La settima pietra settimo vittone

Associazione no profit "Settima pietra"

Settimo Vittone (Torino)

 

L'Associazione Settima Pietra nasce nel 2006 come associazione socio culturale senza scopo di lucro con l'obiettivo di tutelare, valorizzare e promuovere il territorio di Settimo Vittone.

In un momento in cui si assisteva al progressivo abbandono dei vigneti, e i terrazzamenti - con i loro meravigliosi muri a secco - venivano inesorabilmente ricoperti dai rovi, la Comunità Locale ha sentito l'urgenza di fare qualcosa per non perdere questo patrimonio di inestimabile valore: un monumento storico fatto da piccoli e caparbi artisti che, confrontandosi ogni giorno con una natura aspra e difficile, hanno saputo creare un'opera faraonica che richiama alla fantasia le costruzioni megalitiche o la muraglia cinese.

Con la volontà di contrastare il degrado, l'Associazione è partita quindi dalla realizzazione di iniziative volte al recupero della tradizione vitivinicola, nel tentativo di rilanciare la produzione locale, migliorandone gli standard qualitativi ed ipotizzandone anche una commercializzazione come prodotto di nicchia, nella consapevolezza che senza ritorno economico non ci sarebbe potuta essere sostenibilità.

Accanto alla vite, l'Associazione ha voluto impegnarsi per il recupero anche di altre colture tradizionali: quelle dei castagni e dell'ulivo. In particolare, recentemente sono stati realizzati nuovi impianti uliveti con ottimi risultati. Grazie ad una ricerca svolta dall'Università di Torino sulle colture Settimesi, si è infatti scoperto che l'olio prodotto nella zona è caratterizzato da parametri orgonolettici di particolare interesse, in quanto molto ricco di omega 3.

L'azione della Settima Pietra si è sin qui concretizzata nell'organizzazione di corsi di informazione miranti a migliorare le produzioni (corsi di gestione del vigneto e dell'ulivo) e a sensibilizzare gli stessi produttori alla qualità (corso di analisi e degustazione del vino), oltre che nell'investimento di risorse proprie da parte dei soci, per la bonifica dei terreni abbandonati, per il recupero delle colture già esistenti e per la creazione di nuovi impianti.

Il rilancio delle produzioni agricole locali vorrebbe però essere solo un primo passo. Auspicio dell'Associazione sarebbe infatti quello di aiutare a riscoprire e ad esprimere appieno la vocazione turistica del territorio che, con il suo patrimonio di mulattiere, la sua biodiversità (dal paesaggio pedemontano alla colma di Mombarone), le sue bellezze artistiche (si pensi alla Pieve di San Lorenzo), le peculiarità delle sue frazioni, ha tutte le potenzialità per divenire meta ideale per il turista in cerca di genuinità, tranquilità, suggestioni e sapori d'altri tempi.

Il Presidente

 

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Aggiornato il 16 gennaio 2013
 

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