L'attualità
30/04/03: Il Presidente
colombiano Álvaro Uribe visiterà Washington questa settimana
per la sua seconda visita ufficiale. Human Rights Watch
richiama in quest'occasione l'attenzione sull'aumento
preoccupante delle violazioni dei diritti umani durante il suo
mandato:
1. Continuano ad esserci molti e molto credibili
rapporti riguardanti
le comuni operazioni militari-paramilitari e una
collaborazione coi settori delle informazioni e della
propaganda. I paramilitari sembrano più numerosi e
militarmente più forti che mai.
2. Nel 2002, 17 difensori dei diritti umani sono stati
assassinati, il peggior anno dal 1997, la maggior parte di
questi crimini sono rimasti impuniti.
Sempre di più, i diplomatici colombiani, gli ufficiali
militari di alto livello, e i membri importanti
dell'amministrazione del Presidente Uribe accusano gruppi
difensori dei diritti umani di avere legami e contatti con i
guerriglieri, una tattica utilizzata per impedire il loro
lavoro.
3. La prosecuzione in giudizio dei crimini contro i diritti
umani è stata chiaramente rallentata dalla nomina, come
procuratore, del generale Luis Camilo Osorio La sua ostilità
contro le indagini legate ai diritti umani è stata dimostrata,
in particolare dalla
sua purga nel 2002 dei procuratori e dei ricercatori che
vogliano proseguire tali casi, in particolare quelli che
riguardano i paramilitari ed i funzionari pubblici.
4.
Il Presidente Uribe sta reclutando uno milione di
informatori civili previsti per fornire informazioni in cambio
di denaro contante. In oltre, il Presidente Uribe ha
autorizzato l'esercito a reclutare una forza di 15.000
contadini per combattere nelle loro regioni con le truppe
regolari. Le due strategie hanno sollevato problemi seri in
merito alla capacità di governo di assicurarsi che questi
?informatori" e queste "nuove reclute" non siano semplicemente
paramilitari, le cui organizzazioni lavoravano già con
l'esercito ma che cercano di dare un aspetto legale a questa
collaborazione.
5. Le FARC hanno intensificato i loro attacchi contro i
civili, e contro centinaia di sindaci e di altri funzionari
locali. Gli obiettivi hanno incluso attivisti di pace,
religiosi, delle tribù autoctone e dei sindicalisti. Oltre ad
Ingrid Betancourt, hanno anche preso in ostaggio il
governatore di Antioquia, l'ex governatore del Meta, l?ex
ministro della difesa, e funzionari pubblici eletti e
centinaia di colombiani di cui
vogliono ottenere un riscatto.
Le vittime sono a volte bambini, come la piccola bambina di
tre anni rapita il 18 luglio 2002 per forzare suo padre, un
sindaco, a dimettersi.
6. HRW sostiene gli sforzi dell'amministrazione Uribe per
smobilitare i paramilitari, sempre che i principi fondamentali
della giustizia e della responsabilità per i crimini contro
l'umanità, i crimini di guerra e le
altre violazioni serie di diritti umani siano rispettati e che
i gruppi armati illegali siano smobilitati nella realtà e non
solo sulla carta. Dubbi esistono poiché in passato
alcune amnistie hanno riportato soltanto un deterioramento
del conflitto, un numero crescente di morti civili, ed una
tattica sempre più barbara usata dai gruppi armati attivi in
tutto il paese.
29/04/03: In meno di 12
ore altri due giornalisti sono stati assassinati in
Colombia. Guillermo Bravo Vega, un giornalista del
settimanale Tribuna del Sud, è stato assassinato lunedì sera
da quattro killer a Neiva, a 325 km al sud-ovest di
Bogotà. Un altro giornalista, Jaime Rengifo, è stato
assassinato questa mattina a Maicao da cinque proiettili. Come
d?abitudine,
"gli assassini non sono stati identificati..." Dal 1989,.116
giornalisti sono stati assassinati in Colombia, secondo un
bilancio ufficiale, e decine
di altri rapiti o forzati all'esilio. Il 31 marzo a Arauca,
sedici giornalistisono fuggiti a Bogotà per rifugiarsi, dopo
avere ricevuto minacce di morte.
29/04/03: In meno di 12
ore altri due giornalisti sono stati assassinati in Colombia.
Guillermo Bravo Vega, un giornalista del settimanale Tribuna
del Sud, è stato assassinato lunedì sera da quattro uccisori
ad impegno a Neiva, a 325 km al sud-ovest di Bogotà. Un altro
giornalista, Jaime Rengifo, è stato assassinato questa mattina
a Maicao da cinque proiettili tratte a fine che porta. Come al
solito, "gli assassini non sono stati identificati..." Dal
1989, 116 giornalisti sono stati assassinati in Colombia,
secondo un bilancio ufficiale, e decine di altri tolti o
forzati a sé exiler. Il 31 marzo a Arauca, sedici giornalisti
hanno fuggito per rifugiarsi a Bogotà, dopo avere ricevuto
minacce di morte.
28/04/03:
Le Farc hanno pubblicato un nuovo comunicato riguardante lo scambio
umanitario. Designano i nomi dei loro tre negoziatori e ricordano le loro
esigenze: negoziati diretti con dei rappresentanti del governo colombiano, che
avvengono sul territorio colombiano, in una zona smilitarizzata per garantire la
loro sicurezza. Ricordano i nomi dei prigionieri "politici" che propongono di
scambiare, fra i quali Ingrid Betancourt; in quest'elenco hanno aggiunto i tre
americani catturati in occasione della caduta del loro aereo. Chiedono di nuovo
al governo di designare i suoi negoziatori.
27/04/03: Con
un ricatto d'omicidio senza precedenti, l'ELN (guerriglia d'obbedienza
cattolica) ha assassinato sabato uno dei suoi ostaggi, una giovane
insegnante di 25 anni, dopo il rifiuto di suo padre di uccidere un
capo dei paramilitari in cambi della liberazione della figlia.
26/04/03
: Les Farc hanno liberato sei turisti che erano stati rapiti il
sabato di Pasqua presso la laguna de Cocha - un luogo turistico situato
presso Cali
2 5/04/03:
Negli USA, gruppi internazionali di difesa dei diritti dell'uomo intentano un
processo alla società Occidental
Petroleum "Oxy" ed ai suoi servizi
di sicurezza per un bombardamento che ha ucciso 17 civili in un villaggio
colombiano nel 1998. Il processo è stato intentato da Alberto Galvis Mujica, che
ha dovuto lasciare il suo paese dopo che sua madre, sua sorella ed un cugino
erano stati uccisi il 13 dicembre 1998, quando una bomba a frammentazione è
stata fatta esplodere sul suo villaggio di Santo Domingo. I dipendenti di
Airscan inc., una società di sicurezza americana, erano incaricati dalla
Occidental Petroleum della sorveglianza delle aree della conduttura di Cano
Limon. Accompagnavano l’aviazione colombiana durante il bombardamento ed hanno
aiutato questa designando gli obiettivi da bombardare durante un attacco contro
la guerriglia che attaccava regolarmente questa conduttura.Nessun ribelle è
stato ucciso, ma una bomba è stata lanciata su un villaggio, uccidendo 17 civili
e ferendone molti altri. Non è fuor di luogo ricordare che il congresso
statunitense ha recentemente approvato un bilancio di 110 milioni di dollari
destinato a garantire la sicurezza di questo oleodotto che appartiene a
Occidental Petroleum
23/04/03:
Dirigenti del Centro per la Politica Internazionale (CIP) a Washington Cd (USA)
hanno visitato l'università dell'Ohio giovedì scorso per discutere sugli effetti
della politica estera degli STATI UNITI sui diritti dell'uomo in Colombia. Fra i
vari esperti presenti c'era Robert White, presidente del CIP, ex - ambasciatore
in Paraguay ed in Salvador, che era stato capo di missione in Colombia negli
anni 70, ed Adam Isaacson, uno dei maggiori esperti sulla Colombia. Hanno
rigorosamente criticato i programmi d'assistenza- in grande parte militari -
degli USA in Colombia, ed hanno suggerito che un programma imperniato sull'aiuto
sociale ed economico sarebbe più utile sia alla Colombia che agli Stati Uniti.
White ha criticato l'amministrazione Bush che ha aumentato gli aiuti militari ad
un paese che ha una lunga storia d'instabilità, di governi corrotti, di gruppi
paramilitari e di guérilla. "La verità in merito alla Colombia è che durante il
secolo scorso, i governi democratici non hanno dato ai colombiani il minimo
d'equità sociale, di stabilità e di giustizia;" i programmi contro le
insurrezioni non hanno mai funzionato. L'aiuto militare non funziona, e non può
neppure essere giustificato, senza un programma politico Gli STATI UNITI
non sono riusciti nella loro guerra contro la droga, perchè il loro
programma si attacca soltanto ad un piccolo anello della catena (la produzione
di coca da parte dei contadini). Per quanto riguarda il traffico di droga,
"un'operazione di quest'ampiezza può esistere e prosperare soltanto grazie alla
partecipazione degli uomini di affari, dei banchieri, delle società di trasporto
e del governo." Gli STATI UNITI fanno polverizzare le piantagioni per via aerea
con prodotti chimici pericolosi per gli abitanti del paese, ma queste
polverizzazione hanno soltanto un minimo effetto o nullo sulle cifre di
esportazioni della droga. Gli STATI UNITI danno più del 75% della loro
assistenza sotto forma d'aiuto militare. Gli elicotteri ed i prodotti chimici
comperati dal governo colombiano a società private statunitensi, secondo
Isaacson, non sono un metodo efficace per risolvere i problemi di questo paese:
nonostante i miliardi di dollari spesi per questo tipo d'aiuto, la quantità di
coca/cocaina prodotta in Colombia è rimasta costante dagli anni 80. A causa
delle polverizzazioni che tolgono solo reddito ad alcune delle persone più
povere in Colombia, ci si chiede perchè gli STATI UNITI non la sostituiscano con
un aiuto sociale o economico, un grande numero di gente giovane e povera non ha
altre scelteche di raggiungere le bande armate illegali. Anziché versare
ciecamente denaro ai soldati colombiani, Isaacson ha suggerito che se gli USA
fossero seri nelle loro intenzioni di lottare contro la droga, dovrebbero
iniziare a trattare il problema inizialmente da loro, sviluppando programmi per
trattare i loro consumatori di droga.
22/04/03: Il governo insiste sul fatto
che ha avuto contatti con le Farc e che ha lasciato
aperta la porta per un accordo umanitario, ma "con
la partecipazione di un paese amichevole, che
potrebbe essere la Francia" perché questo paese
riceva i guerriglieri liberati. È questo il
contenuto di una lettera del presidente Álvaro Uribe
indirizzata agli uomini politici sequestrati da un
anno, fra i quali il governatore di Antioquia
Guillermo Gaviria ed il consulente per Paix,
Gilberto Echeverri. Benchè la lettera di Uribe
non sia considerata una risposta al comunicato
pubblicato domenica dal capodelle Farc, Manuel
Marulanda, essa richiama l'attenzione sul fatto che
ci sarebbero stati dei contatti informali con le
Farc. Benché inoltre molti analisti abbiano
garantito che con il discorso pronunciato da Uribe
una settimana fa, egli avesse voluto chiudere le
porte ad un accordo umanitario, il Presidente sembra
dunque averle riaperte ieri. Occorre tuttavia
osservare che la richiesta di partecipazioni della
Francia ad una soluzione per accogliere i
guerriglieri, evidenzia che tanto per un
processo di pace che per l'accordo umanitario, il
governo richiede la partecipazione, in modo
determinante, delle Nazioni Unite ai negoziati -
punto sempre rifiutato dal Farc.
22/04/03: Il comandante delle FARC-EP,
Manuel Marulanda Vélez, ha pubblicato un comunicato
nel quale considera la risposta del presidente
Uribe alla proposta del Farc del 31 marzo che
riguarda uno scambio umanitario come una
"dichiarazione di guerra" e che le opinioni del
vicepresidente che riguardano dei negoziati che
avrebbero già avuto luogo con le Farc sono
"menzogne". Afferma che nessuno della sua
organizzazione ha avuto conversazioni private con
funzionari del governo e "invita il signor
Vice-presidente a fare pubblicamente conoscere i
nomi, cognomi e titoli dei funzionari governativi
con i quali secondo lui, le FARC, avrebbero avuto
queste conversazioni in privato." Nonostante tutto
ciò dichiara che "lascia aperta la sua proposta di
negoziati per dare una soluzione alle problematiche
nazionali"
21/04/03:
Le forze di sicurezza non hanno potuto contenere gli
attacchi dei ribelli, nonostante la promessa del
governo di garantire la sicurezza dei colombiani
durante le vacanze di Pasqua. Il generale Jorge
Enrique Mora, che comanda le forze armate, aveva
garantito che i colombiani non avevano nulla da
temere e li aveva incoraggiati a viaggiare durante
le vacanze. Decine di migliaia di persone lo hanno
preso sul serio, ma egli non ha potuto mantenere la
sua promessa: quindici persone sono state rapite
domenica, la città di Dolores è stata assediato, e
nella provincia nordica di Antioquia, ci sono state
battaglie sistematiche tra i guerriglieri e le forze
di sicurezza, che hanno fatto almeno 22 morti, la
maggior parte guerriglieri. Lo scopo dei
guerriglieri è semplice: provare ai colombiani che
le promesse del Presidente Alvaro Uribe di
schiacciare le insurrezioni sono un'esca. E mirano a
dimostrare al governo, che ha interrotto le
trattative di pace nel febbraio 2002, che deve
ritornare alla tavola del negoziato alle condizioni
presentate dai ribelli.
20/04/03: Il
presidente Uribe resta sordo all'appello dei vescovi
cattolici che gli chiedono di rispondere
all'appello delle famiglie dei sequestrati. Nel loro
sermone del venerdì santo, molti vescovi cattolici
hanno richiesto l'inizio di un dialogo di pace che
permetta di porre fine alla violenza ed ottenere la
liberazione di centinaia di persone rapite dalle
Farc, come l'ex-candidata presidenziale Ingrid
Betancourt. A Malaga-Soatá, mMonsignor Darío Jesus
Monsalve Mejía ha inviato un messaggio al presidente
Álvaro Uribe chiedendogli "non di perseverare
nell'odio e la volontà di prevalere", ma piuttosto,
"considerare la possibilità di un processo di pace e
di un accordo umanitario". Monsignor Nel Beltrán
vescovo di Sincelejo, ha parlato anche di uno
scambio umanitario per i rapiti ed ha chiesto
"un'enorme buona volontà, perchè né il governo, né
la guérilla, provino ad approfittare di un accordo
umanitario a loro vantaggio, ma soltanto a vantaggio
dei sequestrati". Alvaro Uribe ha dichiarato "che
occorre ascoltare la chiesa con rispetto, ma che
l'essenziale era di esercitare un'autorità effettiva
per fare ritornare la pace e la fiducia nella
patria". Ha aggiunto che non farebbe retromarcia nel
suo programma di sicurezza democratica, che tra gli
altri aspetti include il rafforzamento delle truppe
governative e la creazione di una rete di uno
milione di informatori civili per lanciare
un'"offensiva totale" contro i gruppi irregolari.
"Non possiamo tornare indietro di un solo passo
rispetto a questo piano di sicurezza democratica."
Occorre mettere in fallimento i banditi ed i gruppi
violenti che sono stati autorizzati in questo paese,
perché 43 milioni di cittadini possano usufruire del
turismo, perché ci siano fonti di benessere ed
un'occupazione per tutti i cittadini ", ha detto
Uribe"
19/04/03: Supposti ribelli hanno sparato
nella folla venerdì, mentre gli abitanti di una
piccola città colombiana si erano raccolti per una
processione religiosa, sono stati uccisi almeno un
soldato e due civili, fra cui un ragazzo di 14 anni,
ha affermato il sindaco della città. Durante il
giovedì santo, un bambino di otto anni ha trovato la
morte intrappolato nella sua bicicletta
durante un attentato con un telecomando attribuito
dalla polizia anche alla guérilla delle FARC
19/04/03: La
Commissione europea si oppone alla fumigazione di
colture illecite in Colombia, rispetto all'impatto
nocivo che esse hanno sull'ambiente e la salute
delle persone e degli animali. Ha chiesto alle
autorità colombiane non di applicarlo nei settori
che sono attualmente oggetto di progetti alternativi
d'estirpazione. In risposta ad una domanda scritta
del parlamentare europeo Cappato Cadre che
denunciava "l'impatto devastante" della misura in
oggetto sull'ambiente e la salute della popolazione,
il commissario europeo Chris Patten, ha garantito
che l'esecutivo comunitario "non sostiene la
fumigazione delle aeree delle culture illegali".
Patten ha detto che la Commissione "ha ottenuto un
compromesso politico" con il governo colombiano, nel
quale quest'ultimo si impegna ad escludere dalla
fumigazione aeree in cui la Commissione Europea
conduce molti progetti di sviluppo alternativi
e dove si prevede l'estirpazione volontaria delle
culture illegali. Il commissario ricorda che la
Commissione vorrebbe che questo sistema di
fumigazione di colture "sia completamente vietato"
o, almeno, " ristretto al minimo possibile" nel
quadro dell'Ue. Patten si riferisce anche ai danni
della fumigazione di aerea dove sono stati
utilizzati antiparassitari che possono causare
problemi alla salute persone, sugli animali e
sull'ambiente, oltre all' impatto socioeconomico,
specialmente sull'acqua o su altre zone dove non
esistono colture illegali.
18/04/03: I
parenti degli ostaggi trattenuti dalle Farc hanno
comunicato la loro preoccupazione dopo l'annuncio
del presidente di Álvaro Uribe che prevedeva
un'offensiva militare contro questo guérilla.
Fabiola Perdomo, moglie di uno dei dodici deputati
della Valleé, oggi in mano alle Farc, considera che
il discorso del presidente "sia aggressivo e non
lasci alcuna porta aperta allo scambio umanitario".
Perdomo ha ribadito che le Farc hanno chiesto un
settore neutrale dove tenere i negoziati ma "non
hanno mai parlato di due dipartimenti". Ha inoltre
segnalato che "piuttosto che dire di no alla
proposta delle Farc, speriamo che il governo dica
quale è la sua controproposta per l'accordo
umanitario". "speriamo che Uribe ci dia una
risposta, a noi e ai i genitori che attendiamo il
ritorno dei sequestrati" ha sottolineato.
18/04/03: Coca-Cola dovrebbe utilizzare
la sua influenza in Colombia per fare meglio
rispettare i diritti dell'uomo in questo paese "!" È
- fra altre - una proposta fatta questo mercoledì
all'assemblea generale degli azionisti della ditta
americana ad Atlanta. La proposta che è forse stata
più controversa riguarda le illazioni secondo
le quali i direttori locali della società avevano
utilizzato gruppi paramilitari per intimidire ed
uccidere gli operai sindicalisti in un impianto
d'imbottigliamento a Barrancabermeja. È ciò che
dichiara William Mendoza, un dirigente dei sindacati
in questa fabbrica. È uno dei 65 lavoratori
sindacalisti che hanno ricevuto minacce di morte.
Otto responsabili sindacali sono stati assassinati,
e molte organizzazioni sindacali sono convinte che
coca Cola sia fra i mandanti di questi crimini.
Mendoza ha presentato una petizione con più di un
milione di firme. Coca-Cola nega ogni responsabilità
in quest'affare (Houston Chronicle
Con 3.800
sindicalisti assassinati nel corso degli ultimi 14
anni (di cui 9 durante i primi 2 mesi del 2003) la
Colombia è il paese al mondo dove la libertà
sindacale è la più ridicolizzata.
17/04/03:
Il presidente Uribe sembra chiudere le porte ad un
accordo umanitario. Il discorso dell'altro ieri nel
quale ha definito le Farc "banda di briganti" ed in
cui ha rifiutato le condizioni chieste dalla
guérilla in relazione all'accordo umanitario è stato
interpretato come un rifiuto a qualsiasi
ravvicinamento con i ribelli."Benché sia certo che
le pretese della guérilla possano sembrare eccessive
(tra l'altro, la notizia della "zona di
distensione"), l'atteggiamento del Presidente
sacrifica in modo inutile ogni possibilità di un
accordo umanitario per liberare rapidamente i
rapiti", ha dichiarate al giornale "El Tiempo" il
difensore del popolo, Eduardo Cifuentes. "ha parlato
come un piccolo Bush." Da l'impressione che abbia
vuluto seppellire ogni possibilità d'accordo
umanitario, e quindi di dialogo di pace per
l'attuale governo che preferisce la guerra e la
politica della terra bruciata ad una soluzione
politica del conflitto sociale ed armato", ha
commentato Carlos Lozano, direttore del giornale
comunista "Voce", che aveva svolto un ruolo
importante nel processo di pace mancato al Caguan."Analisti
di destra che non hanno voluto rivelare la loro
identità hanno detto che non è una coincidenza che
Uribe abbia pronunciato il suo discorso in momento
in cui gli Stati Uniti hanno appena vinto la guerra
in Iraq. "ciò dimostra che Uribe si sente rinforzato
nella filosofia che vuole che qualsiasi terrorismo
sia condannato a subire la stessa sorte dell’Iraq",
ha detto questa fonte. Il difensore del popolo ha
aggiunto che temeva che "il più grande costo
dell'opzione presidenziale non sarà pagato né dalla
guérilla, né dai paramilitari, né dall'esercito,
bensì dalla popolazione civile, e soprattutto
nell'entroterra dalle Comunità rurali, indigene e
nere". Nonostante lo scetticismo, Álvaro Villarraga,
il presidente della fondazione cultura democratica,
che ha lavorato sull'accordo umanitario, ha detto
che occorre insistere sul fatto che l'accordo
umanitario era indipendente dal processo di pace.
"Su quest'accordo, non si scorgono soluzioni
immediate." Con contro, per il processo di pace,
potrebbe essere possibile avanzare ", ha
considerato." (El Tiempo:)
16/04/03: La morte della giornalista
colombiana, molto stimata, Clara Inés Rueda, uccisa da
un ufficiale di polizia la settimana scorsa, ha
suscitato una polemica sull'utilizzo della forza da
parte della polizia. La Colombia è uno dei posti più
pericolosi al mondo per i giornalisti, i redattori ed
i fotografi di stampa, che sono gli obiettivi più
comune dei ribelli di sinistra e delle forze
paramilitari di destra estrema. Più di 114 giornalisti
sono stati assassinati durante gli ultimi 14 anni. A
Barrancabermeja, è il giornalista Juan Emeterio Rivas,
45 anni, proprietario della stazione di radio Calor
Stereo, che è stato appena assassinato dopo essere
stato oggetto negli ultimi mesi di minacce di morte da
parte di gruppi paramilitari di destra estrema: Aveva
accusato recentemente il sindaco della città di avere
firmato contratti con persone vicine ai paramilitari.
La morte di Rueda è stata però diversa. È stata uccisa
quando il suo amico ha apparentemente superato una
posto di blocco stradale dopo un pranzo tra amici. Il
poliziotto che sorvegliava, solo, il punto di
controllo ha aperto il fuoco quando il veicolo non ha
rallentato. Negli ultimi cinque anni, 16 persone sono
morte in cinque incidenti simili, secondo una
relazione di EL Tiempo.
15/04/03:
In un comunicato pubblicato sul loro sito web, il
comandante delle Farc, Manuel Marulanda Vélez,
dichiara che la sua organizzazione è pronta a
designare i suoi mandatari per negoziare con il
governo uno scambio umanitario. Vi è dunque una
risposta positiva alla lettera aperta pubblicata
alcuni giorni fa dalle famiglie dei sequestrati - ivi
compresa la famiglia di Ingrid. In un comunicato in
cinque punti, Marulanda ricorda:
1. Che
ha inviato il mese scorso una proposta ai generali
dell'esercito per proporre loro negoziati diretti;
2. Che
questa proposta è stata rifiutata con ingiurie e
disprezzo - forse perché alcuni ricevono importanti
dividendi che provengono dalla guerra;
3. Ma
che desidera ascoltare il messaggio di alcuni settori
politici e sociali, della chiesa cattolica colombiana
e del popolo in generale, che cercano un'alternativa
alla guerra per risolvere il grave conflitto
politico, economico, sociale ed armato che regna nel
paese;
4. Che
le Farc ratificano di fronte famiglie di sequestrati,
organizzazioni popolari e personalità interessate il
loro accordo per uno scambio umanitario di prigionieri
di guerra, e la loro disponibilità politica a iniziare
appena possibile un dialogo con il portavoce ufficiale
del governo, per la firma di un accordo che metterebbe
fine alla lunga cattività dei prigionieri di ogni
lato;
5. Che
le Farc sono pronte a nominare il loro portavoce
ufficiale per lo scambio di prigionieri appena il
governo, attraverso i Media, risponderà positivamente
alle garanzie chieste dalle
Farc nel loro comunicato dell'8 febbraio.
In
risposta a questo comunicato, il presidente Uribe ha
respinto ogni possibilità di soddisfare questo ultimo
punto - che contiene in particolare l'esigenza di
designare una zona smilitarizzata dove dovrebbero
tenersi i negoziati. "non smilitarizzeremo un
millimetro quadrato" ha dichiarato con forza in un
discorso in una base militare. Il presidente ha anche
ribadito la sua esigenza di vedere le Nazioni Unite
implicate nei negoziati - esigenza già respinta dalle
Farc. (El Tiempo)
14/04/03: In Colombia, oltre ai rapimenti,
aumentano i casi di scomparsa. Il 60 per cento di
questi sono attribuiti ai paramilitari. L'anno scorso
241 persone sono ufficialmente scomparse a Medellin,
ma queste statistiche non sono degne di fiducia poiché
un grande numero di casi non viene segnalato. Le loro
famiglie continuano a conservare speranza, in quanto
non si sono trovati i corpi. Questo fa si che
centinaia di famiglie non abbiano alcuna notizia dei
loro parenti; tutto ciò che sanno, è che uomini armati
sono venuti a cercarli, hanno detto loro che non era
un rapimento, e li hanno portati con loro. Il numero
reale di scomparse è certamente molto più elevato. "la
gente non denuncia, per timore che i loro famigliari
siano ancora vivi e che la loro vita sia messa in
pericolo in seguito alla denuncia, per timore di
rappresaglie o per semplice panico", spiega Yolima
Quintero, membro di Asfaddes, un'Associazione di
genitori dei prigionieri e dei dispersi. "In questi
ultimi tempi il numero di scomparsi è ancora
aumentato, dopo il deterioramento della situazione nel
paese." C'è una statistica, a livello nazionale, che
indica più di 5.000 persone scomparse durante
gli ultimi cinque anni. Si sa che in media due persone
scompaiono ogni giorno nel paese ", aggiunge Quintero.
Le persone prese di mira sono i
responsabili di comunità, i capi popolari, gli
studenti universitari, gli avversari del governo, i
dirigenti politici ed i difensori dei diritti umani.
Anche le persone implicate come testimoni in
processi giudiziari, le persone che hanno militato in
passato in gruppi armati, i genitori di insorti, o i
testimoni di delitti (El Colombiano).
13/04/03:
Membri del Congresso hanno presentato un progetto
di legge relativo ad un possibile scambio
umanitario. La proposta del rappresentante
Buenaventura Leon da un lato potrebbe dare una base
legale a tale accordo e dunque facilitare il processo;
dall'altra parte però enumera condizioni che,
piuttosto che facilitare una soluzione, potrebbero
eventualmente renderla più difficile, in quanto
metterebbe sotto forma di legge una serie di elementi
che sono in questo momento semplicemente degli
elementi di discussione: l'accordo umanitario dovrebbe
riguardare tutti sequestrati; dovrebbe essere
verificato dalla Croce Rossa, e dalla chiesa cattolica
e da un gruppo di paesi amici; non riguarderebbe i
guerilleros responsabili di crimini contro l'umanità e
lo scambio dovrebbe avvenire entro sei mesi.
12/04/03: A
Cali, 1500 persone hanno partecipato ad una marcia
di sostegno per chiedere la liberazione dei 12
politici rapiti un anno fa da parte del Farc. I
dimostranti portavano cartelli con la richiesta di un
impegno da parte del governo verso dei negoziati per
un accordo umanitario. LA marcia è stato seguita da
una messa celebrata da Mgr Francesco Sarasti
10/04/03:
Domani, sarà trascorso UN ANNO!. Giovedì 11
aprile 2002 a Cali (la seconda città più popolata
della Colombia, con circa due milioni di abitanti), un
gruppo di uomini armati coperti da abiti di
camuffamento facevano irruzione nel seggio
dell'assemblea del dipartimento colombiano della Valeè,
in pieno centro della città, e li vi rapivano 17
deputati locali uccidendo un poliziotto. I membri
della Farc, che si fecero passare per soldati, hanno
fatto montare i deputati su un auto, facendo
loro credere che fossero evacuati a causa di una
minaccia d'attentato. Poco dopo, l'esercito riusciva a
liberare cinque deputati nei sobborghi della città. Da
allora, come la famiglia di Ingrid Betancourt, le
famiglie dei 12 altri politici sono sempre senza
notizie! Le Farc vogliono scambiarli ccon guerriglieri
imprigionati - ma apparentemente vi è sempre un
dialogo tra sordi tra la guerilla ed il governo Uribe.
09/04/03:
Per la terza volta in poco più di un mese, un
aereo che appartiene agli USA si è schiantato in
Colombia con il suo pilota, di nazionalità americana.
Le autorità dichiarano che faceva parte del programma
di fumigazione antidroga. Non si sa in questo momento
se si tratta di un incidente o se l'aereo sia stato
abbattuto (BBC News:) (El Tiempo).
08/04/03 Due
giornalisti colombiani sono stati uccisi nel giro di
alcune ore in Colombia, uno assassinato a
Barrancabermeja dai paramilitari, l'altro ferito
mortalmente da un colpo di pistola della polizia. A
Barrancabermeja, il giornalista Juan Emeterio Rivas,
45 anni, proprietario della stazione radio Calor
Stereo, era stato oggetto in questi ultimi mesi di
minacce di morte da parte di gruppi paramilitari di
estrema destra da parte delle autodifese collegate
della Colombia (AUC). Aveva accusato recentemente il
sindaco della città di avere firmato contratti con
persone vicine ai paramilitari. "fu il la sua ultima
accusa", ha dichiarato il colonello Gil,
comandante della polizia di questo porto petrolifero
fluviale, che ha detto di "non conoscere ne gli autori
ne l'arma del delitto". Rueda Gomez, giornalista del
El Tiempo, è morta a causa di un colpo d'arma da fuoco
sparato dalla polizia mentre viaggiava su un veicolo
guidato da Rodrigo Mora che "era ubriaco ed aveva
rifiutato di fermarsi ai segnali stradali", ha
dichiarato la polizia.
08/04/03 I gruppi speciali (Gaula) della
polizia hanno
liberato ieri sera il piccolo Vytis Karanauskas
che era stato rapito la settimana scorsa, ed hanno
fermato quattro dei suoi aggressori in una zona di
Bogotà. Il bambino è in buona salute. Il direttore
della polizia ha segnalato che i rapitori appartengono
alla delinquenza comune. Tuttavia, non si sa se dietro
di essi si trovi un'organizzazione illegale armata. Il
rapimento era stato inizialmente attribuito ai gruppi
di autodifesa AUC (El Tiempo).
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07/04/03 Migliaia di persone e
molte personalità fra le quali Yolanda Pulecio, la mamma di
Ingrid, hanno partecipato domenica in varie città colombiane
alla protesta contro il rapimento di bambini. Queste
manifestazioni erano state organizzate dal sindaco di Bogotà,
Antanas Mockus. Giovedì e venerdì migliaia di bambini erano
andati a Villavicencio e Restrepo, con t-shirts bianche, per
esigere la liberazione del piccolo Vitys Karanauskas, tre
anni, rapito una settimana fa dai paramilitari. Tra le altre
personalità che partecipavano alla marcia si è notato il
vicepresidente Francisco Santos, il coniuge del governatore di
Antioquia - Guillermo Gaviria - rapito quasi un anno fa, e
Yolanda Pulecio, la mamma di Ingrid Betancourt.
06/04/03 Il sindaco di
Bogotà,
Antanas Mockus, ha organizzato domenica una marcia di protesta
contro i rapimenti di bambini.
Ha preso quest'iniziativa in seguito al rapimento avvenuto
martedì scorso dai paramilitari di Vitys Karanauskas, un
bambino di tre anni, i figli del medico Saule Karanauskas.
Ogni anno tra 40 e 60 bambini vengono rapiti in Colombia.
06/04/03 l'ex - il
vice-ministro dell'agricoltura Alberto Benavides, che era
stato rapito dalla ELN il 16 giugno 2002 nel suo comune di
Samaniego, è stato appena liberato dalla stessa ELN.
05/04/03: Miami: quindici
pastori Presbiteriani sono ritornati dalla Colombia questo 29
marzo dopo una visita di dieci giorni organizzata dalla chiesa
Presbiteriana della Colombia e del "testimone per la pace". La
delegazione ha scoperto la realtà dei massacri e degli
assassinii effettuati dalla guérilla e dai gruppi
paramilitari. "l'aiuto militare degli STATI UNITI al governo
colombiano non ha fatto che peggiorare la situazione ed
intensificare la violenza", ha dichiarato la delegazione. "Vi
chiediamo di dire al vostro governo di lasciarci risolvere il
nostro conflitto." Lo viviamo ogni giorno. Dobbiamo risolverlo
noi stessi senza interposizione degli STATI UNITI, "ha detto
un avvocato dei diritti dell'uomo, facendo eco ad un messaggio
più volte riproposto dalla delegazione.
05/04/03: Secondo una
relazione ufficiale del dipartimento nazionale di
pianificazione pubblicato giovedì a Bogotà, quasi 27.000
assassinii, 2.700 rapimenti e 862 attentati sono stati
commessi in media ogni anno in Colombia tra il 1996 ed il
2002. I rapimenti sono aumentate del 85,7% tra il 1996 ed il
2002 con una punta di 3.706 nel 2.000; durante questo periodo
ci sono stati 6.038 attentati di cui 1.171 nel 2002; il 60% è
attribuito ai movimenti di guérilla (Farc, Eln). Ogni anno in
media, i gruppi armati illegali attaccano 116 località su un
totale di 1.100 nel paese. A causa di questa violenza, 31.199
famiglie sono obbligate ogni anno a fuggire dal loro villaggio
e vengono a popolare i bidonvilles attorno alle grandi città:
nel corso degli ultimi sette anni, quasi 940.000 persone, cioè
il 2,1% della popolazione colombiana, si è mosso. Durante
questo periodo, la guerra civile che dura da quaranta anni ha
fatto più di 200.000 morti.
04/04/03 A Middletown (Connecticut)
un pacifista colombiano ha invitato un gruppo di circa 30
responsabili religiosi a contribuire a cambiare la politica
degli STATI UNITI in rapporto alla guerra civile in Colombia,
e a favorire iniziative di pace e di giustizia nel suo paese.
Ricardo Esquivia, direttore di Justapaz, il centro cristiano
per la giustizia, la pace e l'azione non violenta della chiesa
colombiana dei Mennonites (gruppo religioso evangelico
protestante), ha chiesto ai membri della sua chiesa di
attivarsi per fare cessare la consegna di attrezzature
militari come gli elicotteri BlackHawk, costruiti da Sikorsky.
"il denaro inviato dagli USA serve soltanto ad alimentare la
guerra civile, e le fumigazioni di diserbanti distruggono
l'agricoltura del paese, che causa lo spostamento di migliaia
di contadini", ha dichiarato. "È un circolo vizioso:" i
contadini non possono lavorare più la terra e c'è nessuno per
comperare i loro prodotti, allora non resta loro più una
diversa alternativa che coltivare la coca per i
narco-traficanti ". Ben noto in Colombia per il suo ruolo nel
processo di pace e per il suo lavoro di coordinamento per i
diritti dell'uomo e nella Commissione di pace del Consiglio
evangelico colombiano delle chiese, ha invitato i membri della
sua chiesa ad informare gli americani della situazione di
povertà e di violenza in Colombia. Secondo Esquivia, ci sono
circa 30.000 assassinii politici annualmente in Colombia, la
maggior parte commessi dai gruppi paramilitari. Più in guerre
civili tra i guerriglieri e l'esercito colombiano, quest'ultimi
proseguono i loro attacchi contro le persone che sono
sospettate di sostenere i movimenti di sinistra, ha spiegato.
"è tempo di provare soluzioni di sostituzione, piantare semi
per un cambiamento positivo della Colombia," ha detto Esquivia
(Middletown Press) (documento tradotto grazie a Free.fr)
04/04/03 Il Canada ha
inserito le Farc, Eln e i gruppi paramilitari sul suo elenco
delle organizzazioni terroristiche. Queste organizzazioni si
trovavano già sull'elenco del governo americano; l'Europa
aveva fatto la stessa cosa per le Farc ed i paramilitari nel
2002, ma non per Eln). (El Tiempo).
03/04/03: Gli USA criticano urgentemente lo stato
instaurato dal presidente Uribe ed il suo impatto sui diritti
umani in Colombia. Il dipartimento di Stato sottolinea la
persistenza dei legami tra soldati e paramilitari, così che le
violazioni dei diritti umani da parte della guérilla e da
parte dei paramilitari. Nella sua relazione annuale sui
diritti umani nel mondo, il dipartimento di Stato cataloga
l'esercizio del governo colombiano in questo settore come
"povero" e segnala che nelle "zone di riadattamento" che sono
state create in Arauca ed in Bolivar si erano constatati
arresti multipli e detenzioni arbitrarie. La relazione segnala
alcuni progressi rilevati dall'aumento delle azioni prese
contro i paramilitari, ma per quanto riguarda l'esercito
colombiano, la relazione rivela "attiva collaborazione" tra
alcuni dei suoi membri e le autodifese. La relazione denuncia
anche la loro mancanza di reazione nel rispondere ad
avvertimenti che riguardano massacri imminenti. Sottolinea
l'impunità di cui usufruiscono i soldati che collaborano con
gli "squadroni della morte". Il dipartimento di Stato ha anche
affermato che nel 2002 il numero d'abuso e di massacri
attribuiti alla guérilla era aumentato. Si attribuiscono al
Farc 6.000 decessi di civili e 936 rapimenti fra i 3.000
registrati. La guérilla ed i paramilitari sarebbero
responsabili dell'omicidio di numerosi politici, giornalisti,
sindicalisti ed uomini di chiesa come pure dello spostamento
forzato di 400.000 persone
Il ministro della difesa Martha
Lucia Ramirez ha risposto che la Colombia aveva una forza
pubblica che rispettava i diritti umani e le norme del diritto
internazionale umanitario, ma che avrebbe esaminato la
relazione per comprendere a quali casi concreti faceva
allusione. Invece, il difensore del popolo, Eduardo Cifuentes,
ha detto di essere d'accordo con il contenuto della relazione
annuale. "Mostra che il confronto e la violenza sono
aumentati." In queste regioni in effetto si osserva un aumento
dei legami tra le autorità ed i paramilitari ", ha affermato."
L'ONG Nuova Arcoiris ha dichiarato che il deterioramento nella
situazione dei diritti umani era dovuto al fatto che le due
parti avevano lanciato un'offensiva contro i civili appena il
processo di pace era stato stabilito. E Juan Osorio, del
programma andino democrazia e diritti umani dell'Unione
europea, ha detto che l'ONG approvava le 27 raccomandazioni
contenute nella relazione. (da www.bentancourt.info/actualites)
02/04/03 Reporters senza
frontiere si preoccupa dei rischi di una guerra senza
giornalisti nel dipartimento di Arauca. Sedici giornalisti che
lavorano nel dipartimento di Arauca (Nord-est del paese) sono
stati costretti a lasciare la regione a causa delle minacce di
morte di cui sono oggetto da parte della guérilla e dei
paramilitari. Il 10 settembre 2002, il presidente Alvaro Uribe
aveva firmato un decreto che instaurava quattordici "zone
speciali di riabilitazione e consolidamento" sotto controllo
dell'esercito. Il dipartimento di Arauca, ricco in petrolio,
fa parte di queste zone, che sono messe sotto la direzione di
un comandante militare e nelle quali hanno luogo combattimenti
molto violenti. In una relazione pubblicata il 20 dicembre
2002 e firmata da cinque organizzazioni tra cui Reporters
senza frontiere, la fondazione per la libertà della stampa (FLIP,
Bogotá) e l'istituto Stampa e società (IPYS, Lima), gli autori
denunciano i rapporti d'affari contro la stampa tanto da parte
dei guérillas e dei gruppi paramilitari che dell'esercito.
Dalla sua pubblicazione, sette giornalisti, di cui due di mass
media stranieri, sono stati allontanati ed un'altra uccisa dai
gruppi armati operante in questo dipartimento. RSF chiede al
governo colombiano di garantire la sicurezza dei giornalisti
minacciati. "la decisione delle autorità di evacuarle verso
Bogotá è positiva nella misura in cui testimonia la
mobilizzazione delle autorità ma ha soprattutto per prima
conseguenza di privare una zona di conflitto di testimoni
preziosi" dichiara quest'organizzazione. "l'assenza di
giornalisti è la porta aperta ai più gravi abusi".
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