La bibliomediateca di Moliterno custodisce "gelosamente" e con motivata soddisfazione libri "preziosi " tra i quali un "incunabolo". Con il termine incunabolo ( o incunabulo) si definisce convenzionalmente un documento stampato con la tecnologia dei caratteri mobili e realizzato tra la metà del XV secolo e l'anno 1500. A volte è detto anche quattrocentina. Secondo alcuni studiosi, soprattutto di area anglosassone, la definizione di incunabolo, che deriva dal latino e significa "in culla", può essere estesa anche ad edizioni realizzate nei primi vent'anni del Cinquecento, in quanto fino a quel limite cronologico i libri presentano delle caratteristiche comuni con quelli stampati nel XV secolo. Generalmente gli incunaboli non presentano un frontespizio, ma solo una indicazione spesso approssimativa, che riporta il nome dell'autore dell'opera e un titolo. Le note tipografiche, cioè le indicazioni sulle responsabilità dello stampatore sono, quando presenti, riportate nel colophon. Questo perchè i primi libri realizzati con i caratteri mobili tendevano ad imitare l'aspetto dei libri manoscritti, dove spesso, viste le loro modalità di produzione, tali indicazioni erano del tutto superflue.Gli incunaboli sono quindi i primi libri moderni, cioè realizzati in serie con delle modalità proto-industriali, ma circa 10.000 dei 40.000 testi noti sono costituiti da fogli sciolti, in quanto la nuova tecnologia permetteva di realizzare anche bandi, proclami, lettere di indulgenza, modulistica, etc. Al mondo vi sono circa 450.000 incunaboli (di molti testi esistono svariate copie) di cui circa un quarto si trovano in Italia. Sono considerati prodotti molto preziosi e conservati in musei e biblioteche specialistiche.L'incunabolo più antico è la Bibbia in latino stampata da Gutenberg nel 1453 o 1455. "
Ricavato da: http://it.wikipedia.org/wiki"

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