La
parola islamismo deriva dal termine
arabo “islam”
che
significa sottomesso a Dio;
e l’uomo fedele
a
tale sottomissione viene chiamato
“muslim”; dai due
termini
derivano le parole islamico
e musulmano
equivalenti
a maomettano. Chi crede in Allah e nell’ultimo
profeta
Maometto godrà di una vita ultraterrena felice;
al
contrario
per coloro che sono miscredenti ci sarà l’inferno.
Il
libro del corano,
sacro per i musulmani, contiene
norme
e precetti dettate da Maometto, comprende
116
capitoli
in prosa rimata ( sure ). I precetti fondamentali dei
credenti
sono:
1.
La preghiera da recitare
cinque
volte al giorno con il viso rivolto verso la Mecca, la
città
sacra dei musulmani dove all’interno di una
costruzione
viene venerata una pietra nera ( meteorite ).
2.
Il digiuno o Ramadàm ( che corrisponde al nono
mese
del calendario arabo il quale si basa sulla nascita di
Maometto avvenuta intorno al
570 d. C. ).
Durante
il Ramadàm si può mangiare solo prima del sorgere
del
sole e dopo il tramonto.
3.
L’elemosina secondo regole dettate dal Corano
4.
Il pellegrinaggio alla Mecca che ogni musulmano deve
compiere almeno una volta nella vita.
5. La guerra santa contro gli infedeli ( cristiani).
Alle regole seguono
anche
precetti e indicazioni come quelli della proibizione
delle
bevande alcoliche, dell’ assumere
come cibo carne
di
maiale.E’ pure vietato raffigurare Allah con dipinti o
statue
e generalmente l’arte islamica si basa su
disegni
stilizzati,astratti o con motivi vegetali.
Il Corano infatti punisce i
pittori
di figure definendoli criminali:
“ Il Profeta ha
detto:
“ Nel giorno della
resurrezione gli uomini cui
Dio
infliggerà i castighi più
terribili sono i pittori. Chi è
più
criminale dell’ uomo che
vuole creare degli
esseri
simili a quelli che Egli ha creato”
.( dal Corano).
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Il
Corano non tratta solo argomenti di natura religiosa
ma
contiene anche numerose norme morali, igieniche,
giuridiche
e sociali. Del resto la società musulmana è
regolata
di fatto dalle norme sancite dal Corano
che
è il testo ufficiale della loro cultura e anche dei loro
governi.
Potere politico e Religione sono strettamente legati.
Per
chi non è praticante religioso è impossibile accedere a
cariche
di responsabilità sociali. La società coranica è
maschilista
infatti “ la piena capacità giuridica appartiene agli
uomini.
Le donne non possono diventare giudici
nei
processi e la loro testimonianza vale metà di quella dei
maschi”
( cfr.: Dizionario Treccani ).Per controbattere
le
affermazioni di un maschio perciò occorrono tre femmine.
La
società araba ruota su quattro pilastri: la famiglia, la
moschea,
il mercato ( bazar ) e il palazzo del governatore
o
come si diceva del califfo. Di solito le città sono divise
in
modo evidente non solo per il censo ( quartieri
poveri
con catapecchie abitate da contadini o piccoli
commercianti
che sono la stragrande maggioranza dei
centri
urbani e piccoli quartieri per i straricchi ) ma anche
per
razza e religione. La famiglia araba è gelosa
della
propria
intimità e la riservatezza è incoraggiata dallo stesso
Corano.
La stessa architettura perciò ne subisce l’influenza:
pochi
gli spazi in comune e le finestre, dove è possibile,
sono
aperte verso l’interno e non sulla strada. La moschea,
cioè
il tempio adibito al culto religioso, chiama a raccolta i
fedeli
alla preghiera nei vari momenti della giornata per
mezzo
del muezzìn posto a sentinella nella vetta del minareto.
Il
matrimonio fra musulmani non è un sacramento religioso ma
un
contratto da stipularsi davanti a un giudice e sono previsti
anche
i motivi per il divorzio ( per esempio per apostasia della
religione
coranica ). Impedimento per il matrimonio
sono
uno stretto vincolo di sangue tra gli sposi e
la
diversità di appartenenza religiosa.
Un musulmano può sposare donne ebree
o cristiane
ma
le donne possono sposare solo maschi di religione
musulmana.
Il matrimonio è poliginico e il maschio può
avere
fino a quattro mogli ( Maometto ne ebbe quattordici).
Anche
il Diritto penale è
disciplinato
dal Corano. I privilegi maschili, retaggio di
antiche
civiltà maschiliste, vengono sanciti in modo chiaro
dal
Corano nella Sura IV : “Gli uomini sono superiori
alle
donne ...perchè Dio ha prescelto alcuni esseri sugli
altri”( sura IV ).
Per chi si converte ad altre religioni è prevista anche
la
pena di morte come pure la guerra diventa santa se
combattuta
contro coloro che non sono musulmani ( definiti
infedeli
). Dice il Corano ( sura IX ) :“Combattete sulla via di Dio coloro
che
vi combattono, ma non oltrepassate i limiti, perché
Dio
non ama gli eccessi. Se però essi sospendono la battaglia,
Iddio
è indulgente e misericordioso.Combatteteli dunque fino
a
che la religione sia quella di Allah; ma se cessa la lotta
cessino
anche le inimicizie.” Dice Allàh al suo profeta: “
Incita
i credenti alla lotta. Se vi sono tra voi venti che
tengono
duro, vinceranno duecento nemici. Quando
incontrate
gli infedeli, colpite sul collo fino a farne strage e
legate
con robuste catene chi non è ucciso. Quelli che caddero
combattendo per la volontà divina non vedranno perdute le loro
azioni. Allàh li introdurrà nel paradiso”.
La
dottrina politica e sociale dell’ Islam ha il suo
fondamento
nell’ idea della fratellanza che lega, senza
distinzione
di razza e di lingua, tutti i musulmani e nell’
altra
che gli infedeli, cioè i non musulmani, non possono
avere
nessuna autorità o supremazia sui fedeli di Maometto
(D.E.U.
Sansoni ) .
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Gli
Arabi credono che il loro profeta Maometto abbia ricevuto le
rivelazioni
sulla loro religione in diversi momenti della
sua
vita.
Secondo tale tradizione lo stesso Arcangelo Gabriele è
apparso
a Maometto per consegnarli le rivelazioni.
Risulta,
da
studi, che il Corano è stato scritto da cristiani Ebioniti, un
piccolo
gruppo di eretici di cui Maometto si è servito. Questo
fatto
spiegherebbe come mai nell’ arabo del Corano ci siano
alcune
reminiscenze del greco del Nuovo Testamento. Infatti nel testo
sacro ai musulmani ci sono molti riferimenti alla
Bibbia, sia all’ Antico Testamento che al Nuovo. Gli
Islamici infatti credono in un solo Dio, nel patriarca Abramo e
nei profeti ( Gesù Cristo è uno di questi ). Considerano sacro
anche il Vangelo ma non accettano che Cristo sia figlio di Dio e
ancor meno che sia Dio.
Hanno
riverenza e venerazione per la Madonna e ammettono la
nascita verginale di Cristo. Non credono
alla crocifissione, alla redenzione e alla resurrezione del
Salvatore.
Dice
Maometto:
“Dio
è grande. Non vi è altro Dio al di fuori di Allah.
Maometto
è il suo profeta... Gli empi affermano che Dio, il
misericordioso
si è preso un figlio ( Cristo ): questa è
una
affermazione abominevole! Poco manca che si spacchino i cieli
e
si squarci la terra e crollino in polvere i monti,
per il fatto
che
è stato attribuito al misericordioso (
Dio ) un figlio !
Quando
il cielo si aprirà, quando i mari
si mescoleranno,
quando
le tombe si sconvolgeranno l’
anima saprà ciò
che
ha fatto e ciò che non ha fatto. Ciascun uomo comparirà
allora
davanti ad Allah con le sue azioni buone e quelle
cattive
e precipiterà all’ inferno o giungerà in
paradiso. Adorate Dio solo. Siate buoni verso il padre e la madre,
i
parenti, gli orfani, i poveri, i compagni, i viaggiatori, i
vostri
schiavi. Iddio non ama gli avari, che nascondono
gelosamente
i beni che Dio ha loro concesso.
Non
ama coloro che
fanno
l’ elemosina per mettersi in mostra ” . (dal Corano ).
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“
La Chiesa guarda con stima i Musulmani, che adorano l’ unico
Dio,
misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della
terra.
Benché essi non riconoscono Gesù
come Dio, lo
venerano
tuttavia come profeta e attendono il giorno del giudizio,
quando
Dio ricompenserà tutti gli uomini
risuscitati. Essi
inoltre
hanno in stima la vita morale e rendono amore a Dio
soprattutto
con la preghiera, le elemosine e il digiuno.Se nel
corso dei secoli non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra
Cristiani e Musulmani, il sacrosanto
Concilio
esorta
tutti a dimenticare il passato e a dimostrare
sinceramente
reciproca comprensione.”(Concilio Vaticano II ).
SUNNITI E SCIITI
Al
loro interno i musulmani sono divisi tra Sunniti e
Sciiti. I Sunniti rappresentano l’insegnamento tradizionale
di Maometto e del primo califfo ( in arabo successore ) Abu
Beker, suocero di Maometto. Gli Sciiti invece fanno riferimento
soprattutto al cugino di Maometto Alì e marito di Fatima,
figlia del profeta. C’è in realtà all’interno del
mondo islamico un certo tentativo di attualizzare il testo
coranico con interpretazioni larghe ( violare lo spirito della
norma rispettando la forma come insegna la scuola hamafita). Ma
esistono coloro che mantengono un atteggiamento integralista.