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pedine negli scacchi, possono essere mangiate 
ma anche dare avvio ad un gioco vincente.
(Johann Wolfgang von Goethe)

Che fine ha fatto la Signora di Oplontis ?
Questo è un mio resoconto del documentario Death at Pompei della serie Time travells, trasmesso dal satellite Hot Bird alle ore 18:30 del 15/12/1999 sul canale Discovery Channel (durata 30 minuti, prodotto nel 1995), annunciato dallo speaker italiano e sulle guide televisive di D+ e Stream come La fine di Pompei, della serie La Macchina del tempo. Nella forma di lettera aperta, questo resoconto è stato pubblicato sia su un periodico vesuviano, ovvero Lo Strillone n.3 del febbraio 2000, sia spedito via e-mail, al Ministero dei Beni culturali nella prima decade di maggio 2000.
(data dell'attivazione di questa pagina web: 10° giorno di giugno 2000)
di ing. Giovanni Fraterno
( giofra@freemail.it ) --- ( http://digilander.libero.it/giovannifraterno )
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Inizio del resoconto

Nel corso del programma viene narrata l'eruzione del Vesuvio del 24° giorno di agosto del 79 d.C., che distrusse le città di Pompei, Ercolano, Stabia e Oplontis, e presentate le scoperte dell'archeologa e anatomista Estelle Lazer.

Estelle Lazer è presentata come la custode della Signora di Oplontis.

Quest'ultima, col nome del sobborgo di Pompei dove fu ritrovata, è un calco in resina trasparente che consente di ispezionare visivamente le ossa e le poche ricchezze (un braccialetto al polso ornato di pietre preziose e un portamonete) che la Signora stringeva a se mentre, insieme ad una dozzina di persone, cercava di fuggire dalla furia del vulcano.

La Signora di Oplontis è il modello di un nuovo tipo di calco, alternativo a quello famoso in gesso. Ideato dall'archeologo G. Fiorelli nel 1860, il calco in gesso comporta dei problemi: il materiale, seccandosi, si ritira formando delle bolle.

La Signora di Oplontis è stata sottoposta alla tecnologia medica dell'Università di Sidney in Australia.

Estelle Lazer mostra una radiografia datata 31°/ottobre/1994 e aggiunge: "Il portamonete contiene alcune monete e altri valori; dalle ossa del bacino si capisce che è una donna di circa 30-35 anni; la posizione del corpo a pugile (le gambe e le braccia piegate, con spina dorsale protesa), è tipica di un corpo che è stato sottoposto ad una temperatura fra i 200-250 gradi centigradi".

Lazer sta anche studiando le ossa dei morti di Pompei durante l'eruzione del 79 d.C. portate alla luce durante precedenti scavi.

Le ossa risultano sparpagliate. Da esse è però emerso un ritratto del pompeiano medio che non coincide con la visione popolare di una Pompei città cosmopolita ed eterogenea.

Dice Lazer: "Ho individuato una serie di caratteristiche genetiche che dimostrano che i pompeiani erano abbastanza collegati fra di loro. I teschi hanno, infatti, spesso un osso aggiuntivo e il dente canino ha sovente due radici. Circa il 10% dei teschi portano inoltre i segni di una sindrome, ovvero dell'HFI (iperostosis frontalis interna), normalmente associata con la menopausa. Visto che l'HFI fa diventare le donne grasse, pelose e barbute, un'altra immagine sembra crollare; ma la constatazione potrebbe essere la conseguenza del fatto che, quelle trovate, sono le ossa di persone anziane lasciate indietro durante la fuga".

Fine del resoconto

Domanda: dove è conservato questo reperto e dove si possono attingere ulteriori notizie al riguardo ?

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