Ciao a tutte e tutti, per problemi legati ai miei genitori vecchierelli non potrò essere presente né il 18 né il 19. Mi dispiace tanto….(vengono il 19 per Milano tre persone: Elena, Fabrizia, Patrizia)

Condivido totalmente l’analisi di Mirco sulle diverse tipologie di “risposta” alla riforma da parte delle scuole. Sicuramente solo ora si evidenzia in tutta la sua completezza, la valenza disastrosa della legge sull’autonomia. I collegi sono lasciati soli, autonomi e liberi di fare quello che i dirigenti chiedono. Questo è indubbiamente l’aspetto più triste di tutto questo anno di mobilitazione. Un bel pò di collegi, che avevano deliberato il mantenimento del pof, stanno deliberando alchimie organizzative al limite della fantascienza per “coprire” i buchi di organico delle classi prime. Da sempre le maestre si sono prodigate per fare buon viso a cattivo gioco, da sempre ci siamo prese cura della nostra scuola cercando di offrire il meglio anche in mancanza di risorse, anche in mancanza di strutture. Quante di noi riescono a fare laboratori senza materiale e strumenti adeguati; quante di noi riescono a individualizzare l’insegnamento anche con le poche ore di compresenza cha abbiamo applicando metodologie cooperative e ritagliando tutte le possibilità che le “nostre” risorse esprimono; quante di noi riescono a lavorare in strutture fatiscenti organizzando gruppi nei corridoi, negli atri perché mancano le aule; quante di noi acquistano in proprio libri e materiale, si pagano i corsi di formazione, comprano le cartucce delle stampanti dei laboratori di informatica… perché altrimenti il nostro lavoro rimarrebbe compresso e soffocato dalla mancanza di tutto. E’ per questo motivo, è per questa cura che abbiamo dimostrato di mettere in atto, che la scuola primaria e dell’infanzia è la migliore. Ma questa volta dobbiamo dire NO! Dobbiamo smascherare il re nudo. La responsabilità deve ricadere su chi davvero ce l’ha: il ministero e le sue scelte finanziarie di riduzione della scuola pubblica a pubblica assistenza. Se ancora una volta ci prenderemo cura del degrado, dimostreremo che ce la si può fare anche senza un numero adeguato di maestre, che ce la si può fare anche senza compresenze…e noi sappiamo che questa volta non è vero. Riusciamo a fare qualcosa su questo? non dovrebbero in questo c’entrare i sindacati??? Non dovrebbero fare loro ricorso, in quelle situazioni in cui il tp viene modificato strutturalmente??? Bello sarebbe riuscire a monitorare quello che ci circonda. Noi della zona abbiamo predisposto una tabella di rilevazione infanzia e primaria mooooooolto più semplice di quella che è girata in list. Vi allego i file di esempio ,magari possono essere utili. Per “tirarmi su” mi dico: Ma abbiamo idea di cosa sarebbe stata questa riforma senza di noi? Siamo riusciti a mettere in scacco più volte il Ministero, siamo riuscite a non far passare sotto silenzio il disegno di distruzione della scuola pubblica; hanno dovuto fare i conti con centinaia di migliaia di uomini, donne, bambini e bambine che con la forza delle loro idee e dei loro valori hanno smascherato chi diceva bugie. Ci volevano far credere che niente sarebbe cambiato… E invece , con il taglio degli organici, molto cambierà (su tutor, portafoglio, indicazioni sono più ottimista) ….PARADOSSALMENTE QUESTO È IL NOSTRO PUNTO DI FORZA. Abbiamo degli elementi tangibili da cui partire per settembre, alla riapertura delle scuole, quando i genitori verranno a conoscenza di quello che nel frattempo è successo. Dobbiamo incalzare l’istituzione perché ci ridiano le maestre del raddoppio, le maestre facilitatici per i bambini/e migranti, ci ritornino le nostre maestre di sostegno per l’handicap. Altrimenti la scuola pubblica statale NON può funzionare e… non funzionerà! Dobbiamo ristabilire le relazioni create in questi mesi e a settembre partire da subito con volantinaggi informativiNella disperazione della situazione, sono convinta che molte scuole riusciranno comunque a svuotare la riforma dall’interno. Inventiamoci nuove forme di mobilitazione, speriamo nei ricorsi,nello sciopero, nella resistenza interna di chi riesce a farcela , che sia da “navescuola” per chi non ce la fa. Come mai, secondo voi, Silvio ha chiamato a raccolta tremonti e moratti ieri ? Un abbraccio stanchissimo, un po’ depresso ma tanto affettuoso.

 Aspetto con ansia di “leggervi” dopo il 19.

M. Gatti