Comune di Barano d'Ischia


Barano d'Ischia

La Cartina dell'Isola d'Ischia

 Monumenti

Il Castello

Maronti

 
 


 


L'acquedotto del XIII secolo

Una suggestiva immagine di Ischia dal Castello Aragonese

Particolare del Castello Aragonese

Ischia da lontano

 

La baia della "Mandra"

 

 

Il Castello Aragonese

Il comune di Barano ha una popolazione di circa 8.000 abitanti, ed una superficie di circa 12 Kmq. 
E' posto nella parte Sud-Ovest dell'isola ed è costituito da diverse frazioni. La popolazione, di origine contadina,
aveva necessità di creare nuclei che fossero distanti dal centro per essere più vicino ai terreni.
Si formarono, così, i villaggi di Piedimonte con le contrade di Matarace e Molara, di Fiaiano, Testaccio con le contrade di Chiummano, Piano e Vatoliere, di Buonopane e dello Schiappone con San Pancrazio. Il territorio comunale, per chi viene da Ischia, inizia subito dopo i Pilastri e prosegue per colline e monti fino a raggiungere la splendida Spiaggia dei Maronti, ai piedi del Testaccio, e poi disperdersi tra la vegetazione a confine con il Comune di Serrara-Fontana. 

Barano è sempre stata rinomata per l'aria fresca e salutare che si respira, per le vallate fertili e rigogliose, per la bellezza delle valli e dei monti, per la spettacolarità dei panorami, per le sorgenti di Olmitello e Nitrodi e per le tradizioni culturali. A Barano si trovano il riassunto di tutte le forme di erosione che si trovano in Italia. Le "cave" che tagliano nettamente come colpi di forme erosive, qua e là arieggiano le "gravine pugliesi", vallone a forma di crepaccio profondo; i "cicciò" piemontesi, terreno rigonfio; i "calanchi" bolognesi, terreno che si disgrega facilmente e le crete di Siena. In questa stranezza di paesaggio quasi paurosi caratterizzati da fenomeni di fumarole e sorgenti di acque caldissime troviamo la celebre "Cava Scura" sulla Spiaggia dei Maronti; le cave di Sant'Angelo; la cava del Ponte di Buonopane; la cava Pallarito che inizia da Fontana. I principali monumenti sono: chiesa parrocchiale di S. Sebastiano, chiesa di S. Rocco, chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista e chiesa parrocchiale di S. Giorgio. Folcloristica è la danza della Ndrezzata: ballo dal ritmo sfrenato e per la violenza espressa dai danzatori nel "combattersi", armati di mazzarielli e di spade di legno. Si svolge nella contrada di Buonopane il lunedì dell'Angelo ed in occasione della festa di S. Giovanni Battista. Anche Barano, pur essendo un paese tipicamente agricolo, ha il suo sbocco al mare: la splendida Marina dei Maronti, spiaggia che pullula di sorgenti termali e di fumarole che innalzano i loro vapori dalla sabbia infuocata. Le sorgenti più note della zona di Barano sono quelle di Nitrodi e dell'Olmitello. Una carrozzabile congiunge Barano ad Ischia e rende agevole l'afflusso dei forestieri, che numerosi raggiungono la località specialmente per assistere ad una tipica manifestazione del folclore isolano: la "ndrezzata" che è tra le più colorite danze guerriere del Mediterraneo. Oltre al centro di Barano, esistono le frazioni di Piedimonte, Testaccio, Buonopane e Fiaiano. A "Testaccio" esistevano l'antichissimo "bagno della bellezza", alimentato dall'acqua di "Succellaro". A "Fiaiano", situata a pochi passi dal cratere dell'Arso, si ammira la magnifica pineta e la bella chiesa di Sant'Anna. Dirigendosi verso la località del Vatoliere si arriva alla "Scarrupata" luogo di straordinaria bellezza a strapiombo sul mare e che offre al turista un panorama indimenticabile. Molto interessanti da vedere sono anche la punta di San Pancrazio e Piano Liguori, situati al confine con il comune di Ischia Porto, con aspetti tipici della vita contadina isolana con vigneti rallegrati dalla policromaticità dei fiori e delle piante selvatiche. L'antica strada formata da più di 360 gradini che porta dalla località di Testaccio alla Spiaggia dei Maronti. 
MARONTI: scendendo per la frazione del Testaccio si arriva alla Spiaggia dei Maronti, la più lunga per estensione di tutta l'isola ed anche tra le più calde. Lì quasi nel mezzo troviamo la sorgente dell'Olmitello e continuando poi verso Sant'Angelo la sorgente di Cava Scura. La sorgente di Nitrodi: conosciuta sin dai romani si trova in località Buonopane dotata di acque curative indicate soprattutto per curare malattie della pelle. Il comune di Barano si trova a est sud - est dell'isola, confina con il comune d'Ischia a nord, con quello di Serrara-Fontana a sud e con Casamicciola Terme a ovest. Fa parte di quella zona chiamata "mer(o)copp", che significa contrada di sopra e comprende le frazioni di Piedimonte, di Fiaiano, di Buonopane e del Testaccio. Materialmente Barano è come un balcone che di affaccia sul cratere del Vatoliere e su quella che gli scrittori nostrani del secolo scorso chiamavano "la valle di Renan" dal nome dello scrittore del XVI sec amante della bellezza del luogo. Il nome Barano ha origini molto antiche presentandosi come una forma aggettivale con la base pregreca e preromana "Ba(r)ra" con il significato di precipizio e di parete di creta, più il suffisso "ano"; quindi Barano potrebbe significare: parete cretacea che si affaccia su un burrone. Infatti la conformazione dei luoghi intorno, come il cratere del Vatoliere e l'altura opposta di Chiummano, che è un po' l'orlo del cratere avallano tale ipotesi. Lo stradario e la mappa del comune comprendono molteplici appellativi tutti corrispondenti alle caratteristiche morfologiche del luogo e che ne scandiscono la storia. Nel dialetto il toponimo si pronuncia "Varano", sostituendo la "B" iniziale con la "V", forse per influsso della pronuncia della "B" nella lingua greca e a testimonianza dell'influenza che la cultura di tale popolo ha avuto sull'isola. Esso è apparso per la prima volta in una lapide del 1374 a ricordo di alcune opere del vescovo B. Bussolaro, come riporta lo storico foriano G. D'Ascia nella sua "Storia dell'isola d'Ischia"(1867).Ma la varietà del paesaggio si arricchisce ancora delle sorgenti termali di Nitrodi, che si trovano anch'esse incassate in una cava e le cui virtù terapeutiche erano conosciute sin dall'età classica; testimoni di ciò sono i bassorilievi in marmo che rappresentano Apollo e le Ninfe (Museo Nazionale di Napoli) quale dono votivo di chi era guarito grazie alle acque della fonte. Ed infine ma non ultima per importanza la bellissima zona dei Maronti, una realtà rocciosa e selvaggia attraversata da cave che confluiscono in quella splendida distesa di sabbia che prende appunto il nome di spiaggia dei Maronti e che è la più grande per estensione di tutta l'isola.