Deep Impact Target Cometa
9P/Tempel 1
Toni Scarmato
(Associazione Astronomica
di San Costantino di Briatico)
CARA
Project Sezione Comete UAI
The
following orbital elements are taken from MPC 45657:
9P/Tempel 1
Epoch 2005 July 9.0 TT = JDT 2453560.5
T 2005 July 5.3153 TT MPC
q 1.506167 (2000.0) P Q
n 0.1787117 Peri. 178.8390 -0.3779058 +0.9100015
a 3.121530 Node 68.9373 -0.8509115 -0.2687824
e 0.517491 Incl. 10.5301 -0.3648792 -0.3156792
P 5.52
From 672 observations 1967-2000, mean residual 0".8. Nongravitational parameters A1 = +0.01, A2 = +0.0018.
Elements
are also available for the current standard epoch:
9P/Tempel
Epoch 2005 Jan. 30.0 TT = JDT 2453400.5
T 2005 July 5.3214 TT MPC
q 1.506065 (2000.0) P Q
n 0.1786801 Peri. 178.8407 -0.3777785 +0.9100552
a 3.121897 Node 68.9434 -0.8509568 -0.2686724
e 0.517580 Incl. 10.5294 -0.3649053 -0.3156181
P 5.52
Cinquantanove
giorni
prima dell’incontro “galante”, la sonda DEEP-IMPACT ha
eseguito la seconda correzione di traiettoria con una manovra di pochi
secondi. La sonda ha un carico molto
importante che comprende sia strumenti scientifici che un proiettile da circa
Tutto ciò avverrà il 4 Luglio attorno alle 6:00 UT, ma ancora il momento esatto dovrà essere stabilito in
base alle altre ipotetiche manovre che saranno necessarie affinché l’incontro
avvenga nelle migliori condizioni possibili.
Ciò permetterà di produrre un flyby
con effetti eccezionali sulla superficie della cometa alla velocità
relativa di circa
Nel frattempo la cometa viene osservata da Terra,
ormai anche con strumenti medio-piccoli ed in particolare con telescopi e
camere CCD per analizzare la sua evoluzione fotometrica. Ciò permetterà agli scienziati di ricavare
una accurata curva di luce strettamente legata alla produzione di polvere, gas
ed eventuali fenomeni eruttivi. Naturalmente anche altri strumenti
professionali sono puntati sulla cometa per avere più dati possibili sulla sua
evoluzione.
Attualmente la cometa viene stimata di magnitudine
visuale 10.5 e CCD 11.0. Mostra un buon grado di condensazione ed una
estensione di circa
Si trova nella costellazione della Vergine ad una
distanza di 0.71 U.A. dalla Terra e 1.59 U.A. dal Sole. Il suo moto
apparente non è molto veloce, quindi si può tentare di rintracciarla provando
anche più notti di seguito nella stessa zona di cielo. Una cometa di magnitudine 10.5 non è
spettacolare da vedere, ma se le previsioni sono corrette dopo l’incontro con
Il 4 Luglio quando avverrà
il flyby, la cometa si troverà a 0.95 U.A. dalla Terra, quindi tutto l’evento
avverrà in assoluta sicurezza per
Deep Impact 32 giorni
all’impatto.
Ci stiamo
avvicinando
alla data del fatidico impatto con la cometa 9P/Tempel
1 e tutto sembra andare per il meglio con la sonda che viaggia come stabilito
sull’orbita che la porterà il 4 Luglio al massimo avvicinamento con la cometa e
ciò permetterà agli scienziati di sparare con buona precisione un proiettile di
Le ultime immagini ci dicono
che la cometa è abbastanza “calma”, non mostra aumenti improvvisi di
luminosità, ne attività particolari relative alla produzione di polveri o gas.
Ha comunque aumentato la sua luminosità,
attualmente è stimata visualmente attorno alla magnitudine 10 e strumentalmente
attorno alla 11.
Ciò non consente di osservarla agevolmente e
bisogna usare strumenti di media apertura.
Si sta muovendo velocemente verso SUD e per la data dell’impatto potremo
osservarla per circa un’ora prima che tramonti.
Quello che ci sia aspetta è che la sua
luminosità aumenti al tal punto da poterla osservare anche con binocoli o anche
ad occhio nudo.
Se le previsioni si avvereranno (bisogna
sottolineare che questa è la prima esperienza del genere e che nessuno ha idea
di cosa realmente può succedere dopo l’impatto dal punto di vista fotometrico),
la cometa passerà dalla magnitudine 9,5 alla 5. Un salto di circa 5 magnitudini
significa un aumento notevole di luminosità nonché un
rilascio di polveri e gas che verranno analizzate dalla Deep Impact.
Cosa ci sarà dentro la cometa? Cosa riusciremo a
sapere della reale composizione del nucleo di una cometa? Ecco queste sono le domande a cui si tenta di
dare una risposta. Fino ad ora le sonde
inviate per studiare altre comete si sono limitate a fotografare il nucleo e
ciò che sta attorno, ora invece si tenterà di scavare la superficie di una
cometa per capire se al suo interno sono nascoste informazioni riguardanti
l’origine del nostro sistema solare.
Infatti, le comete sono una parte della residua polvere interstellare
che ha dato origine al Sole e a suoi pianeti, quindi anche alla Terra. E’
possibile che le comete nascondano anche informazioni riguardanti possibili
forme primordiali di vita esistenti circa 4,5 miliardi di anni fa?
Ancora pochi giorni e si comincerà a raccogliere
dati che forse ci sveleranno informazioni realmente incredibili!
Deep Impact:
27 giorni all’impatto; gli occhi di 30 telescopi professionali, molti non
professionali, Spitzer, Hubble e Chandra verranno
puntati verso la 9P/Tempel 1
Per ottenere
il meglio
da un soggetto fotografico è necessario conoscerlo bene. Quindi oltre a tutti i telescopi piccoli e
grandi puntati da terra verso la cometa 9P/Tempel 1, due telescopi spaziali
hanno dato il loro contributo per avere ulteriori informazioni su alcuni
parametri importanti che caratterizzano il moto e la superficie della cometa.
Gli scienziati della Nasa e dell’Università di
Maryland hanno bisogno di tutte le informazioni possibili riguardanti la
dinamica dell’astro chiomato, periodo di rotazione, dimensioni e altre
caratteristiche che non sono ancora ben conosciute. Per chi ha familiarità con la meccanica
celeste, sa che non è facile far si che due oggetti si incontrino nello spazio
anche se, essendo in assenza di gravità, gli oggetti fluttuano nello spazio in
modo “leggero” senza troppi sforzi. Nel
caso dell’impatto del proiettile sparato dalla Deep Impact, oltre a far si che i due corpi arrivino nello stesso
punto allo stesso istante, è necessario sapere quanto è grande il bersaglio e
quale parte è più facile da colpire. Dai
dati di Hubble e Spitzer gli astronomi hanno ricavato le dimensioni della 9P/Tempel 1 che sono
approssimativamente di 14x4 km.
Tenendo presente inoltre che un corpo nello spazio di queste dimensioni molto
probabilmente non ruota attorno ad un solo asse, (il “periodo” di rotazione è
stato calcolato in circa 2 giorni)
poiché è difficile che esso sia stabilizzato così come lo è
Tutte queste problematiche
dinamico-gravitazionali, dovranno essere vagliate in dettaglio e in tempo utile per
eventualmente apportare le correzioni necessarie affinché tutto vada per il
verso giusto. Qualche lettore si
chiederà: ma è possibile che il proiettile manchi il bersaglio? Possiamo dire che la probabilità è molto
bassa, visto che si conosce con molta precisione l’orbita della cometa. Ci sono circa 30 telescopi professionali,
oltre ad Hubble, Spitzer e Chandra, nonché molti telescopi dei non
professionisti che si stanno preparando all’evento. Non credo che con un pubblico così vasto e
importante la cometa 9P/Tempel vorrà giocarci qualche scherzo. Quindi come
dicevamo nel precedente aggiornamento, prepariamoci a raccogliere utili
informazioni sulla composizione di un nucleo cometario e della polvere di stelle di cui siamo fatti.
DEEP IMPACT:
19 giorni all’impatto con la cometa 9P/Tempel 1
Mentre la
cometa C/2005 K2 (Linear) decide di dare spettacolo frammentandosi volontariamente e
mostrando un frammento abbastanza luminoso nelle immagini riprese da Terra con medio-piccoli strumenti, un’altra cometa aspetta invece
di essere “bombardata” da un proiettile di circa
Ignara del suo “destino” la cometa 9P/Tempel 1 continua la sua corsa lungo
l’orbita attualmente ad una distanza dalla Terra di circa 0,79 U.A. e dal Sole
1,5 U.A.
Le ultime osservazioni sia strumentali che visuali forniscono chiare indicazioni sul fatto che la
9P sia una cometa tranquilla con una chioma apparente di circa
Dalle misure Afrho (parametro che indica la
produzione di polvere vedi www.cara.it per maggiori
informazioni), si può stimare che la produzione di polvere si aggira attorno a 20 Kg/s se utilizziamo il modello
standard cioè una variazione del parametro Afrho che dipende da 1/r dove r è la distanza dal nucleo.
Anche se tutto ciò appare
tecnicamente difficile da comprendere bisogna però tener presente che queste misure
permettono agli specialisti della missione di capire quale ambiente troverà la
sonda avvicinandosi alla cometa è quali sono le differenze nel suo
comportamento prima e dopo l’impatto.
Quando una cometa si avvicina al sole, l’intensa
radiazione solare fa si che il ghiaccio che ricopre la
superficie del nucleo sublimi e rilasci la polvere presente al suo interno.
La polvere è responsabile della riflessione della
luce solare che colpisce la chioma della cometa e permette a noi osservatori di
seguirne l’evoluzione.
Allo stesso tempo i gas liberati, vanno a formare
la coda di ioni che generalmente si allunga in direzione opposta a quella che
punta verso il sole.
Se la produzione di polvere aumenta o diminuisce,
attraverso le osservazioni con camere CCD e filtri adeguati, si è in grado di
misurare questa variazione.
Il GOC
(Gruppo Osservatori Comete) dell’UAI fa parte del progetto STSP (Small
Telescope Science Program) http://deepimpact.umd.edu/stsp/
che raccoglie le nostre osservazioni e i dati ricavati per analizzare
l’evoluzione fotometrica della cometa.
Il CARA (www.cara.it)
diretto da A.Milani è un progetto nato all’interno del GOC che ha come
obiettivo il monitoraggio delle comete attraverso questo tipo di osservazione.
Come dicevamo nelle precedenti news, quello che ci
si aspetta di osservare a causa dell’impatto, è un aumento di luminosità a
seguito della emissione di materiale cometario uscente dal buco provocato dal
proiettile che arriverà sulla superficie della cometa.
Questo materiale verrà analizzato sia da Terra che dalla sonda per
ricavare più dati possibili su ciò che c’è all’interno del nucleo.
DEEP IMPACT: 13 giorni
all’impatto con la cometa 9P/Tempel 1
Il mondo
scientifico
dunque si sta preparando al primo evento spaziale in assoluto che vedrà una
cometa subire un attacco diretto da parte di una sonda costruita
dall’uomo. Non si tratta di una guerra
spaziale, ma di un esperimento di notevole importanza studiato nei minimi
dettagli. La sonda Deep Impact inviata
dalla NASA continua il suo viaggio per andare a scaricare un proiettile di
circa
Cosa accadrà non si sa con precisione, ma si spera
che l’impatto provochi un cratere dal quale uscirà il materiale nucleare che
nasconde le informazioni che potrebbero rivelarsi di fondamentale importanza
per conoscere come era fatta la nube protostellare
circa 4,5 miliardi di anni fa che ha dato origine al nostro sistema solare.
Nel frattempo sia a Terra che nello spazio si
stanno preparando tutti gli strumenti per osservare l’evento. Come abbiamo
detto nella news precedente, a Terra molti telescopi
stanno già osservando da tempo la cometa, mentre
Si può notare la stella Spica molto luminosa
(magnitudine 1.0) è un ottimo punto di riferimento per trovare la 9P.
Si consiglia di usare dapprima un binocolo, per
poi eventualmente passare ad un telescopio se disponibile.
DEEP IMPACT: 7 giorni
all’impatto con la cometa 9P/Tempel 1
Deep Impact si sta avvicinando alla
cometa 9P/Tempel 1 seguendo l’orbita in modo abbastanza preciso, anche se sono
necessarie delle piccole correzioni per ottenere un incontro
ottimale.
Le ultime osservazioni da Terra confermano che la
cometa ha un comportamento tranquillo e rimane stazionaria sia per quanto
riguarda la sua luminosità che per la sua morfologia.
Come dicevamo nella precedente news tutte le
risorse sia spaziali che terrestri si stanno preparando all’evento per
raccogliere più dati possibili.
Potenzialmente l’impatto potrebbe essere veramente
spettacolare, con effetti osservabili nell’arco di poco tempo (alla Nasa
prevedono che in poche ore si potrebbe osservare un aumento notevole di
luminosità).
Nelle prime ore del mattino del 3 Luglio per gli
Stati Uniti, la sonda Deep Impact immetterà il
proiettile di
Due ore prima dell’impatto il proiettile
proseguirà la sua navigazione in modo autonomo e attuerà la migliore soluzione
tramite il suo programma interno, finchè non scaricherà tutta la sua energia
cinetica sulla superficie della cometa.
Cosa succederà dopo sono solo supposizioni e
bisognerà aspettare i primi dati per capire se le più ottimistiche previsioni
si saranno avverate.
Se tutto andrà bene la quantità di dati che
verranno raccolti ci permetterà di avere una visione più chiara di come è fatto
il nucleo di una cometa. L’impatto non
cambierà apprezzabilmente l’orbita della cometa, e non ci saranno pericoli per
Il materiale che uscirà dal nucleo è rimasto
invariato da circa 4,5 miliardi di anni quando in una delle galassie del nostro
universo (
DEEP IMPACT: 4 giorni
all’impatto con la cometa 9P/Tempel 1
Non c’è dubbio,
l’evento sta catalizzando l’attenzione di tutto il mondo. Ormai abbiamo detto tutto sulla missione,
aspettiamo quindi le prime immagini dalla sonda Deep Impact.
Intanto ecco le
ultime immagini da Terra.
IN BOCCA AL LUPO
DEEP IMPACT.
DEEP IMPACT:
1 giorni all’impatto con la cometa 9P/Tempel 1
La cometa
dopo
l’impatto con il proiettile sparato dalla sonda Deep Impact,
ha mostrato una discreta attività per almeno 2 giorni con una nuova morfologia
della chioma. Sembra ora essere tornata
ai livelli di attività pre-impatto con una chioma
ancora abbastanza larga e una luminosità stimata visualmente attorno alla 10-a
magnitudine. In particolare si può notare nelle ultime immagini come il
materiale in espansione abbia prodotto una morfologia
molto peculiare, mentre anche i numeri ricavati dalle misure del parametro
afrho mostravano un incremento relativamente alto rispetto agli ultimi 5 giorni
pre-impatto. Molto importanti sono le
osservazioni con i filtri che mettono in evidenza la
emissione di luce da parte della polvere selezionandola da tutta la gamma di
emissioni elettromagnetiche dovute alla serie di elementi che costituiscono la
chioma della cometa.
E’ importante ora seguirla nelle prossime
settimane per rilevare eventuali aumenti di attività
che possono fornire informazioni sull’area interessata dall’impatto e più in
generale se e come è stata modificata l’attività complessiva della superficie
della cometa.
La 9P/Tempel
1 è una cometa periodica, quindi avremo la possibilità fra circa 5 anni di
osservarla ancora lungo la sua orbita attorno alla nostra stella.
Per ulteriori approfondimenti:
http://www.nasa.gov/home/index.html
http://www.spitzer.caltech.edu/spitzer
http://hubblesite.org/news/
http://deepimpact.jpl.nasa.gov/
http://www.nasa.gov/mission_pages/deepimpact/media/deepimpact-060205.html
http://deepimpact.umd.edu/stsp/campaigns/2005/goals-050526.shtml
www.uai.it (Sezione Comete)
www.cara.it (Progetto CARA Sezione Comete UAI)