ASIMMETRIE IN ARTE:

PABLO PICASSO

Giunto a creare il cubismo, Pablo Picasso, forse il più grande esponente di questa corrente artistica, ha già alle spalle un’intensa attività che lo colloca in primo piano fra gli artisti europei.
Figlio d’arte, inizia a dipingere già in giovane età con grandi risultati. Nato a Malaga, nel sud dell’Andalusia, sulla Costa del Sol che fronteggia l’Africa.

A dieci anni si trasferisce a nord, a Barcellona, e da qui partiranno tutti i suoi viaggi per l’Europa.Dopo il periodo blu, contraddistinto, appunto, da un massiccio utilizzo delle diverse tonalità di blu nelle sue opere, e il periodo rosa, analogamente al blu, Picasso trova un grande interesse nello spazio e nei volumi. Nasce il cubismo.

Col cubismo gli artisti rappresentano ciò che è l’oggetto e non ciò che appare dell’oggetto, percui una persona verrà ritratta da diversi punti di vista contemporaneamente, come se si stesse guardando attraverso dei cocci di vetro.

Il più famoso quadro del Picasso cubista è probabilmente Guernica.
Creato nella triste occasione del primo bombardamento aereo su di una città, Guernica, della storia, il quadro rappresenta personaggi in fuga insieme a tutto il loro dolore.

La concitazione delle varie figure indica la disperazione, l’irrazionalità, la confusione che creò il bombardamento. Sulla sinistra una donna piange il bimbo morto tra le braccia alzando lo sguardo al cielo.
Sopra di lei viene raffigurato un toro, come se la furia omicida non avesse risparmiato nessun essere vivente, uomo o bestia che sia.

Sulla destra un’altra figura alza è rivolta verso il cielo agonizzante. Al centro, in alto, il sole è simboleggiato da una lampadina e crea l’unico punto di riferimento (insieme alle figure laterali appena descritte) per una suddivisione bilaterale del quadro che altrimenti risulterebbe impossibile.

Nella parte centrale regna il caso. Si può ancora riconoscere un soldato disteso per terra mentre un cavallo lo calpesta e da destra una donna si sta avvicinando come di nascosto quasi cercasse, non vista, di scampare al massacro.

In tutta la composizione non si può dire, certo, che regni la simmetria rigorosa, ma anzi, proprio per descrivere “a tutto tondo” (che poi era l’obiettivo dei cubisti) l’accadimento, sapientemente l’autore utilizza figure sovrapposte, senza quasi un ordine logico (la morte forse ha un ordinamento?) senza rispettare bilanciamenti o altri accorgimenti di questo tipo eccezion fatta, appunto, per il sole che funge da riferimento.