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INDICE DELLE NOTIZIE
(cliccare sulle parole in rosso)

03.07.09

  Intervista a RomaUnoTV sulla campagna contro le “morti bianche” all'università – cioè, contro la “sparizione” di migliaia di studenti che non arrivono mai alla laurea.  L'intervista si svolge in tre parti, con domande anche personali (perché sto in Italia, perché lotto con gli studenti di lingue per migliorare i programmi, ecc.).  L'intervista è andata in onda il 5.8.08 ma ho trovato solo ora un sito abbastanza capiente per ospitarlo (YouTube accetta solo video brevissimi).

  
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qui e inserire lo  UserName  (scrivere guest@boylan, tutto minuscolo)  e  il  Password  (boylan in minuscolo).
Apparirà un elenco di video clip.  Mettere una crocetta davanti alla prima parte dell'intervista:
RomaUnoTV_intervista-1.
Poi, per vederla, cliccare sulla parola
View o Anzeigen.  Invece per scaricarla sul tuo PC, cliccare su Download.
Fare così anche per la 2a e la 3a parte (ognuna = 10 minuti). 
Nota tecnica: Devi avere Internet Explorer con DirectShow per vedere questi video direttamente in Internet, come fai con YouTube.
Altrimenti dovrai scaricarli sul Desktop del tuo PC e vederli con Media Player (cliccare a turno sui 3 iconi che troverai sul tuo Desktop).
(Si vede anche su  Veoh,  ma la procedura è più complicata.)

23.07.09

  Foto-racconto del “mini volantinaggio” al bancone CorsI di Laurea in Lingue alla giornata di Orientamento indetto presso il Rettorato il 23.7.09. Il volantinaggio è stato breve (mezz'ora) perché sopratutto simbolico, in vista della possible rivisitazione dei programmi di Lingua quest'autunno. Del resto il volantino è servito non a far vedere le differenze tra l'offerta linguistifca a Roma Tre e quella de La Sapienza (come l'anno scorso), ma a reclutare adesioni all'Associazione Studenti di Lingue (di Roma Tre) in vista della lotta imminente per migliorare il corso di laurea.

11.05.09

  Volantino con cui, vista la mancanza di risposta alla lettera indirizzata alla Preside e al Rettore del 18.4.09 (vedi qui sotto), ricomincio a informare gli studenti riguardo all'alto tasso di abbandono degli studi nelle università italiane, abbandoni che definisco “morti bianche”. Le cause sono molteplici ma quella principale è l'insoddisfazione degli studenti verso la formazione effettivamente ricevua. (Il volantino ha avuto buon esito: alcuni studenti si sono dichiarati disponibili a portare avanti un lavoro di “informazione corretta” sui contenuti dei Corsi di Laurea in Lingue a Roma Trre.)

18.04.09

  Lettera alla Preside e, p.c. al Rettore, al Direttore Amministrativo, ai Responsabili del GLOA (che organizza le giornate di orientamento per i neo-diplomati che pensano di iscriversi a Roma Tre). Nella lettera dischiaro il mio intento di riprendere un lavoro di informazione corretta sulla reale offerta formativa in Lingue a Roma Tre, presso i neo-diplomati del bacino romano. Infatti, solo se i neo-diplomati sono ben informati potranno scegliere l'università che più corrisponda ai loro reali interessi.

La Facoltà di Lettere di Rome Tre ha, in passato, pubblicizzato un corso di laurea in Lingue e Comunicazione Internazionale che, in realtà, non offriva nessun corso in Comunicazione Internazionale né un numero di lezioni nelle lingue sufficiente per i standard europei. Non solo, ma pubblicizzava (e pubblicizza tuttora) un curriculum per Operatori della Comunicazione Interculturali che, diversamente da altri atenei, non prevede nessun corso di Comunicazione Interculturale e un solo corso nelle scienze sociali (gestione di gruppi, psicologia...).

È ovvio il motivo per il quale la Facoltà pubblicizza titoli allettanti che non correspondono ai contenuti effettivamente dati. Desidera attirare studenti. Meno ovvio, però, è il motivo per il quale non offre poi i contenuti pubblicizzati – o almeno non in maniera sufficiente. La spiegazione risiede nell'antico vizio delo sistema universitario italiano (e non solo): i programmi universitari si stabiliscono non in base ai bisogni formativi degli studenti, quanto in base agli interessi del momento dei professori, in particolare i professori più potenti. I loro corsi vengono rese obbligatori, anche se non sono centrali al tipo di formazione promessa. Risultato: non c'è spazio nei programmi (o non c'è spazio sufficiente) per i corsi che sarebbero invece essenziali per la formazione promessa.

La Facoltà può continuare con la vecchia politica se vuole, ma deve almeno dire ai giovani,
con chiarezza, ciò che offre PRIMA CHE ESSI SI ISCRIVANO.

Ora una nota diramata dalla Preside di Lettere agli inizi di aprile lascia intendere che la Facoltà non intende modificare i suoi programmi sostanzialmente per l'anno venturo. Occorre dunque riprendere un'attività di informazione corretta sulla formazione effettivamente offerta dai corsi di laurea in Lingue, facendo valere ciò che Roma Tre offre di prestigioso ma mettendo in chiaro anche i limiti che non sembra voler superare nell'immediato.

19.09.08

Comunicato: Incontro con la Preside, annullamento giornata di controinformazione in occasione delle prove di ammissione.

18.07.08

Notizie sulla controinformazione sulle lauree in lingue data ai neo-diplomati durante la giornata di Orientamento a Roma Tre.

16.07.08

Notizie sull'accettazione delle mie dimissioni, per protesta, dal Corso di Laurea in LCI.

12.03.08

Notizie e video sulle “Lezioni tenute nel Limbo” per denunciare l'alto tasso di abbandoni (le “morti bianche” universitarie”), causate anche da programmi insoddisfacenti come a Lingue.

15.01.08

Notizie sull'approvazione definitiva del “nuovo” corso di laurea in lingue, malgrado le proteste mie e degli studenti e la promessa mediazione da parte del preside.

11.10.07

Il retroscena sulla finta riforma del corso di laurea in lingue: la promettente riforma Mussi, poi il tentativo di svuotarla; poi l'inizio della mia contestazione.

     

,Dove studiare le lingue a Roma?.
 
Lo chiedono i neo-diplomati in cerca di un corso di laurea in lingue.  Bisogna informarli correttamente.

 
Come primo gesto dopo l'accettazione delle mie dimissioni (vedi sotto), ho preparato una
Lettera ai neo-diplomati che fa capire, senza peli sulla lingua, le offerte reali di alcuni corsi di laurea in lingue, tra cui il nostro corso di laurea in Lingue e Comunicazione Internazionale (che si chiamerà, da ottobre, “Corso di Laurea in Lingue e Mediazione Linguistico-Culturale”, ossia LMLC).

LMLC vuole distinguersi dagli altri corso di laurea, infatti, per l'enfasi che mette sullo studio della grammatica e della linguistica teorica.   Anzi, come ha detto la prof. Puglielli nel decidere l'accettazione delle mie dimissioni: “Il no
stro corso di laurea privilegia la riflessione sul linguaggio tramite la linguistica; chi non condivide questa impostazione, è meglio che vada altrove.” 

Bisogna che i neo-diplomati che cercano una laurea in lingue sappiano ciò PRIMA di iscriversi a Roma Tre!

Lettera ai neo-diplomati che io ho distribuito* all'Orientamento.  Cliccare>
 
*con l'aiuto dell'Associazione Studenti di Lingue -- vedi le foto!  Cliccare>
 
Il volantino che gli studenti di lingue distribuiranno a settembre. 
Cliccare>
 
E altrove?  Cosa offre, ad esempio, il triennale di Lingue a La Sapienza?                                                                                  
Ecco la
Guida preparata dagli studenti della laurea in Mediazione Linguistico-Culturale a La Sapienza   Cliccare>
 

E la “specialistica”?                                                                                                                                                                          
Ce sarà una nuova laurea specialistica in Lingue a Roma Tre, accanto a quella in
Lingue e LinguisticaCliccare>

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Le mie dimissioni, in protesta contro il “nuovo” corso di laurea in lingue,
(in cui, come in passato, ci sono troppi esami di linguistica e non abbastanza corsi di lingua viva),
sono state accettate dal Collegio Didattico Lingue e Linguistica
in data 16.7.2008.


Quindi non insegnerò più ufficialmente nel Corso di Laurea in lingue.  Sarò probabilmente collocato presso il CdL in Filosofia, in attesa di lasciare l'Università definitivamente.

N.B. In via transitoria, per coprire i corsi che avrei dovuto insegnare a Lingue nell'a.a. 2008-09, ho accettato, per un anno, di supplire a... me stesso.  Quest'anno svolgerò dunque le lezioni in programma, seppure formalmente da “esterno”.

Inoltre, anche se sarò provvisoriamente assegnato a Filosofia, conserverò lo stesso ufficio che occupo tuttora
(stanza 3.01 al terzo piano), così da poter completare i progetti di ricerca in cui sono coinvolto. 
Ciò vuol dire che potete continuare a venirmi a trovare lì.
 

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LEZIONI NEL LIMBO”
 
Contestazione svolta da marzo a maggio 2008, per attirare l'attenzione sulle “morti bianche” all'università.
 
Causa no. 1 delle “morti bianche”, ossia degli abbandoni: i programmi di studio che non soddisfano gli studenti. 
Caso emblematico: il nuovo corso di laurea in lingue (ossia in “mediazione linguistica”) appena approvato.
 

Clicca qui sotto per vedere:

la spiegazione con le foto.

l'articolo sul giornale Meltin'Pot.

l'intervista sul giornale Meltin'Pot (26.4.08).
       (Versione integrale dell'intervista qui.)

il servizio su RAI News24 o clicca qui sotto.
       
(Per scaricare il video di 52 MB, clicca qui)

prossimamente qui per alcuni brani dal programma trasmesso su RomaUno TV

 
Aggiornamento delle notizie
(7 aprile 2008)

Le mie dimissioni sono state respinte dal Preside in quanto occorre una delibera del Consiglio di Facoltà, il benestare dai due CdL, ecc.  Quindi rimango in carica fino al perfezionamento della pratica (luglio? settembre?). 

Ma fino alle dimissioni effettive mi dimetto “virtualmente” per protestare contro la decisione del Corso di Laurea in Lingue e Comunicazione Internazionale di ridurre (nei fatti) le ore di lezione per le lingue europee, che sono le lingue di specializzazione della stragrande maggioranza degli studenti.

  • Questa decisione è proprio il contrario di ciò che gli studenti e il mondo della cultura e del lavoro chiedono da anni, ossia una laurea che dia maggiore competenza nelle lingue.  Va contro la stessa Riforma Ministeriale della laurea in Lingue, classe mediazione linguistica, che consente di offrire più ore di lingue rispetto al presente.  (Invece il nostro Corso di Laurea vuole offrirne di meno, per poter lasciare più spazio ad insegnamenti come la linguistica teorica/descrittiva).

  • Questa decisione non farà che allontanare tutti quegli studenti che stanno sul punto di abbandonare gli studi, perché hanno capito che con gli attuali programmi otterranno solo una conoscenza mediocre delle lingue.  Con i nuovi programmi, molti getteranno la spugna definitivamente.  Non scordiamocelo: ogni abbandono è una piccola morte... per l'individuo ma anche per l'intera società. 

  • Questa decisione dimostra quanto l'università pubblica sia poco pubblica: i programmi per il nostro Corso di Laurea sono stati decisi non in base ai bisogni degli studenti e del paese, ma in base ai giochi di potere tra fazioni di “baroni”.  Il Legislatore deve porre fine a questo abuso di potere.  Libertà d'insegnamento e di ricerca, sì!  Ma libertà di varare qualsiasi programma di studio, no!  Poiché i programmi condizionano il futuro dei giovani e del paese e quindi devono essere socialmente responsabili.

In che cosa consistono le mie dimissioni (per ora) “virtuali”?  Per richiamare l'attenzione dei candidati a rettore di Roma Tre e del nuovo Ministro per l'Università sul danno – in termini di vite umane – prodotto da programmi di studio fatti più per i professori che per gli studenti,

FACCIO D'ORA IN POI  “LEZIONI NEL LIMBO” .

Ringrazio l'Associazione Studentesca e gli studenti del I Anno per il loro sostegno.

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DOCUMENTO AFFISSO IL 20-01-2008

- Notizie -
rivolte in particolare agli studenti di Inglese I anno che dovrebbero iniziare il loro corso con me

Il 15.1.2008 il Collegio Didattico Lingue e Linguistica ha approvato “definitivamente” il nuovo corso di laurea triennale; verrà chiamata “Laurea in Mediazione Linguistica” ed entrerà in vigore a settembre.

Il Collegio Didattico realizza così, a modo suo, la riforma delle lauree in lingue voluta dal Ministro Mussi, la quale consentirebbe alle università (finalmente!) di raddoppiare le lezioni di lingua (attualmente del tutto insufficienti), riducendo nel contempo il numero di esami e il numero di materie complementari.

Dico “a modo suo” perché per quanto riguarda le lingue europee (cioè quelle in cui la stragrande maggioranza degli studenti si laurea), il Collegio Didattico non ha voluto raddoppiare il numero di lezioni; in un primo tempo ha votato di incrementarle del... 3% soltanto.  Poi, nella riunione decisiva (quello del 15.1.2008), con un colpo di mano il Collegio ha addirittura deciso di ridure complessivamente le ore di lezione rispetto al presente.

Facendo ciò il Collegio Didattico ha assunto consapevolmente la responsabilità di:
silurare la riforma del Corso di Laurea in Lingue, attesa da anni;
spingere ulteriori leve di studenti di lingue ad abbandonare l'università, delusi dalle promesse che non corrispondono affatto a ciò che viene poi insegnato.  A quel punto ho fatto mettere al verbale le mie dimissioni.

Quel verbale, per essere valido, doveva essere approvata all'ultimo Consiglio (il 19 febbraio 2008) ma, con un pretesto, l'approvazione è stata rinviata.  Mi trovo dunque in un “Limbo” fino al prossimo Consiglio. 

Approfitterò del mio status di anomia per incontrarmi con gli studenti del I anno di Inglese (2a lingua) negli orari ufficiali affissi in bacheca
(per vederli, digitare nel browser – senza la “www” – tinyurl.com/2z8ydt).  Discuteremo un mio testo del 1979 (ancora attuale): Perché non si imparano bene le lingue all'università?, nonché uno dei tre testi al programma, Il Come e il Perché degli Esami.  (Quest'ultimo figurerà nel programma di esame di giugno, quale che sia il docente che interroga.)

Le discussioni su questi due testi non sarà affatto un “riempitivo” o una perdita di tempo: anzi, imparerete diverse cose che vi aiuteranno a affrontare meglio gli studi universitari e a superare i molti ostacoli che troverete nel nostro corso di laurea in lingue.  Sono cose che normalmente i prof non dicono; ma essendo in un Limbo per il momento, sento di non avere più le solite restrizioni.

Oltre ai due testi parleremo di un video che potete già guardare prima di venire in aula.  Si tratta di un'intervista fatta alcuni giorni fa ad una laureata in lingue di Roma Tre, che racconta (in positivo) la sua prima esperienza di lavoro. La studentessa, Giorgia, riflette su quello che ha scelto di studiare (e a quello che avrebbe potuto scegliere) per essere meglio preparata. Il video si trova sul sito
patrick.boylan.it/misc/giorgia1.htm (di nuovo, senza la “www”) ed è preceduto da un testo che va letto per prima.
 

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DOCUMENTO AFFISSO IL 11-10-2007


L'ANNO PROSSIMO, UNA “RIFORMA BEFFA” A LINGUE:
IO NON CI STO.
 
Ho scritto ai miei colleghi della Facoltà di Lettere oggi annunciando che intendo dimettermi
se passa, come sembra che passerà, la finta “riforma” della laurea in lingue che il nostro
Corso di Laurea in Lingue e Comunicazione Internazionale ha varato la settimana scorsa.
(La “riforma” deve essere approvata definitivamente dalla Facoltà tra qualche settimana.)
 
Considero questa “riforma” una beffa perché delude le speranze di tanti studenti.
Questi studenti si iscrivono a Lingue per studiare... le lingue, ma poi scoprono
dopo il primo anno che – tranne per chi studia l'arabo o il cinese – le lingue sono in realtà la parte più piccola dei programmi qui.  Molti di loro, poi, abbandonano gli studi.
 
Il Ministro Mussi si è accorto pure di quanto poco si insegnano le lingue a Lingue (qui da noi
e in tutta l'Italia).  Ha dunque proposto alle Università una sua Riforma Didattica e in particolare, per i corsi di laurea in Lingue, la cosiddetta “Tabella 12.”.
N.B.  In Italia, il Ministro per l'Università può solo proporre, la decisione applicativa finale spetta alle Facoltà.
La Tabella 12 incoraggia le Facoltà a fare più corsi di lingua
e a fare corsi più pratici.
 
Ma , con la sua decisione la settimana scorsa, il nostro Corso di Laurea raccomanda
alla Facoltà di applicare la Tabella 12 solo in parte – cioè di far finta di applicarla.  Chiunque studia una lingua che non sia l'arabo o il cinese (che hanno un curriculum speciale) continuerà, come prima, a studiarla per meno ore di quanto non studia la linguistica generale ecc.  Per dare un'idea in cifre, attualmente solo il 16% dei crediti totali richiesti per la laurea sono destinati allo studio della lingua di cui lo Stato, appunto con la laurea, dichiara l'alta competenza.  Ora con la “riforma” decisa dal nostro Corso di Laurea, questa percentuale viene aumentato del... 3% soltanto.  Una beffa!

La Facoltà accoglierà questa raccomandazione?  (Così ha quasi sempre fatto in passato.)
 
L'accoglierà senza battere ciglio se nessuno dice:
 
--
NO! a questa mancanza di rispetto per gli studenti,
per il loro Diritto allo Studio, per la stessa Riforma proposta dal Ministro;
 
--
NO! all'antico vizio universitario di creare curricula di laurea
per soddisfare unicamente
gli interessi dei professori
e non i bisogni di sapere prioritari
espressi dalla società e dagli stessi studenti.
(E in un corso di laurea in lingue, il bisogno da soddisfare prioritariamente è quello di sapere bene le lingue!)
 
Quindi me ne sono fatto carico io.  Ho scritto alla Facoltà (la lettera appare qui sotto) che
questa “riforma” a Lingue è una beffa!  Io non ci sto!
 E in una Facoltà che l'approvi, io non ci starò.
 


Qualche considerazione pratica:

Se passa la “riforma beffa” io do le dimissioni.  Questo gesto ha 3 conseguenze pratiche per voi studenti sul piano strettamente amministrativo:

(1.) Non potrò accettare altre tesi di laurea in quanto sono già arrivato alla quota massima;

(2.) Chi deve ancora dare con me un esame per il quale ha accumulato “punti” durante le lezioni, dovrebbe darlo alla sessione di febbraio, l'ultimo per il quale ci sono di sicuro.  (Per giugno, tutto dipenderà da quando la “riforma” verrà ufficialmente approvata). 

(3.) Se ti serve qualcosa che trovi su questo sito web, copialo sul tuo PC, perché in seguito il sito cesserà di funzionare.
 


Ora entriamo nei dettagli:


Ho chiamato una “beffa” la “riforma” che il nostro Corso di Laurea raccomanda alla Facoltà, per quanto riguarda la cosiddetta “Tabella 12” (che elenca i corsi che dovrai seguire per ottenere la laurea e i crediti assegnati per gli esami in ogni disciplina).  In verità, per la laurea del primo livello (il “triennio”) bisogna distinguere tra i due curricula che sono stati approvati.
 
Per chi seguirà il curriculum ora chiamato “Operatori interculturali” (in pratica, per chi sceglierà di studiare principalmente l'arabo o il cinese), la riforma proposta dal nostro Collegio Didattico è, in realtà, abbastanza buona   L'aumento complessivo dei crediti per le lingue:è del 30% (circa).  In pratica questo vuol dire passare a ben 48 crediti di lingue.   (Nei fatti, siccome la letteratura fa parte intrinseca delle cattedre di arabo e di cinese, i crediti per queste lingue sono 36 soltanto, a cui vanno aggiunti necessariamente 12 crediti di letteratura, l'altra “faccia” della cattedra.).  Inoltre la seconda lingua verrà studiata per 36 ore.

Il problema è che il Collegio Didattico non vuole consentire agli studenti di tutte le altre lingue (cioè, la grande maggioranza degli studenti) di seguire un programma simile. 

Infatti, per chi seguirà il curriculum che ora si chiama “Lingue e linguistica” (in pratica, per chi sceglierà di studiare principalmente una lingua che non sia il cinese o l'arabo), l'aumento complessivo dei crediti per le lingue sarà soltanto del 3% (circa).    In pratica 36 crediti per la prima lingua, 30 per la seconda lingua, nessuna terza lingua prevista, nessun credito Lingua per la tesi di laurea per un totale di 66 crediti in tutto. Oggi il totale è di 64 crediti in tutto – troppo pochi per imparare due lingue bene.

Eppure ci vorrebbe solo un po' di buona volontà per consentire a TUTTI gli studenti che lo desiderano di seguire la loro prima lingua per 48 crediti e la loro seconda lingua per 36.  Tecnicamente, con il bianchino basterebbe includere nella nuova Tabella per Operatori Interculturali le lingue europee come “prima lingua” e il gioco sarebbe fatto.  Sarebbe possibile per tutti gli studenti che lo desiderano, diventare un “operatore interculturale” e studiare le due lingue da loro scelte, che esse siano europee o extra-europee, per un numero complessivo di crediti che ammonta a 84 (con la possibilità di usare i 18 crediti liberi per studiare una terza lingua).  Ecco una laurea in lingue che sarebbe davvero di lingue!    Comunque io consiglierei di rinunciare a studiare una terza lingua e di usare i crediti liberi, più i crediti per le materie affini (42 crediti in tutto), per studiare i linguaggi delle professioni – economia, politica, giurisprudenza – oltre ai linguaggi della letteratura per la 1^ lingua o, meglio ancora, per entrambe le lingue.

Se il curriculum “Operatori Interculturali” viene aperto agli studenti di tutte le “prime lingue”, allora l'altro curriculum, “Lingua e Linguistica”, non ha bisogno di ulteriori ritocchi. Rimane, così com'è, il curriculum di scelta di tutte le matricole che vogliono dare più esami nelle materie complementari (e quindi che accettano di dare meno esami di lingua) – in particolari gli studenti che intendono seguire la specialistica in Linguistica.  Per garantire a questo curriculum un buon numero di studenti “di qualità” (cioè con forti interessi nelle scienze del linguaggio e capacità di studio), si potrebbe usare incentivazioni come le borse di studio, tutoraggi individuali, viaggi-studio per fare linguistic field work, ecc.  Quello che non va utilizzato è l'imposizione.

In quanto alla laurea del secondo livello (il “biennio” o “Specialistica”), c'è grande segretezza.  Il Corso di Laurea ha votato una Specialistica abbastanza buona lo scorso gennaio – si chiamerebbe LINGUE MODERNE PER LA COMUNICAZIONE E LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE;
approfondisce sia le lingue sia i “linguaggi del lavoro” – economia, politica, giurisprudenza – e dovrebbe prevedere corsi di traduzione sin dall'a.a. 2008-09.  Ma verrà attuato?.

 
 
<Cliccare per vedere la proposta per cambiare  
la Tabella 12
da me presentata al CD (06.11.07)   
e di nuovo al CD riconvocato il 08.11.97*
– – –    
senza che ci fosse stata una votazione in merito. 

*
La proposta è simile a quella presentata dall'Associazione
Studentesca alla Commissione Programmazione il 24.10.07

 
Comunque, fin quando le proposte del Collegio Didattico non saranno definitivamente approvate (ora stanno davanti alla Commissione Programmazione della Facoltà, poi passeranno per la parola definitiva al Consiglio di Facoltà), intendo contestare questa “riforma” che danneggia voi e scredita l'autonomia universitaria. 

Ecco, in 3 battute, perché
io non ci sto:

 
(1.)  Secondo una prassi deleteria, in certe Facoltà vengono decisi i
Programmi di Studio da imporre agli studenti, non in base alle effettive richieste di formazione degli studenti stessi o della società, e nemmeno in base ad una spassionata analisi dei bisogni cultuali dei giovani di oggi, ma semplicemente per soddisfare questa o quella lobby accademica.  Cioè, gli studenti vengono trattati come un “parco buoi” da dirottare verso determinati insegnamenti.

(2.)  Così è a Lingue storicamente.  Da sempre l'università offre una laurea in
lingue, ma fa studiare, per i tre quarti del programma, materie complementari o accessorie.  Ora il Ministro ha finalmente offerto la possibilità di cambiare e di insegnare soprattutto lingue a Lingue.   Ma il Collegio Didattico vuole continuare come prima in uno dei due curriculum previsti, quello che conta la grande maggioranza degli studenti iscritti a lingue.  (Ha applicato lo spirito della Riforma solo nel curriculum minore, quello delle lingue orientali).  Pertanto, continueranno le frustrazioni della grande maggioranza degli studenti .e quindi gli abbandoni di massa.  Ogni abbandono è una piccola morte, per l'individuo e per il paese.  (L'Italia produce meno laureati di qualsiasi altro paese industrializzato.  In una “Società delle conoscenze”, questo è un suicidio.)

(3.) 
Siamo tutti d'accordo per la libertà d'insegnamento e della ricerca!   Ma NON per la libertà di programmare cattedre e corsi di laurea per soddisfare gli interessi di parte – pratica che mortifica l'autonomia universitaria e dà il pretesto a Ministri autoritari per consegnare l'Università nelle mani delle lobby imprenditoriali (come ha tentato di fare il Ministro Moratti durante il governo precedente).  I corsi di laurea andrebbero invece programmati dall'Università stessa per soddisfare i reali bisogni formativi, conoscitivi e culturali degli studenti e della società. 


11-10-2007                                                                                                           – Patrick Boylan
patrick@boylan.it www.boylan.it

Per dire la tua, scrivi alla studentessa che annuncia (tramite email )
le riunioni di informazione e di mobilitazione: 
Dalal,
citizenerase87@yahoo.it

 

 

PER LEGGERE LA LETTERA CONSEGNATA IL 11.10.2007
ALLA COMMISSIONE PROGRAMMAZIONE DELLA FACOLTÀ
',
CLICCARE
QUI.

PER VEDERE LA LETTERA INVIATA AL CONSIGLIO DI FACOLTÀ IL 19.11.2007.
PER BLOCCARE LA “RIFORMA” DEL CORSO DI LAUREA IN LINGUE
CLICCARE QUI.
 
 

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