Marta Michelutti - Tra architettura e musica - quarta parte


Il Nuper Rosarum flores di Dufay e la cupola di Brunelleschi

ascolta la composizione (file midi)

“Si concertava con tante e così varie voci canore, e a volte si sonava con tante sinfonie levate fino al cielo, che non è meraviglia che agli ascoltanti paressero canti angelici e divini...”
Giannozzo Manetti, Oratio...de secularibus et pontificalibus pompis in consecratione basilicae florentinae

E’ un dato certo che Guillame Dufay scrisse il mottetto Nuper rosarum flores in occasione della consacrazione di Santa Maria de Fiore a Firenze il 4 marzo 1436.
La struttura (in quattro sezioni) delle parti vocali del tenor e del contratenor (le voci principali) fu costruita da Dufay secondo un preciso piano aritmetico correlato alle proporzioni dimensionali dell’architettura della chiesa dedicataria e della cupola del Brunelleschi in particolare.

Si tratta di un mottetto celebrativo destinato alla celebrazione sonora solenne di grandi avvenimenti pubblici, ripartito in quattro voci (tenor, contratenor, motetus e triplum).

L’ossatura formale è costituita da un cantus firmus che i due tenores eseguono a note lunghe e ritmicamente sfalsata a distanza di una quinta sul motivo “Terribilis est locus iste”.

Il brano si divide in quattro parti ciascuna delle quali comprende un’esposizione del cantus firmus con indicazioni metriche sempre differenti (in notazione moderna si passa dal ritmo 6/4 a 2/2, 2/4 e 6/8).

Questo fa si che le durate siano diverse per ciascuna sezione pur restando identico il numero di battute (56 battute, di cui le prime 28 sono intonate solamente da motetus e triplum e nelle restanti si uniscono i due tenores con la melodia dell’introito).

Se uguale è il numero di battute è però differente il tactus (corrispondente all’unità di misura della pulsazione, in questo caso del valore di 2/4), per ciascuna sezione si ottengono i seguenti valor: 168, 112, 56 e 84, che divisi per 28 danno i rapporti 6:4:2:3.

Struttura del Mottetto Nuper rosarum flores di Dufay.

Se si osserva la struttura della cattedrale fiorentina si riscontrano facilmente le ricorrenze di questi numeri: innanzitutto la modularità è data da un blocco della misura di 28 braccia; la navata è composta da 6 moduli, i transetti da 2 moduli ciascuno per un totale di 4, la zona absidale da 2 moduli, mentre 3 moduli separano il soffitto della cupola dalla quota di pavimento. Ritorna quindi lo schema 6:4:2:3 già visto all’interno del mottetto.

S.M.Fiore - pianta

Pianta di S. Maria del Fiore

S.Maria del Fiore - Lanterna

Lanterna della cupola di S. Maria del Fiore.

In più i rapporti tra i due involucri della cupola ricalcano esattamente le proporzioni tra le altezze delle note dei due tenori.

Brunelleschi - sezione della cupola

Cupola di S. Maria del Fiore a Firenze - Brunelleschi - sezione/prospetto

Conclusioni

Alla luce delle esperienze fatte si può certamente concludere che l’indagine circa il rapporto tra musica e architettura sconfina nei più svariati campi correlati alla cultura dell’epoca; in un certo senso tutte le discipline artistiche si sono svilupate di pari passo con la storia e i costumi delle successive epoche; perfettamente permeate nelle concezioni culturali e nelle mentalità che le hanno prodotte.

Non bisogna quindi stupirsi che i Pitagorici abbiano dato forma alla complessa teoria degli intervalli dando una dimensione spaziale e matematica alla musica, che i greci studiassero profondamente le proporzioni armoniche e le applicassero nei loro templi, che tutte le arti medievali attingessero ad un immaginario simbolico fatto di numeri e credo religioso, che gli artisti rinascimentali ancora abbiano attinto alle proporzioni degli intervalli per conferire unitarietà alle loro costruzioni.

Questa indagine si sofferma soltanto su alcuni temi, ma è bene sottolineare che un discorso di questo tipo è applicabile a tutte le epoche, basti pensare al forte legame tra le architetture sonore di J.S.Bach e gli studi proporzionali, la musica di Debussy, gli studi di Le Courbousier di Xenakis...

Un ultimo interrogativo indispensabile: questo discorso può essere attuale?
Le intuizioni dei Pitagorici oggi si sono sostituite agli studi nel campo della fisica atomica, in cui sono ancora una volta i numeri interi a determinare le caratteristiche della natura a livello microscopico, attraverso la discretizzazione di quantità tra le quali l'energia.

Il fisico e matematico americano Brian Greene sostiene che “dentro alla materia, dopo gli atomi e dopo i quark, al di sotto di tutte le particelle ci sono, in questo viaggio che dal microcosmo del mondo subatomico ci porta fino al macrocosmo delle galassie e dell'intero universo, soltanto stringhe, ovvero minuscoli anelli uni-dimensionali di energia che vibra.”

Recenti ricerche hanno inoltre dimostrato che alcune sostanze organiche come il DNA, le proteine e gli ormoni sono composte da elementi che somigliano strutturalmente ai ritmi musicali. E’ stato addirittura elaborato un programma in grado di tradurre la struttura degli aminoacidi in sequenze musicali .Questo fatto non è del tutto inedito, infatti pare che lo stesso Bach per la costruzione di alcune sue opere si sia avvalso dei principi di autoreferenza e autoreplicazione, propri della struttura del DNA.

Tutto il creato quindi nasce dalla legge dei piccoli numeri interi, la legge della musica.

Al principio di ogni cosa sta la musica
e l’universo non è che una immensa sinfonia.


Indicazioni bibliografiche

La rete magica di Filippo Brunelleschi : le seste, il braccio, le misure / Lando Bartoli. - Firenze : Nardini, 1977.

Architettura e musica / Lando Bartoli. - [S. l. : s. n.], stampa 1998 (Montelupo Fiorentino : Nuova stampa).

Architectural principles in the age of humanism / Rudolf Wittkover. - London : Academy, 1998.

Palazzi del Rinascimento : dal rilievo al confronto / Emma Mandelli. - Firenze : Alinea, c1989.

Storia dell’arte italiana, vol. 2 / C.Bertelli, G.Briganti, A.Giuliano- Electa/ Mondadori , 1986.

Percorsi nella storia della città e dell’architettura, dalla preistoria al 1750 / Carlo Bassi.- Italo Bovolenta, 1995.

Storia della musica occidentale, volume I / M.Carrozzo, C.Cimagalli- Armando editore, 2001.


Link

Sezione aurea

http://www.service.itis.mn.it/net/asp/matematica/architettura.htm

http://www.sectioaurea.com/bach.htm

http://trucsmaths.free.fr/nombre_d_or.htm

http://www.rtsq.qc.ca/aiguillart/projet/rech/artmath/no_or/intropas.htm

http://www.sectioaurea.com/sectioaurea/S.A.&Musica.htm

http://www.ulg.ac.be/masc/experiencef%E9vriemars03.htm

http://www.mcs.surrey.ac.uk/Personal/R.Knott/Fibonacci/fibInArt.html

http://soddu4.dst.polimi.it/tesi/076/armonia.htm

http://www.sectioaurea.com/sectioaurea/sectio_aurea2.htm

Armonia e matematica, piccoli numeri interi

http://www.caldarelli.it/harmonices/ferrera.htm

http://www.muspe.unibo.it/period/saggmus/attivita/1997/02_att97_1.htm

http://www2.dm.unito.it/paginepersonali/garetto/sis/2001/Elab_SIS/
Genesio/Lamusica.htm

Dufay

http://www.giornaledellamusica.it/cartaceo/articoli/2000/163/163_03.htm

http://www.eeggs.com/items/37111.html

http://www.musiklk.de/12dufay.htm

Simbolismo

http://www.geocities.com/psychohistory2001/iNumeriSacri2.html

http://users.libero.it/fjit.bvg/catgot.html

Per documentarsi...

http://www.informusic.it/11MusicaCristiana.htm

http://www.temporis.org/musica_guidamolteni03.htm