Guide of SCI RIPIDO


SCI RIPIDO

Gulliver - valutazioni sci ripido
Per rendere omogenea la interpretazione degli itinerari di sci ripido su gulliver.it: si offre qui una legenda interpretativa delle scale di difficoltà utilizzate.
La valutazione della difficoltà di discesa in sci La valutazione della difficoltà tecnica di discesa si sviluppa su 5 livelli, ognuno dei quali suddiviso in 3 differenti gradazioni, per una migliore precisione, ad eccezione del livello 5 che rimane aperto verso l’alto (es.
Tale scala prende in considerazione i tratti discesi sci ai piedi, indipendentemente dalla presenza di eventuali corde doppie, tratti in arrampicata o altri fattori che rendono più o meno complessa una discesa o una intera gita..
Per una maggiore completezza e sinteticità dell’informazione, in particolar modo nella pratica dello sci ripido, alla scala di difficoltà di discesa è possibile abbinare la lunghezza del tratto a cui si riferisce la difficoltà (ciò avviene in particolare per lo sci ripido) e la pendenza massima riscontrata, anche per un breve ma significativo tratto..
è il grado di entrata dello sci alpinismo vero e proprio.

Gulliver - outdoor magazine (montagna, alpinismo, scialpinismo, arrampicata, sci)
Tra il Bianco e il blu è un raid sci-alpinistico che partendo dai 4810 metri della vetta d'Europa e snodandosi lungo le montagne italiane e francesi dell'arco alpino occidentale, cerca di arrivare fino alla costa per raggiungere il mare....
Vi voglio raccontare una delle mie avventure: era il mese di agosto del 1980 o 1981 (non ricordo con esattezza); all' epoca arrampicavo in cordata fissa con il mio ragazzo di allora, Maurizio detto il 'Gatto' (proprio lui, un tipo speciale, già allora piuttosto conosciuto nel giro).
E’ uscita una nuova guida di arrampicata dal titolo “Valle Gesso Verticale” che si prefigge l’obiettivo di raccogliere in maniera sistematica tutti gli itinerari presenti nella zona di media valle ad opera di Gianluca Bergese e Giangranco Ghibaudo, autori già di alcune guide alpinistiche, nonché da molti anni ormai assidui frequentatori delle valli cuneesi.
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info: SCI RIPIDO




Photo by www.vallesoana.it

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Lo sci ripido è un’attività che regala sensazioni forti e grandissime soddisfazioni, ma è anche un’attività pericolosa, che richiede un’attitudine psichica e motoria elevata, oltre che una grande motivazione.
La Guida Alpina in queste uscite funge da accompagnatore, valuta le condizioni della neve e la stabilità del manto nevoso, dispensa consigli su come e dove effettuare una curva.
Non può garantire la sicurezza in caso di caduta e/o scivolamento del cliente..
E’ bene ricordare che lo sci ripido è un’attività aleatoria e a rischio per le caratteristiche intrinseche alla specialità stessa..
La prima discesa di questo couloir il 26/10/1968, ad opera di Sylvain Saudan, segna l’inizio dell sci ripido sulle Alpi.
Un buon primo approccio con lo sci ripido.

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Quando si pensa allo sci alpinismo difficilmente il pensiero ‘vola’ in Marocco.
Mountain-passion organizza 7 giorni (viaggio incluso) di delirio scialpinistico in un territorio estremamente affascinante e differente da quanto siamo abituati a vedere..
Dopo il villaggio il sentiero prosegue ripido fino a quota 2600 e, stando sempre sulla sinistra orografica, si incontrano alcune caratteristiche banconate di roccia rossastra che invitano ad una meritata sosta.
Dal rifugio seguire la valle principale alzandosi un centinaio di metri ed imboccando, a quota 3350 circa, il primo evidente canale sulla sinistra orografica, stretto e ripido, che porta ad un ampio pendio con pendenza moderata che va risalito verso sinistra lasciando sulla destra un’evidente forcella (continuazione morfologica del canale iniziale).
Scesi alla forcella e calzati gli sci si scende per il ripido canale fino alla biforcazione vista in salita e si risale quindi a piedi o con le pelli al COL DE L’AMGUIRD altri 100 metri di dislivello, da dove si scende per il versante opposto passando sotto il canalino del RAS N’OUANOUKRIM e per un canale ripido ci si ricollega all’itinerario che scende dal TIZI N’OUAGANE.

Clarence: Clarence speciali: sci estremo
Dalla pista 'nera' al fuori pista, dal fuori pista allo sci ripido (pendenze fino a 50°) e poi l'ultimo passo: lo sci estremo.
Lo sci estremo nasce negli anni '70 come una nuova frontiera dell'alpinismo: scendere con gli sci lungo pareti e couloir risaliti prima con piccozze e ramponi.
Le imprese di Tony Valeruz , Jean-Marc Boivin e altri fortissimi alpinisti-sciatori fecero grande senzazione e hanno ancora oggi dell'incredibile: la parete Est del Cervino , il versante della Brenva del Monte Bianco, la paret nord del Lyskaam (800 metri di dislivello, inclinazione costante di 55°, percorsa da Valeruz in tre minuti), per poi passare agli ottomila himalayani (prima discesa dell' Everest compiuta da Hans Kammerlander nel 1996)..
Oggi di sci estremo si sente molto parlare, ma i praticanti sono sempre pochi.
Negli Usa si sono inventati un campionato mondiale di sci estremo , con tanto di classifica e giuria.
Ovviamente il pendio non è poi così ripido, la neve è buona, i soccorsi pronti a intervenire, ma un salto di dieci metri sopra le rocce non è una cosa alla portata di tutti..

Benefits



Sci ripido estremo Dolomiti Gruppo di Brenta
Questa parte del sito parlerà di "scialpinismo moderno" e di "concatenamenti" con gli sci o a piedi, oppure combinando l'uso della MTB per collegare più cime o più specialità.
"Nuovo Scialpinismo" in Dolomiti di Brenta .
Affrontare una salita "moderna" con gli sci è il massimo che lo scialpinista può desiderare: questo settore del sito è dedicato a tutti quelli che praticano scialpinismo da alcuni anni, con una buona tecnica di fuoripista e desiderano avere momenti emozionanti nel regno delle nevi e dei silenzi del Gruppo di Brenta.
Questo scialpinismo permette di accomunare il piacere di una salita, con gli sci ai piedi o in spalla, con quello della ripida, tecnica e divertente discesa.
Abbandonato il mondo delle gare mi sto ri-dedicando a quello scialpinismo, che per forza di cose ho dovuto abbandonare anni fa: lo scialpinismo reale, con la “ S" e soprattutto la "A" maiuscola ; senza dubbio il modo più bello e completo di frequentare la montagna d'inverno .
Questa volta con due amici: Glauco Maffei e la Guida Alpina GianPaolo Calza per gli amici “Trota”, amanti della montagna in veste invernale , abbiamo ideato, con l'aiuto dei nostri Patners, un progetto particolare: intrecciare con gli sci d’alpinismo dieci itinerari “diversi e innovativi” nel Gruppo di Brenta.

SCI RIPIDO:

Sci ripido estremo Dolomiti Gruppo di Brenta
Poco conosciuta ma nel suo insieme molto slanciata, rimane in centro alla più scialpinisticamente famosa Cima del Grostè e all’altrettanto famosa Cima Sella.
Un’altra meta forse mai salita con gli sci prima di una mia visita in compagnia di Marco Polla nel 1993, allora mio compagno di gare .
Già nel 1993 data della prima salita c’era la voglia di salire una cima “possente” come questa dall’unico versante scialpinistico possibile.
E’ stata una salita di preparazione per le competizioni di scialpinismo, le stesse che durante il resto dell’inverno mi tenevano forzatamente lontano da questo tipo di salite.

..:: LaFiocaVenMola ::.. - Ripido Tour 2007.Palamonti di Bergamo - Sci ripido - Ultime Notizie
Partenza, la serata inizia, dopo aver concordata la scaletta in viaggio Federico ha un vuoto di memoria, recuperiamo elegantemente e si continua.Parto con la storia di Nino Viale, cambio il nome a qualche personaggio, ma tanto a Bergamo mica li conoscono, può partire il video....può partire il video....Scagliottì si è addormentato alla consolle sognando di diventare presidente generale del Cai..riusciamo a svegliarlo.
A Federico sale improvvisamente la pressione:'facciamo un passo indietro..nel 1850...' Scagliottì si riaddormenta, il pubblico rumoreggia, ma riusciamo ad arrivare al 2007.Seconda parte, via...a metà parte la sirena d'allarme del Palamonti...un presagio? .
Perchè non ci sono donne che fanno sci ripido?(la domanda parte dalla pima fila indirizzata ovviamente a Fede) .

Sciare fuoripista Friuli Venezia Giulia
Salita con impianti e discesa in neve fresca nei comprensori scistici delle Dolomiti e dell'Austria: un binomio ideale per migliorare la tecnica di discesa in fuoripista..
Introduzione allo sci ripido in Dolomiti e Alti Tauri .
Un inizio morbido alle nevi più dure: discese assicurate su pendii e canalini vertiginosi, per saggiare con le lamine il limite dello sci estremo..
Sci ripido in Dolomiti Alpi Carniche e Giulie .
Discese di sci ripido sugli itinerari più suggestivi delle Alpi Orientali con lezioni sulle tecniche di discesa e di sicurezza..

Proguide, images and travel
Proguide realizza fotografie e pubblicazioni editoriali di viaggi e montagna, di sci e alpinismo, di trekking e arrampicata….
Le Dolomiti (Marmolada – Sella Ronda – Cortina) sono il più bel posto al mondo per sciare nei couloirs e scivolare in profonde vallate chiuse tra maestose pareti.
Giornate speciali di freeriding e sci ripido per gli sciatori e snowboarders più preparati: i canali del Sella (Holzer, Joel, Larsei, Direttissima Piz Boè, Val Setus…), Marmolada (Punta Rocca e Punta Penia), Sassongher (Valscura), Cristallo (Staunies Nord, canali Creste Bianche…) e molte altre discese!.
L’emozione di raggiungere una cima, salendo con le proprie forze lontano dalla confusione degli impianti da sci, per poi scendere su pendii immacolati.
Con le racchette ai piedi è possibile inoltrarsi nel bosco, nella natura incontaminata e attraverso percorsi “silenziosi”, calpestati solo dagli animali, raggiungere luoghi affascinanti e solitari, potendo godere di splendidi paesaggi, di incontri e visioni inaspettate..

CHARAMAIO en Val Mairo - Nevica in Val Maira - guida scialpinistica della Val Maira di Bruno Rosano - valli occitane - Occitania
Mi sentivo in debito e questo amore viscerale per il mio paese natio, il dolce Pratorotondo nel vallone di Unerzio, unito alla passione d’andar per monti ad oltre cinquant’anni mi ha portato a ripercorrere con gli sci quanti più itinerari conoscevo nella “mia” valle, a concepirne e disegnarne di nuovi ma soprattutto a scrivere queste note.
Con questo lavoro ho cercato di far conoscere un paradiso, farlo apprezzare senza rumori, esser di stimolo a chi sa gioire per un fiocco di neve, per viver pienamente la Val Maira, in piena libertà e senza ferirla, apprezzandone il delicato isolamento nel fascino dell’abito invernale.” .
Con queste parole l’autore Bruno Rosano, nato a Pratorotondo di Acceglio (CN) nel cuore della Val Maira il 19-02-1954 e che ora vive a Dronero, ci ha descritto le motivazioni che l’hanno spinto a intraprendere questa opera che, oltre a proporsi come guida completa di itinerari scialpinistici, vuole essere un tributo all’unicità di questa valle, un grido a viverla in modo pulito, un invito ad amarla discretamente..
Le gite proposte sono in totale ben 108 (tutte in Val Maira) e vanno dalle classiche (come il Monte Midia o il Monte Giobert) ad altre completamente inedite (anello del Bric Content, canale NO del Bric Cassin, Punta Cialme), da itinerari indicati ai principianti (Cugn di Goria, Costa Chiggia) a tracciati che sconfinano nello sci ripido (Monte Arpet, nord dell’Oserot, canale SO del Monte Freide), ma sempre con l’intento di seguire linee logiche e, nel limite del possibile, sicure..

Presentazione
Ha cominciato a praticare l’alpinismo e lo scialpinismo all’età di 16 anni, attraverso i corsi organizzati dalla locale sezione del CAI.
Nel 1992 ha ottenuto il titolo di Istruttore Regionale di Sci Alpinismo del CAI, insegnando ai corsi di sci alpinismo della Sezione Valtellinese e rivestendone la carica di direttore dal 1992 al 1994.
Il suo curriculum alpinistico comprende numerose scalate su roccia, dalle Alpi Marittime alle Dolomiti passando per il Monte Bianco, oltre che una nutrita attività sci alpinistica.
Negli anni 1994 e 1995 si è dedicato intensamente allo sci ripido ed estremo, effettuando alcune prime discese assolute: la parete nord-ovest dei Corni Bruciati (55°-60° - Gruppo del Disgrazia), il canalone Marinelli al Pizzo Roseg (50° - Gruppo del Bernina) e la parete sud-ovest del Gran Zebrù (50° - Gruppo Ortles-Cevedale).
Ma l’attività che più lo coinvolge resta lo sci alpinismo, attività concretizzata negli ultimi anni in diversi viaggi/spedizioni lontano dalle destinazioni consuete: Alti Tatra cecoslovacchi nel 1993, Utah e Colorado nel 1996, Nuova Zelanda nel 1996, Alto Atlante marocchino nel 1998 e nel 2000, Iran nel 2000.
Dal 1996 esercita la professione di Guida Alpina come attività principale (appartiene alla scuola del “Gigiat”, Guide Alpine della Valmasino), accompagnando i propri clienti in ascensioni lungo tutto l’arco alpino, conducendo i gruppi scolastici in escursioni etnografico-naturalistiche, organizzando corsi di arrampicata per bambini e ragazzi, accompagnando gruppi in spedizioni sci alpinistiche all’estero e collaborando con alcune società che si occupano di corsi di formazione outdoor per il personale delle aziende.