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La scoperta dell'oceano è stata annunciata dagli scienziati che stanno interpretando i dati della sonda spaziale della NASA Galileo.
Uno strumento che misura i campi magnetici, ha rilevato un piccolo cambiamento nel campo interno di Ganimede, la firma della presenza di acqua salata.
Ha detto Margaret Kivelson, un fisico spaziale della University of California di Los Angeles: "Dopo mesi e mesi trascorsi ad analizzare i dati, crediamo di aver le prove della presenza di una distesa di acqua, allo stato liquido, sotto la superficie ghiacciata di Ganimede".
Se l'interpretazione è corretta, uno strato di acqua spesso molte miglia si trova a più di 100 miglia sotto la superficie, ha continuato Kivelson. I ricercatori ritengono che la temperatura dell'acqua è di circa 68 gradi sottozero e che non congela a causa dell'alta pressione.
Gli scienziati della Galileo hanno detto che le ultime immagini ad alta definizione inviate dalla sonda spaziale suggeriscono che la superficie di Ganimede è attiva come quella della Terra.
Nel caso di Ganimede, la più grande luna del sistema solare, la superficie di ghiaccio solido galleggia su uno strato di ghiaccio più malleabile, strato che è riscaldato dal decadimento dell'uranio e da altri elementi radioattivi che esistono scendendo verso il suo nucleo.
Su regioni di Ganimede, delle zolle risalgono in superficie. Questo significa che il materiale duttile fluisce verso l'alto formando delle zone levigate. Gli astronomi prima d'ora reputavano giusto il modello dei vulcani che vomitavano acqua quando la superficie ghiacciata di Ganimede si riscaldava. (*)
(*) testo originario:
On parts of Ganymede, regions are pulling apart at the surface.
That allows the ductile material to ooze upward and form smooth bands.
Scientists previously thought the patterns were formed by volcanoes that
spewed water when Ganymede's icy surface heated up.