Federico mi scrive una lettera dopo avere visto i miei video sui ser.t: i parassiti del tossicodipendente. (Ovviamente, tossicodipendente è l'etichetta che la società degli asini ha messo a questi ragazzi per poterli emarginare e manipolare a proprio comodo)

Alla fine della lettera gli chiedo come mai, essendo riuscito a smettere col metadone non si è tenuto lontano dal Ser.t.  e allora Federico mi ha risposto poi con una seconda lettera.


Ringrazio Federico per avere avuto il coraggio di esporsi e parlare. Il che non è una cosa facile in questo frangente.

 

PRIMA LETTERA

Ciao..
Mi chiamo Federico, ed ho 23 anni.
Innanzitutto volevo farti (posso darti del tu?) i complimenti per l' avatar rappresentante Orson Wells nel film "La ricotta" di Pasolini. 
Quella poesia e quel monologo sull'uomo medio sono sicuramente tra i miei più bei ricordi cinematografici (insieme a "Che cosa sono 
le nuvole?" di Pasolini, "L'enigma di Kaspar Hauser" e tutti i film di W. Herzog, "il posto delle fragole" di Bergman, "il cielo sopra 
Berlino" di Wenders, "l'angelo sterminatore" di Bunuel e tantissimi altri ...)..."Mostruoso è chi è nato dal ventre di una donna morta! 
Ed io, feto adulto, mi aggiro più moderno di ogni moderno a cercar fratelli che non sono più"... Pasolini aveva capito tutto, e noi, 
ovviamente, lo abbiamo additato, offeso, e censurato...
Comunque dicevo:
Mi chiamo Federico, ed ho 23 anni. Sono nato e vivo tuttora a Modena. Credo tu sia il primo a cui scrivo qualcosa del genere, e 
forse ti annoierò enormemente, ma proverò comunque a scrivere, perché sento una forte, anche se scontata, necessità di farlo.
A 14 anni ho iniziato, come molti, a fumare qualche normalissima canna. Ma il mio carattere, le mie paure e migliaia di altre cose mi 
hanno portato a conoscere l'eroina alla tenera età di 17 anni. Ho iniziato fumandola; dopo tre mesi, ho iniziato ad usarla endovena. 
Dopo 6 mesi i miei genitori avevano giustamente messo in strada, ed io non riuscivo più a farne a meno. Di Modena si parla poco nei 
nostri telegiornali e nelle nostre presunte fonti informative... Modena è bastarda perché è subdola...Muta. Ha partorito migliaia di 
ragazzi come me. Vittime di noi stessi. E' una delle città con il maggior consumo di Eroina. Solo che non lo facciamo sapere in giro.
Comunque, come dicevo, mi sono trovato in strada... E trovarsi in strada a 18 anni non è affatto semplice. All'inizio non sembra, ma 
un'inverno pesa sulle ossa almeno quanto l'astinenza del mattino..
Ho conosciuto il mondo delle persone inesistenti: quelle che vivono in strada, che rubano, che vendono, che usano sostanze. Ognuno 
per sé, ognuno come gli altri...
Noi "bambini antalgici" sappiamo che niente ci è dato né dovuto, quindi non abbiamo mai avuto grandi pretese...Forse perché 
dormiamo sulle panchine, o nelle cantine in mezzo ai topi... Forse perché giochiamo a scacchi con la morte ogni giorno, ed ogni 
giorno sfioriamo il nulla della vita. Forse è perché siamo così silenti, forse perché quando piangiamo non urliamo forte, e le nostre 
lacrime sono ghiacciate, e sordo il loro suono come quello di una voce in fondo a un fiume... Forse sì... E' per questo che la 
situazione è ancora quella di una volta... Sempre la stessa. Colpa nostra.
E così si impara che davanti all'Eroina siamo tutti uguali... Io andavo bene a scuola, ho fatto il liceo Classico, avevo quasi il massimo 
dei voti. Avevo una ragazza che mi amava, avevo una famiglia che mi voleva bene... Adoro scrivere, leggere, AMO disegnare... In 
ogni caso, davanti all'Eroina perdi tutto...Se piangi non piangi più come prima. E se non piangi forte il mondo non ti sente perché 
distratto dalle urla di un Grande Fratello che purtroppo non è quello di Orwell...
Però io non ho mai preteso attenzione.
Il mondo è convinto della nostra colpevolezza, e a volte credo che abbia ragione: "la vittima è la vita, l'accusa è di omicidio"... Nella 
mentalità della gente il tossico è uno che non vuole uscire dalla sua situazione, e spesso è vero, è proprio così; ma c'è una cosa che il 
mondo non vede, che il mondo NON VUOLE vedere, ed è il momento in cui il tossico decide di smettere. Il mondo non vede questo 
passaggio perché fa male agli occhi e al cuore. Perché il soggetto della scena sarebbe una persona disposta ad accettare di tutto pur 
di uscire dal buio.
Proprio qui entra in ballo il S.E.R.T., ed il metadone...Ed è così:accettiamo il passaggio da tossici di strada a tossici di clinica, nella 
quale andremo a ritirare la nostra solita dose, ogni giorno, da un nuovo spacciatore legalizzato...Proprio come in piazza. Ma voglio 
essere più chiaro: Il metadone è un oppiaceo importantissimo per il trattamento dell'astinenza,e sarebbe miracoloso se venisse 
utilizzato in dosi ragionevoli solo nei 7 giorni di astinenza, o anche, mettiamo, per 2-3 settimane... Quello che i S.E.R.T. non 
raccontano è che obbligano i pazienti ad utilizzarlo per anni, decenni. "OBBLIGARE?" Direte voi... Sì, ti obbligano, cioè, in realtà 
puoi scegliere anche di perdere il lavoro, la patente, ed apparire alla società come un "non guarito" se non fai quello che loro 
vogliono... Così ogni anno avranno gli incentivi per il metadone dallo stato, e tu butterai soldi per rinnovo della patente come minimo 
3 volte all'anno (ogni volta sono 250 euro..)... Ma sinceramente, a me, dei loro intrallazzi non interessa... Forse la mia famiglia è 
segnata con una cazzo di croce sulle teste... Mio zio, ovvero il fratello minore di mia madre, è morto a 27 anni di AIDS. La malattia 
era stata scoperta da poco, e non esistevano le medicine che oggi ci permettono di convivere con questa malattia... Passarsi le 
siringhe non era considerato pericoloso, quindi lui lo faceva, come tutti del resto... Prima di morire era riuscito a smettere con 
l'eroina, ma il S.E.R.T. non lo aveva mai lasciato... Io sono stato fortunato in confronto a lui... Ho scambiato siringhe, ho usato 
siringhe vecchie anche di 2 settimane, con gli aghi arrugginiti, incrostati e spuntati... Ma non ho preso nessuna malattia, mentre mio 
zio è morto giovane per colpa di qualcosa di sconosciuto ... Ma questa è un altra storia...Io voglio portarti la mia storia.
A 20 anni (dopo 2 anni in strada), ho deciso di smettere, ed ho tirato fuori una forza che nemmeno io sapevo di avere. Così è iniziata 
la cura con il metadone, i colloqui, poi 1 anno di comunità, di lavoro duro su me stesso...Beh, quando sono uscito ero 
felicissimo...Ci ero riuscito, avevo vinto! Ero di nuovo il Federico di una volta...Ed ero convinto che le cose sarebbero andate 
sempre meglio, certo, con i soliti problemi della vita, ma li avrei affrontati...Morale della favola:
Dopo 2 anni e mezzo di trattamento, ad 1 anno e mezzo dalla fine del mio percorso comunitario, avevo persino tolto il metadone da 6 
mesi....sarei dovuto essere un uomo libero, un qualunque cittadino perso nei meandri della vita. Legato solo a sé stesso...
Invece ero ancora legato al SE.R.T... Mi tenevano ancorato con colloqui tra psicologi, medici, educatori e compagnia bella.
Ti dicono che non devi più usare sostanze, ma mentre tu cerchi di cambiare, loro continuano a tirarti verso un ambiente che è quello 
della tossicodipendenza... E tu muori dentro, perché ti rendi conto che questa storia di merda non finirà mai, andrà avanti finché sarai 
in vita, perché sei un tossico e ti meriti solo questo... Non usi più niente da 2 anni e mezzo, ma continui a dover frequentare gli stessi 
posti, con le stesse persone che usano sostanze, continui ad aggirarti in questi "non-luoghi" propri della tossicodipendenza e a sentire 
le stesse cazzate da psicologi sul tuo conto... Allora fai 2 conti, ti accorgi che peggio di così non può andare (sbagliando i calcoli), e 
torni a fare l'ERRORE. Proprio così: Dopo 2 anni e mezzo sono ricaduto, come un coglione. E' stata una ricaduta veloce ma 
pesante, comunque, ovviamente, il S.E.R.T. non aspettava altro, mi hanno prescritto il metadone, mi hanno detto "vedi che facevamo 
bene a tenerti qui... Sono tornato in comunità per tre mesi, ed oggi non so ancora se questa storia avrà mai una fine...
Io porto con me la mia storia... Porto i volti di mille ragazzi che non hanno voce in una città morta per metà... Li porto nel cuore, 
perché per il mondo sono soltanto drogati, ladri. Per me sono vittime della vita. vittime del pensiero. Sono ragazzi buoni, non ne 
conosco di cattivi.. Vivono come vivevo io... In mezzo ai topi, usano siringhe vecchie di una settimana come le usavo io... Quindi 
sono sangue del mio sangue, perché siamo stati partoriti dalla stessa madre: La Paura... Non la paura che conosce il mondo... Parlo 
della paura fredda, triste, la paura così viva da tendere alla morte, la paura fatta lacrima, la paura che teme se stessa.La paura di 
pensare, di vivere, quella di addormentarsi la notte e svegliarsi ancora vivi nell'apatia di un nuovo giorno... La paura di non riuscire a 
vedere tutti i colori dell'iride, La paura di non trovare amore, la paura di se stessi, paura di esistere, parlare, pensare,mangiare e bere. 
Paura Sorda.
Perché per me è condanna piangere di tutto, e soffrire per tutto come si soffre solo per l'amore. Per me è condanna piangere davanti 
ad una musica dolce... Ma so che è così, e non cambierò mai.
Solo quando disegno io mi trovo, e mi perdo, e mi ritrovo... senza stancarmi mai. Dimenticavo... Io lavoro come fotografo, ma il mio 
sogno è di riuscire a diventare illustratore di libri per bambini... Lo faccio già, ed ho vinto qualche concorso, ma vorrei poterlo fare a 
tempo pieno... Ora sto finendo di illustrare Pinocchio, triste storia a cui tengo particolarmente...
Comunque probabilmente ti ho annoiato allo sfinimento, quindi scusa... Probabilmente non mi sono neanche espresso benissimo, ma 
è difficile quando in ballo c'è qualcosa che ti torce l'anima...
Grazie dell'attenzione, e se vuoi rispondere mi farà molto piacere...
Ciao,
Federico.



SECONDA LETTERA

testimonianza S.E.R.T.
Ciao!
Innanzitutto grazie dei complimenti, ed ovviamente se ti fa piacere puoi pubblicare tranquillamente la lettera...Ora proverò a 
rispondere alla tua intelligente domanda senza perdermi in altri discorsi...
Dunque, premettiamo che, quando entrai in comunità la mia famiglia mi riprese in casa... Come ti ho scritto, dopo avere finito il 
percorso comunitario, iniziai lo scalaggio del metadone, e lo portai a termine con successo, ma secondo il S.E.R.T. avrei comunque 
dovuto continuare i vari colloqui con psicologi, educatori e medici di turno, al fine di prevenire eventuali ricadute... Ovviamente io ho 
provato a dire la mia...Gli dissi quindi che, a mio parere, tutti quei colloqui non avrebbero fatto altro che favorire eventuali ricadute, 
poiché continuavano a rendermi prossimo ad un ambiente proprio della tossicodipendenza, e sicuramente inadatto a chi ne vorrebbe 
uscire...
La loro risposta fu molto semplice: "Così è. Se fai come diciamo bene, altrimenti saremo costretti a scrivere sul tuo fascicolo che a 
nostro avviso non sei guarito, e non hai portato a termine il percorso medico qui al S.E.R.T...." Poco male. pensai io, ma non è così 
semplice...
Per esempio, ogni volta che, in quanto ex tossicodipendente, devo rinnovare la patente, devo portare un foglio del S.E.R.T., 
contenente una relazione del medico incaricato, il quale scriverà ciò che pensa riguardo alla mia situazione: Nel caso io avessi deciso 
di "abbandonarli", loro non avrebbero scritto una relazione positiva, e quelli della commissione patenti avrebbero potuto rinnovarmi 
la patente per soli 3-6 mesi, il che significa una spesa di 296 Euro ogni 3-6 mesi....Spesa insostenibile per le mie tasche, e spesa che 
non voglio far sostenere alla mia famiglia... Se invece continuo a frequentare il S.E.R.T., quindi se continuo a farmi tenere sotto 
costante controllo, la loro relazione sarà positiva, e la patente mi rimarrà per 2-5 anni invece di 3-6 mesi... Io questo lo chiamo ricatto, 
loro non so come lo chiamino...
Poi sono molte le cose che ti possono tenere legato al S.E.R.T.... Ti posso giurare che puntano anche sul terrore delle famiglie, 
convincendo i genitori che se il figlio abbandona non guarirà mai...E io rimango, per lasciare un pò di tranquillità ai miei genitori, e il 
bello è che loro (quelli del S.E.R.T.) sanno che lo farò, per i sensi di colpa portati dalle sofferenze che ho causato alla mia famiglia... 
Sanno tutto questo, e puntano a renderti alieno alla vita, puntano a farti sentire perso senza il loro aiuto, fino a quando diventerai 
come gente di mia conoscenza, che a 65 anni va a fare l'operatore comunitario, perché pur essendo lucido da 30 anni non riesce a 
vivere nel mondo esterno per colpa loro...Gente intelligente, gente che rideva, scherzava, gente che amava e odiava... Gente che oggi 
soffre di una sorta di agoràfobia, terrorizzati dalla vita esterna...
Io sono giovane, e non ho intenzione di finire a quell'età legato dalla loro schiavitù...Forse in realtà non ho neanche intenzione di 
arrivare a quell'età... Ma quello che voglio dire è: Non so cosa ci guadagnino da tutto ciò, non lo so proprio, ma so che hanno un 
sacco di sogni marciti sulla coscienza... Progetti di una vita abbandonati, sorrisi spezzati, vite sprecate, desideri in cancrena... Io non 
vorrei essere in loro...E purtroppo sono finito ad essere vittima loro.
Spero di essere stato esauriente... Se hai altri dubbi chiedi pure tranquillamente!
Ciao e grazie,

Federico.

 

 

LE LETTERE DI AMICI

la lettera di Federico mi fa molta tenerezza. spero prenda la decisione giusta e possa rendersi libero e autonomo dai vampiri che lo tormentano senza senso. Fagli i nostri auguri, e digli che siamo solidali con lui. Che viva una vita piena e senza padroni. Ciao Anna

Carissimo Gualtiero, ti ringrazio di cuore per avermi fatto partecipe di questa lettera a te indirizzata. Ho rivisto passarmi davanti agli occhi la mia gioventù, tale quale a quella di Federico, in certi passaggi mi è sembrato di rileggere qualcosa scritto da me in passato. Grande Federico, dobbiamo aiutarlo ed essergli amici perché è davvero persona sensibile, intelligente, buona ed è giusto che trovi qualcuno che lo ascolti e lo capisca. Bravo anche tu Gualtiero a non mollare mai con la tua lotta, ti abbraccio e spero proprio che il rapporto con Federico prosegua nella giusta direzione. Ho un amico grafico la cui moglie fa la disegnatrice/illustratrice per libri per l'infanzia, potrei chiedere se per caso hanno bisogno di un collaboratore.

ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere



ciao a presto
Sergio