CONTRATTO DI LAVORO SUBORDINATO

Sono lavoratori subordinati coloro che, s'impegnano, in cambio di una retribuzione, a prestare la propria opera alle dipendenze o sotto la direzione del datore di lavoro. La legge stabilisce il trattamento retributivo minimo, lasciando poi alla contrattazione delle parti il miglioramento delle condizioni minime previste. Le condizioni contrattuali sono normalmente standard e sono stabilite nel contratto di assunzione.

Obblighi del lavoratore

Oltre all'obbligo di prestare l'attività lavorativa esistono obblighi come quello di diligenza, di obbedienza e di fedeltà. La violazione degli obblighi può essere sanzionata dal datore di lavoro con provvedimenti disciplinari che vanno dal richiamo scritto o verbale, alla sospensione fino al licenziamento.

Estinzione del rapporto di lavoro

Il dipendente può estinguere il rapporto di lavoro dando il preavviso, cioè una comunicazione inviata al datore di lavoro. Per mansioni di basso profilo professionale è sufficiente un preavviso di 15 giorni, per qualifiche di livello più alto, il lavoratore deve dare un preavviso anche di alcuni mesi. In caso contrario è tenuto a pagare l'indennità sostitutiva del preavviso, pari all'ammontare delle retribuzioni per i mesi non lavorati.

Il datore di lavoro può invece estinguere il rapporto con o senza preavviso solo in presenza di valide ragioni che sono:

Giusta causa, cioè un evento riferibile alla persona del lavoratore che per la gravità, ad esempio un furto, non consente la prosecuzione neppure temporanea del rapporto;

Giustificato motivo soggettivo, cioè ad un evento imputabile al lavoratore, che tuttavia consente la prosecuzione del rapporto fino al termine del normale periodo del preavviso;

Giustificato motivo oggettivo, cioè un evento non riconducibile al lavoratore, ma alle esigenze del datore di lavoro, ad esempio una situazione di crisi dell'azienda o la chiusura di un'attività dell'impresa. In questo caso il datore di lavoro sarà tenuto al pagamento del preavviso.

In caso di licenziamento illegittimo, qualora non sussista la giusta casa o il giusto motivo, il datore di lavoro va incontro alle conseguenze previste dalla legge.

Se l'azienda ha meno di 15 dipendenti, il datore di lavoro subirà solo conseguenze di tipo economico,perché il lavoratore avrà diritto ad un'indennità variabile, da un minimo di 2.5 mensilità ad un massimo di 6, ma il licenziamento, anche se illegittimo rimarrà efficace.

Per le aziende di maggiori dimensioni con più di 15 occupati su base locale o 60 su base nazionale, in caso di licenziamento illegittimo, le conseguenze sono diverse. Infatti, il lavoratore avrà diritto ad essere reintegrato nel posto di lavoro e ad un risarcimento del danno consistente nelle retribuzioni perdute dal licenziamento al reintegro. Il lavoratore può anche rifiutare la reintegrazione e chiedere il pagamento di un'ulteriore indennità pari a 15 mensilità della retribuzione.

TFR (Trattamento di Fine Rapporto): in ogni caso di risoluzione del rapporto di lavoro, il lavoratore ha diritto al pagamento del trattamento di fine rapporto. Il TFR è un accantonamento che matura durante il rapporto di lavoro, per ogni anno di attività lavorativa prestata; il datore di lavoro deve accantonare una somma pari a circa una mensilità. La somma maturata viene poi rivalutata e corrisposta al lavoratore alla fine del rapporto.

Periodo di prova: i contratti di lavoro prevedono generalmente un periodo di prova iniziale, in questo periodo le parti possono recedere con una semplice comunicazione senza l'obbligo del preavviso. La durata è fissata dai contratti collettivi di riferimento. Per le mansioni di basso profilo professionale può essere di soli 15 giorni, fino ad un massimo, per i profili più alti, di alcuni mesi. In ogni caso non può superare sei mesi.

In caso di risoluzione durante il periodo di prova, il lavoratore ha il diritto di percepire il trattamento di fine rapporto.

 

orientamento al lavoro lavoro