Girolamo Frescobaldi - Analisi della Toccata I del I libro.
Girolamo Frescobaldi - analisi della Toccata I del I Libro

Tono d'impianto: 7° tono
Alterazioni in chiave: Si bemolle

Il carattere innovatorio di questa Toccata si può vedere già dall'incipit: non troviamo i tradizionali accordi "fissi" ma il discorso musicale è articolato sin dall'inizio.

Il primo accordo è il tradizionale accordo sulla finalis e non presenta nessuna caratteristica peculiare.

Già nella prima battuta però è possibile evidenziare ben due note estranee al modo d'impianto: il fa diesis e il mi bemolle.
Per quel che riguarda il fa diesis, esso può essere considerato come un tipico esempio di innalzamento del VII grado che va al I.

Per quel che riguarda il mi bemolle, esso altro non è che la scelta che il VI grado sia abbassato. Dobbiamo ricordare infatti che il 6 è uno dei gradi mobili dell'ipersistema modale-tonale.
E' da notare che la 6° m sul VI grado è tipico della nostra scala minore. Di conseguenza, questa prima battuta ha un carattere di sol minore.

Questa atmosfera viene bruscamente rotta nella seconda battuta, con l'introduzione del si bequadro. In questo caso Frescobaldi gioca con un altro grado mobile, il III, creando un effetto di sorpresa col passaggio improvviso dal polo m al polo M.

Nella terza e nella quarta battuta rimane la III M, mentre il 6° grado viene utilizzato in ambedue le sue possibiltà mobili a breve distanza.

Per il momento tutte le alterazioni hanno un carattere solo transitorio e per così dire "coloristico".

Interessante è invece quel che succede nella battute 5-6 e 7. Si nota subito l'introduzione del quarto e del settimo grado alzati (do diesis e fa diesis). Ora, queste alterazioni rientrano sono tra quelle contemplate dall'ipersistema, tuttavia il loro utilizzo è di natura diversa rispetto alle altre alterazioni viste fino ad ora.

Queste alterazioni non hanno un carattere transitorio (anche se non sono sempre presenti) ma spostano tutto l'ipersistema verso l'ipersistema satellite del V grado, cadenzando su quest'ultimo.
Queste battute possono essere dunque considerate come una lunga sezione cadenzale che termina sull'accordo re-fa diesis-la di battuta 7.

Nella battuta otto troviamo una sezione con imitazioni ancora basata sull'ipersistema satellite del V grado, nel quale rimangono le alterazioni viste in precedenza.

A battuta 9 si ritorna sull'ipersistema di primo grado nella sua sfumatura M, come si vede dall'accordo si-re-sol.
Interessante notare che quest'accordo non è allo stato fondamentale ma è una 3° e 6°.

A battuta 10 Frescobaldi gioca ancora sul contrasto tra polo m e M, alternando seste minori (mi bemolle) a terze maggiori (si bequadro).

A battuta 11 inizia un'altra ampia sezione cadenzale. La prima figurazione scalare può venir vista come una diminuzione sull'accordo fondamentale do-mi-sol, la triade del IV grado. Ci si sposta poi sul settimo grado, che non viene alzato per non "imporre" immediatamente la risoluzione sul primo grado.

A battuta 12 questo accordo passa ad una triade di secondo grado. Il do diesis potrebbe far pensare ad un nuovo passaggio all'ipersistema satellite di V grado. In effetti battuta 13 si apre con la "risoluzione" dell'accordo la-do diesis-mi sulla triade re-fa diesis-la, ossia triade fondamentale dell'ipersistema satellite.

Sempre a battuta 13 però questa triade cambia funzione: da triade fondamentale dell'ipersistema satellite a triade sul quinto grado dell'ipersistema fondamentale. Come tale, essa risolve sull'accordo di triade fondamentale con sfumatura M.
Vediamo qui un chiaro esempio di quello che l'armonia moderna codificherà come cadenza perfetta.

Le battute 14 e 15 giocano sull'ipersistema fondamentale, con al basso un andamento di tipo (I-VI-VII-I) || IV-V-I.
La sfumatura è chiaramente di tipo m, come si nota dalla presenza delle 3 e 6 m.

Per quel che riguarda il primo inciso, notiamo che il VII grado non è alzato, sempre per non "rovinare" la cadenza di battuta 15.
Cadenza che risulta quanto mai esplicita: è addirittura una cadenza IV-V-I, con VII alzato e che risolve con triade M.
Questa cadenza di carattere tipicamente conclusiva chiude questa grande sezione cadenzale.

Abbiamo poi, alle battute 16-17-18, nuovamente una sezione imitativa, nella quale lo spirito contrappuntistico ha il sopravvento sulla sperimentazione tonale.
Tale sezione si conclude con una parte cadenzale alle battute 19-20. Nella parte veloce a due mani si incomincia ad introdurre il VII grado alzato, che viene però abilmente intercalato a VII non alzati. Tale ambiguità si risolve a battuta 20, dove l'accordo sul V grado presenta ovviamente il VII alzato che porta alla triade M in stato di primo rivolto.

Una nuova sezione imitativa si apre alla battuta 20 per chiudersi alla 25. In questo caso l'imitazione si sposta progresivamente sull'ipersistema satellite di V grado, per giungere a cadenzare su quest'ultimo a partire dalla battuta 24. Notiamo proprio a battuta 24 l'innalzamento del IV grado che, preannunciato nelle scale veloci, si fa palese nell'accordo la-do diesis-si che risolve sulla triade principale dell'ipersistema satellite re-fa diesis-la.

A battuta 26 comincia una sezione preludiante. Con un abile uso del rivolto, l'accordo principale dell'ipersistema satellite viene trasformato in accordo di V grado dell'ipersistema fondamentale che risolve sulla triade fondamentale con sfumatura m.
Comincia così la sezione preludiante vera e propria, basata sul contrasto "coloristico" tra le sfumature m e M (caratterizzati rispettivamente da sol bemolle e sol bequadro).

L'ambiguità m/ M viene accentuata contrapponendo 3 m a 6 M e viceversa (mi bemolle - si bequadro tra b. 26 e 27, mi bequadro e si bemolle tra il primo e il secondo quarto di b. 28).
Questa sezione si conclude in modo strano, ossia una triade secondo grado con però il quarto grado alzato (do diesis).

Questo accordo porta all'ipersistema satellite di V. Da notare però che in questo caso l'accordo la-do diesis-mi non risolve sull'accordo fondamentale dell'ipersistema satellite in sfumatura M, come aveva fatto fino ad ora, ma sull'accordo in sfumatura m (fa bequadro invece di fa diesis), che non può essere risolto cadenzalmente sull'accordo fondamentale dell'ipersistema principale.
Questo crea ambiguità, perché l'ipersistema satellite non ha più il ruolo di sistema cadenzale verso l'ipersistema principale.

Questa sezione imitativa è proprio basata sull'ambiguita creata dalla contrapposizione tra ipersistema principale e ipersistema satellite satellite, come possiamo vedere dall'alternanza di do diesis e do bequadro.
L'ambiguità è sciolta solo a battute 34 - 35: l'ipersistema satellite riprende il suo ruolo di ipersistema cadenzale ed infatti risolve sulla triade fondamentale sol-si bemolle-re.

L'ultima sezione non è altro che uno stretto conclusivo, dove sono da notare l'introduzione delle 3 M (si bequadro) e delle 7 M (fa diesis). Questa rapida sezione contrappuntistica si conclude a battuta 38 con una diminuzione sul V grado con fa diesis che risolve sulla triade fondamentale sol-si bequadro-re.
Da notare il si bequadro, ossia la sfumatura M, sfumatura che la prassi dell'epoca riteneva senza dubbio preferibile per le conclusioni.

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