaggio… L’unica cosa davvero indispensabile è l’entusiasmo! 

Vuoi contattarci per ulteriori informazioni, curiosità, o semplicemente per fare due chiacchiere con chi ha già fatto quest’esperienza?

Scrivici a promozionebrigata@libero.it





Perchè sostenere Cuba: ciò che l'informazione non ci dice

“ Quando l’ipocrisia comincia a essere di pessima qualità, è ora di incominciare a dire la verità.”   Bertolt Brecht

Non siamo mai stati dalla parte del colonnello Gheddafi e, per il nostro modo di pensare, non lo saremo mai.
Ma non siamo mai stati né mai lo saremo dalla parte di chi, facendosi scudo con la propria ipocrisia, vuol far credere di avere a cuore la protezione della vita del popolo libico: meschini interessi economici per il dominio del petrolio mascherati da preoccupazione per i diritti umani.
La recente storia ci ha insegnato che coloro che oggi si ergono a portabandiera dei diritti dei popoli sono gli stessi che per anni hanno massacrato civili in tutto il mondo. Dal sostegno a tutte le dittature nell’America Latina agli eccidi perpetrati contro il popolo palestinese. Dai bombardamenti indiscriminati sulle città irakene alle stragi di innocenti civili in Afghanistan. E la lista potrebbe continuare.
Eppure, ad esempio, esistono risoluzioni delle Nazioni Unite che nessuno dei nostri governanti ha mai chiesto fossero rispettate: di condanna per l’occupazione dei territori palestinesi; di condanna (diciannove risoluzioni) per l’illegale blocco a Cuba; contro i paesi che ospitano o sostengono i terroristi. Per quale motivo?
Ai nostri governanti piace molto riempirsi la bocca con la parola pace. Ricordiamo loro che il primo passo per avere la pace nel mondo è quello della non-ingerenza nei fatti interni di una nazione e il secondo è quello di utilizzare i propri eserciti solo per difendere i confini nazionali, a meno che non vi sia una richiesta di aiuto da parte di un governo legittimo.

Segreteria Nazionale
Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

Riportiamo il testo di una riflessione del primo (e unico) leader mondiale che lancia con parole chiare, un appello ai popoli del mondo sul tema della nostra sopravvivenza.

Solo 11 giorni fa, il 19 gennaio, con il titolo “È già ora di fare qualcosa“, ho scritto:
La cosa peggiore è che gran parte delle soluzioni dipenderanno dai paesi più ricchi e sviluppati, che giungeranno ad una situazione che realmente non sono in condizione d’affrontare senza che crolli il mondo che hanno cercato di modellare
Non parlo già delle guerre, i cui rischi  e conseguenze sono stati trasmessi da persone savie e brillanti, includendo molti  nordamericani.
Mi riferisco alla crisi degli alimenti originata da fattori economici e cambi climatici, che apparentemente sono già irreversibili, come conseguenza dell’azione dell’uomo, ma che in ogni modo, la mente umana ha il dovere d’affrontare immediatamente.

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Ci ha appena lasciati il compagno Alberto Granado, compagno del viaggio in motocicletta con il Che, il rivoluzionario che ha  donato le proprie competenze mediche per la nascita della sanità universale a Cuba. Mi piace immaginare sia partito rimontando in sella alla "poderosa", con il Che aggrappato alle spalle, per riprendere quel viaggio che ha aperto una speranza e cambiato il destino di milioni di persone.
Hasta la victoria companero, el tuo exemplo vive

 
marco daneri
Circolo Italia-Cuba Tigullio Golfo-Paradiso

 


AIUTIAMO I BAMBINI CUBANI - farmaco non reperibile a Cuba a causa del Bloqueo!

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" ... ma la nostra società,
solidale e umana
non getta nessuno per la strada,

non lascia un solo lavoratore senza impiego,
divide ciò che ha,
e questo è il socialismo,
è la giustizia sociale.

Se ha molto può dividere molto,
e se ha poco può dividere poco,
ma divide ciò che ha,
non lascia nessuno abbandonato."

Fidel Castro

 

"Trincee di idee valgono più di trincee di pietra."
Josè Martì

CUBA AIUTA HAITI………….. ma qui nessuno sa niente o non lo dice
da Vanguardia, quotidiano cubano

Nel momento del terremoto Cuba aveva già ad Haiti 408 medici e paramedici, facenti parte di uno dei programmi internazionalisti di aiuto dedicati ai paesi poveri. Programmi che la Rivoluzione Cubana ha incominciato a realizzare già dagli anni sessanta.
Una collaborazione più stretta è incominciata nel 1998, quando l’uragano Gorge colpì visibilmente l’isola. Da allora i medici cubani hanno curato una grande quantità di pazienti haitiani, un esempio è quella che è stata chiamata “Operazione Milagro” – che sta continuando in Venezuela – per persone con problemi alla vista. Dal 2004 sono state effettuate più di 47000 operazioni agli occhi per cittadini haitiani. Nello stesso modo che per altri paesi del mondo a Cuba si sono formati gratuitamente nel campo della medicina 917 haitiani, di questi 570 medici e come altro risultato della cooperazione in materia di educazione più di centomila haitiani sono stati alfabetizzati. La brigata medica cubana, formata da medici e paramedici, che già si trovava a Port- au- Prince anch’essa rimasta coinvolta nel terremoto, ha subito impiantato un ospedale da campo nei pressi di un centro ospedaliero distrutto.
A Port-au-Prince i medici cubani lavorano ventiquattro ore su ventiquattro in questo ospedale ed hanno inoltre organizzato posti di emergenza medica in vari punti della città per prestare soccorso alla popolazione. In questi ultimi giorni, data la rilevanza del disastro ed il caos regnante si apriranno 280 centri di urgenza con personale cubano con il proposito di soccorrere i senzatetto e di offrire il maggiore aiuto possibile.

haiti

I circa 400 cooperanti della brigata medica cubana ad Haiti hanno costituito la più importante assistenza sanitaria al popolo haitiano durante le prime 72 ore dopo il recente terremoto. Questa informazione è stata censurata dai grandi mezzi di
comunicazione internazionali.
Il fatto è che l'aiuto di Cuba al popolo di Haiti non è arrivato con il terremoto. Cubasviluppa ad Haiti dal 1998 un Piano Integrale di Salute, attraverso il quale sono passati più di 6.000 cooperanti cubani della salute. Poche ore dopo la catastrofe, lo stesso giorno 13 gennaio, si aggregavano alla brigata cubana 60 specialisti in catastrofi, componenti del Contingente “Henry Reeve” che volavano da Cuba con medicine, siero, plasma e alimenti (2). I medici cubani hanno adibito la loro abitazione a ospedale da campo, accudendo migliaia di persone al giorno e realizzando centinaia di operazioni chirurgiche in 5 punti assistenziali di Port-au-Prince. Inoltre, circa 400 giovani di Haiti formati come medici a Cuba si univano come rinforzo alla brigata cubana.
I grandi media hanno taciuto tutto questo. Il giornale El País, il 15 gennaio, pubblicava una grafica informativa sull' “Aiuto finanziario e squadre di assistenza”, nella quale Cuba nemmeno compariva tra i 23 stati che hanno apportato collaborazione. La catena statunitense Fox News arrivava ad affermare che Cuba è tra i pochi paesi vicini dei Caraibi che non sono accorsi a prestare aiuto.
Voci critiche degli stessi USA hanno denunciato questo modo di trattare l’informazione, benché sempre in spazi di diffusione molto limitati.

leggi tutto l'articolo (Amicuba n° 2)

 

 

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